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Autore: ToraStrife    26/06/2017    1 recensioni
Bizzarro crossover.
I due supereroi più famosi di Parigi non possono certo immaginare che gli Akuma di Papillon possano essere l'unica minaccia per la città.
Almeno fino a quando non si ritroveranno costretti a unire le forze ai Power Rangers locali.
Ma siamo davvero sicuri che Papillon non c'entri nulla?
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Miracolus Rangers
Miraculous Rangers


Parte 1.

Ladybug & Pink Ranger



Parigi, la città dell'amore.

La Tour Eiffel visibile da ogni finestra della città.
Eppure, vista nella quotidianità, non appariva così meritevole di tale fama.
Probabilmente questo valeva per ogni città del mondo, eppure questo faceva ancora più male al cuore della giovane Marinette.
Lei, giovane e aspirante stilista piena di entusiasmo verso il mondo, diventata una specie di mummia balbettante ogni qualvolta si imbatteva nell'Adrien bello come il sole, e come tale lo studente...modello le sembrava irraggiungibile.
Sospirando, la giovane brunetta quasi non fece caso alla vocina che stava continuando a chiamarla.
Quando il suo nome venne ripetuta con un tono più concitato, Marinette si costrinse a rispondere stancamente alla minuscola interlocutrice.

- Tikki, qu'est qu'il y a?

La piccola kwami si librò in volo dalla borsetta semiaperta della padroncina, allungando il braccino verso il fondo della strada.

Un gruppo di persone aveva fatto cerchio attorno a quella che doveva per forza essere una modella, almeno a giudicare dall'abbigliamento particolarmente elegante e l'aspetto bellissimo, particolari che colpirono immediatamente il senso estetico di Marinette, che manifestò la sua ammirazione con emozionata enfasi.

- Non credo sia il momento di mettersi le mani sul viso e arrossire, Marinette. - La rimproverò Tikki, sospirando.

La brunetta sbuffò: che fosse sua madre, la sua amica Alya o Tikki, doveva esserci sembra qualcuna a bacchettarla.
Un secondo esame della situazione, però, le suggerì che le cose erano molto meno rosee: quelli attorno non erano affatto ammiratori, come aveva creduto un primo momento.
Alcuni le si erano infatti avvicinati minacciosamente, per poi attaccare con calci e pugni.
La cosa che lasciò di stucco Marinette, però, fu la pronta risposta della signorina, che li stese con un magistrale sfoggio di arti marziali: fonte di ulteriore visibilio, agli occhi dell'adolescente.

Ma le stranezze non erano finite, non dopo che il resto della folla mutò improvvisamente aspetto, rivelando una bizzarra schiera di uomini tutti uguali, vestiti interamente di nero, con gibberne bianche simili a quelle della Gendarmerie nationale, e
con pitture facciali identiche a quelle dei mimi da strada.
Alcuni, tra l'altro, indossavano persino un basco, in quella che sembrava una summa di stereotipi nazionali.

- Dev'essere per forza opera di un Akuma. - Concluse Marinette. - Magari è tornato il Mimo... anche se in forze.

- Non lo so...

Tikki soppesò la situazione, pensierosa.
La sua esperienza millenaria di kwami le suggeriva qualcosa che metteva in discussione l'effettiva opera di Le Papillon.
Non riuscendo a metterla a fuoco, però, decise di liquidare la faccenda con...

- Ma tutto può essere.

- In ogni caso, dobbiamo intervenire!

Correndo dietro un palazzo, e dopo essersi assicurata di essere al sicuro da occhi indiscreti, la ragazzina invitò
la kwami, come tante altre volte,  ad utilizzare i suoi poteri di simbionte per rivestirla interamente in una aderente calzamaglia rossa puntinata di nero, completa di mascherina.
Miraculous Lady Bug ammirò quindi le sue nuove fattezze, con una punta di vanità, prima di partire verso l'azione.

Con agili balzi, rimbalzando tra pareti e tetti, l'eroina raggiunse la zona dell'agguato, atterrandovi direttamente dall'alto, colpendo con i piedi un paio di mimi.

- Lady Bug è qua. - Annunciò elegantemente.

Tutti gli sguardi si concentrarono su di lei.
Lady Bug ricambiò, osservando, con perplessità, l'inespressività che quella banda di mimi stava mostrando: non sembravano neppure umani.
L'eroina cercò rapidamente con lo sguardo le condizioni della ragazza aggredita.
Incredula, scoprì che di lei non vi era più traccia.

- Dov'è finita? - Si chiese, quando gli occhi incontrarono un nuovo elemento sulla scena: una figura femminile mascherata, la cui uniforme vantava prevalentemente i colori rosa e bianco. - E tu chi sei?

- Dovrei chiederlo io, ragazzina. - Le rispose l'altra. - Io sono "Pink à la Mode".

- Che nome buffo. - Sentenziò la brunetta. - Comunque sia, io sono Miracolus Lad... - Uno degli assalitori la interruppe con un attacco alle spalle, che l'eroina neutralizzò con un pugno. - Lady Bug, dicevo.

