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Autore: PrincessMiyu    25/06/2017    2 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Dannata influenza!
 
 
Pov Kagome
 
 
Non credevo che scrivere questo articolo mi sarebbe piaciuto così tanto. Parlare con tante persone mi ha fatto capire che il cibo non è solo una questione di sapori, ma c’è chi lo lega alla sfera emotiva, poiché quando mangiamo usiamo la maggior parte dei nostri sensi, non solo il gusto. Ho cercato di impostare l’articolo in modo tale che non fosse solo un semplice sondaggio, ma per far capire che l’arte del mangiare non è semplicemente riempire lo stomaco. L’avere una così ampia scelta a livello gastronomico è uno dei tanti modi per conoscere la cultura di chi c’è intorno a noi.
Aveva proprio ragione Inuyasha, non devo vedere le cose con negatività solo perché non mi piace l’argomento, devo essere professionale e trovare il lato positivo.
Sto trascrivendo sul pc le ultime righe del pezzo così da poterlo finalmente mandare a Naraku per il check. Domani ci sarà un’altra riunione di staff e spero che questo articolo possa piacergli, così da sperare in qualche altro pezzo interessante.
Guardo il calendario e non manca poi molto dall’inizio del festival del cinema. Ancora non ci credo che Inuyasha mi abbia offerto di accompagnarlo. Devo ammettere che un po’ mi innervosisce, non vorrei che ci fossero problemi con la sua ragazza per colpa mia, però se per lui non è un fastidio non posso far altro che credergli. Anzi, appena trovo un po’ di tempo lo invito insieme agli altri a vedere la mostra di quel fotografo coreano, così inizio a sdebitarmi un pochino. È dalla serata di Miroku che ho il suo numero, ma non ho mai avuto il coraggio di contattarlo, forse così ci riuscirò.
- Higurashi, il capo ti vuole. – mi avverte Tsubaki.
Rimango sorpresa perché non credo che abbia già letto l’articolo, gliel’ho appena mandato!
Chissà che vorrà!
-Vado subito. –
Busso alla porta dell’ufficio di Naraku e sento la sua voce che mi invita ad entrare.
Rimango in piedi davanti alla sua scrivania con aria tranquilla mentre lui continua ancora a leggere dei fogli.
- Il tuo pezzo come procede? – domanda senza staccare gli occhi dal foglio.
- L’ho appena concluso. Le ho anche mandato l’articolo per email. –
- Bene! – risponde continuando a guardare tutt’altro tranne che me.
Odio quando la gente mi parla non guardandomi in faccia!
- C’è altro che deve dirmi? O posso andare? – rompo questo silenzio a dir poco snervante. Detto questo, distoglie la sua attenzione da quello che stava facendo e inizia a fissarmi con aria quasi minacciosa. Prevedo guai!
- Ho saputo che da un po’ di tempo ti occupi di un blog tutto tuo dove parli di arte e cinema. Esatto? –
- Sì, signore! – confermo senza nessuna esitazione.
Ora cosa c’entra il blog?
- Non posso certo impedirti di aprire un blog anche se lavori per me, ma mettiamo in chiaro una cosa: spero per te che, questo blog da quattro soldi, non sia solo una sorta di provocazione nei miei confronti perché non accetto le tue proposte. Non dimenticarti qual è il tuo ruolo in questa rivista e per chi stai lavorando, perché non ci metto niente a sbatterti in archivio a non farti scrivere nemmeno l’indice di questa rivista. – cerca di intimidirmi, ma con me non attacca.
- Signore, mi dispiace che pensi ciò, ma posso assicurarle che non è una provocazione nei suoi riguardi. – mi giustifico senza abbassare lo sguardo.
Più passano i giorni e meno stima ho per questo essere. Davvero crede che lo reputi così importante da aprire un blog per provocarlo?
Quanto può essere arrogante ed egocentrica una persona?
- Sarà meglio per te. Leggerò il tuo articolo e domani alla riunione ti dico cosa ne penso. Puoi andare. –
- Arrivederci. –
Chiudo la porta dell’ufficio e vorrei soltanto urlare dalla rabbia, anzi, vorrei spaccargli una sedia addosso per vedere se da quella testa esce qualcosa.
