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Autore: Gemmele    24/06/2017    0 recensioni
Kat ha da qualche mese scoperto di essere una shadow hunter, la madre gliel'ha rivelato qualche mese prima dei suoi 18 anni, quindi prima che i suoi poteri iniziassero a manifestarsi. Dovrà dunque frequentare l'Istituto per Shadow Hunters a New York e con i ragazzi che lo dirigono dovrà affrontare una serie di avventure.
ISPIRATO A: SHADOW HUNTERS - THE MORTAL INSTRUMENTS
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
Nella valigia non entrava quasi più nulla, ma come al solito facevo in modo che tutto ciò di cui avessi bisogno entrasse.  Ero ancora incredula alle parole di mia madre “sei pronta per diventare una di loro”, chi erano loro? Be’, loro erano gli Shadow Hunters. Avevo scoperto della loro esistenza solo due mesi fa, due mesi prima del mio diciottesimo compleanno, quel giorno mia madre aveva sputato tutta la verità. Da sempre sapevo che c’era qualcosa di diverso in me, in noi, ma mai sarei arrivata a pensare addirittura di essere una guerriera il cui compito è quello di proteggere non solo i mondani, ma anche il popolo degli Shadow Hunters. Da quel giorno non ho fatto altro che leggere I libri che la mamma mi dava per imparare o almeno per rendermi consapevole di ciò che avrei affrontato per il resto della mia vita, e anche per non trovarmi impreparata una volta giunta all’istituto, era lì che addestramento matricole come me. Il pensiero che la mia vita presto sarebbe cambiata mi turbava qualora non sapessi giudicare se in bene o in male, mi metteva paura sapere di dover affrontare tutto ciò che era scritto nelle inciclopedie… demoni, esseri soprannaturali… e oltre a questo dovevamo preoccuparci anche dei Nascosti, essere che pensavo non esistere se non nei film o telefilm che guardavo in TV, chi avrebbe infatti mai detto che vampiri, stregoni ed elfi esistessero davvero? Be’, erano più che reali.
I viaggi in auto lunghi erano sempre i più odiosi, il tempo sembrava non passare mai e ogni km in più la mia ansia cresceva sempre. “Ancora non posso crederci che la mia bambina sia cresciuta così in fretta.” Sentii mia madre singhiozzare di gioia, a quanto pare era contenta di togliersi un peso dalle scatole, adesso avrebbe avuto più tempo per sé, sarebbe andata in giro con le amiche e magari si sarebbbe fatta una nuova vita. Forse aspettava solo questo momento da quando papà ci aveva abbandonate, aspettava che io me ne andassi per paura di farmi soffrire o per paura che non accettassi il suo fidanzato. Be’, erano meglio così, mi sarei risparmiata qualche genitori provenire dalla stanza accanto nel mezzo della notte.
“Si be’, ti raccomando mamma, trovati un uomo che ti faccia compagnia durante la notte.” Dissi ridacchiando con lo sguardo fisso fuori al finestrino, il panorama non era dei migliori ma mi distraeva dalla mia ansia. “Non preoccuparti per me tesoro, tu piuttosto pensa a diventare un’ottima shadow hunters.” – “Ma certo mamma, non ti deluderò.” Mantenni il sorriso  e subito dopo senti il tocco della mamma sulla mia nuca. “Ti voglio bene, amore.” Le sorrisi ancora. “Anche io mamma.” Parcheggiò l’auto davanti un enorme cancello grigio, era già abbastanza inquietante. Dopo I vari saluti, abbracci e raccomandazioni della mamma, mi avviai dinanzi a questo e premetti su l’unico pulsante presente e dopo qualche secondo si aprì. Rivolsi un ultimo sguardo a mia madre e mi incamminai verso quello che sembrava un enrome castello, mi ricordava Hoghwarts, peccato però che non ero a Londra.
