I dubbi su Dragon Oronar e sulla fiducia nei confronti dell'imperatore Glacial aumentano ulteriormente. Perfino gli amici di Kairi si rendono conto che qualcosa, nella sua fedeltà, sta crollando.
Nel mentre, ora sappiamo l'identità di colei che punta a rovinare la vita di Kairi e di tutti i Custodi del Key-Blade... ovvero Malefica, la tanto temuta strega che non ha preso parte alla Guerra dei Key-Blade.
Da qui, voglio premettere un'importante spiegazione inerente alle trame sia di Dragon Ball che di Kingdom Hearts.
Per la prima, come si è già intuito, le storie narrate dai namecciani risalgono a circa 200 anni prima dell'inizio di questo racconto, pertanto personaggi come Beerus o Whis non hanno mai incontrato Son Goku e i suoi compagni. La Time-Line corretta, per essere più precisi, è quella di Trunks del Futuro, solo che è stato anche lui sconfitto da C-17 e C-18.
Per la seconda, non ho tenuto conto degli avvenimenti di KH3 perchè la storia è stata scritta prima della sua uscita. Le correzioni, in data 10-1-2020, che appunterò in questa storia saranno solamente quelle grammaticali o qualche piccola aggiunta di poco conto (che verranno, però, accennati nella seconda storia di questa serie che sto già pubblicando e che ha il nome di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR).
Detto ciò, qui di seguito avrete il pulsante delle OST... e BUONA LETTURA!
KINGDOM
HEARTS: THE
LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR
Agenti
007: missione di spionaggio alla Fortezza dei Comandanti!
Glacial 02 –
30° Giorno dalla partenza di Dragon Oronar –
Abitazioni di Los Angeles
La
Fortezza dei Comandanti era considerata, da molti, una delle roccaforti
più
impenetrabili dell’impero, seconda solo alla dimora di
Glacial. Nessuno aveva
mai avuto il coraggio di infiltrarsi all’interno di quella
fortezza
informatica…
…
nessuno fino a quel momento!
GABOR
Mi
sentivo un folle…
…
no… ero un folle!
Come ci ero
finito in quella
situazione così assurda?
Mi
trovavo all’interno di un’abitazione vuota, dalla
quale era possibile osservare
l’intera base militare in tutta la sua ampiezza. Ero insieme
a Lucama e
Piccolo, in attesa dell’arrivo di Junion.
In
quei
giorni, ero riuscito a convincere tutti i namecciani ad agire in favore
dei
rivoluzionari, ed i due fronti si erano scambiati parecchie
informazioni. Molte
di queste erano soltanto dicerie, ma una voce in particolare
cominciò a
interessare me ed i soldati di Namecc...
…
un possibile segreto celato
all’interno della stanza di Dragon Oronar!
Furono
i
namecciani a scoprire quell'indizio. Un mese prima, durante una
comunicazione
video tra il governatore Cargoth ed il generale Dragon, uno di loro
aveva
ascoltato un discorso molto interessante fra i due, riguardanti i sayan
ed una
qualche cassaforte nascosta, ipotizzando che, all’interno
della camera del
secondo, ci fossero delle informazioni particolari.
Vi stava
soltanto un piccolo problema…
…
quella camera si trovava dentro
la Fortezza dei Comandanti!
“Ehi
ragazzo, calma… so quello che sto facendo!”
mi rimproverò Lucama,
‘giocando’ col suo computer “Dobbiamo soltanto
aspettare il tuo amico,
capito?”
“La
fai semplice!” esclamai,
agitato,
camminando in lungo e in largo per tutta quella stanza “Non sappiamo nemmeno se Junion ci
raggiungerà in tempo… o
se ci raggiungerà e basta!”
“Arriverà…”
cercò Piccolo di tranquillizzarmi “… è troppo importante che lui
ci sia!”
L’attesa
si fece sempre più snervante. Il problema principale del
nostro piano
consisteva nel riuscire a far partecipare il capo della rivolta in
quella
missione, dato che doveva ‘sgattaiolare’ fuori dal
carcere di Hollywood.
“Saremmo
dovuti andare lì di
persona…” mi
auto-colpevolizzai, in preda al panico “… lo hanno catturato! Ecco
perché non ci sta
raggiungendo!”
“Ha
scelto lui di non essere aiutato, ricordi?”
insistette Piccolo
poggiando le sue mani sulle mie spalle “Se
fossimo andati noi, ci avrebbero scoperti subito ed avrebbero dato
l’allarme.
Junion l’ha capito. Aspetteremo
ancora
dieci minuti… poi agiremo da soli…”
“Non ce ne sarà bisogno!”
[Evening
- NARUTO]
Tutti
e
tre sobbalzammo di paura quando sentimmo quella voce sconosciuta. Solo
quando
ci voltammo verso la finestra, riconoscendo il nostro compagno
d’armi. Le sue condizioni fisiche, dovetti constatare con
amarezza, erano tremende ma a questo avremmo trovato, un giorno, presto
rimedio.
“Junion!
Ci hai fatto prendere un colpo!”
esclamai, con un sospiro di sollievo, aprendogli l’anta della
finestra e
permettendogli di
entrare.
“Ho
dovuto distrarre le guardie all’ingresso, scusate il ritardo!”
ammise
il ciclope, varcando la soglia e mettendosi una mano dietro la nuca,
imbarazzato “Per
fortuna, nessuno dei soldati conosce il vero potere del mio Yilar!”
Fu
Piccolo ad avvicinarsi per primo e a tendere la mano verso
l’ex-soldato.
“E’ un
piacere conoscerti, Junion!” si
presentò l’alieno “Io
sono Piccolo, mentre il mio compagno si chiama Lucama. I
namecciani sono ufficialmente pronti a
dare la vita per aiutarvi!”
“Tra…
tranquilli… noi faremo
lo stesso per
voi… ve lo prometto!”
affermò
Junion, abbastanza in suggestione, stringendo la mano del suo nuovo
compagno.
Infine
si voltò imbarazzato verso di me.
