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Autore: Fenice_Bea_2004    26/06/2017    0 recensioni
Nell'universo Shadowhunters compare un nuovo personaggio: Calypso, la figlia di Lucifero.
Lei è stata mandata sulla Terra da suo padre per aiutare gli Shadowhunters a combattere Valentine e Jhonatan, che hanno sfidato Satana impadronendosi dei demoni.
Tra mille avventure si scopriranno i veri poteri dell'Inferno.
[La mia prima fan fiction. Perdonate la scrittura orribile -V-]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raphael Santiago
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tonfo del suo corpo che veniva sbattuto contro il muro si mischiò al grido della mia disperazione.

L'urlo che tirai fuori dalla mia gola fu disumano.

I miei livelli di potere demoniaco salirono alle stelle, riversandosi fuori da me ed espandendosi in suono.

Tutti i demoni che infestavano la città di Alicante iniziarono a stridere e a tremare, fino ad esplodere in enormi nubi di schifezze. Non potevano resistere alla tristezza della figlia dell'Inferno.

Perché in teoria non dovrei essere triste.

In teoria avrei dovuto crescere senza emozioni, in modo da diventare la perfetta macchina da guerra dei demoni.

Ma mio padre, sebbene fosse Lucifero, il re dei demoni, era pur sempre stato un angelo e il fatto di avere un'unica figlia aveva fatto in modo che mi crescesse in quelle briciole di amore che gli restavano.

Quindi sì, potevo provare sentimenti e no, non ero dannata.

Perché chi cresce e vive nell'amore non sarà mai dannato.

E quei demoni, loro sì che erano dannati.

Avevano appena fatto soffrire la figlia del “capo”.

Non se la sarebbero passata bene tornati a casa.

Corsi in mezzo alla strada, fregandomene di essere ricoperta di poltiglia di demone volante, raggiungendo con una scivolata il corpo del mio ragazzo che giaceva a terra.

Vidi la breve pulsazione sul suo collo e trattenni il fiato. Respirava.

Lo squarcio aveva distrutto la camicia che portava quella notte, aprendo in due la superficie del petto.

Mi venne da piangere e lasciai che tutto venisse fuori.

Iniziai a parlare tra me e me – Allora, se un vampiro viene ferito bisogna dargli… sangue! -

Appoggiai la sua testa sul mio grembo e avvicinai il polso ai suoi canini affilati.

Sapevo che era abbastanza cosciente da potersi nutrire.

Infatti socchiuse gli occhi, vide il mio braccio bianco e ci infilò i denti.

Trattenni un gemito di dolore e lasciai che prendesse ciò che gli serviva.

Dopo qualche minuto lasciò andare la mia mano e riprese fiato.

- Come va? - gli chiesi esausta. Il grido e la mancanza di sangue cominciavano a farsi sentire.

- Bene, credo – mi rispose lui mezzo assopito.

Sospirai e appoggiai la sua testa ricciuta per terra, alzandomi.

Gli afferrai la mano e lo tirai su.

Il taglio er guarito, rimanva solo una cicatrice bianca sottile.

La camicia era irreparabile, ma in quel momento non ci importava molto.

Perché un viso, un viso familiare ma diverso, ci veniva incontro.

Sebastian.

Sollevata gli corsi incontro, ma venni fermata da un rantolo di Raphael.

Non riusciva a stare bene in piedi, quindi mi misi un suo braccio intorno alle spalle per sorreggerlo.

- Seb – chiamai.

Il ragazzo mi vide e sorrise, correndoci incontro.

- Calypso! Raphael! Come state? -

- Non c'è male. Come stanno Max e Isabelle? -

- Bene, sono ancora nella tenuta Penhallow che aspettano i loro genitori -

- Grazie al cielo – lo osservai attentamente e chiesi confusa – Ma non avevi i capelli neri? -

Eh, già, perché in quel momento avevo davanti a m un ragazzo con il viso di Sebastian Verlac ma biondo cenere con occhi di ossidiana.

- Li avevo tinti – rispose lui vago.

Decisi di lasciar perdere, in quel momento non potevo rifiutare l'aiuto di nessuno.

- Mi dai una mano? - gli chiesi indicando con la testa il peso morto del mio ragazzo che mi distruggeva la schiena.

- Certo! - Sebastian prese Raphael dall'altro lato, non senza una punta di ribrezzo, (nessun Shadowhunters è completamente abitutato a toccare un nascosto. Non gli faccio una colpa) e mi aiutò a riportare il vampiro al sicuo, all'interno delle mura della Sala degli Accordi.

Lo appoggiammo di fianco a Magnus.

Kin mezzo a tutta quella olla non riuscivo a intravedere neanche un Lightwood, ma speravo che fossero al sicuro.

- Magnus – ansimai.

Lui mi guardò, venendomi incontro – che succede, Cal? -

Indicai il ragazzo steso per terra – Io torno là fuori con Sebastian, tu puoi dargli un occhio? -

Un sorriso caldo gli comparve sulle labbra – Certo -

Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia – Grazie -

Poi mi girai e me ne andai, seguendo l'ombra cenere dei capelli di Sebastian verso l'uscita.

Ma appena davanti alle porte non lo vidi più.

Mi girai attorno, ma sembrava semplicemente sparito nel nulla.

- Maledizione – Sospirai e mi avviai verso le stradine della città di Vetro.

Per due giorni vagai in giro per Idris alla ricerca di tutti i demoni che erano sopravvissuti al mio attacco... ehm… urlante.

Non osavo neanche avvicinarmi alla sala dell'Angelo per paura di vedere qualcuno corrermi incontro e dirmi – Mi dispiace Raphael non ce l'ha fatta -
Per quanto ne sapevo il mio sangue su un Nascosto poteva essere una cura quanto un veleno.

