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Autore: baruna    24/06/2017    0 recensioni
A Mirai Mitsuki piace davvero, davvero tanto. Tantissimo.
{ Mitsuki/Mirai | Flashfic | 511 parole | Traduzione di Hiraeth }
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Mirai Kuriyama, Mitsuki Nase
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della traduttrice (Hiraeth): la Mitsurai è adorabile e l’ho shippata più della coppia canon. ¯\_(ツ)_/¯
 Il link alla versione originale è qui. Buona lettura!










on being a girl (hint: it’s really hard)
di baruna




Mitsuki è bella in maniera delicata. Le sue mani sono minute e lei è innegabilmente elegante in tutto quello che fa, dal sorseggiare il tè da una tazzina di porcellana allo sfogliare un libro con nonchalance. A volte Mirai coglie se stessa nell’atto di fissare per un secondo di troppo il collo di Mitsuki, una lunga curva di un’onda oceanica, o un capello solitario che le sfiora dispettosamente la pelle nuda della spalla. Mirai non è proprio gelosa, piuttosto si sente incredibilmente insicura di se stessa ogni qualvolta si trova nella presenza di Mitsuki. È come essere al cospetto di una principessa, intoccabile e orgogliosa, e Mirai ha l’impressione di non essere nessuno in confronto a lei. L’ammira al punto da provare dolore al petto. Akihito è imperfetto, un ragazzo sorridente che ride e fa battute ed è raggiungibile, ma anche quando Mirai siede accanto a Mitsuki in negozio, percepisce un canyon vuoto che le separa, opprimente e spaventoso. Hiroomi è simile, ma ha un’aura rassicurante e sciolta intorno a sé, stranamente attraente ma non del tutto alienante, ed è un maschio (Mirai non ha alcuna spinta a dimostrare all’altro sesso il suo valore).

 Mitsuki è popolare e intelligente, tutto sembra calzarle a pennello nei punti giusti, mentre Mirai è a malapena passabile. La pressione è incredibile quando sta accanto a Mitsuki. Per tutta la vita lei è stata sola, e non vuole più esserlo.

 Ma poi, poi.

 «Alla fine, siamo tutti soli» dice piano Mitsuki, lo sguardo che dà una scorsa prima di chiudere il libro con uno scatto definitivo. Anche il negozio viene chiuso, e gli occhi di Mirai si allargano mentre la silhouette di Mitsuki si allontana sempre più e più verso la porta del negozio, ricordando a Mirai tutte le cose a cui ha tenuto ma che sono poi scomparse dalla sua vita. Poi le viene in mente: Akihito, che si è fatto strada a forza nella fessura oscura della sua vita e vi è rimasto. Lei non è sola.

 Per qualche motivo Mitsuki, che è sempre stata attorniata da altra gente, vuole essere sola. È un po’ preoccupante, in realtà. Akihito ha riempito la vita isolata di Mirai con i semi della sua amicizia, e forse Mirai potrebbe fare lo stesso con Mitsuki. Determinata, Mirai avverte adesso più che mai una distanza tra loro due, e sistema le lanterne, cercando di riempire il vuoto con del calore.

 «Kuriyama-san» la chiama Mitsuki all’improvviso, e Mirai sussulta impercettibilmente. «Ti va di andare al festival?»

Sì, e sono felice che tu mi parli potrebbe risponderle Mirai, oppure Sì, e mi sei superiore, intangibile e fredda, sono contenta che hai proteso la tua mano.

 Invece quasi grida: «Sì!» E Mitsuki le sorride. Le sorride!

 Verso la fine della nottata, Mirai nota che Mitsuki ridacchia e si imbroncia in modo adorabile, e che adesso china la testa verso Mirai di qualche centimetro in più rispetto a prima. È quasi come un sogno e, con un senso di piacere nascosto dietro allo shock dell’euforia, Mirai si rende silenziosamente conto che Mitsuki le piace davvero, davvero tanto.

 Tantissimo.

 Mirai è in un brutto guaio.

   
 
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