Era
molto
tempo che ci vedevamo…
“Alla
fine ci rincontriamo di nuovo… anche
se in circostanze un po’
particolari!”
“Un
tempo volevamo rendere onore a
Kagaku…
ora desideriamo soltanto abbattere la dittatura di Glacial… sì, la situazione si è
completamente
capovolta!” scherzai, altrettanto a
disagio.
“Ora
che siamo tutti e quattro qui…”
ci
interruppe Piccolo “…
direi di andare a controllare quello che sta combinando Lucama!”
“In
effetti… cosa stai architettando su quel computer?”
domandò Junion
incuriosito, avvicinandosi assieme a noi al nostro compagno “Voi
namecciani non eravate amanti dell’agricoltura e della natura?”
“Lo siamo...” confermò Piccolo con impaccio “... Lucama è la nostra… piccola eccezione!”
[Soundtrack
3 - R.I.S.]
“Quello
che vedete qui è un computer namecciano creato da me!”
affermò con
orgoglio Lucama, mostrandoci lo schermo del suo portatile “L’unica tecnologia che i Namecciani
fossero in grado di usare, prima
che arrivassero i Kagakuriani, era quella per costruire navicelle
spaziali
funzionanti con la magia. Questo, invece, l’ho costruito con
i migliori
artefatti elettronici di tutto l’universo, ed ho imparato a
utilizzarlo per… certi trucchetti!”
“Certi…
un
momento! Non sarai mica
un
Hacker?!” domandò incredulo Gabor a
occhi spalancati.
Lucama
cominciò ad aprire programmi su programmi, digitando
centinaia di righe di
testo in un solo minuto. Era impossibile seguire il suo
ritmo…
… sullo schermo del computer apparve una ripresa dell’entrata alla Fortezza dei Capi…
[Bunseki
Analysis - BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ciò
che farò adesso
è molto semplice. Prenderò
le registrazioni di tutte le
telecamere della base e sceglierò quelle in cui nessuno
è in giro. Dopodiché le
farò riprodurre a ciclo continuo sugli schermi dei
vigilanti, in modo che non
possano vederci. E non solo… vedete
l’orario e la data in basso a sinistra di ogni registrazione?
Posso modificare
anche quelli e farli scorrere in tempo reale!”
Cinque
minuti dopo… Lucama era riuscito nell’impresa!
“Quelle
che state vedendo sono le riprese
viste dai vigilanti, che ai loro occhi scorrono in tempo reale per via
dell’orologio modificato… mentre queste…”
il namecciano schiacciò un altro
pulsante, cambiando di nuovo prospettiva “… sono le reali riprese in tempo reale
che
io sfrutterò per indicarvi le giuste direzioni!”
“FICO!”
esclamammo Junion ed io,
sbalorditi.
“Ora
però dovete mettervi questi!”
ci ordinò Piccolo, mostrandoci quattro
piccoli tappini di gomma “Non
giudicateli
dalle apparenze… sono auricolari
che ci
permetteranno di ascoltare le direttive di Lucama!”
Prendemmo
due gommini ciascuno, e ce li infilammo nelle orecchie. Li sentimmo,
all’improvviso, aderire perfettamente ai nostri timpani. Il
nostro udito era
diventato dieci volte più sviluppato del normale.
“Perfetto!
I sistemi di allarme con impronte digitali
sono disattivati… disattiverò
tutti gli
altri sistemi di sicurezza man mano che andrete avanti,
d’accordo?”
annunciò Lucama, alzando il pollice
all’insù “Vi
avverto, però… tutto
questo
durerà soltanto un’ora!”
“D’accordo…
grazie
Lucama!” espresse la nostra riconoscenza
Piccolo, prima
di avvertirci “Da questo momento
dobbiamo
fare molta attenzione… per quanto i sistemi del nostro amico
siano
all’avanguardia, niente potrà difenderci da un
attacco nemico se commettessimo
qualche errore… e
soprattutto… non
azzardiamoci a combattere contro niente e nessuno!
Junion… sei in
grado
di incantare i soldati che potrebbero scoprirci?”
“Certamente!”
ci rassicurò il mio amico.
“… e
tu, Gabor… ti sei esercitato sull’incantesimo del
Camaleontismo?”
“Certo!
Nessuno ci scoprirà!” li
tranquillizzai io, con un occhiolino.
L’incantesimo
di cui parlava Piccolo l’avevo imparato, tanti anni fa, ed
era stata una delle
prime magie che mi venne insegnata dal mio druido. Non era affatto
complicata,
e ci sarebbe servita in quella missione.
“Perfetto!” affermò Piccolo, aprendo di nuovo la finestra ed annunciandoci “E’ ora di muoversi!”
Glacial 02 –
Fortezza
dei Comandanti
Proprio
come ci aveva promesso Lucama, entrammo senza alcun problema
all’interno della
fortezza. Appena varcata la soglia, ci trovarono all’interno
di un’enorme sala
d’attesa, in quel momento ovviamente vuota. I raggi laser si
disattivarono non
appena tutti e tre cominciammo a camminare al suo interno.
Oltrepassammo una
piccola arcata, raggiungendo le scale e cominciando a salire. Avremmo
potuto
usare l’ascensore, ma era troppo rischioso. Qualche soldato
si sarebbe accorto
sicuramente del rumore e sarebbe potuto venire a controllare.
Il
piano
da raggiungere era il trentesimo.
Salimmo
lentamente, uno ad uno per ogni rampa, cercando di non farci notare.
Fu
al
decimo piano che nelle loro orecchie rimbombò la voce
allarmata del nostro
compagno.
“Una
guardia sta per raggiungervi! Nascondetevi!”
L’adrenalina
ci spinse ad agire con frettolosità. Io mi avvicinai a
Piccolo e, come ci
eravamo accordati in caso di emergenze simili, usai
l’incantesimo del
Camaleontismo insegnatomi dallo stregone Albus.
In
pochi
secondi, sia io che il namecciano eravamo diventati dello stesso colore
del
muro, ed anche i nostri vestiti mutarono, diventando trasparenti.
Junion? Il
ciclope era una rampa
sotto di noi e non poteva raggiungerci…
…
altrimenti lo
avrebbero scoperto!
