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Autore: heliodor    25/06/2017    4 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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L'agguato

Vyncent le afferrò il braccio e la spinse a terra. Joyce gridò per la sorpresa e il dolore, ma non si oppose.
Qualcosa esplose sopra le loro teste.
Vide Elvana evocare uno scudo magico e proteggere sia lei che Oren dietro di esso.
Vyncent aveva fatto lo stesso con lei. Era così vicino che poteva sentire il battito del suo cuore. Sbagliava o era accelerato?
"Bryce?" chiese in un sussurro.
Vyncent le fece cenno di tacere. Lui ed Elvana si scambiarono un'occhiata d'intesa.
"Ma chi sono?" domandò Joyce.
Nessuno le rispose.
La strega dalla pelle nera si staccò da Oren e si sporse oltre l'angolo. "È da qualche parte vicino al centro della sala" disse rivolgendosi a Vyncent.
Joyce notò che i suoi  occhi brillavano di una intensa luce bianca come quelli di un gatto.
Oren aveva sguainato di nuovo la spada e si era appiattito contro uno degli scaffali.
Vyncent si alzò in piedi. "Elvana, tu vai a sinistra e tienilo impegnato. Io proverò a prenderlo alle spalle."
"Perché non lo impegni tu?" chiese la ragazza con tono polemico.
Vyncent grugnì qualcosa e si diresse verso la parte opposta dello scaffale.
"Dove vai?" domandò Joyce in preda al panico. Di botto aveva dimenticato di avere affrontato un troll. Ma in quel momento era Sibyl, la coraggiosa maga dai poteri strabilianti. Lì sotto era solo la debole e patetica Joyce. "Non lasciarmi sola."
Vyncent richiamò l'attenzione di Oren. "Sei la sua guardia del corpo. Difendila a costo della tua vita."
Il ragazzo annuì deciso.
"Vyncent" esclamò Joyce con tono implorante. "Non correre dei rischi inutili."
Lui le sorrise e la lasciò nelle mani di Oren.
Le mani di Elvana brillarono un attimo prima che lei si lanciasse di corsa fuori dal nascondiglio. Gridando scagliò dei dardi magici in tutte le direzioni.
"Togliamoci di qui" disse Oren.
"Ma così Vyncent non saprà dove siamo."
"E nemmeno il nemico" rispose i ragazzo.
Piegati in due corsero verso lo scaffale successivo. Dardi magici esplosero al loro passaggio ma colpirono i libri alle loro spalle facendoli saltare via. Pagine di filosofia e poemi erotici si sparpagliarono ovunque.
Oren la costrinse ad appiattirsi dietro un angolo. "Resta qui" disse allontanandosi.
"Non andartene anche tu."
Lui le fece segno di tacere.
Dardi magici volarono in direzione del ragazzo sfiorandogli la gamba e il petto. Lui rotolò sul fianco e si nascose dietro uno scaffale.
Altri dardi magici colpirono il pavimento dove si trovava un attimo prima.
Oren batté la spada contro il pavimento attirando su di sé i colpi del nemico.
Scrutando nell'oscurità Joyce notò il punto da cui provenivano.
Se almeno avesse potuto usare i suoi dardi senza essere vista...
Un momento, pensò. Lei poteva farlo. Nessuno le stava badando. Gli stregoni stavano combattendo a suon di dardi e incantesimi. Uno in più o in meno non avrebbe fatto alcuna differenza in quella oscurità.
Mormorò la formula dell'invisibilità e si gettò fuori dal nascondiglio correndo verso lo scaffale più vicino. Nessun dardo cercò di colpirla.
Levitò fino alla sommità dello scaffale e si appiattì su di esso. Da lassù aveva una visione più chiara della battaglia, ma non completa. Ogni tanto un bagliore si accendeva e subito si spegneva nell'oscurità più totale. Chi aveva l'invisibilità non esitava a usarla e gli altri si nascondevano per colpire da una posizione sicura.
Individuò Oren. Il ragazzo era accovacciato dietro uno degli scaffali. Ci fu una lieve increspatura nell'oscurità e un dardo esplose contro il ragazzo sfiorandogli la testa.
Il nemico era invisibile, ma ogni volta che lanciava un dardo magico rivelava la sua posizione.
Joyce preparò un dardo e attese.
Oren si mosse per raggiungere lo scaffale vicino e il dardo esplose dalla sua destra sfiorandogli il fianco.
Joyce puntò la mano verso l'increspatura e fece fuoco tre volte. Il terzo colpo andò a segno quando vide una figura umana emergere dall'oscurità.
Stava per esultare quando lo scaffale sul quale era salita esplose in mille pezzi.
La levitazione attutì la caduta. Qualcuno aveva usato la sua stessa tattica e l'aveva presa di mira.
Si ritrovò a respirare a fatica. Raggiunse con un balzo una posizione sicura e vi si accucciò.
Da quella posizione vide Oren tornare indietro e strisciare fino al suo vecchio nascondiglio. Quando vide che era sparita rimase immobile.
Dietro di lui l'aria si increspò.
Joyce emerse dal buio e lanciò due dardi, colpendo in pieno lo stregone nemico.
La figura emerse dall'invisibilità. Aveva una ferita al fianco ma era ancora in grado di lanciare incantesimi.
Oren si voltò di scatto e gli scagliò contro la spada.
Per difendersi lo stregone sollevò il braccio con il dardo caricato. Deviò la spada che cadde a qualche passo di distanza e si spezzò.
Oren gli si lanciò addosso e gli afferrò la mano. I due lottarono avvinghiati l'un l'altro. Una tattica poco ortodossa ma efficace, pensò Joyce. In quel modo lo stregone non poteva usare il suo incantesimo più pericoloso. Ma aveva ancora la voce.
"Ghein, uccidilo!" gridò.
Un uomo uscì dal buio, un dardo già pronto.
Joyce preparò il suo e stava per lanciarlo, quando Vyncent emerse dallo scaffale successivo e fece fuoco contro Ghein.
Lo stregone stramazzò al suolo.
Joyce si tuffò dietro allo scaffale e fece sparire il dardo magico.
Elvana sbucò dal buio e avvolse lo stregone avversario in una corda magica.
Oren si rialzò e strisciò via.
Elvana strinse la corda con uno schiocco delle dita. Lo stregone urlò per il dolore. "Chi sei?" chiese con voce rabbiosa. "Chi ti ha mandato?"
Bryce sopraggiunse in quel momento e vedendo Oren in piedi vicino allo stregone sgranò gli occhi. "Dov'è Joyce?"
"Sono qui" disse Joyce emergendo dal buio dopo aver annullato l'invisibilità.
Bryce corse da lei e l'abbracciò. "Stai bene?"
Joyce annuì.
"Tu dovevi proteggerla" disse Bryce rivolgendosi a Oren.
"È tutto a posto" disse Joyce. "Ha fatto il suo dovere."
Vyncent si avvicinò a Oren. "Hai coraggio. Molti sarebbero scappati via."
Oren scrollò le spalle.
"Portiamolo a palazzo e interroghiamolo" disse Bryce indicando il prigioniero.
  
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