- Che c’è, Higurashi? Naraku ti ha dato un’altra lavata di capo? – mi chiede Tsubaki con quel sorrisetto maligno che mi fa accapponare la pelle.
- Ma non ti stanchi mai di non farti i benamati fattacci tuoi? –
- Me li faccio tranquilla. Solo che mi diverte vederti con quel musetto tanto imbronciato. – ammette.
- Puoi dire e fare quello che vuoi, ma ricorda che sarò sempre un passo avanti a te. Io contro una come te, non perderò mai! – controbatto con aria di sfida senza mai abbassare lo sguardo.
- Vedremo! – risponde facendosi una grassa risata mentre si dirige verso l’ufficio di Naraku.
Va’ al diavolo!
Oltre a scrivere quello che vuole lui, cos’altro devo fare? Se crede di poter manovrare anche quello che faccio al di fuori del lavoro, non ha capito proprio niente!
Meno male che questa giornata da schifo è finita. Ho bisogno d’aria!
Mentre sistemo le cose in borsa arriva Sango.
- Kagome te ne stai andando? –
- Sì, ho appena finito. –
- Tutto bene? Sembra che tu voglia uccidere qualcuno. –
L’hai detto sorella!
- Te lo dirò, ma non ora. Ho proprio bisogno di andarmene. –
- Anche io sto andando via. Devo vedermi con Miroku perché deve lasciarmi delle carte. Vuoi venire con me? –
- Magari. –
Stare un po’ con Sango mi farà bene.
 
 
Pov Inuyasha
 
 
Come si può essere così incoscienti? No! La parola giusta è coglione.
Dalla serata di Miroku non mi sentivo bene e negli ultimi giorni non ho fatto altro che starnutire di continuo dando colpa alla primavera. Adesso sono a casa moribondo con 39 di febbre, al posto degli starnuti adesso mi ritrovo un mal di gola pazzesco e per giunta non ho nemmeno fatto scorte di medicinali. Devo assolutamente uscire per prendere qualcosa, altrimenti rischio di peggiorare ulteriormente la situazione, ma non ho neanche la forza per stare in piedi.
Il telefono inizia a squillare.
Oddio che mal di testa! Da quando ho messo il volume della suoneria così alto?
- Pronto? – rispondo a fatica con un tono decisamente grave.
- Cavoli capo, avevo capito che stessi male, ma non credevo ti trovassi direttamente nell’oltretomba.
- Ban ti prego, ho un mal di testa atroce, se mi devi dire qualcosa fallo in fretta. –
- Volevo dirti che ha chiamato il signor Sumisu per parlarti riguardo la proposta del blog. Ha detto che vuole parlartene personalmente.
- Accidenti! Più tardi lo chiamo e gli do appuntamento per domani. –
- Ehi, amico non così in fretta! L’ho avvertito del tuo stato di salute; prima di tutto ti augura una veloce guarigione, secondo ha detto che per un paio di giorni può aspettare. Nel caso in cui non dovessi riprenderti, puoi contattarlo via Skype. –
- Grazie mille Bankotsu, ma non ti ha accennato nulla, vero? –
- Nulla, ma da quello che mi è sembrato di capire, pare che la cosa l’abbia interessato. –
- Incrociamo le dita allora. –
- Ci sentiamo Inuyasha, mi raccomando riprenditi. –
- Grazie. Ciao. –
Devo vestirmi e andare in farmacia, non posso restare in queste condizioni, devo rientrare al più presto a lavoro.
Nemmeno il tempo di rialzarmi e mi squilla di nuovo il telefono.
Ma proprio oggi devono rompere tutti?
- Pronto? – rispondo con tono molto più scocciato.
- INU-CHAN!
- Kikyo ti prego non urlare. – imploro con voce sofferente.
- Che ti prende Inu?
- Mi sono beccato l’influenza con tanto di febbre alta. -
- L’INFLUENZA? COME? DOVE? Quando hai incominciato ad avere la febbre?
Meno male che le avevo chiesto di non urlare!
- Mi è salita stanotte, puoi stare tranquilla. –
Mi dimentico quanto sia ipocondriaca… tra le altre cose.
- Ah ok! Ma non hai preso nulla?