Cosa
poteva fare?
Cominciò
a guardarsi intorno… e
notò una pianta
affianco a noi due!
Ci
alzò
il pollice, tranquillamente, usando una tecnica che mai e poi mai avevo
visto
in tutta la mia vita.
***
Unknown
Mentre
camminavo per raggiungere di soppiatto la cucina, mi accorsi che una
zona del
muro stava letteralmente perdendo parti di tintura. Per di
più, notai una
pianta diversa da tutte quelle che avevamo mai visto prima. Mai avevo
visto
delle foglie a strisce bianche e nere.
Ma
non
mi distrassi dal mio obiettivo.
Continuai
a percorrere quelle scale di soppiatto…
…
non
vedevo l’ora di sgraffignare dal frigo quanti più
dolci possibili!
***
JUNION
Disattivai
la Tecnica della Sostituzione solo quando il comandante Spicky scese
altre
cinque rampe di scale, per non essere scoperto.
Alla faccia
delle buone maniere…
per anni i cuochi avevano rimproverato i soldati semplici di non andare
a
rubare nelle cucine della base... ed invece era tutta colpa di un
nostro
ex-superiore!
Avrei
dovuto ringraziare Shiro, una volta tornato nel carcere. Era solo
grazie a lui
se avevo imparato quella tecnica ninja.
Raggiunsi
gli altri due, che nel frattempo erano tornati della loro carnagione e
stavano
discutendo dell’accaduto a bassa voce.
“E
quella era una mimetizzazione?! Ero diventato a
macchie!”
fu
il rimprovero che Piccolo rivolse ad un più rilassato Gabor.
“Guarda
il muro dietro di te, Piccolo… sta davvero
perdendo tinta!”
esclamò il maghetto, indicando la parete rovinata “Non
potevo farti diventare tutto di un colore… avrebbero potuto
riconoscere le
nostre sagome!”
“Adesso
basta!” li rimproverai, raggiungendoli
“Se
non ci sbrighiamo ne troveremo altri!”
“Junion
ha ragione!” mi
appoggiò Lucama, dall’auricolare “E’
passato già un quarto d’ora! Non possiamo perdere
altro tempo!”
Riprendemmo
a percorrere le scale, ed in altri dieci minuti riuscimmo a raggiungere
il
trentesimo piano. Per nostra fortuna, nessun altro soldato
passò da lì, e
questo riuscì ad allentare un po’ la pressione.
[Soundtrack 5 - DRAGON BALL GT]
Davanti
a noi si ergeva una porta in ferro, protetta da un rilevatore con le
impronte
digitali.
“Non
vi sono guardie dentro quelle stanze… solo il generale
Himmur che dorme come un
angioletto e russa come un gargoyle!”
ci rivelò Lucama, aprendo per
noi quell’uscio metallico “La camera di Dragon Oronar è
quella in
fondo al corridoio a sinistra… mi raccomando! Mancano
soltanto trentacinque
minuti!”
“Ricevuto!”
affermò Piccolo, facendo poi un
cenno a me e Gabor “Andiamo!”
Tutti
e
tre attraversammo il corridoio senza fare il minimo rumore…
…
potevamo sentire il pesante
russare del Vice Generale, totalmente ignaro degli intrusi nel
corridoio.
Un
Gargoyle?! Un
gigante avrebbe fatto meno rumore!
Cinque
minuti dopo, raggiungemmo l’agognata stanza.
“Devo
ammetterlo… mi aspettavo molto di meglio!”
ammisi, osservando quella che
in tutti gli effetti era una camera alquanto normale e ordinata.
Niente
Raggi X e niente cassaforti. Vi stava solo un letto, degli scaffali
con sopra alcuni
libri, ed una normale scrivania.
“Non
rilevo telecamere interne, perciò non verrete
scoperti… ma non abbiamo nemmeno
una traccia dalla quale partire, perciò avete
mezz’ora per mettere a soqquadro
quel posto!”
Per
più
di venti minuti controllammo tutti gli angoli di quella
stanza…
…
e non trovammo nemmeno uno
stralcio di indizio! Come era possibile?
Eravamo
più delusi
che mai… tutta fatica sprecata!
“Abbiamo
toppato alla grande…”
esclamò frustrato Gabor “…
siamo venuti qui per nulla!”
“Se
Dragon ha qualcosa da nascondere, lo ha soltanto
dentro la sua testa!”
disse amareggiato Piccolo “Quell’uomo
è
troppo scaltro per farsi fregare da qualcuno… muoviamoci a
uscire da qui, prima
che qualcuno ci scopra. Ci
abbiamo provato, Junion. Non
avevamo la minima certezza che ci potesse essere qualcosa…
siamo anche andati
oltre l’immaginabile… ma ora dobbiamo uscire da
qui! Mancano cinque minuti
prima che le telecamere riprendano a funzionare!”
Annuii,
affranto, decidendo di voltarmi verso l’uscita. Avevano
ragione. Non potevamo
rimanere un minuto di più…
…
qualcosa, però, mi fece quasi
inciampare per terra…
…
e finalmente mi
resi conto di un fatto molto particolare!
“Non
vi sembra strana quella tegola del pavimento?”
Piccolo
osservò il punto indicato da Junion. Il pavimento di quella
camera era in
piastrelle di ceramica, e tutte si incastravano in maniera
geometricamente
perfetta…
…
tutte tranne una... che
sembrava quasi staccata da terra!
Se
si
fosse trattata di una semplice piastrella, sarei scivolato e non sarei
inciampato. Questo perché sarebbe stata molto sottile.
Invece…
…
un momento… aveva
anche delle decorazioni diverse dalle altre!
“Non
dirmi che…”
si affrettò subito Gabor ad avvicinarsi ad essa,
provando a staccarla.
[Soundtrack 7 - DRAGON BALL Z]
Tutti
e
tre rimanemmo senza parole quando il diplomatico riuscì ad
alzare
tranquillamente la piastrella senza alcuna fatica…
…
e lo
fummo ancora di più quando scoprirono che, questa, fosse un
piccolo cofanetto
in ceramica interrato sul pavimento!
