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Autore: Hilary94100    25/06/2017    3 recensioni
One Shot basata sull'episodio La Dissonanza a Lunga Distanza.
Quando prese tra le mani la scatoletta di velluto blu, forse per la prima volta si diede del folle.
Davvero stava andando un “attimo” dall’altra parte dello Stato per chiedere alla sua ragazza di sposarlo? Senza nessun tipo di pianificazione? Senza alcuna valigia con dei cambi?
Si.
Se i suoi amici avessero saputo delle sue intenzioni, certamente lo avrebbero fermato per farlo ragionare, dicendogli che non sarebbe stato in grado di gestire tutto da solo e in modo disorganizzato.
O, appunto, che era una pazzia.
Ma cosa disse Meg ad Hercules?
Le persone fanno sempre cose pazze, quando sono innamorate.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Will You Marry Me?

 

Penny aveva ragione.

La Dottoressa Nowitzki stava cercando una relazione romantica con lui.

Ora comprendeva l’insolito atteggiamento che avevano avuto i suoi amici la sera precedente.

Tutti si erano offerti di accompagnare Ramona alla sua macchina e, durante tutta la discesa delle scale, non avevano perso tempo ad avanzare ognuno sempre più avanti verso un traguardo-in questo caso il portone del condominio-come in Mario Kart.

Questo non prima di Bernadette, che a cena si era seduta tra lui e la sua amica, anche se c’era pochissimo spazio a disposizione.

Adesso tutto aveva un senso.

Volevano evitare che restassero soli, affinché la bionda nuotatrice non si approfittasse di lui.

Invece era successo ugualmente.

Dopo un attimo di spiazzamento, si rese improvvisamente conto di quanto amasse tremendamente Amy e di non voler perdere la cosa più bella che gli sia successa nella vita a causa di uno stupido malinteso.

Doveva chiederle di sposarlo.

E non c’era un secondo da perdere.

<< Scusami un attimo >>

Fu l’unica cosa che riuscì a dire alla donna situata dinanzi a lui, prima di alzarsi e allontanarsi dal suo ufficio, lasciandola visibilmente confusa, senza darle nessun’altra informazione aggiuntiva.

Mentre si dirigeva verso l’uscita, prese il cellulare dalla tasca, per comporre il numero della compagnia dei taxi.

<< Salve, avrei bisogno di un taxi in 1216 East California Boulevard il prima possibile. Grazie >>

Dopo aver chiuso la chiamata, subito telefonò alla Western Skies Airlines.

<< Vorrei prenotare un biglietto di sola andata per il New Jersey, per favore. Per il primo volo disponibile >>

Mentre attendeva una risposta dalla sua interlocutrice, si guardava intorno, continuando a camminare, per paura che qualcuno-peggio ancora, i suoi amici-lo avrebbero fermato per domandargli perché si comportasse in maniera tanto misteriosa.

<< Si… 1225406538901419 >> pronunciò lentamente, dopo avergli chiesto il numero della carta per il pagamento.

Avere una memoria eidetica era nella maggior parte dei casi strabiliante!

<< Va bene, lo ritiro al banco. Grazie >>

Dopo aver riposto il cellulare in tasca, uscì dall’università e fu sollevato di vedere il taxi già intento ad aspettarlo.

<< 2311 North Los Robles Avenue, per favore >> disse all’autista, dopo essere entrato nella autovettura e indossato la cintura di sicurezza.

Era finalmente arrivato il momento per l’anello di suggellare una nuova promessa di amore eterno.

*

<< Aspetti qui >> disse al tassista, prima di precipitarsi nel palazzo, salendo le scale più in fretta che poté.

Una volta aperto con le chiavi l’appartamento 4A, subito iniziò a spostare il modello del DNA e aperto la lavagna su cui erano segnate le equazioni sue e di Leonard.

Quando prese tra le mani la scatoletta di velluto blu, forse per la prima volta si diede del folle.

Davvero stava andando un “attimo” dall’altra parte dello Stato per chiedere alla sua ragazza di sposarlo? Senza nessun tipo di pianificazione? Senza alcuna valigia con dei cambi?

Si.

Se i suoi amici avessero saputo delle sue intenzioni, certamente lo avrebbero fermato per farlo ragionare, dicendogli che non sarebbe stato in grado di gestire tutto da solo e in modo disorganizzato.

O, appunto, che era una pazzia.

Ma cosa disse Meg ad Hercules?

Le persone fanno sempre cose pazze, quando sono innamorate.

*

Durante il tragitto che lo avrebbe condotto verso l’aeroporto, giocherellava con l’anello tra le dita, ripensando alle due volte precedenti in cui aveva pensato di proporsi alla sua ragazza.

In entrambi i casi niente era andato secondo i suoi piani.

La prima volta Amy aveva deciso di prendersi una pausa dalla loro relazione, dopo che, durante il loro quinto anniversario, aveva tirato in ballo la serie tv The Flash anziché discutere sul loro futuro come coppia.