Giunta dinanzi a quella che sembrava essere la porta d’accesso aspettai prima di aprire ed infatti fu aperta da qualcuno all’interno dell’edificio. “Tu devi essere Kat.” Disse una ragazza abbastanza giovane, quasi sulla mia età, sulla sessantina, capelli scuri abbastanza lunghi ed eyeliner perfetto. “Si, sono io.” Risposi. “Io sono Isabelle,ben arrivata, dai seguimi.” Mi fece strada in quella che sembrava la sala principale dell’Istituto, c’erano mega schermi collegati a computer, armi e qualche altra risorsa tecnologica. “Come puoi vedere è qui che il personale si occupa letteralmente di tutto, possiamo vederci chi entra ed esce dall’istituto, minacce al di fuori di esso.. vi sono telecamere ovunque a causa dell’ultimo attacco di un demone.” la interruppi. “Si, ne ho sentito parlare della madre di Clary che è stata uccisa." sorrise in disagio. "Si be', preferiamo non parlarne."Annuii fortemente dandole la sicurezza che non avrei aperto bocca su quell'argomento. Continuai a seguirla per le varie sale mentre le maniche delle borse mi rigavano i palmi delle mani. "Se vuoi puoi portale nella tua camera. Ti accompagno." mi disse facendomi strada verso quella che era la mia nuova camera (per il resto della mia vita?). Aprì la camera con una girata di chiavi e quando entrai mi guardai intorno.. Era qausi migliore della mia camera a New York. Era già tutta allestita, sulla destra c'era il letto, ricoperto di un lenzuolo rosa ricamato e qualche cuscino sistemato su di esso con una tendina che ricadeva ai lati del letto, alla mia sinistra c'era una scrivania con sopra un quaderno ed una penna con il suo barattolino di inchiostro accanto, alle spalle di questa c'era una libreria con pochi libri (l'avrei riempita ben presto) e sulla sinistra un armadio a due ante, all'interno vi portava uno specchio, con tre cassettoni al di sotto e un comò abbastanza grande con altri quattro cassettoni, al di sopra vi era un quadro che rappresentava la nascita della dea Atena ed infine, di fronte vi erano delle finestre. "Che ne pensi?" mi voltai verso di lei con gli occhi che quasi luccicavano.
"Cavolo, è bellissima." dissi. Sorrise soddisfatta. Sistemai le mie borse al lato del letto e uscii dalla camera seguendo ancora Isabelle nei corridoi. "Questo è il foglio del regolamento. Dato che sei l'unica matricola qui, sarai seguita da uno di noi per le lezioni orali e pratiche. La colazione è alle 6:30 del mattino, dieci minuti di ritardo e trovai un muffin all'avena freddo e duro come il gesso." Entrammo in quella che sembrava essere la biblioteca. "Qui troverai tutti i libri che ti saranno d'aiuto per integrarti nella nostra società e stile di vita, ah... il più importante..." afferrò un libro grande quanto un mattone. "è questo. Il Libro Grigio, contenente tutte le rune e che energia emanino." si interruppe e si voltò verso di me. "Sai cosa sono le rune, vero?" annuii. Se non fosse stato per quelle inciclopedie procurare dalla biblioteca di New York, a quest'ora probabilmente sarei ancora nella mia casa a disperarmi di non sapere nulla e obbligarmi a restare a casa, cosa impossibile d'altronde. "Perfetto." camminò al di fuori della biblioteca e continuammo lungo un corridoio. Era un labirinto, dubitavo che non mi sarei persa neanche una volta. Entrammo in una sala, spaziosa e vuota. Isabelle si avvicinò ad una parete, immise il codice e dalla parete uscirono degli scaffali, afferò un cofanetto al di fuori ornato di rune. Isabelle chiuse quella parete e si incamminò verso di me consegnandomelo. "Questo è il tuo stilo. Tienilo sempre con te." Lo afferrai. "Questa è la sala dove ti allenerai 5 ore al giorno, oltre quella parete..." indicò alla mia destra. "Troverai attrezzi da palestra e tuto ciò di cui avrai bisogno, ovviamente sarai con il tuo tutore." Superammo quella sala e arrivammo nuovamente all'ingresso dell'Istituto. "Seguimi." disse. Arrivammo davanti ad un tavolo rettangolare fatto di marmo, intorno c'erano seduti quelli che dovevano essere i ragazzi. 