“Brutto
figlio di… chi se lo immaginava potesse essere
così scaltro?”
esclamò
incredulo Piccolo, prendendo la piccola scatola ed aprendola.
Solo
tre
erano gli oggetti al suo interno...
…
un piccolo anello in oro
zecchino con le iniziali D e C incise su di esso...
…
un quadernetto in pelle
logora...
…
ed un album di fotografie
impolverato.
“Oggetti
personali… anche il generale Dragon ha
qualcosa a cui tiene!”
esclamò Gabor felice.
Bingo!
Avevamo
fatto centro!
“Non
possiamo aprirli, adesso!”
ammisi, dispiaciuto “Mancano
soltanto tre minuti! Dobbiamo prendere il
contenuto del cofanetto e portarlo via!”
Recuperai
tutti quegli oggetti e li appoggiai sopra la piccola scrivania.
Recuperai due
piccoli libri dallo scaffale della libreria e, con un’altra
tecnica imparata
da Shiro, li
trasformai in una copia perfetta del quaderno e dell’album.
Usai perfino il mio
Sharingan su di essi, così che il generale credesse che
quelli fossero gli
originali.
Era
il
motivo principale per il quale mi ero imposto di dover venire assieme a
Gabor
e ai namecciani per quella missione. Se avessimo semplicemente
sgraffignato un
oggetto, non sarebbe passato tanto tempo prima che ci venisse data la
colpa.
Con le mie tecniche ninja, tuttavia, potevamo ritardare quel momento il
più
possibile.
Speravo
solo
di non aver commesso
alcun errore!
“Perfetto!”
esclamai, dopo aver messo le
copie all’interno dello scrigno in ceramica, e dopo aver
rimesso quest’ultimo
nel pavimento “Ora
sbrighiamoci,
ed andiamocene via da qui!”
Eravamo
appena usciti nel corridoio…
…
quando sentimmo un urlo
disumano dalla stanza del vice Generale!
GABOR
“Merda!
Tornate nella stanza!”
Tutti
e
tre ci infilammo nuovamente all’interno della camera di
Dragon, seguendo gli
ordini di Lucama, socchiudendo la porta prima che Himmur uscisse dalla
stanza
in pigiama, urlando a squarciagola verso la porta d’uscita
del trentesimo piano
per scappare a gambe levate!
“ALLARME!
ALLARME! INTRUSI NELLA MIA CAMERA!”
Sentimmo
il nostro sangue gelarsi nelle vene…
…
eravamo stati
scoperti?!
“Non
siete voi gli intrusi!” ci
avvertì Lucama, in preda al panico “Sono
quelle creature nere che ci hanno già attaccato un mese fa!”
“Che…
gli Heartless?!”
intuì Junion, ancora spaventato
dall’improvviso cambio di situazione.
Di male in
peggio!
“Per
la miseria! Il mio controllo sulle telecamere è disattivo!”
affermò,
ancora più disperato, il povero Lucama “Se
uscite da quella camera verrete scoperti… per
la barba di Polunga! I soldati tra un minuto entreranno al trentesimo
piano!”
“COSA?!
Può davvero andare peggio di
così?”
esclamai terrorizzato, bianco per la fifa…
Presto
detto…
…
due Heartless erano apparsi attraversando
il muro, cogliendoci impreparati!
Non
potevamo combatterli, o avremmo perso tempo.
"Zitto no, eh
Gabor!" mi urlò
contro Junion in preda al panico.
"Ed io cosa
c'entro adesso!?"
Eravamo
in trappola…
…
non vi era alcuna possibilità
di fuga!
Così
pensavamo Junion ed io.
Prima
che…
“Non
ho altra scelta! Voi due… reggetevi forte!”
Entrambi
rimanemmo alquanto sconvolti quando Piccolo ci afferrò di
peso con le sue
braccia…
…
e lo
fummo ancora di più quando lo vidimo puntare verso
l’unica finestra presente
nella camera!
“Piccolo…
non oserai davvero…”
Nessuno
dei due trattenne le urla di shock quando Piccolo si gettò
fuori dalla camera,
frantumando in mille pezzi i vetri della finestra. Sarebbe sembrata un
azione epica…
da 007…
…
se non l’avesse
fatta a più di cento cinquanta metri di altezza, facendoci
precipitare
inesorabilmente verso il suolo!
Entrambi chiudemmo gli occhi, ormai certi della nostra dipartita, sbraitando come degli idioti…
[Seigi
no Chikara - FAIRY TAIL]
“Finitela
di urlare, fifoni che non siete
altro!”
Junion
ed
io interrompemmo all’unisono le nostre grida, confusi.
Eravamo
ancora vivi? Come era
possibile? Perché non erano spiaccicati per terra come dei
pomodori? No… forse
eravamo morti per davvero e ci stavano portando in paradiso!
Aprimmo
lentamente gli occhi, pensando al peggio, e…
“Porca
merda!” esclamai a bocca aperta
“Stiamo
volando! Stiamo volando!”
“Non
agitarti, imbecille!” mi
urlò
contro Piccolo, decisamente stanco “O
precipiteremo tutti e tre!”
Io
e
Junion restammo incantati dalla vista che ci si parava davanti. Tutta
Los
Angeles era visibile ai nostri occhi, e capimmo quanto quella baia
dovesse
essere uno spettacolo più di cinquanta anni fa.
“Come…
come è possibile?”
domandò Junion al namecciano.
“Arti
Marziali... tecnica
di alto livello! Controllo del KI!” ci
rispose Piccolo
“Voi soldati Kagakuriani non avete
ricevuto un simile addestramento, perciò non siete in grado
di farlo… adesso però
preparatevi alla discesa!”
Piccolo
si allontanò sempre di più dalla base militare ed
incominciò ad abbassare la
sua quota, avvicinandosi sempre di più alla casa dove
avevamo lasciato Lucama.
Fu
quest’ultimo ad aprirci la finestra, permettendoci di
atterrare comodamente.