La seconda volta, invece, fu più dolorosa.

L’aveva trovata dinanzi al suo ormai ex condominio in compagnia di un altro uomo, che peraltro l’aveva anche baciata.

Quella volta pensò seriamente di averla persa per sempre, che fosse giusto che trovasse qualcuno migliore di lui.

Immediatamente un ipotesi gli passò per la mente.

E se anche lei, una volta saputo di Ramona, l’avrebbe nuovamente lasciato?

No.

Non poteva accadere un’altra volta.

Non ora che vivevano insieme e avevano dato vita ad una loro routine.

Non adesso che si era reso conto che era diventato completamente dipendente da lei.

Non ora che gli dava un grande conforto, quando la mattina si svegliava e la trovava accanto a lui.

Non adesso che le aveva donato la sua verginità, così come lui l’aveva offerta a lei.

Scacciò via quel pensiero.

Le avrebbe spiegato come erano andate esattamente le cose e, conoscendo ormai la sua ingenuità e la sua difficoltà a comprendere le intenzioni altrui, avrebbe certamente capito.

E finalmente, dopo molto tempo, l’anello avrebbe trovato una nuova proprietaria.

*

Dopo aver pagato il tassista, elargendogli una lauta mancia, una vota arrivato a destinazione, subito si diresse a prendere al banco il suo biglietto aereo, datogli da una graziosa e giovane hostess, per poi imbacarsi.

La sua folle decisione di chiedere ad Amy la sua mano era ufficialmente incominciata.

Ed era più agitato che mai.

Forse guardare qualche episodio di SpongeBob SquarePants lo avrebbe aiutato a rilassarsi.

*

Quando arrivò nel New Jersey, ormai era calato il sole, ma molto probabilmente Amy era ancora sveglia, intenta a riguardare un’ultima volta tutto il lavoro che aveva svolto in quella giornata.

Intanto che il nuovo autista del taxi lo stava conducendo all’Università di Princeton, pensò a tutte le proposte di matrimonio che aveva visto fare dai protagonisti di quei stupidi film strappalacrime che Penny e la sua ragazza lo avevano costretto a guardare.

La maggior parte di essi chiedevano la mano della loro amata in momenti e luoghi impensabili, dopo aver compiuto dei gesti sconsiderati.

Un sorriso ironico comparve sulle sue labbra.

Mai avrebbe immaginato che sarebbe diventato uno di loro.

Istintivamente se le toccò con la punta delle dita, pensando che sarebbero state catturate da quelle di Amy, dopo che-sicuramente!-gli avrebbe risposto di si.

E lui avrebbe replicato schiudendo la bocca, implorandola in silenzio di approfondire quel bacio, lasciando che la lingua incrociasse la sua, per poi lasciarle libere di rincorrersi e cercarsi senza fine.

Tenendola fermamente per i fianchi, l’avrebbe spinta in camera sua,-dovunque essa fosse situata-si sarebbero tolti i vestiti, li avrebbero piegati e avrebbero fatto nuovamente l’amore in modo frenetico.

Ormai era chiaro.

Anche se non fosse stato il suo compleanno, Amy sarebbe stata sempre interessata ad entrare in intimità con lui.

Fare l’amore con la sua ragazza era unicamente sorprendente.

Trovava fantastica l’idea di esplorare con baci e carezze il suo intero corpo.

Ripensò ai teneri sussulti di Amy quando percorreva il profilo della sua spalla con le labbra, per poi sfiorarla con la punta della lingua, assaporando la pelle salata.

Alla felicità che lui invece provava quando faceva scorrere le lunghe dita lungo i seni bianchi, massaggiandoli con calma, prima di giocarci con la bocca e con la lingua, una volta diventati turgidi e rosei per l’eccitamento.

Ai suoi grandi occhi verdi rapiti che lo fissavano, incapace di articolare una parola, ogni volta che la sorprendeva quando, dopo averle accarezzato a lungo la coscia, raggiungeva le sue parti più sensibili, carnosi e umidi, stimolandoli con fare esperto.

Ma ciò che lo rendeva veramente grato era quando finalmente era pronta ad accoglierlo, ormai impaziente.

Entrava dentro di lei in modo calmo e profondo, permettendole di adattarsi a lui senza traumi.

Ogni sua spinta era studiata alla perfezione in modo da poter arrivare a toccare i suoi punti e organi più eccitabili, perfezionandosi man mano che si avvicinava al culmine, beandosi dei suoi “ti amo” sussurrati tra le labbra, nonostante il poco fiato a disposizione.

E quando le faceva raggiungere l’orgasmo per prima-dopotutto era un gentiluomo del Texas-con grande soddisfazione doveva cercare di tenere a bada il suo corpo, che si dimenava senza tregua sotto i suoi colpi, diventati istintivamente più veloci.