- No, perché non ho fatto rifornimento di medicinali quando sono tornato. Chi pensava di prendersi l’influenza in piena primavera? –
- Se vuoi ti mando qualcuno per le medicine, sai io non posso proprio permettermi di ammalarmi in questo momento.
- No tranquilla, me la vedo io. – rifiuto categoricamente.
Non sopporto l’idea che un estraneo venga a casa mia mentre sono in queste condizioni. Preferisco fare da solo.
- Come vuoi. Allora cerca di riprenderti in fretta. Ci sentiamo appena ti senti meglio. -
- Ci sentiamo. Ciao Ki. –
Conclusa la telefonata, provo ad alzarmi per andare verso il bagno per potermi preparare, ma un capogiro fortissimo mi porta a barcollare e appoggiarmi al muro.
Non ce la faccio. Non ho altra scelta che chiamare Miroku.
A fatica riprendo il telefono e compongo il numero.
- Inuyasha, dimmi tutto. – risponde come stesse andando di fretta.
- Miroku, scusami se ti telefono mentre sei a lavoro. –
- Amico, ma cos’hai?
- Mi sono preso una brutta influenza e, come un idiota, non ho medicinali. Potresti passare e portarmene un po’? Avrei voluto andarci io, ma questa febbre non mi fa muovere. –
- Caspita! Se mi hai chiamato significa che stai proprio male. Non preoccuparti cercherò di fare il prima possibile. Adesso ti devo lasciare che devo vedere Sango. Non ti muovere, eh? – ironizza per farmi sentire meglio.
- E chi si muove! Grazie amico. –
Chiuso il telefono mi trascino verso il divano aspettando l’arrivo di Miroku.
Meno male che ho lasciato la porta d’ingresso aperta!
 
 
Pov Kagome
 
 
Sono con Sango e vediamo arrivare Miroku che sta correndo come un pazzo.
- Ciao ragazze. – ci saluta e subito dà un bacio a fior di labbra a Sango.
- Tesoro, come mai sei così di fretta? –
- Sono in ritardo incredibile, devo tenere una lezione al conservatorio e prima devo urgentemente passare da Inuyasha. –
Sentire il suo nome mi ha fatto venire un strano brivido lungo la schiena.
- Che è successo ad Inuyasha? – domanda Sango.
- Si è preso l’influenza e ha bisogno di alcuni medicinali, quindi non posso trattenermi. La lezione che devo tenere oggi è di estrema importanza, se perdo altri minuti non ce la farò mai. – dice mentre cerca nella cartellina le carte da dare a Sango.
Perché non va la sua ragazza ad occuparsi di lui? Ho quasi paura a chiedere. Che situazione, forse potrei dare una mano.
- Miroku, se per te non è un problema, potrei andare io a portagli le medicine, così tu puoi andare direttamente al conservatorio senza che arrivi tardi. –
- Non preoccuparti Kagome, farò in tempo. –
- Sono libera e tu non hai molta scelta. Poi lo faccio con piacere, è pur sempre un amico che ha bisogno. –
Il viso di Miroku si illumina e Sango mi lancia i suoi soliti mezzi sorrisetti.
- Kagome sei fantastica, ti devo un favore. Questo è l’indirizzo, non è molto lontano da qui e la farmacia è pure lì vicino. – mi scrive l’indirizzo su un pezzo di carta.
- Per quello non c’è problema, l’accompagno io con la macchina. – interviene Sango.
- Va bene, stai tranquillo. Lo tratterò bene. –
- Ancora grazie. Adesso devo proprio andare. Ciao amore. – saluta baciando nuovamente Sango e lasciandole le “famose” carte. - Ciao Kagome, grazie mille. –
- Figurati! Ciao. – gli sorrido mentre lo vediamo incamminarsi a passo veloce in direzione del conservatorio.
Mentre siamo in macchina, Sango comincia a canticchiare un motivetto alquanto fastidioso.
- E Kagome si è presa una cotta! – canticchia tutta fiera e soddisfatta.
- Sì sì. Mi sono presa una bella cotta e, già che ci sono, appena lo vedo gli salto anche addosso. – la canzono così forse si decide a finirla.
- L’idea non è mica male, di sicuro si riprenderebbe. –
- Certo che sei proprio scema! Ha una ragazza e non penso minimamente a lui in quel modo. – cerco di dirlo più convinta possibile.