Inutile
dire che tutti e tre ci stendemmo per terra, con l’adrenalina
che ancora
circolava nel nostro sangue, e ci staccammo con frenesia gli auricolari
dalle
orecchie.
“C’è…
c’è
mancato poco!”
“Pensavo
saremmo morti!”
“Vi
siete pisciati sotto…”
“Anche
tu eri terrorizzato!”
“Ma
non mi sono messo a urlare come una
ragazzina!”
Tutti
e
tre ci squadrammo indispettiti… prima di scoppiare a ridere
a crepapelle.
Continuammo
così per parecchi minuti, consapevoli di aver rischiato la
nostra vita e di
esserne usciti sani e salvi.
Ci eravamo
riusciti! Eravamo
riusciti a svaligiare la Fortezza dei Comandanti! Ed ora avremmo
ricevuto anche
delle risposte…
[Celtic Song - FAIRY TAIL]
Junion
si alzò il berretto e recuperò sia il quaderno
che l’album, poggiandoli per
terra. Tutti ci avvicinammo ed aspettammo in trepida attesa che il
ciclope
aprisse uno dei due.
“Ed
ora… vediamo
cosa ci nasconde il nostro caro Generale!”
Fu
il
secondo oggetto ad avere la priorità del ciclope. Era un
album molto vecchio, e
le fotografie al suo interno erano state sviluppate dalle fotocamere in
pellicola.
La
prima
foto ci mostrava una scena molto bella…
…
una donna molto aggraziata,
stesa su un letto di ospedale, che abbracciava forte il suo piccolo
bambino.
Tutti
capimmo chi fosse il neonato,
“Non
sembra stronzo come adesso, vero?”
disse scherzoso Lucama, osservando quella scena così tenera.
Junion
continuò a sfogliare velocemente l’album, cercando
di trovare un qualcosa per
descrivere il comportamento del generale.
Tutti
rimanemmo sconcertati quando osservammo una foto in
particolare. Quella famiglia si trovava su una spiaggia, e stava
giocando a palla.
[Friends
in my Hearts - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Ora le
foto di famiglia erano molte di meno, ma assieme a Dragon, ora, vi
stava una
ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri.
Junion
ed
io rimasimo senza parole…
…
quella ragazza
assomigliava moltissimo a Kairi!
Continuammo
a sfogliare quell’album, quasi fosse una droga da cui fossimo
diventati dipendenti.
Nelle nostre menti continuavamo ancora a farci molte
domande…
…
come era possibile? Cosa era
successo a Dragon per farlo cambiare così?
Trovammo
la risposta qualche pagina dopo…
…
l’ultima foto…
…
la
ragazza era distesa su un letto d’ospedale, attaccata a delle
flebo, con un
piccolo vassoio sopra le sue gambe. Sopra di esso, vi stava la sua
torta
di
compleanno… diciotto anni.
Dragon
era seduto alla sua destra, e i due si tenevano stretti per
mano… lei non aveva
più i capelli ed era pelle e ossa…
…
ma nonostante tutto, il suo
sorriso non si era spento…
…
al contrario, lo sguardo di
Dragon, nonostante sorridesse come lei, era di frustrazione ed
impotenza.
“Povera
fanciulla…” esclamò
Piccolo osservando quella scena toccante “Deve
aver avuto un tumore molto aggressivo per farla finire in quelle
condizioni,
non c’è altra spiegazione…”
“Non
ci sono altre foto...”
affermò
deluso Junion, girando le successive pagine bianche
dell’album “Peccato…
volevo saperne di più!”
“Abbiamo
ancora il quaderno, giusto?” feci notare
io, indicando il piccolo
libricino.
“Giusto,
ma non abbiamo molto tempo!” ci
avvisò Lucama “Se
qualcuno dovesse venire a cercarci…”
“Leggeremo
solo le prime pagine...” decise Piccolo,
troppo curioso di saperne
qualcosa di più “… dopodiché Junion se lo
porterà ad Hollywood e lo terrà al sicuro.
D’accordo?”
Annuimmo
con il capo, accettando la proposta del nostro compagno.
Junion
ci
lasciò l’album e prese il nuovo oggetto tra le
mani. Il quadernetto aveva la
copertina in pelle, piuttosto rovinata, e sembrava anche molto vecchio
dato
l’odore che emanava…
…
lo
aprimmo…
…
rimanemmo tutti colpiti dalla
scrittura del generale. Nessuna cancellazione, segno deciso e lineare,
lettere
eleganti e facilmente leggibili.
Fu
il
significato dietro a quelle scritture a lasciarli a bocca
aperta…
…
quello non era un
quaderno qualunque… era il diario segreto del Generale!
Glacial 02 - Ore 4:30 -
Fortezza dei Comandanti
Third Person
Dai
piccoli fori, ai lati del cranio di Himmur, cominciò ad
uscire fuori il fumo
per la rabbia.
“Come
sarebbe a dire… NON
ABBIAMO RIPRESE DEGLI INTRUSI!?”
“Ci…
ci dispiace signore… ma
nessuna
registrazione ci mostra come siano entrate quelle creature…”
“PENSATE
CHE MI STIA INVENTANDO TUTTO?!
DENTRO LA STANZA DEL GENERALE C’E’ UNA FINESTRA
COLLASSATA! SAREI STATO IO?
DAVVERO MI METTEREI A FARE UNA COSA DEL GENERE?! SIETE UN BRANCO DI
INCOMPETENTI!
QUELLE CREATURE SONO SCAPPATE! TROVATE IMMEDIATAMENTE LA SPIEGAZIONE
SUL
PERCHE’ LE NOSTRE TELECAMERE NON ABBIANO RIPRESO GLI
INTRUSI… O SARETE VOI A
PAGARNE LE CONSEGUENZE!”
Dopodiché
il vice Generale uscì fuori dalla sala Controllo, sbattendo
violentemente la
porta.
Razza di
incompetenti… la
Fortezza dei Comandanti aveva le tecnologie migliori di tutto
l’universo! Se le
guardie notturne non erano in grado di farle funzionare, la colpa era
loro!
