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Autore: Il_Genio_del_Male    26/06/2017    6 recensioni
Jongin è accecato dall'orgoglio e dal pregiudizio. Troverà mai un Mister Darcy in grado di fargli cambiare idea?
[College!AU]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Kai, Kai, Sehun, Sehun, Xiumin, Xiumin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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L’esistenza umana è di per sé un mistero. Qual è il suo senso? Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andremo? I jeans a zampa d’elefante torneranno di moda? Che problemi hanno le persone che mettono il parmigiano sui frutti di mare e quelle che mangiano la pizza con l’ananas? Le risposte, (se e) quando arrivano, sono spesso talmente amare o prive di significato che a posteriori viene da chiedersi il perché di tante seghe mentali, visto che in fin dei conti l’unica nostra certezza è il trapasso.

Motivo per cui Jongin, contemplativo e forse fin troppo disposto a filosofeggiare appena gli si presenta l’occasione, è uno che non cerca di trovare la logica di una cosa a tutti i costi. La verità è che il più delle volte non sussiste logica. Tutto avviene per caso. Non esiste un disegno opera di un ente superiore, non c’è mistero, nessun raziocinio divino. Il Caso la fa da padrone e gli uomini sono le sue mignotte. (Jongin non ha studiato ad Oxford e si nota, anche se in pubblico riesce a mantenere un linguaggio appropriato. Generalmente.) Ciò non toglie che il Caso sappia essere perverso e anzi persino stronzo, nella mancanza di criterio con cui permette che si svolgano le magnifiche sorti e progressive di leopardiana memoria.

Un esempio significativo è rappresentato da Sehun, ovvero quel compagno di facoltà che tutti hanno e vorrebbero sotterrare vivo. In primo luogo, pur non studiando mai e preferendo le feste alcoliche organizzate dall’università alle nottate perse a rileggere appunti presi male, supera ogni esame con voti per cui non si esiterebbe a vendere la propria anima a Satana –sempre che egli sia interessato all’acquisto, beninteso. In secondo luogo ha i soldi che gli escono dal cu… da un orifizio di fondamentale importanza, diciamo. (Jongin talvolta si domanda se sia ancora in tempo per iscriversi ad Oxford e rimediare ad una scurrilità espressiva che lui stesso esecra. Ma poi si ricorda di non possedere un fondo fiduciario sostanzioso come il gingillo di un pornodivo e si arrende con un gran sospiro. Non diventerà mai un baronetto inglese.) In terzo e ultimo luogo, suddetto Sehun si aggira nei corridoi del dipartimento di Medicina circondato da masse ovariche in estatica adorazione. Questo in realtà non sarebbe un problema, giacché Jongin è robustamente gay e il suo interesse per l’apparato riproduttore femminile è squisitamente accademico. Non può dire lo stesso per quello maschile, ahimè. Peggio: non può dire lo stesso per quello di Sehun.

Ovvero colui che è tutto il contrario di ciò che Jongin cerca in un potenziale fidanzato; festaiolo e irresponsabile, superficiale e conclamato puttaniere, simpatico come una chilata di sabbia umida nel costume da bagno, un viziato esemplare della buona borghesia che con uno schioccare di dita fa tremare le masse ovariche sue seguaci. A Jongin piacciono i ragazzi dai lineamenti regolari, dotati di occhi grandi e naso sottile e sorriso da sballo. Il suo ex storico, Chanyeol, corrispondeva perfettamente alla descrizione (e adesso fa coppia fissa con il fratello maggiore di Jongin, Yifan. L’ironia del Caso). Sehun ha occhi piccoli e sottili, i denti dritti ma un po’ troppo attaccati tra loro per non intuire l’uso prolungato dell’apparecchio, un naso di certo non scolpito nel marmo e che quando ride si ingrossa considerevolmente.
Jongin sa che non dovrebbe provare alcun tipo di attrazione per Sehun, né sul piano fisico né tantomeno su quello empatico-emozionale. Manca di sex appeal, gli sta istintivamente sul cazzo e dubita che abbia del cervello, nonostante gli ottimi voti. Allora perché il Caso vuole che sia proprio lui, Sehun e nessun altro, ad infiammargli la libido in maniera sì vergognosa? Perché affibbiargli una simile spada di Damocle?

 

 

“Amico, se sbavi un altro po’ si formerà un lago ai tuoi piedi. Non ti hanno insegnato che è da maleducati fissare le persone come se ci stessi girando insieme un film porno?”

