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Autore: heliodor    24/06/2017    4 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Un giorno con Oren / 3

Le cripte erano un posto buio. A metà della discesa i gradini sparirono nell'oscurità.
"Aspettate o ci romperemo il collo" disse la strega dalla pelle scura. Sollevò una mano ed evocò un globo luminoso. Con un gesto simile ne creò uno per ognuno dei presenti, le principesse e lo stregone biondo platino.
La strega si voltò verso Oren, lo squadrò da capo a piedi e con un sospiro evocò un globo anche per lui.
"Grazie" disse Oren d'istinto.
La strega lo ignorò.
Oren si pentì subito di quello che aveva detto e aggiunse: "Vostra grazia."
La strega sospirò. "Ma per favore..."
Oren decise di stare zitto per il resto della visita.
Giunti alla base della scalinata c'era un ampio corridoio che proseguiva dritto. Le pareti erano scavate nella viva roccia ma ben levigate. C'erano dei bassorilievi che raffiguravano scene di caccia o di combattimento.
"La vita di Bellir" spiegò la principessa Bryce indicando i segni lasciati dagli scalpellini. "Dalla nascita alla sua grande impresa." L'ultimo bassorilievo mostrava un sarcofago con all'interno un corpo. Una spada dalla lama infranta giaceva al fianco dell'eroe caduto. "Bellir infranse la sua spada nella battaglia finale con Malag. I suoi resti vennero sepolti con la sua leggendaria arma in un luogo segreto."
"Jeog Salang" disse la strega dalla pelle scura. "Il pozzo degli specchi."
"Brava Elvana" disse la principessa Bryce. "A Valonde la chiamiamo la casa delle immagini, ma credo che sia lo stesso."
"Dove sono questi posti?" chiese la principessa Joyce.
"Sono solo leggende" disse lo stregone dai capelli color platino.
"Quindi secondo te ha ragione quel vecchio antipatico di Persym?" chiese la principessa Joyce.
Lui rise di gusto. "Ti consiglio di non chiamarlo così in sua presenza."
Solo allora Oren notò che i due si tenevano per mano.
Elvana gli passò accanto. "Fai bene a tenere gli occhi sulla principessina, Oren" gli sussurrò.
Quando le aveva detto il suo nome? "Mi scusi?" chiese nel tono più formale che poté.
Elvana attese che i tre davanti a loro li distanziassero. "Tu sei la sua guardia del corpo, vero?"
Oren annuì cauto.
"E allora guardala bene, perché tra poco dovrai trovarti un altro lavoro."
Oren non riusciva a seguirla. Elvana parlava con un accento strano, ma sembrava che sapesse bene quello che stava dicendo.
"Il pericolo non è solo una spada sguainata. A volte è bello e affascinante come uno stregone." Sorrise e accelerò il passo lasciandolo indietro a meditare.
Oren scrollò le spalle e proseguì mantenendosi qualche passo indietro.
Il corridoio terminava in un'ampia sala esagonale. Enormi scaffali pieni di libri dall'aspetto severo formavano un labirinto che occupava tutto lo spazio disponibile. C'erano dei minuscoli leggii dotati di sedie e trespoli per appoggiarvi una lampada disseminati in giro.
Oren non aveva mai visto tanti libri tutti insieme nella sua vita. Nel suo villaggio non c'erano librerie o biblioteche e l'unico che ne possedesse più di una decina era Maher il guaritore ed erano tutti tomi dai nomi complicati e dall'aspetto segnato dal tempo e dall'usura.
Anche in quella biblioteca ce n'erano alcuni molto vecchi, ma altri sembravano nuovi, con copertine integre e scritte in caratteri dorati ben lucidate.
Le varie sezioni erano indicate da cartelli appesi agli scaffali. Storia antica, moderna, leggende del Continente Vecchio, storia di Valonde e così via.
Sembrava esserci uno scaffale per ogni campo della conoscenza.
Ce n'era persino uno che trattava di armi bianche.
Per pura curiosità Oren si avvicinò e lesse i titoli di alcuni libri. Manuale dello spadaccino, Compendio di pugnali, Breve storia delle balestre e persino un trattatello su come lucidare l'armatura.
La principessa Joyce squittì di felicità alla vista dei libri e si gettò verso uno scaffale come un lupo sulla preda.
Capelli di platino faticò a starle dietro.
Sembrava che dove andasse lei vi fosse anche lui. All'inizio Oren si sentì infastidito, ma poi riflettendoci concluse che era meglio così. Sotto la sorveglianza di un vero stregone la principessa sarebbe stata al sicuro e lui si sarebbe potuto rilassare, godendosi la gita.
La strega che le aveva donato il globo luminoso invece ogni tanto gettava un'occhiata ostile allo stregone dai capelli di platino, ma faceva sempre in modo che lui non se ne accorgesse.
La principessa Bryce sembrò cogliere qualcosa in quello sguardo e la tirò via per un braccio, dicendole qualche parola sottovoce.
L'altra scosse la testa e si allontanò a passo svelto.
Bryce scrollò le spalle e si addentrò nel labirinto di scaffali.
Oren decise di dimenticarle entrambe e di concentrarsi sul suo lavoro. Non voleva deludere lo zio Mythey. C'era sempre il pericolo che lui lo rimandasse indietro e non voleva tornare al villaggio dopo quello che era successo.
Cercò con lo sguardo la principessa Joyce e il suo accompagnatore.
Oren li seguì entrambi ma ben presto si perse nel labirinto di scaffali. Sentiva le voci ma non aveva idea di dove fossero. Stava per rinunciare e cercare un'uscita da quel posto quando sentì qualcosa che cadeva a terra e poi un grido soffocato.
"Attenta" esclamò una voce maschile.
Oren estrasse la spada e corse verso la fonte del rumore. Girò un angolo e si ritrovò di fronte alla principessa Joyce seduta a terra che si massaggiava la testa. Un mucchio di libri giaceva ai suoi piedi.
Lo stregone dai capelli di platino era accovacciato vicino a lei e le stava esaminando la testa.
Quando si accorsero della presenza di Oren con la spada sguainata sgranarono gli occhi.
"Ho sentito un grido" disse Oren per giustificarsi.
Elvana sopraggiunse in quel momento, prese uno dei libri e lesse la copertina. "La tua guardia del corpo stava per affettare i poemetti di Wundalf il flatulento" disse mostrando il libro a tutti.
Ci fu una risata generale.
Oren arrossì e rinfoderò la spada. "Scusate" disse con un filo di voce.
La principessa Joyce si rialzò da terra aiutata dallo stregone dai capelli di platino. "Non è successo niente di grave."
In quel momento i globi di luce si spensero tutti insieme e nella sala risuonò il rombo di un tuono.

 
  
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