Decise
di tornare nella sua camera, in preda all’ira, e di stendersi
sul letto per
schiarirsi le idee.
Cosa stava
succedendo su Glacial
02? Cos’erano quelle creature? Perché li
attaccavano? Chi li mandava?
Ognuna
di queste domande continuava a frullargli per la testa, e lui non
riusciva a
trovare alcuna risposta, e ciò lo mandava in
bestia. Era in
quelle situazioni che lui odiava con tutto se stesso Dragon Oronar.
Sarebbe
dovuto tornare la sera prima, ma di lui non si sapeva ancora
nulla. Era ancora
oltre il varco, a cercare di risolvere il problema
dell’assalto ai mondi
sconosciuti…
…
un
illuminazione lo colse al volo.
E
se
fosse stato uno dei prigionieri ad evocare quelle creature?
Possibile…
no!
Era
sicuramente
quella la soluzione!
Nessun
soldato avrebbe mai avuto il coraggio di infiltrarsi
all’interno della Fortezza
dei Comandanti, mettendosi contro il volere dell’Imperatore
Glacial!
Gli unici
in
grado di compiere un
gesto così disperato… potevano essere soltanto
loro!
Ora doveva soltanto rispondere ad un’ultima domanda.
Come era
possibile che nessuno di loro era stato
scoperto?
Il
vice
Generale uscì dalla sua camera e si diresse in ufficio,
chiudendo la sua porta
a chiave. Poi cominciò a rovistare tra i documenti relativi
al carcere di
Hollywood.
Aveva
bisogno di ogni minimo
particolare… ogni stranezza che potesse incastrarli!
Notai
subito un particolare molto strano. In
questo mese non vi erano stati morti! Come era possibile? Il nostro
cibo veniva
avvelenato ogni giorno dal cuoco. Quel
veleno faceva effetto in meno di due settimane. Era
impossibile che nessuno ne
avesse patito le sofferenze?
“Signore…
possiamo entrare?”
“COSA
VOLETE!? NON VEDETE CHE SONO
IMPEGNATO?!” urlò Himmur contro i
soldati dietro la porta.
“Ma
vice Generale… è molto importante!”
insistettero però questi, fermi
sulla loro decisione “Si
tratta dei prigionieri di Hollywood!”
Himmur
si alzò dalla sedia, livido di rabbia, ed aprì la
porta del suo ufficio.
“Spero
vivamente per voi che sia davvero
importante… PERCHE’ ALTRIMENTI VI FARO’
FRUSTARE A MORTE!”
I
due
poveri soldati entrarono mogi dentro l’ufficio del vice
Generale, che sbatté
violentemente la porta.
***
MALEFICA
Uscii
dal
mio nascondiglio, senza farmi vedere da nessuno, avvolta dalle tenebre
della
notte. Fuori dalla finestra, un corvo stava beccando il vetro per farsi
notare
da me, ed io lo feci entrare e posare sulla mia spalla.
L’uccello
sembrava molto orgoglioso di se stesso…
“Lo
so, Diablo… è stato davvero troppo semplice!”
“Mia
signora…”
Un’altra
figura si portò davanti al mio cospetto.
Il mio
nuovo
schiavo. Il mio
pupazzo, l’ennesimo tassello del mio
piano perfetto.
“L’astronave
di Dragon Oronar arriverà tra circa tre ore…”
“Ottimo
lavoro… è tutto pronto?”
“Certamente,
mia signora… il ninja non
sospetta di nulla, dato che ho creato delle illusioni dentro la
cucina…
inoltre, Junion sta raggiungendo Hollywood proprio in questo
istante… vuole che
il mio vero corpo lo uccida?”
“Non
ce n’è bisogno…”
lo rassicurai io, euforica “…
se avessimo voluto, tutti i detenuti sarebbero morti da
giorni… lasciamo che si illudano!
Soprattutto
quella sciocca di Kairi… tra
qualche
ora, le rovinerò nuovamente la vita… è
una promessa!”
“Come
desidera… padrona… allora
io inizio a prepararmi per la seconda parte
del piano…”
“…
certo, mio caro Sennin… va pure!”
Il
mio
servo sparì in una nuvola di fumo, mentre io iniziai ad
incamminarmi verso una
stanza della Fortezza dei Comandanti…
…
pronta a mettere in chiaro chi
fosse la vera Regina del Male!
Ora
doveva soltanto aspettare che Himmur facesse la sua mossa…
…
una mossa che avrebbe fatto di
nuovo sprofondare nella disperazione i prigionieri!
Carcere
di Hollywood –
Capannone dei detenuti - Ore 5:30
KAIRI
Nessuno
dei detenuti dormì quella notte. Tutti rimanemmo svegli, in
trepida attesa del
ritorno di Junion.
Io
ero
preoccupata più che mai. Quando Junion ci aveva raccontato
della sua idea, avevo
provato una bruttissima sensazione. Sentivo che quella missione fosse
un enorme sbaglio, che ci avrebbe portati dritti alla morte!
Avevo
provato in tutti i modi a far desistere Junion e Gabor dalla loro
decisione di
infiltrarsi nella Fortezza dei Comandanti, senza riuscirci. Con il
secondo,
durante i miei lavori quotidiani, mi ero letteralmente gettata su di
lui, chiedendogli
di fare sesso con me in cambio dell’annullamento della
missione. Tanto era il
terrore di vedere un’altra persona morire per colpa mia, che
mi ritenni pronta
a tutto pur di non far correre a Gabor alcun pericolo.
Ma
lui
si era letteralmente rifiutato, e da quel momento, non ci
eravamo più rivolti
la parola.
Paperino
e Pippo si avvicinarono comprensivi a tutte e due, provando a
rassicurarci.
“Quack!
Ce la faranno!”
“Gaush!
Vedrete che Junion tornerà qui
sano
e salvo!”
Anche
Flame e Shiro ci raggiunsero, sedendosi accanto a noi.
“Junion
è in gamba… non si
farà beccare con
le mie tecniche ninja!” ci tranquillizzò
Shiro, cingendo le spalle della
quattrocchi.
“E’
LUI!”