Ora di pranzo, tra una lezione e l’altra. Mensa universitaria. A ore dodici, un Sehun stranamente solitario prende posto ad uno dei tavoli. A ore undici e tre quarti, Jongin e il suo migliore amico consumano un panino al volo nella speranza che li aiuti a superare indenni i corsi del pomeriggio.

“La mia bambinaia teneva di più che imparassi a maneggiare adeguatamente un coltello. Può tornare sempre utile” distoglie lo sguardo da Sehun per lanciare un’occhiata in tralice a Baekhyun, fedele compagno di mille avventure e aspirante urologo. “E comunque io non girerei mai un porno a prescindere, figuriamoci con Oh Sehun”.

“E chi ti dice che mi riferissi a lui?” ammicca. “Ammettilo che ti attizza l’ormone! Però te ne devo dare atto, ha un bel culo. E se non ha il brutto vizio di imbottirsi il cavallo dei pantaloni con l’ovatta, direi che è ben attrezzato anche davanti-”

“Una parola ancora, Baek, e giuro sul pesce rosso di mio fratello che il numero di telefono di Minseok lo vedrai col binocolo” proferisce minaccioso, masticando il panino con ferocia.

Baekhyun per poco non si strozza col suo, di boccone. Minseok è il cugino di Jongin e Yifan, tornato da qualche mese in patria dopo aver trascorso quattro anni a studiare al MIT, in una facoltà da cervelloni tipo astrofisica quantistica spaziale o quel che è. Baekhyun ne aveva già sentito parlare, ma conoscerlo di persona si è rivelata un’esperienza mistica; un ragazzo molto alla mano e socievole, carino, apparentemente serio e quadrato ma bagascia nell’animo (Baekhyun se lo sente nelle ossa), e inoltre nanerottolo come lui! Un colpo di fulmine. Da allora perseguita Jongin affinché gli combini un appuntamento col cugino.

“Siamo permalosetti, eh?” lo punzecchia con affetto. Da una parte lo diverte vedere quel secchione dell’amico in piena crisi amorosa, ma dall’altra desidera davvero il numero di Minseok. “Non c’è nulla di male nell’avere una cotta, sai. Capita a tutti, non è il caso di buttarla in tragedia”.

“Non è nemmeno il caso di buttarla sul rating vietato ai minori, come fai tu” borbotta Jongin affranto. “La cotta in sé potrei anche sopportarla; è quel muso da babbuino che proprio non mi va giù” indica in direzione di Sehun con un brusco cenno del mento. “Porca miseria, io ho degli standard. Li ho sempre avuti. I miei ex erano bellocci, alcuni li avresti immaginati senza fatica sulla copertina di Vogue. Ma lui? Che cazzo ho fatto di male nelle vite passate per meritarmi un tale oggetto del desiderio?”

“Conoscendoti, avrai indossato i pantaloni a zampa con la vita ascellare” ridacchia Baekhyun. “Parlando seriamente, non capisco quale sia il problema. Il signorino si lascia guardare, non è niente male. Avrebbe bisogno di qualche lezione di stile, ma ti assicuro c’è di peggio a questo mondo. Che poi ti stia antipatico perché aneli al suo corpo e sei così testone da non ammetterlo è un altro discorso”.

“Non sono testone, sono esterrefatto! Basito! Incredulo! Allibito! Attonito! Sbigottito!” sbotta Jongin.

“Hai per caso inghiottito il vocabolario dei sinonimi e dei contrari, quando eri piccolo?” chiede con malcelata ammirazione.

“La mia bambinaia era solita leggermene qualche pagina prima del riposino pomeridiano” alza le spalle. “Poi è passata all’enciclopedia medica”.

“Adesso si spiega tutta la tua sapienza: hai avuto l’imprinting in tenera età” scherza l’amico. “Certo che la tua bambinaia era una tipa originale”.

“Martha, si chiamava. Era piuttosto giovane, tedesca di Lubecca. Adesso vive a Firenze e fa l’orafa, tu pensa. La sento ancora, mi scrive delle cartoline” sospira intenerito. “Quando le ho detto che mi volevo iscrivere a Medicina è stata così contenta…”

“Ci credo, ti ha sobillato sin dalla culla. Tuttavia, per quanto questa digressione infantile sia avvincente, resta la Questione Oh Sehun da sviscerare. Perché non accetti semplicemente di esserne attratto?”

