Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=DxygxngCIPU.
Partecipa al Prompt del Lunedì della pagina facebook Il giardino di Efp.
Prompt:2 - qualcosa ispirato dal brano "forever yours" dei Nightwish.
Il dolore di Faith
La
giovane dai capelli mori si
strinse la cuffietta candida che indossa e osservò il fumo
nero che si alzava
verso il cielo. Osservò la carcassa annerita legata al palo,
la cenere del
fuoco appena spento si diffondeva tutt’intorno. I suoi occhi
erano arrossati e
li sentiva bruciare.
“Finalmente
la strega è stata
bruciata, Faith” disse un giovane uomo alle sue spalle.
Faith
strinse un pugno al petto,
il suo corpo era stretto da una lunga tunica nera.
“Ora
le terre di Samantha
verranno divise tra gli altri contadini?” disse con voce
bassa.
“Prima
verrà il vescovo per
benedirle, potrebbe aver lanciato delle maledizioni su di esse. Sorella
mia,
andiamo via, anche se è morta, la sua presenza potrebbe
ancora corromperti”
disse il giovane. Si voltò e si allontanò.
Faith
osservò ancora il corpo
bruciato.
<
Addio a te, amore mio.
Lascio qui il mio piccolo cuore infranto > pensò. Si
volse e seguì il
fratello.
Faith
si sporse da oltre un albero, le sue mani rosee premevano
contro il tronco.
Osservò
la figura dell’altra donna, aveva dei lunghi capelli
rossi mossi dal vento e indossava una candida veste bianca. Faith
deglutì,
mentre l’altra donna con una mano si teneva il mantello nero,
che teneva sopra
il vestito candido, e con l’altra stringeva il manico di una
falce. Era intenta
a tagliare delle foglie da una pianta, per metterle dentro la borsa che
indossava a tracolla.
Faith
avanzò, con passo tremante.
“T-tu…
non dovresti tenere i capelli liberi. Mio padre dice che
è sintomo di peccato. La cuffietta ci salva dalla cupidigia
degli uomini e
dalla lascivia dei demoni” sussurrò.
L’altra
giovane si voltò verso di lei e le sorrise.
“La
natura vuole che io sia libera. Ci pensa lei a tenermi
lontano il male. Però se vuoi, posso usare questo”
disse, estraendo da una
tasca della borsa un foulard bianco. Lo mise in testa, la stoffa
risaltava
sulle ciocche vermiglie che vi sfuggivano.
Samantha
si calò il cappuccio del
mantello marrone sulla testa, già stretta dalla cuffietta,
nascondendo le
lacrime che le rigavano il viso. Osservava il terreno brullo, con gli
occhi
rivolti verso il basso.
<
Senza di te, la mia vita
rimarrà vuota. Proverò solo solitudine, costretta
a camminare sola anche in
mezzo a una folla > si disse.
Il
fratello si voltò e l’afferrò
per il braccio, strattonandola.
“Cammini
troppo lenta” la
rimproverò.
Faith
accelerò il passo e rischiò
di cadere in avanti, le scarpe strette le stringevano i piedi.
“Samantha,
le cose che fai, davvero portano morte e carestia?”
domandò Faith.
L’altra
donna scoppiò a ridere, si tolse il mantello e lo mise
intorno alle spalle di Faith, intenta a tremare dal freddo.
“Voglio
solo curare i bambini e gli anziani del villaggio. Io
sono una guaritrice, non una peccatrice. Semplicemente, non voglio
piegarmi
alla stupidità degli uomini di questo posto. Preferisco
gestire da sola le mie
terre, senza un marito che mi debba dare ordini” disse.
Faith
abbassò il capo e deglutì.
“Temo
che io sia caduta nel peccato” ammise.
Samantha
batté le palpebre, le sue iridi castane erano liquide.
“Come
mai?” chiese.
Faith
alzò il capo e poggiò le sue labbra su quelle
dell’altra.
<
Quando sto con lei è come se la mia anima diventasse
completa e perfetta > pensò.
Faith
inciampò e cadde in
ginocchio.
“Sei
la solita maldestra. Lo fai
di proposito per farmi innervosire, vero?” domandò
il fratello. Le diede un
calcio e la fece gemere, l’afferrò malamente per
la spalla e la rimise in
piedi.
“Devi
andarti a confessare. Fai
peccare gli altri con la tua incapacità. Come credi poter
soddisfare il tuo
futuro marito? Vuoi rimanere senza?” domandò.
Faith
rabbrividì.
“Seguirò
la volontà del Signore e
se nessuno vorrà scegliermi come sua sposa, mi
occuperò dei tuoi figli”
gemette.
“Così
va meglio” disse il
fratello. La lasciò andare e Faith continuò a
seguirlo. Si fermò davanti alla
Chiesa.
“Forse
mi conviene andare a
chiedere perdono adesso” disse.
Il
fratello si grattò il viso,
dove era cresciuto un accenno di barba.
“Buona
idea. Ti aspetto a casa,
ma se non torni entro un’ora, ti vengo a prendere
io” le disse.
Faith
annuì, aprì la pesante
porta della chiesa con entrambe le mani e se la richiuse alle spalle.
La luce
del sole filtrava dalle finestre e illuminava il pulviscolo
all’interno. Superò
delle panche sulla punta dei piedi e si guardò intorno.
<
A quest’ora il prete è
ancora in canonica > pensò. Raggiunse una parete di
legno e spinse,
spostando delle assi, attraversò il passaggio segreto e se
lo richiuse alle
spalle.
<
Non posso neanche uccidermi
per raggiungerla, sarebbe un peccato mortale… lei era il mio
paradiso, non
riesco davvero a credere fosse una peccatrice > si disse. Si
mise a correre
tra gli alberi e si allontanò, raggiunse un prato di
papaveri rossi. Vi corse
all’interno, con le braccia aperte, cadde in ginocchio con un
gemito. Mise le
mani per terra e singhiozzò, mentre le lacrime le solcavano
il viso.
<
Sarò per sempre tua, ma
prego che il mio tempo arrivi presto. Voglio tornare a vederti, a
esserti
accanto. Non voglio rimanere per sempre sola, privata della tua
presenza>
pensò. Singhiozzò più forte e fu
scossa da tremiti.
Alzò
il capo al cielo, guardando
uno stormo di corvi volare gracchiando verso il cielo al tramonto.