Uno
dei
prigionieri notò una delle assi di legno spostarsi. Dal buco
fuoriuscì uno
spaesato Junion, il quale aveva un sorriso così luminoso da
far brillare
chiunque gli stesse vicino.
Il
mio
cuore perse un battito…
…
era
vivo…
…
Junion
era vivo! E se era vivo lui, lo erano anche Gabor e i due namecciani!
“JUNION!”
Tutti
i
suoi amici si precipitarono verso di lui ad abbracciarlo…
…
prima
di essere travolti da una agitatissima Clairy che si gettò
sopra al ciclope e
lo stritolò tra le sue braccia!
“Ju…
Junion… sniff…
sei vivo!”
“So…
soffoco… la… lascia…
lasciami…”
Solo
in
quel momento, Clairy si rese conto del suo comportamento imbarazzante,
e lasciò
andare l’ex soldato, diventando viola per la vergogna.
“Scusa…
scusa… e
voi non fate quella
faccia!”
sbraitò contrariata a me e Flame, che nel frattempo avevamo
intuito cosa Clairy
provasse per Junion.
L’ex-soldato
si rimise in piedi, riprendendo il fiato, e venne affiancato da Shiro
che gli
chiese trepidante “Allora,
Junion… come è andata?”
“Meglio
di quanto ci aspettassimo!”
esclamò eccitato il ciclope “Abbiamo
trovato molte informazioni interessanti! Abbiamo fatto un grande passo
in
avanti!”
“QUESTO
E’ IL NOSTRO CAPO!”
affermò
allegra Flame, strizzando Junion con le sue braccia di gomma.
“Non…
non di nuovo…”
riuscì solo a dire il povero
ciclope diventando blu per la mancanza di ossigeno.
“Quack!
Dicci tutto Junion!” esclamò
Paperino, troppo curioso di sapere quello
che era successo.
In
meno
di cinque minuti, il giovane ci raccontò tutto quello che
era successo.
…
il Generale Himmur era stato
attaccato dagli Heartless!
“Come
è potuto…
oddio… state tutti bene?”
domandai io, impaurita, a Junion, il quale mi prese per le spalle e mi
rassicurò con dolcezza.
“Ehi,
calma… credi veramente che io me ne sarei venuto qui senza
sapere che Gabor
fosse nuovamente al sicuro? Nessuno dei quattro è rimasto
ferito, e sono
tornati tutti e tre dentro la Base Militare! Non farti prendere dal
panico… so
quanto tu ci tenessi a noi due, d’accordo?”
Con
il
suo sguardo, Junion mi fece comprendere di aver capito cosa stessi
provando in
quel momento per Gabor, ed io mi limitai ad annuire, comunque
preoccupata per
il rischio che avevano corso.
Ancora gli
Heartless… come era
possibile che ne stessero nascendo così tanti? In quella
prigione, per giunta!?
E se non fosse stato un caso? Se quelle creature fossero state portate lì da qualcuno?
[Emma's Theme - THE PROMISED NEVERLAND]
Questo
sospetto me l’aveva suggerito anche Topolino, nel mio Mondo
Interiore. Mi aveva
rivelato che lui ed i suoi sudditi fossero partiti verso il varco
oscuro per
andare alla caccia di un fuggitivo, un qualcuno che fosse scappato dal
nostro
mondo per raggiugere quei pianeti sconosciuti. Purtroppo non mi avevano
potuto rivelare il nome, ma solo degli indizi su chi potesse essere?
Poteva
essere tutta opera di
quella persona?
“Dai,
Junion! Facci leggere questo diario!”
gli chiese Flame, trepidante “Sono
proprio curiosa di sapere tutto!”
Ma
io
non stavo prestando alcuna attenzione. Io ero troppo preoccupata per la
situazione
degli Heartless.
…
ma chi poteva esserci di così
pericoloso da…
…
no…
…
crollai in ginocchio, davanti a tutti i presenti, sconvolta da
ciò di cui mi
ero appena resa conto.
Come avevo
fatto a
non pensarci prima?
C’era
solo una possibile persona che potesse desiderare la mia morte e quella
dei
miei amici Paperino e Pippo…
…
c’era solo una…
…
e solo una persona…
…
in grado di
evocare quanti Heartless desiderava!
“Kairi…
non hai sentito Junion?” provò
a rassicurarmi, stranita, Clairy,
notando il mio strano comportamento “Forse
Dragon può aiutarci per dav…”
“Malefica…”
Paperino
e Pippo si guardarono negli occhi, preoccupati, e si portarono
frettolosamente
vicino a me, cercando di capire cosa mi stesse succedendo.
“…
Kairi… cosa centra quella stregaccia? Quack! Lei non
è qui!”
“Gaush!
E’ successo qualcosa, Kairi?”
“…
è stata lei…
è sempre stata lei… come ho
fatto a non pensarci prima… lei è qui…
Malefica è su Glacial 02! E’ lei che ha evocato
gli Heart…”
“GAUSH!
SHIRO!”
L’urlo
improvviso di Pippo mi riportò alla realtà. Tutti
ci voltarono verso lo
shinobi, che era caduto in ginocchio, in preda agli spasmi.
Sembrava
aver perso tutte le sue
forze. Non riusciva più a rialzarsi ed i suoi occhi erano
sgranati per lo
shock!
“SHIRO!”
Io
e
Clairy andammo subito in soccorso del vecchio ninja, stendendolo per
terra,
mentre Pippo e Paperino allontanarono tutti i presenti per far prendere
aria al
povero shinobi.
Flame,
invece,
aveva mollato la presa su Junion ed era rimasta letteralmente immobile.
Non si
aspettava che potesse accadere un fatto del genere davanti a tutti i
prigionieri. Fu a quel punto che mi resi conto dei reali sentimenti
della
pirata verso quell’uomo.
Questo,
però, non spiegava la situazione di Shiro…
…
cosa gli stava succedendo?!
Tutto
un
tratto, il vecchio shinobi recuperò il controllo del suo
corpo. I tremori
finirono così come erano cominciati, ma il suo sguardo era
ancora terrorizzato.
