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Autore: Mizu Ryu    25/06/2017    0 recensioni
Le vicende si susseguono dopo 12 anni dalla storia precedente (I Custodi della Vita), ma se anche è un sequel si può leggere come storia a sè.
Ormai sono passati 12 anni da quando Michael e gli altri Arcangeli hanno salvato la terra dal tremendo Lucifer, l'Angelo caduto.
Due fulmini cadono nello stesso punto e così capiscono che qualcosa non va in Paradiso, si vogliono trasformare ma qualcosa li trattiene.
Come andrà a finire questa storia? Che cosa succederà a Michael e fratelli? Ma sopratutto chi sta mettendo in scompiglio il Paradiso?
Genere: Fantasy, Guerra, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai sono passati 12 anni da quando abbiamo sconfitto Lucifer…
Siamo rimasti amici, anche se non ci vediamo più come prima.
Dopo le superiori ho troncato definitivamente i rapporto con Betty, la mia amicizia con Gianluca e con gli altri col tempo si è rafforzata e siamo diventati inseparabili, d’altronde siamo fratelli.
Tutti abbiamo seguito con successo i nostri sogni realizzandoli nonostante qualche intoppo.
Bartolomeo ora è un ragazzo muscoloso, ha avuto un successo internazionale come modello e da poco si è aperto una agenzia di modelle le “Star’s Angels”
José dopo il liceo iniziò a lavorare come modello con Bartolomeo per pagarsi l’accademia delle belle arti e, quando finì definitivamente l’università, iniziò a lavorare come restauratore di quadri.
Simone non è ancora riuscito a sfondare nel grande schermo, ma lavora come attore in uno dei teatri più famosi della città.
Ulysses è riuscito a diventare ragioniere e lavora anche come professore precario di diritto ed economia aziendale.
Roberto è diventato il miglior cardiochirurgo d’Italia, ha scritto persino un libro e fa diversi meeting in tutta Europa.
Gianluca dopo la scuola è riuscito a diventare subito un cuoco di bordo su diverse navi da crociera, ha lavorato in diverse località turistiche ed ora ha un suo ristorante a 3 stelle, il “Arcangel”.
Ed io? Beh dopo le superiori mi sono preso un anno sabbatico ed ho fatto qualche lavoretto part-time e, all’anno nuovo, ho iniziato l’università laureandomi con 108 su 110. Adesso ho una cattedra fissa nella mia vecchia scuola superiore come professore.
Anche se non ci vediamo come prima ci sentiamo almeno una volta al giorno, abbiamo persino un gruppo whatsapp: “gli Arcangeli”.
 
Sono a scuola.
«Avete capito? La composizione del glutine è semplice-» spiego ma arriva il collaboratore scolastico che mi interrompe aprendo la porta.
«Professore?» domanda il collaboratore.
«Dimmi.» rispondo girandomi verso lui.
«La vogliono al telefono.»
«Arrivo. – dico sbuffando – Ragazzi non fate confusione che torno subito.» dico ed esco dalla classe.
Scendo le scale arrivando in segreteria e prendo il telefono.
«Pronto?» domando prendendo la chiamata.
«Mark perché non rispondi al cellulare?» mi domanda Gianluca.
«Ciao Gianluca… – dico alzando gli occhi al cielo e mi giro verso la finestra panoramica – Sai sono al lavoro e tengo il cellulare spento per dare il buon esempio.»
«L’ho capito per questo ho chiamato a scuola.» mi risponde l’amico.
«Allora perché mi hai domandato del cellulare?» domando sorridendo perché so che l’ho messo in difficoltà.
Cade un fulmine dal cielo, il tuono lo sento anche dall’altro capo del telefono e ne vedo cadere un altro.
«Hai visto?» mi domanda Gianluca con tono stupito.
«Si…» rispondo con lo stesso tono.
«Non è possibile che succeda, vero?»
«No…» rispondo senza distogliere lo sguardo dalla finestra… non era possibile… è impossibile che un fulmine colpisca lo stesso punto due volte!
«Chiamo gli altri, ci vediamo tra mezz’ora alla statua!» esclama Gianluca e chiude.
Rimangono ancora per qualche secondo a fissare il vuoto e corro a farmi il permesso, qualcosa di funesto sta accadendo!
 