Ma non avevo avuto molta scelta.

Quando tornai in città era il tramonto e di certo non mi aspettavo quell'assembramento di persone davanti ala sala degli Accordi.

Shadowhunters, vampiri, stregoni, lupi mannari e fate si erano riuniti tutti insieme.

Mi feci strada tra la folla fino a raggiungere Isabelle, che piangeva da sola in un angolo – Ohi, tutto bene? -

Lei mi guardò stupita - Non hai saputo? Max è morto, ucciso da Sebastian -

- Mi dispiace tantissimo – la abbracciai cercando di darle conforto, ma con la mente ripensavo al ragazzo, che quella sera mia aveva aiutato, senza dire niente, come una persona buona.

Se era un assassino, perché mi aveva aiutato?

- Cosa succede qua? - le chiesi cambiando discorso.

- Valentine. È stato lui a mandare i demoni in città e adesso o lo combattiamo o soccombiamo. Combatteremo -

- Mi sembra giusto -

Un mano si posò sulla mia spalla, facendomi girare.

Lui era lì. Raphael.

 

 

Quando si girò sorrisi al suo sguardo di felicità.

Erano giorni che la cercavo.

Poi però lei mi tirò uno schiaffo.

- Ahi – mi lamentai – Perché l'hai fatto? -

- Questo è per lo spavento – mi disse.

Poi mi baciò – Questo per tutto il resto -

Sorrisi ancora. Mi era mancata.

La ragazza rossa, Clary, ci aveva insegnato come farci una runa, che serviva per unire i poteri di due persone.

Spostai il mio sguardo su Calypso e lei si ritrasse.

- Che succede? - le chiesi.

- Non puoi farti la runa con me – disse lei terrorizzata, allontanandosi.

- Perché? -

- Perché non sei in grado di controllare i poteri demoniaci. Ti distruggerai -

- Fidati di me. -

Lei sospirò e allungò la mano con riluttanza. Mi passarono uno stilo e le feci il segno della runa sul dorso della mano.

Poi la disegnai su di me.

Subito un'ondata di potere mi travolse, scaraventandomi a terra in mezzo alla folla.

Mi rialzai e mi sentii bene.

Quanto era potente quella ragazza!

Lei si avvicinò e mi prese per mano.

- Tutto bene? -

Annuii. Non mi ero mai sentito così forte.

Era come se nelle mie vene, invece del sangue scorreva energia pura, potente, demoniaca.

I miei sensi si erano sviluppati al massimo e non distruggere tutto era difficile.

Adesso capivo quanto era tentatore l'Inferno.

A mezzanotte entrammo tutti in un portale creato da Magnus, che ci condusse alla piana di Brocelind.

Aspettammo, serrati in ranghi, Nephilim e nascosti, l'intero Mondo Invisibile riunito in aiuto.

Calypso era di fianco a me, già pronta per combattere con le ali spiegate sulla schiena.

Mi guardò e sorrise.

Poi un boato riportò i nostri sguardi davanti a noi.

Migliaia di demoni, terrestri, volanti, striscianti, ci venivano incontro, pronti per combattere.

Appena i due eserciti si scontrarono ci fu un massacro.

Combattevo, usando la mia forza, i miei denti e quel nuovo potere tentatore, che cercavo di non assorbire troppo.

Di fianco a me la mia ragazza sembrava una furia: tutti i demoni nel raggio di cinque metri venivano polverizzati, altri scappavano, altri ancora la ignoravano.

I più forti (e probabilmente anche i più stupidi) che la fronteggiavano venivano bruciati o dilaniati.

Erano tantissimi.

Alcuni continuavano a seguirci.

Vidi che combattevano i loro simile e capii.

Avevano visto la figlia dell'angelo caduto combattere per noi e si erano schierati dalla sua parte. Erano pochi ma aiutavano, questo sì.

Passarono ore e ore, perfino io cominciavo a stancarmi.

E poi uscì lui: un demone superiore, un principe dell'Inferno che non riconobbi.

Probabilmente aveva usato l'apertura di Valentine per sgattaiolare fuori.

Calypso lo vide e attaccò.

 

 

Saltai addossi al principe senza spendere neanche un secondo.

Volai contro di lui, che mi riconobbe e sorrise malvagio.

- Mi divertirò a vedere quanto puoi morire, principessa -

Ringhiai e attaccai.

Lottammo, cadendo per terra, ignorando i demoni minori che ci correvano intorno, finché un suo pugno mi raggiunse, dritto in pancia.

Boccheggiai e vidi il suo colpo finale schiantarsi verso di me.

Ma un terremoto fece tremare il terreno e lo bloccò.

Un crepaccio s aprì sotto di lui, riportandolo all'Inferno.

- Grazie papà – sussurrai, riprendendo a combattere.

Molto dopo, finalmente, i demoni scomparvero.

Così, di colpo.

Svanirono semplicemente.

Ci guardammo tra di noi,cercando di dare una spiegazione.

Un Nephilim prese a urlare trionfante e ci unimmo tutti, stanchi ma fieri.

Gli shadowhunters erano salvi.

Abbracciai Raphael, che si era avvicinato e guardai la luna alta nel cielo, prossima al tramonto.

Lui stava bene, io stavo bene ed eravamo tutti salvi.

Se solo avessi capito perché Sebastian ci aveva aiutato.

 

 

P.S. scusate il ritardo, ma ho avuto problemi di pc.

Adesso sto scrivendo su un portatile che sembra antidiluviano :D

Spero che vi piaccia questo capitolo ;)

   
 
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