- Ma dai! A chi vuoi darla a bere! C’hai anche flirtato. –
- Flirtato? Io? E quando l’avrei fatto? –
- Quando avete preso un caffè in un certo chiosco; hai cominciato a pavoneggiarti e a fargli gli occhi dolci dopo che ti ha invitato al festival del cinema. Lezione numero uno, ragazzina: quello si chiama flirtare. –
- Oh Kami! – sospiro rassegnata.
Maledetta me e la mia mania di raccontarle le cose!
È sempre la solita, meno male che casa di Inuyasha è vicina. Mi faccio accompagnare da Sango fino alla farmacia così da evitare di sentire le sue cretinate.
- Siamo arrivati, puoi anche lasciarmi qua. Grazie per il passaggio… rompipalle! – la saluto mentre scendo dalla macchina.
- Prego miss “non mi prenderò mai cotte per nessuno”. Ci sentiamo e mi raccomando, dai un bacio ad Inuyasha, e non da parte mia. – continua a prendermi in giro senza smettere di ridere come una scema, per poi andarsene.
Io presa una cotta… Che stupidaggine!
Oltre alle medicine prendo anche qualcosa da mangiare, non so cosa abbia Inuyasha nel suo frigo, quindi è meglio prendere tutto l’occorrente per poter preparare un buon porridge di pollo. Un vero toccasana!
Arrivo di fronte al suo appartamento e ne rimango sbalordita. È davvero un bel palazzo!
Non lo vedo da giorni e adesso devo fargli da infermiera, questo mi rende un po’ nervosa. Potrebbe essere usata come trama per un film a luci rosse.
Ma che cavolo vado a pensare? Maledizione a Sango e alla sua boccaccia!
Faccio un bel respiro profondo e busso alla porta, ma non sento nulla, né passi né voci.
Spero stia bene!
Provo a girare la maniglia e fortunatamente la porta è aperta. Entro abbastanza lentamente, non voglio essere troppo invadente visto che Inuyasha si aspetta Miroku e non certo me.
- Permesso? Inuyasha? –
Non sento ancora nessuna risposta. Inizio seriamente a preoccuparmi.
Me ne frego dell’educazione, lascio le buste per terra e cerco Inuyasha. Appena arrivo nel salotto, lo vedo steso sul divano con un plaid che lo copre fino alla testa e trema come una foglia, così mi avvicino di corsa verso di lui.
- Inuyasha! Inuyasha mi senti? – lo scuoto dolcemente, ma non si sveglia. Gli tocco la fronte e scotta tantissimo, la febbre sarà altissima.
Mi allontano un attimo per cercare la sua camera. Dopo averla trovata, sistemo il letto così può stendersi subito.
Ritorno da lui e riprovo a svegliarlo.
- Inuyasha, per favore svegliati! – lo richiamo nuovamente e vedo che si sforza ad aprire gli occhi.
- Kago… - non riesce a pronunciare il mio nome per quanto sta respirando a fatica.
- Inuyasha, devi fare un piccolo sforzo. Devo metterti a letto, perciò appoggiati a me, ok? – e lui annuisce debolmente.
Almeno sono riuscita a svegliarlo.
Sono di fronte a lui che provo a metterlo prima seduto, poi con le braccia lo avvolgo intorno al torace come se lo stessi abbracciando e cerco di tirarlo su con tutta la forza che ho.
Con fatica riesco a metterlo in piedi e si appoggia completamente a me.
Questa sua vicinanza mi fa agitare e comincio a sentire anch’io le gambe cedere.
Finalmente riesco a portarlo in camera e lo stendo sul letto rimboccandogli le coperte. Gli misuro la febbre e noto che è arrivata a 40.
Accidenti! Deve averla trascurata molto questa influenza per ridursi così.
Gli metto sulla fronte un cerotto di raffreddamento e gli do la medicina con un po’ d’acqua.
Mi siedo sul bordo del letto e aspetto che si addormenti.
Dopo un po’ lo vedo aprire a fatica gli occhi.
- Kagome… per… perché sei… qui? – mi guarda con gli occhi lucidissimi, ma è talmente stanco che non riesce a tenerli aperti.