“Perché è molle come uno spaghetto stracotto, ha un didietro che fa apparire il mio come inesistente, ha il carisma di un paramecio e l’espressione di un sarago bollito, è l’anello di congiunzione tra il bonobo e l’Homo erectus, eppure che Zeus mi strafulmini se non mi si sbarella l’ipofisi al pensiero di venire sessualmente molestato da lui” gorgoglia Jongin, l’espressione affranta di un cucciolo che ha perso la madre. “Mi faccio pena da solo, se non sapessi di procurarmi del dolore inutile mi prenderei a padellate in testa! Sono patetico, Baek. Sbavare dietro ad un cafoncello etero che non stimo e non mi interessa conoscere, con il solo pregio di avere una spranga di metallo nelle mutande; non ho dubbi, in un’altra vita devo per forza essere stato un nazista o aver contribuito all’estinzione dei dodo. Preferirei sottopormi alla castrazione chimica piuttosto che ammettere di provare alcunché per Oh Sehun!” non si rende conto di aver -quasi- urlato l’ultima frase. Ma anche se fosse non avrebbe molta importanza, poiché il brusio che regna in mensa copre qualsiasi suono…

“Wow, di questo passo finiremo davanti all’altare senza nemmeno passare per il primo appuntamento” si ode una voce ridente alle loro spalle. I due amici, avendola sentita diverse volte durante gli esami orali e in laboratorio, la riconoscono all’istante.

…Ops.

Baekhyun si volta circospetto, pronto a sfoderare il migliore dei suoi sorrisi e una balla spaziale pur di salvare la reputazione del suo bro. La luce furbetta che scorge nello sguardo di Oh Sehun lo induce a desistere, perché sa che non esiste una balla abbastanza assurda da risultare convincente, in una simile circostanza. Lancia un’occhiata di sottecchi a Jongin per assicurarsi che non sia diventato cianotico dallo shock. Fa in tempo a notare il panico farsi strada sul suo viso che l’altro è già fuggito via, dimentico del pranzo, dello zaino e, probabilmente, della propria dignità.

“Ma che cazzo-”mormora stupefatto, osservando la sua figura allontanarsi ad una velocità da cartone animato. La scena è comica a tal punto da strappargli un risolino involontario, isterico.

“Il tuo amico è un po’ timido, mi sembra di capire” Sehun non sembra per nulla offeso dal colossale bidone appena ricevuto. “Quando si sarà calmato, potresti per cortesia dirgli che lo trovo carino da morire? Questo è il mio numero, se vuole darmi un colpo di telefono è il benvenuto” porge a Baekhyun un post-it rosa decorato con vezzosi cuoricini, su cui sono scribacchiate delle cifre. 

“Uh, sicuro” risponde in automatico.

“Grazie” abbozza un sorriso. “Magari uno di questi giorni possiamo trovarci in aula studio? Farmacologia e Tossicologia II mi sta dando un sacco di grattacapi. So che Jongin è il migliore del corso, ma forse- se ha anche lui qualche difficoltà- insomma, studiando insieme verrebbe tutto più facile, credo” suggerisce con inaspettata timidezza.

“Vuoi che riferisca il messaggio?”

“Mi faresti un grosso favore” lo guarda come se gli avesse appena proposto un soggiorno gratis in un resort di lusso alle Maldive. “S’intende che l’invito è rivolto anche a te, ehm…?”

“Byun Baekhyun, piacere di conoscerti Sehun” si stringono la mano. “Curioso che tu sappia il nome del mio amico, visto che non vi siete mai rivolti una parola prima di oggi” insinua maliziosamente.

Il rossore che imporpora le guance del ragazzo conferma un vago sospetto che Baekhyun in cuor suo nutre già da tempo ma a cui, per il timore di far illudere Jongin, non ha osato dare voce. Si rigira il grazioso foglietto tra le dita, mentre davanti a lui Sehun assume l’aspetto di un peperone antropomorfo.

Etero al 100%, come no. Bro, mi sa che ti sei sbagliato su tutta la linea, pensa reprimendo un sorriso da gatto sornione. Tuttavia Jongin, rinchiusosi a chiave in uno dei bagni e deciso a barricarcisi dentro vita natural durante, non può sentire le elucubrazioni dell’amico. Sono diverse le cose che ignora riguardo a Sehun, in effetti.

(Ma non per molto.)

 

 

 

 

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