"Vi presento Kat, è una nuova shadow hunter e qualcuno di noi dovrà occuparsi di lei." Isabelle manteneva il tono di voce professione e duro, impassibile, senza espressioni. "Qualche offerente?" mi guardai intorno. "Oh quasi dimenticavo, lui è Alec, mio fratello alias capo dell'Isituto, Jace, Clary e il mio nome lo conosci già." sorrisi ad ognuno di loro. "Piacere a tutti."
"Allora Kat, dicci un po' di te." quello a parlare fu Jace, con uno sguardo che penetrava dentro di te. "Si be'.. Sono di New York, mia madre è una mondana, mio padre uno shadow hunter, faceva parte del circolo per questo ci ha abbandonate pochi mesi dopo la mia nascita, riteneva di voler proteggere me e la mamma in modo che quelli del circolo non sapevano che avesse una figlia. Be', non l'ho mai incontrato e la mamma ha evitato anche di dirmi come si chiama, così che io non lo cerchi." Sospirai, stavo per continuare il mio monologo ma il Capo mi interruppe. "Basta così." si guardò con i ragazzi. "C'è qualcuno che si offre per addestrarla?" Nessuno rispose. "Bene, me ne occuperò io di lei." ingoiai duramente alla notizia che il Capo sarebbe stato il mio tutore. Si alzò. "Vieni con me." disse, tornai a seguire per l'Istituto uno shadow hunter. "Tutte le mattine alle 8 in punto nella sala d'addestramento, nel pomeriggio voglio che studi il libro grigio e che ti alleni ad usare le tue rune." arrivammo dinanzi alla mia camera ed entrammo, afferrò il libro grigio dalle mie mani e lo aprì sulla mia scrivania sedendosi sulla sedia. "Le prime con cui ti dovrai allenare sono: Punto di Forza, Vista Chiaroveggente, Deviazione, molto importante è quella del guarire," mi rivolse uno sguardo mentre sfogliava le pagine. "Per ora basta così." si alzò dalla sedia. "Hai già il tuo stilo?" annuii e gli mostrai il cofanetto, lo aprii e afferrai lo stilo. "E' davvero bello." dissi girandolo tra le mani. Alec accennò un sorriso. "Ti mostro come si fa." afferrò il mio stilo, alzò il mio braccio e alzò un po' su la manica. "Sentirai un po' di dolore, ma ci farai l'abitudine." annuii e lui iniziò a disignare sul mio braccio quella che sembrava essere la runa della guariggione. Sentii quel dolore che si prova quando tocchi una padella bollente e ti rimane il sengo, il dolore però svaniva subito dopo che la runa si fosse adeguata alla pelle. "Pian piano diventerà di un colore più scuro, come quello di un tatuaggio." disse posando lo stilo sulla scrivania, mi guardavo la runa che aveva il colore rossastro della pelle bruciata. "Si, lo so." dissi ripensando a quando feci il giuramento al Clave e mi disegnarono la runa del Potere Angelico sulla spalla. "Bene. Alle 8 in punto domani." disse avviandosi alla porta, io lo seguii accompagnandolo. "Un'ultima cosa." disse quando fu già fuori la porta, attesi appoggiandomi allo stipitie. "Kat come Katherine?" sorrisi. "Kat come Kat." lui annuì aggrottando le sopracciglia e alzando un angolo della bocca, poi se ne andò.

Non male come primo giorno.  

  
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