“Shiro…”
riuscì solo a dire Flame,
preoccupata a morte, raggiungendolo al suo capezzale.
Il
ninja
si voltò verso di lei, provando ad alzarsi. Ci
riuscì.
Pronunciò
una sola frase.
“Mi
hanno scoperto… sanno del
cuoco… hanno preso il mio vero
corpo!”
Flame
divenne pallida come un lenzuolo, mentre noi non riuscivamo a capire
cosa
stesse accadendo.
“Aspetta…
che
cosa?!” esclamò scioccata
Clairy “Che significa - Hanno preso
il tuo vero corpo?! - ”
“Ma tu
sei qui! Non può essere!”
obiettai io, incredula “Come possono averti catturato?”
Fu
Junion a intuire per primo che qualcosa non andava…
“Shiro…
quella che stiamo vedendo
qui… non sarà per caso
una copia, vero?!”
intuì basito l’ex-soldato.
Tutti
i
detenuti trattennero il fiato. In tutto il capannone, era calato un
silenzio di
tomba, in attesa che Shiro desse una risposta al suo compagno.
“CHE…
COME HAI POTUTO
TENERCELO…”
“Ho
avuto i miei motivi! Ma ora ascoltatemi
attentamente!” esclamò lo shinobi, con
sagacia e determinazione “Tra un
minuto esatto questa copia sparirà ed
io verrò torturato! Ve lo dirò una volta
soltanto… NON HO INTENZIONE DI
TRADIRVI ANCHE SE COSI’ MORIRO’!”
“NO,
SHIRO!” urlò
Flame, scioccata ed in
preda al panico “NON FARLO! SCAPPA!”
“NON
POSSO SCAPPARE!” insistette
il
vecchio ninja arrabbiandosi con la pirata “MI
HANNO GIA’ CATTURATO! NON AZZARDATEVI A SALVARMI O A RIVELARE
TUTTO
ALL’ESERCITO! SONO STATO CHIA…?”
“SHIRO!
NO!”
Puff!
La
copia
dello shinobi di Konoha non riuscì mai a concludere la
frase…
…
scoppiò in un’enorme bolla di
fumo, lasciando tutti senza parole.
“Shiro...
Flame…” esclamai, sbigottita,
mettendomi una mano davanti alla bocca.
Quindi
era questo il segreto che Flame e Shiro stavano nascondendo a tutti
loro…
…
ma per quale motivo ce l’avevano
tenuto nascosto?
La
figlia di Rufy continuava a fissare il punto in cui la copia di Shiro
era
sparita, con una mano che tendeva ancora in quella direzione.
Il
suo
sguardo era perso nel nulla…
…
troppo in fretta… stava
accadendo tutto troppo in fretta!
“Flame…”
Davanti
allo sguardo fermo di Junion, la ragazza sospirò,
mortificata, ed ammise a
tutti noi.
“Shiro
è ammalato… se i soldati avessero iniziato a fare
dei controlli più specifici,
lo avrebbero ucciso” ci racconto lei,
stringendosi la testa tra le mani,
in preda alla disperazione “Per
questo il
suo vero corpo si trovava nelle cucine… sperava di trovare
dei medicinali per
arrestare la sua malattia, ma… ma
Shiro…
Shiro sta per…”
“…
sta per morire”
L’affermazione
di Clairy ci lasciò tutti in stato di shock.
Oh
no… Shiro…
…
era per questo
che lo shinobi non voleva essere salvato…
…
istintivamente, cinsi Flame in un abbraccio consolatorio, che la
portò a
sfogare tutto il suo dolore.
Passarono
circa dieci minuti, prima che qualcosa di ancora più
orripilante accadesse…
…
le sirene dell’allarme
suonarono all’impazzata!
Nessuno
rimase impassibile…
ancora non lo sapevamo… ma i nostri occhi avrebbero
assistito ad uno degli
spettacoli più raccapriccianti della nostra vita!
“Pre…
sniff…
prepariamoci!” affermò Flame,
rialzandosi immediatamente da terra ed
asciugandosi gli occhi con uno strano comportamento “Se facciamo capire loro che… che
sappiamo… sniff… se la
prenderanno anche con noi!”
Ore
6:00 Glacial 02 –
Aeroporto di Los Angeles
DRAGON
[Fear - DRAGON BALL SUPER]
La
navicella monoposto atterrò senza intoppi.
Il
viaggio
di ritorno era stato piuttosto tranquillo. Avevo continuato a parlare
con Yen
Sid, attraverso la sfera di cristallo che mi aveva regalato, scoprendo
molti
più particolari sui mondi che ero andato a visitare.
Interessante
fu la scoperta che feci sulla possibilità di poter
richiudere il varco, se ciò
fosse stato possibile.
Mi
era
venuta, infatti, un’idea per poter trasferire, in quella
galassia, quanti più
innocenti possibili, se fosse stato necessario…
…
prima di tutti…
…
i prigionieri del Campo di
Concentramento di Hollywood!
Data
la
situazione creatasi con Malefica, inoltre, ero pronto a fare delle
proposte a
Glacial per diminuire il proliferarsi
dell’oscurità. Al mio sovrano non
sarebbero piaciute molto, ne ero sicuro, ma ero anche certo che, se lui
non
fosse già stato controllato dalla strega, avrebbe accettato
piuttosto che farsi
mettere i piedi in testa da una sconosciuta.
Rimasi
interdetto quando sentii l’allarme generale suonare
per tutta la città.
“Merda…
e ora che cazzo succede!?”
***
Unknown
Perfetto. Il prigioniero era stato
appena portato davanti al mio cospetto,
trascinato con
la forza da Himmur. Ora mi bastava preparare la trappola della mia
padrona!
Usai
immediatamente un’illusione per accecare i sensi dei
presenti…
… ed abbandonai definitivamente il mio vecchio corpo!
Quel
tizio non poteva saperlo, ma gli stavo alleviando ogni sofferenza
futura. Quella messa in scena non sarebbe servita solo a me e alla mia
sovrana, per ottenere i nostri ambiti desideri.