- Non so chi tu sia. - Ribatté Pink, neutralizzando due avversari con un calcio girato a uncinato. - Ma questa non è la tua battaglia.

- Tu credi? -  Lady Bug tirò fuori lo yoyo, facendolo volteggiare, prima di colpire alla testa tre avversari.

Lo scontro continuò per qualche minuto, quando le due donne si accorsero che gli assalitori, tutt'altro che scoraggiati, stavano anzi aumentando di aggressività.
Chi veniva colpito si rialzava subito in piedi e attaccava di nuovo, non importa quante volte lo si respingesse.

- Di questo passo ci accerchieranno. - Commentò Pink, che stava cominciando ad averne abbastanza.

- Temo che il mio yo-yo non basterà. - Commentò la Coccinella. - E tu sei disarmata.

- Disarmata? - Pink, tirò fuori quella che dalla forma sembrava una spada corta, non fosse stato la lama avesse forma triangolare, bucata nel mezzo, che a Miracolus ricordò una squadra da disegno.

Ladybug guardò l'arma, scettica. - Carina. - Cominciò a mulinare lo yo-yo,  lo sguardo rivolto agli avversari. - Ma ci sarà comunque da sudare.

Pink, con fare spavaldo, assunse una strana posa, una mano sul fianco e il braccio armato penzoloni: una posa più simile ad una modella ad una sfilata, che il preludio di  un attacco.

- Non ce ne sarà bisogno. Fatti da parte, per favore.

Lady fece per obiettare, ma lo strano arco di luce che Pink stava tracciando nell'aria con la daga.
Con fare teatrale, poi, Pink annunciò il suo attacco:

-
Nouvelle collection prêt-à-cogner printemps-été
!

- "Collezione Primavera-Estate Pret-a-Colpire?" - Ripeté sbalordita la Coccinella.
Il suo lato di aspirante stilista trovò del genio in quel titolo: la sintesi perfetta tra il lato fashion di Marinette e il lato eroistico di Ladybug.
Se avessero mai chiesto a Marinette di realizzare una eventuale serie di modelli sulla coccinellosa eroina, quello sarebbe stato un titolo perfetto.

Decisamente, bizzarro, invece, come nome da usare in battaglia.
Forse solo Chat Noir lo avrebbe apprezzato. No, anzi, lui avrebbe gongolato, anche solo per via della nuova madamigella mascherata di rosa.
Soffocando una immotivata punta di disappunto. (Gelosia? Figurarsi, Pensò.) si accorse che i dubbi si fermavano però al  nome, perché l'attacco in sé, invece, risultò efficace.
Pink si era messa in posa plastica, e attorno a lei si era scatenata una miriade di flash intermittenti, come se un invisibile stuolo di fotografi alle sue spalle avesse iniziato uno shooting collettivo.
Questi bagliori non erano solo luce, comunque, dal momento che investirono e costrinsero a terra l'intero gruppo nemico.

- Impressionante. - Mormorò Lady, sbalordita.

- Una sciocchezza. - Minimizzò Pink.

All'improvviso la loro attenzione fu dirottata verso un battere di mani lento, metodico e studiato. Il gruppo dei mimi, tra chi era ancora a terra e chi faticosamente si stava rialzando, si divise in due, lasciando posto, con fare reverenziale, all'incedere di quello che doveva essere il capo.

Le cose si stavano complicando, trovò Ladybug, almeno a giudicare dal fatto che il malvagio in questione fosse vestito in maniera simile a Pink, ma di colore nero.
A questi si aggiunse la reazione di quest'ultima, che, di fatto, lo aveva riconosciuto, e adesso si mostrava titubante.

-
Black Beaujolais
?

- Salutations, Pink.
- Salutò il Ranger scuro, senza smettere di battere le mani, in chiaro tono canzonatorio. - E i miei omaggi anche a lei, Mademoiselle. - Aggiunse, con un lieve inchino verso la Coccinella.

- Cosa significa tutto questo? - Chiese Pink, con tono accusatorio. - Perché stai guidando un attacco dei Lexoniani?

Lexoniani?
Ladybug si domandò in che situazione si fosse ritrovata coinvolta.  Chi erano questi Lexoniani? Quale guerra si stava consumando, a sua insaputa, nella stessa, amata città?
Queste ed altre domande si affacciarono nella testa di Lady, ma si dissiparono quando la vocina di Tiki attirò la sua attenzione.

- Ladybug, quell'uomo è akumizzato.



Una piccola presentazione.
Saga in poche puntate (al massimo due, o tre, massimo quattro).

Crossover fugace con i France Five, ma potete benissimo immaginarli come i "normali" Power Ranger, visto che qua sarà soprattutto azione "in costume".
Ma chi sono questi France Five? Come ho detto, praticamente i Power Rangers francesi, o meglio, una web-serie nata come omaggio al genere Sentai, e divenuta in qualche modo un "cult" tanto da essere diventati famosi proprio in Giappone.

Vi starete domandando: "Perché loro?"

Semplice, perché condividono la città di Parigi. Niente trasferte, niente di viaggi, niente pretesti.

"Promuovi il tuo crossover locale" (cit.)







  
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