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Autore: fumoemiele    24/06/2017    2 recensioni
Una flashfic/oneshot per un paio di personaggi di Murder house.
Un incubo per ognuno di loro.
1. Tate
2. Violet
3. Hayden
4. Adelaide
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Violet
400 parole
Sono morta qualche anno fa e non smetto mai di pensarci.
Ogni volta che chiudo gli occhi e cerco di dormire, nella vana speranza che Morfeo mi accolga fra le sue braccia, sogno sempre lo stesso lontano giorno. Vedo il mio corpo pallido e cosparso di cicatrici fluttuare sotto uno sfondo nero così opaco da spaventarmi. Vedo i miei capelli leggeri spostarsi qua e là, su e giù. Non smetto mai di fissarli: preferisco le loro onde morbide al mio corpo nudo, freddo, così bianco da spaventarmi pur essendo io consapevole di non aver mai avuto un colore chissà quanto ambrato. 
Altre volte sogno il mio corpo sotterrato da un pesante strato di terra umida e vedo i vermi, le larve, insetti strani salirmi tranquillamente addosso e iniziare a divorarmi, mentre urlo e nessuno può sentirmi in quel limbo lontano che è la mia mente. Ciò che è peggio è che non posso toglierli via, un po' perché sono troppi, un po' perché non riesco a muovermi né sono capace di svegliarmi da quell'incubo. 
Ancora, altre notti sogno Tate e lo vedo mentre mi trascina per questa casa maledetta, mi infila nella vasca e mi spinge le dita in gola, a fondo, e vomito ma mai abbastanza. Più sogno questo, più le pillole che sputo via sono meno; talvolta non ne vedo affatto. 
In fondo, non è stato nessun altro a spingermi a mandar giù tutti quei tranquillanti. Ero consapevole di quel che facevo? Non lo so, forse non lo saprò mai. Ho sempre saputo di avere una mente instabile. Mio padre la chiamava adolescenza... era davvero solo questo o c'era qualcosa in più? Anche a questo non avrò mai risposta.
Il mio incubo peggiore, però, è Tate. 
Non lo vedo da tanto, tanto tempo. L'ho mandato via e non è più tornato, non so se sia un bene questo, mi perseguita nei sogni, quando chiudo gli occhi e mi abbandono al dolore del mondo e lo sento, tanto forte, mentre mi stringe la gola e vedo una mano pallida farlo, come a volermi uccidere ancora. Come se potesse servire a qualcosa ammazzarmi ancora.
Ero convinta che la morte mi avrebbe tolta da tutti i miei dolori, le paranoie, l'odio verso un pianeta tanto squallido e in putrefazione. Non è andata così, la morte mi ci ha spinta ancora più dentro a tutta questa merda. 
So solo di voler andare via da qua.  
Hi girls!
Aggiorno dopo letteralmente una vita, ma suvvia, non è mai troppo tardi!
Vi ringrazio tanto per le tre recensioni alla scorsa flashfic, mi hanno fatto tanto tanto piacere e motivata a pubblicare anche questa.
Fatemi sapere se volete che il prossimo racconto parli di un personaggio in particolare, mi sareste abbastanza utili e probabilmente impiegherei anche molto meno tempo ad aggiornare :)
Bacini :3
 



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