Comprensione

Premette la fronte contro il candido cuscino del letto artigliando le lenzuola sfatte che si erano aggrovigliate ai loro corpi. Respirò forte e si sollevò dal cuscino, il capo piegato in avanti e i muscoli tesi.

Sembrava così piccola la stanza, piena dei loro sospiri.

Un gemito gli salì alla gola, lo soffocò affondando il volto nel cuscino, mordendo la stoffa con violenza per scaricare su di essa la tensione.

Senti il materasso piegarsi sotto il peso del suo amante che si chinò su di lui per mordere la pelle morbida e sensibile alla base del collo.

Gemette. Era troppo.

Il suo corpo fu scosso da un violento tremito e la mente si annebbiò quando l'orgasmo lo travolse violentemente, stordendolo.

Gellert sostituì le labbra ai denti, mentre Albus ansimava abbandonato morbidamente sotto il suo corpo.

Labbra calde sul suo corpo, denti che affondavano nella carne, la lingua che scivolava sulla pelle facendolo fremere ogni volta.

Non poteva resistergli, non ne era capace, e poi, perché avrebbe dovuto desiderare di non cedere a quella piacevole tentazione?

Cosa lo aspettava fuori da quella stanza? La sua vita, la sua famiglia non erano abbastanza, non valevano quanto quella serenità.

Lasciarsi prendere da Gellert era facile, abbandonarsi a lui, fra le sue braccia, senza preoccupazioni e senza pensieri. Perdersi era semplice, non aveva nessuna responsabilità, nessuna preoccupazione, nessuna aspettativa da soddisfare.

<< Possiamo fare grandi cose assieme, Albus. Grandi cose. >>

Chiuse gli occhi lasciandosi cullare dalla voce bassa dell’altro.

<< Se solo tu lo volessi. >>

Se solo lo avesse voluto. . . abbandonare tutto e tutti, seguire Gellert, fidarsi di lui. Avrebbero potuto fare tanto, lo sapeva, lo aveva sempre saputo.

E sarebbe stato libero. Libero di vivere la sua vita, di dedicarsi interamente ad approfondire le sue conoscenze, di stare con qualcuno che fosse davvero in grado di comprenderlo.

Sentì il materasso piegarsi per poi alleggerirsi.

Chiuse gli occhi, rendendosi conto di essere solo, ma restando nella posizione in cui si trovava, troppo stanco per muoversi.

La stanza, immersa nel silenzio, gli sembrò incredibilmente vasta e vuota. Si sentì nudo, completamente esposto, e desiderò essere capace di trovare la forza per sistemarsi meglio sotto le coperte.

Ma era stanco, e i muscoli dolevano.

Il materasso si piegò di nuovo, un morbido plaid lo coprì fino alle spalle; Albus si lasciò avvolgere dalle braccia dell’amato, si rilassò contro il suo corpo ascoltando il suo respiro regolare.

<< Non c’è nulla qui per te, non appartieni a Godric’s Hollow. Seguimi, resta al mio fianco, solo io ti conosco, solo io ti posso capire. >>