26/06/2017
5 recensioniDORMONO LE LUCCIOLE
La pioggia cadeva copiosa, i fulmini squarciavano il cielo nero e il terreno fuori dal rifugio era ormai uno strato di fango disgustoso che veniva trascinato dall’acqua verso l’interno. Seita prese in braccio la sorellina, Setsuko, e la adagiò su un letto di foglie secche, avvolgendola in un caldo abbraccio che avrebbe fatto sentire la piccola protetta dalla tempesta.Quell’angusta e maleodorante galleria sulla collina di Kōbe era diventata la loro casa, dopo che le bombe incendiarie degli americani avevano distrutto tutto e avevano portato via la loro mamma, e Seita, sentiva di dover fare il possibile per restituire a Setsuko l’infanzia spensierata che le era stata sottratta dalla malvagità degli adulti.
Seita ascoltava in silenzio ogni lamento nel sonno della sorellina, dovuto probabilmente alla fame e alla debolezza, mentre con gli occhi umidi ed il cuore stretto in una morsa, la accarezzava, nella speranza di darle un pizzico di sollievo, sebbene sapesse che le condizioni di quell’innocente creatura fossero critiche.
L’indomani, quando la tempesta si sarebbe calmata, sarebbe andato a cercare del cibo, così che Setsuko avrebbe riacquisito le forze per reggersi sulle sue gambe.
Non appena ebbe la certezza che fosse caduta in un sonno profondo, Seita sciolse l’abbraccio e la coprì con un lurido ritaglio di stoffa che aveva raccattato tra i detriti qualche giorno prima, per poi avvicinarsi lentamente all’uscita del rifugio, sentendo sempre più forte lo scroscio dell’acqua.
Il manto d’erba quella sera era cupo e oscuro, diversamente dalle sere precedenti, nessuna lucciola illuminava quell’angolo di pace che i due fratelli si erano creati, quasi fosse stato il presagio di una tragedia; un brivido percorse Seita lungo la spina dorsale, spingendolo a tornare al giaciglio di foglie per assicurarsi che Setsuko ancora dormisse. Dalle sottili labbra rosee un labile respiro scaturiva, mentre il petto si alzava ed abbassava seguendone il ritmo: era la melodia della vita, l’evidenza che la piccola stava stringendo i denti per tenersela stretta.
Domani sera guarderemo ancora le lucciole insieme, sorellina.