- Sono venuta per le medicine, Miroku non poteva e sono passata io. Dai, adesso non parlare e cerca di dormire così può fare effetto la medicina. –
- Non dovevi. –
- Tranquillo. Poi non dimenticare che ho un debito da saldare con te. – cerco di ironizzare, infatti gli strappo un piccolo sorriso.
Non mi risponde più, si sarà addormentato.
Nemmeno il tempo di allontanarmi che comincia ad agitarsi per via della febbre alta spostando le coperte, cerco di sistemarle avvicinandomi parecchio.
- Mmh! – si lamenta, mi sa che l’ho svegliato.
- Scusami. – dico a bassa voce, immagino abbia la testa che gli scoppi.
- Tu hai… davvero un buon odore. –
- Eh? – lo guardo sorpresa e il mio cuore sta battendo all’impazzata.
- Sono felice… che tu sia qui. –
Rimango così piacevolmente stupita da quelle parole che il mio cuore continua a battere come un tamburo.
- Inuyasha, senti… -
Lo vedo che rimane con gli occhi chiusi e il viso leggermente più rilassato. Si è addormentato!
Vado in cucina a preparare da mangiare così appena si sveglierà potrà mangiare qualcosa, sono sicura che non ha toccato cibo.
Mentre cucino ripenso alla frase che ha detto e sento il mio cuore battere ancora fortissimo. Istintivamente prendo una ciocca di capelli e me la porto vicino al naso per sentirne l’odore. Sorrido al pensiero che lui mi abbia detto che sia felice della mia presenza.
Ma che diavolo penso? Stava delirando, non sapeva quello che stava dicendo. Magari mi avrà pure scambiata per la fidanzata. Ma poi, perché rido come un’ebete?
Mi sento la faccia andare in fiamme, sarà che avrò la febbre anch’io! Sono qui per aiutarlo e non per altro.
Finito di preparare il porridge lo metto da parte, guardo l’orario e noto che sono già passate un paio d’ore, quindi tra un’altra oretta devo sostituire il cerotto.
Non me la sento proprio di andarmene e lasciarlo solo, a meno che non arrivi qualcuno, non mi muovo da qui. Per fortuna ho con me il Tablet. Odio questo affare, ma tutta la redazione deve averne uno in caso di trasferte. Visto che sono qui, ne approfitto per lavorare un po’!
 
Trascorsa l’ora vado a controllare Inuyasha, che dorme tranquillamente. Cerco di essere più delicata possibile nel sostituire il cerotto e meno male dorme ancora.
Quanto è sudato!
Prendo un fazzoletto e cerco di asciugargli il viso e il collo fino a dove posso per non svegliarlo. Continuo a guardarlo dormire e credo che potrei restare così tutto il giorno senza mai stancarmi. È davvero bellissimo! E pensare che consideravo questa giornata un completo schifo, ma ora… Ad un tratto, il mio cellulare inizia vibrare distogliendomi da quell'assurdo pensiero.
Esco dalla camera per poter rispondere.
- Pronto? –
- Kagome sono Miroku. Tutto bene? Ci sono stati problemi?
- No nessun problema. Quando sono arrivata non l’ho trovato per niente bene, ma per fortuna sta riuscendo a riposare. –
- Sei un angelo. Ora lo chiamo per dirgli che quando finisco passo da lui.
- A dire il vero, io sono ancora a casa sua e sta dormendo. Non me la sono sentita di lasciarlo da solo. Se vuoi posso aspettare finché arrivi tu. –
- Kagome non so davvero come ringraziarti, mi sento molto più sollevato sapendo che non è da solo. Appena finisco passo da lì. A dopo!
- A dopo – riattacco.
È davvero un grande amico a preoccuparsi così per Inuyasha, si vede che è come un fratello.
Mi domando ancora come mai la sua ragazza non si stia occupando di lui, o almeno una telefonata.
Davvero non capisco!
 
Pov Inuyasha
 
 
Ho fatto un sogno davvero strano!
Ho sognato Kagome che mi chiamava più volte chiedendomi di svegliarmi e poi ricordo un profumo buonissimo come di fiori e poi… niente.
Provo ad aprire gli occhi e mi rendo conto di essere in camera mia.