Quando arrivava anche lui a toccare il piacere assoluto, urlava il suo nome, per poi mormorarglielo all’orecchio sottovoce, muovendosi più lentamente, finché non fosse stato abbastanza sfinito da crollare su di lei.

Amy non lo lasciava andare facilmente.

Lo coccolava per un bel po’, accarezzandogli pigramente i capelli madidi e la schiena piena di graffi.

Ma a lui non importava.

Amava stare tra le sue braccia aspettando che i loro cuori e la loro respirazione tornassero a livelli normali.

Ovviamente, dopo la ringraziava.

Dopotutto se riusciva a soddisfarla sessualmente era anche grazie alle sue stimolazioni da “volpe sporcacciona”.

*

<< Siamo arrivati >>

La voce del tassista lo riportò alla realtà.

Solo adesso si era accorto di trovarsi finalmente di fronte all’ Università di Princeton.

Nonostante fosse tarda sera, per fortuna era ancora attiva, vista la grande illuminazione.

<< Grazie. Ecco a lei >> disse, pagandogli la somma pattuita della corsa più un extra.

Una volta solo, fece un respiro profondo, prima di entrare all’interno del grande edificio.

*

<< Posso esserle utile? >>

Seguendo il suono della voce, si trovò ad osservare un’elegante ragazza dagli occhi azzurri e dai lunghi capelli biondi raccolti in una sistemata coda.

<< Si… Cerco la Dottoressa Amy Farrah Fowler. Ha ottenuto una borsa di studio estiva come ricercatrice qui a Princeton >>

<< Certo. Terzo piano. Stanza 205 >>

<< Grazie >> rispose sbrigativo, dirigendosi lungo le scale che aveva precedentemente adocchiato.

<< La sua ragazza sarà molto felice di vederla, anche se non l’ha avvisata del suo arrivo >>

Si voltò nuovamente verso di lei, curioso.

Come faceva a sapere che era il suo ragazzo e che non aveva avvertito Amy?

Poi si rese conto che, a differenza sua, le altre persone erano capaci di cogliere quasi subito il linguaggio del corpo.

Forse nei suoi occhi aveva scrutato l’amore che provava per Amy.

E anche la sua agitazione.

Senza pensarci, si mise la mano destra nella tasca dei pantaloni stringendo la scatoletta contenente l’anello.

<< Ne sono certo! >> le rispose fiducioso, prima di iniziare a salire i gradini due per volta.

*

Una volta trovata la camera, bussò come era suo solito fare.

Toc.Toc.Toc.

<< Amy >>

Toc.Toc.Toc.

<< Amy >>

Toc.Toc.Toc.

<< Amy >>

Poi si inginocchiò, tenendo tra le mani il cofanetto contenente il gioiello.

Non si era piegato sulle ginocchia per tradizione o perché così facendo avrebbe avuto “letteralmente” la mano della sua ragazza alla sua altezza.

No.

Qualche tempo fa, aveva letto un articolo in cui veniva spiegato che i cavalieri si inginocchiavano davanti al loro Signore in segno di rispetto, obbedienza e lealtà. Era un avvenimento frequente durante le cerimonie religiose, e a quei tempi il matrimonio e la religione erano strettamente collegati. Quindi quando un gentiluomo ai tempi del Medioevo proponeva alla sua Dama di sposarlo, giurandole fedeltà e dichiarandole il suo eterno amore, inginocchiarsi era la cosa naturale da fare.

In sintesi, con il linguaggio non verbale, le avrebbe promesso di essere un uomo leale e rispettoso, se gli avesse fatto l’onore di sposarlo.

Quando avvertì la porta aprirsi, il cuore iniziò a martellargli nel petto.

Un’arrossata Amy era davanti a lui che lo guardava visibilmente sconvolta, con i suoi occhi umidi, molto probabilmente pronti a versare lacrime, intuendo i suoi intenti.

La sua espressione era identica a quando era stato il primo a dirle che l’amava e di quando le aveva detto che era il tormentone del suo cuore.

Nonostante però, in questo caso, avesse indosso solo una camicia da notte con la vestaglia coordinata, poteva affermare con assoluta certezza di avere dinanzi la creatura più bella che avesse mai visto.

Finalmente ebbe il coraggio di formulare la fatidica domanda che da due anni ormai aspettava di fare alla sua donna.

<< Vuoi sposarmi? >>

~

Salve.

Lo so, è passato più di un mese ormai da quando è andato in onda il finale di stagione. Subito avevo pensato di scrive qualcosa ma per quelli che mi conoscono sanno che sono molto lenta nello scrivere, a causa della mia fissazione e precisione su tutto.

Spero comunque che questa OS vi piaccia e vi faccia compagnia in queste giornate afose, sia se state chiusi in casa o se già state al mare, mentre attendiamo con ansia l’undicesima stagione.

Un bacio e buona estate!

  
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