Arrivo alla statua correndo, ci sono anche tutti gli altri.
«Ragazzi!» esclamo fermandomi.
«Marco!» rispondono gli altri girandosi verso di me.
«L’avete visto anche voi, vero?» domando guardando ognuno negli occhi.
Annuiscono tutti.
«Che facciamo?» domanda Roberto.
«Non lo so.» rispondo guardando in basso.
«Sai che cosa sta succedendo?» domanda Ulysses.
«No.»
«Hai qualche piano?» domanda José.
«No.»
«Hai avuto notizie da Zarachiel?» mi domanda Simone.
«No.»
«L’avverti anche tu questa strana sensazione di paura ed angoscia, vero?» mi domanda Bartolomeo.
«Si.» rispondo guardando gli altri.
Siamo sicuri che sia successo qualcosa, è sicuramente successo qualcosa in Paradiso!
«Se solo avessimo le nostre pietre, ci potremmo trasformare…» dice Gianluca rammaricato.
Aveva ragione, da quando abbiamo sconfitto Lucifer non siamo più riusciti a trasformarci.
Le nostre pietre non sembrano più piene di Potere Angelico come lo erano una volta.
Alla fine Zarachiel aveva ragione…
Siamo morti, ma la nostra non è stata una vera e propria morte fisica… il nostro Spirito Angelico, che dimorava dentro di noi, è morto.
«Ragazzi…» sentiamo dire da un signore.
Ha lunghi capelli e barba bianchi, ha il viso scarno e rugoso, sembra quasi un barbone.
«Ci scusi buon uomo, ma non abbiamo monete.» dice Gianluca cercando di congedare il vecchio.
E vediamo che quest’ultimo gli lancia un ceffone sul capo.
«Ma che dici?! Cretino! Non mi riconoscete?» domanda l’uomo guardandoci.
«No.» rispondiamo in coro.
L’uomo sbuffa.
«Sono Zarachiel, questa è la mia forma umana e qua mi chiamo tipo Zaccaria.» dice l’uomo presentandosi con fare non curante.
«Zarachiel?!» domandiamo tutti allibiti.
«Perché non vi siete ancora trasformati?» domanda Zaccaria.
«Non possiamo.» risponde Ulysses.
«È da quando abbiamo sconfitto Lucifer che non ci riusciamo!» continua Roberto.
«Sembra quasi che le nostre pietre siano diventate delle comunissime pietre.» spiega Bartolomeo.
«Vi siete scordati della lezione?» domanda ancora una volta l’anziano.
«Quale lezione?» domanda Simone.
«Vero! Non ve l’ho mai fatta perché non pensavo che capitava una cosa simile! E poi… – dice lanciando uno sguardo fulmineo a Gianluca – qualcuno continuava a disturbare facendo lo scemo.» risponde Zaccaria mettendosi la mano in faccia.
«Allora spiega.» dice Gianluca con paura che gli arrivi un’altra sberla.
«Quando le vostre pietre perdono i loro poteri e la loro lucentezza… voi non vi potete trasformare.» inizia a spiegare il vecchio.
«Questo lo abbiamo scoperto da soli anni fa, poi?» dice José e Zaccaria dà un’altra sberla sul capo a Gianluca.
«Perché sempre a me? Io non ho detto niente!» dice il ragazzo.
Mi scappa quasi una risatina.
«Per farli di nuovo funzionare li dovete bagnare con il vostro sangue ed il sangue di un Arcangelo.» continua a spiegare l’uomo.
Usciamo tutti i nostri ciondoli.
Zaccaria si taglia la mano e sporca ogni nostra pietra col proprio sangue.
«Ora tocca a voi.» dice ancora l’uomo.
Ci tagliamo e sporchiamo, reciprocamente, le nostre pietre.
Appena il miscuglio di sangue entra a contatto con le pietre esse risplendono diventando come prima.
Ci rimettiamo i nostri accessori.
«Ragazzi… - dice il vecchio attirando la nostra attenzione – quando sarete in difficoltà potrete diventare degli Arcangeli a tutti gli effetti, ma quando l'avrete fatto non potrete più tornare indietro.» ci avverte e noi annuiamo.
≪Andiamo! – dico mettendomi davanti a tutti – Ragazzi trasformiamoci!≫
≪Adiutor ne derelinquas nos!≫ dice Bartolomeo.
≪Deaum laudantibus praemia retribuo!≫ dice Josè.
≪Oro supplex et acclinis!≫ dice Simone.
≪Flammescat igne caritas!≫ dice Ulysses.
≪Viatores comitor, infirmos medico!≫ dice Roberto.
≪Spiritus Sanctus superveniet in te!≫ dice Gianluca.
≪Paratus ad animas suscipiedas!≫ dico anch’io e così tutti ci trasformiamo.
≪Andiamo!≫ ordino e voliamo.
Voliamo uno accanto all’altro, guardo gli altri e vedo che sono preoccupati.
Anch’io lo sono.
«Scusami.» dice Gabriel, lo guardo e vedo che ha lo sguardo dritto.
«Che intendi?» domando non capendo.
«Non ti ho mai chiesto un vero e proprio scusa…» risponde lui e mi guarda.
«Io già ti ho perdonato da tempo.» dico sorridendogli.
«Sai se questa fosse la nostra ultima battaglia vorrei tanto lottare fianco a fianco con te.» mi confessa l’Arcangelo.
«Non ti preoccupare che anche questa andrà bene.» rispondo e gli avvicino il mio pugno.
«Hai ragione!» mi risponde e mi batte il pugno.
«Andiamo, Luca.» dico chiamandolo per la prima volta dopo tanti anni col nomignolo da bambino.
Voliamo fino al Paradiso.
 
 
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE
 Ciao miei cari lettori! Eccomi con la seconda serie de "I Custodi della Vita", della serie e a volte ritorna xD
Vi è piaciuto questo capitolo? Vi ha attratto? C'erano errori? xD scherzo xD però se ci dovessero esserci realmente degli errori vi chiedo scusa xD
Comunque già dal primo capitolo ho cercato di collegare il finale della storia precedente con questa e penso che ci sono riuscito abbastanza bene.
VI SALUTO :*

XOXOXO MIZU RYU

 
   
 
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