Sarò svenuto, perché non ricordo come diavolo sia arrivato qui. Mi sento la fronte tirare e mi accorgo che ho una specie di cerotto, che mi tolgo.
Quanto avrò dormito? Guardo l’ora e noto che è già sera.
Ho ancora un tremendo mal di testa, ma credo di riuscire ad alzarmi. Mi metto seduto, quando sento ad un tratto un rumore provenire di là. Forse c’è ancora Miroku!
Mi alzo lentamente e mi avvio verso il salotto. Con mio grande stupore, invece, vedo seduta al tavolo del mio soggiorno Kagome, nella stessa posizione in cui la vidi per la prima volta; immersa nei suoi pensieri, le gambe accavallate mentre guarda il Tablet e con la penna poggiata sulle labbra. È ancora più bella dell’altra volta.
Che ci fa lei qui? Allora non era un sogno!
Cavolo! Spero di non aver sparato qualche stupidaggine.
Kagome stiracchiandosi si gira verso di me.
- Inuyasha, che fai in piedi? Torna subito a letto! – dice alzandosi di scatto avvicinandosi velocemente a me.
- Mi sento meglio, davvero. – provo a rassicurarla.
- Non importa. La febbre sarà pure scesa, ma devi stare a riposo. Non sappiamo se si rialzerà. – mi mette il suo braccio sotto il mio e mi riaccompagna in camera - Accidenti. Sei ancora tutto sudato. – continua preoccupata appena mi tocca la schiena.
Non riesco a non guardarla incredulo. Ha toccato il mio sudore e non ne sembra disgustata? Se l’avesse fatto Kikyo sarebbe svenuta al solo pensiero.
- Inuyasha, tutto bene? Scusami se ti sono piombata in casa così. – si scusa con aria dispiaciuta.
- Ma no, che dici? Anzi non ti ho ancora ringraziato. – vedo che mi sorride dolcemente.
Cavolo! Così mi uccidi! Credo di essere rosso in faccia e non è la febbre.
- Di nulla. L’ho fatto con piacere. –
Mi fa sedere sul letto e la vedo prendere il termometro.
- Rimisuratela, così vediamo di quanto si è abbassata. –
Dopo cinque minuti...
- Ottimo, 37 e mezzo. Ora ti consiglio di cambiarti perché hai la maglia fradicia. Se mi dici dove posso trovare i vestiti puliti, te li passo. –
- I pigiami sono nel terzo cassetto del mobile che sta alla tua sinistra. –
- Ecco qua! Mentre ti cambi vado a riscaldare la cena. Ho preparato del porridge di pollo, ti piace? – chiede porgendomi il cambio ed io semplicemente annuisco.
Sono davvero senza parole.
Si è presa cura di me come non hai mai fatto nessuno, forse solo mia madre. E pensare che ci conosciamo da così poco.
Mi sento la testa pesante e il cuore che batte forte, ma stranamente sono sereno.
Vado in bagno per darmi una rinfrescata, indosso il pigiama pulito e ritorno in camera.
Sul comodino c’è il piatto fumante che mi ha portato Kagome e vedo lei che mi sistema il letto.
- Te l’ho risistemato. Ora siediti e mangia un po’. –
Ritorno a letto e lei si siede sul bordo accanto a me mentre mangio il porridge.
Devo dire che è delizioso!
- Com’è? –
- Buono. –
- Sono contenta. Almeno recupererai un po’ di forze. Mi spieghi come hai fatto a ridurti così? –
- Ritornato in Giappone non ho pensato di controllare se i farmaci che tenevo in casa fossero scaduti o no. Chi ci pensava che mi sarei preso l’influenza in questo periodo? –
- Tutti uguali voi uomini! Pensate di essere Superman e che niente vi possa scalfire. Ti ricordo che sei fatto di carne e ossa pure tu. –
- Ehi tu, per caso mi stai rimproverando come un poppante? –
- Eccolo che ritorna il lato scontroso. Allora non stai così male. – mi punzecchia.
- Non sono scontroso, sei tu ad essere antipatica. – rispondo, vedendola ridere di gusto e non posso fare a meno di ridere insieme a lei. Appena smettiamo, ricomincio a parlare – Kagome, non che mi dispiaccia, ma come mai sei qui? – chiedo, ma mi guarda un po’ stranita e con un lieve rossore sulle guance.
- Te l’ho detto prima, però mi sa che non lo ricordi. Miroku aveva una lezione da tenere e avrebbe rischiato di arrivare in ritardo se fosse venuto qui, ma poiché mi trovavo con Sango quando ci siamo incontrati, vedendolo in difficoltà mi sono offerta di venire al suo posto. -
- Ancora grazie, non eri tenuta a farlo. -
- Figurati. Sono felice che ti senta meglio. Se devo essere sincera, mi sono molto preoccupata quando ti ho visto in quelle condizioni, e ho anche capito che dovevi stare molto male per telefonare a Miroku. – confessa preoccupata – Senti Inuyasha, posso farti una domanda? – chiede di punto in bianco.
- Certo! –
- Perché… - non fa in tempo a parlare che sentiamo il campanello.
- Sarà Miroku, mi ha chiamato prima per dirmi che sarebbe passato. Vado io! – spiega, alzandosi per andare ad aprire la porta.
Chissà che stava per chiedermi.
Intanto continuo a mangiare e, come previsto, Kagome arriva in camera insieme a Miroku.
- Amico, ma che combini? –
- È solo influenza. –
- Curata da epoca medievale oserei dire. –
- Scusate se vi interrompo. Miroku visto che sei qui, io andrei prima che si faccia troppo tardi. –
- Certo. Vuoi che ti accompagni? –
- No tranquillo, non abito molto lontano. –
- Come vuoi, fai attenzione allora. –
- Certo. Allora vado. Ciao Inuyasha, mi raccomando riguardati. Per qualsiasi cosa, puoi chiamarmi. –
- Grazie ancora per tutto. – ringrazio di nuovo sorridendole.
Ricambia facendomi uno splendido sorriso per poi uscire dal mio appartamento.
- Meno male che c'era lei, almeno ti ho lasciato in buone mani. – sospira rincuorato.
- Buonissime direi. – ammetto tra me e me.
- Hai detto qualcosa? – mi chiede Miroku guardandomi interrogativo, mentre si sistema.
- No no. – nego, mentre continuo a mangiare. Non so perché, ma ad ogni boccone ho voglia di sorridere come un cretino.
- Inuyasha, come ti senti? Mi sa che ti sta tornando la febbre, hai la faccia tutta rossa. –
- Sì sicuramente. – confermo non molto sicuro di quello che sto dicendo.
Dannata influenza!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
Tenerelli loro! *^*
Cos’è capace di fare l’influenza, vero?
Se avete notato, ho cercato di sfruttare le dinamiche dell’episodio “L’enigma della luna nuova. Inuyasha dai capelli neri” … ve lo ricordate? Adoro quella puntata e ho cercato di omaggiarla in questo modo, spero vi sia piaciuto :3
Ora vi lascio qualche chicca xD
 
Alcuni particolari narrati in questo capitolo possono sembrare alquanto surreali, ma vi posso assicurare che sono realmente accaduti xD. In primis la questione dei medicinali in casa. Questa cosa è successa a me: per fortuna non sono un tipo che si ammala molto spesso e perciò non uso molte medicine. Un giorno stavo sola a casa (senza ragazzo e coinquiline) e ho incominciato a stare malissimo, febbre alta, stomaco che neanche vi dico, vertigini, insomma di tutto e di più. Per farvela breve, vado a cercare almeno una tachipirina per abbassare la febbre e tenevo tutto il cassetto pieno di medicine scadute, non se ne salvava nemmeno una. Così anch’io ho dovuto chiamare i soccorsi perché non riuscivo a scendere di casa.
Un’altra vicenda accaduta (questa volta non a me) è la faccenda del “sudore”. Ebbene sì! Un mio carissimo amico aveva una ragazza che se lo toccava quando era sudato, facevi meglio ad iniziare a pregare perché faceva la pazza. xD
 
Ecco, dopo questo momento di spettegulles vi lascio, però vi anticipo che il prossimo capitolo sarà pieno… molto pieno… nuovi incontri ci saranno che porteranno i nostri protagonisti a….
Non ve lo dico! xD
Se volete scoprirlo, leggete il prossimo capitolo “Amicizia a piccole dosi”.
Alla prossima :*
Princess Miyu
   
 
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