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Autore: Vanessa1995    26/06/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il grande Settembre di Baelor era gremito di gente, sebbene alla fine non tutti avevano potuto venire al matrimonio tra Tyrion Lannister ed Emily Watters, o meglio Alicia Targaryen. Ad esempio, i principi Martell vivendo a Dorne avrebbero impiegato addirittura un mese per ricevere l'invito e forse neanche avrebbero voluto presentarsi a quelle nozze, siccome si sposava un Lannister e loro avevano dei motivi più che validi per odiarli.
La sposa raggiunse il tempio scortata da due guardie dei Lannister. Mentre percorreva le vie della capitale dei Sette Regni non aveva potuto fare a meno di notare le condizioni sempre più pessime in cui viveva il popolo. La gente era sempre stata piuttosto povera, però da quando era scoppiata la guerra civile nel regno lo era ancora di più.
Non aveva potuto evitare di chiedersi come avrebbe reagito re Robb Stark del Nord quando avrebbe scoperto del suo matrimonio con il Folletto, però preferiva non pensarci, soprattutto il giorno del suo matrimonio.
Arrivata davanti alla grande porta di legno del tempio, la fissò con timore. Tirò un sospiro e avanzò verso il grande portone che venne aperto dinanzi a lei. Una volta entrata dentro al tempio, molte teste si voltarono verso di lei e la fissarono con un certo interesse. Avvertì una morsa allo stomaco. Si guardò attorno con aria spaventata e si rilassò una volta che i suoi occhi marroni incontrarono quelli azzurri di Sansa, che le lanciò un sorriso incoraggiante. Fece per incamminarsi per raggiungere il marito dall'altra parte del tempio, però una voce la bloccò.
« Emily, anzi Alicia, dove credi di andare? » si voltò e vide il re. Sul viso di Joffrey c'era dipinto un ghigno sadico.
« Vostra maestà. » lo salutò, cercando di nascondere il più possibile il disgusto che provava per lui.
« Dato che tuo padre è morto sarò io a condurti da tuo marito. » la informò e le si avvicinò. Le porse il braccio e la rossa, dopo qualche secondo di esitazione, lo prese a braccetto. Percorsero insieme il tempio. Disegnata sul pavimento c'era un'enorme stella a sette punte e attorno delle statue gigantesche raffiguranti i Sette Dei. Il cammino per raggiungere il futuro marito le parve non finire più e avrebbe preferito di gran lunga raggiungere da sola Tyrion e il septo che avrebbe celebrato la cerimonia. Fu molto contenta quando il sovrano le lasciò il braccio, però allontanandosi portò via lo sgabello che avrebbe dovuto facilitare Tyrion nel cambiare il mantello della sua adorata sposa con quello della sua casta. Questo era di colore rosso e c'era ricamato sopra un grande leone dorato.
La cerimonia si svolse tranquillamente. Quando arrivò il momento in cui suo marito doveva sostituire il mantello, si chinò per facilitargli il compito e non notò l'occhiataccia che Joffrey e Cersei le lanciarono. Il bacio tra i due sposi fu alquanto casto e dolce, tuttavia sul viso della sposa c'era un sorriso raggiante.

Più tardi.

Un grande banchetto era stato organizzato al castello e i neo-sposi avevano passato il pranzo chiacchierando e conoscendosi meglio. Emily doveva ammettere che il Folletto era davvero una persona molto intelligente e possedeva persino un certo fascino, nonostante il suo brutto aspetto. A quanto sembrava, non bisognava farsi ingannare dalle apparenze. Vennero servite diverse portate, ma la giovane non mangiò molto; in compenso suo marito bevette molto e questo provocò un gran disagio mal celato alla donna.
Cersei Lannister si trovava seduta a pochi metri di distanza dagli sposi e sussurrò al padre, seduto accanto a lei:
« Perlomeno siamo sicuri che sia fertile. » osservò nel tentativo di consolare il padre. Quel giorno la leonessa aveva indossato un vestito di colore viola, semplice, ma allo stesso elegante. Al collo portava il suo solito medaglione dorato con un leone disegnato sopra. Teneva i lunghi capelli color oro semiraccolti e sulla testa portava un diadema argentato, con dei rubini color sangue incastonati sopra.
Suo padre prese il calice d'argento che si trovava vicino al suo piatto, contenente del vino rosso, e ne bevette un sorso. Si girò verso la neo-nuora che appariva parecchio tesa da quando il suo sposo sembrava ubriaco a causa del troppo vino.
« Spero che tuo fratello non mi deluda come al solito. » notò Tywin, bevendo un altro sorso dal calice.
« Vedrai che tra qualche mese festeggeremo una gravidanza. » lo tranquillizzò la figlia. Tagliò un pezzetto di carne, per poi portarsi il pezzo alle labbra, masticandolo piano.
« Il figlio di Emily dov'è? » chiese curioso l'uomo.
« Penso che sia nella sua stanza. » rispose sorpresa dal suo interessamento per il bimbo.
« Voglio che venga mandato da mio fratello in modo da crescerlo noi e non la madre. Voglio essere sicuro che sia fedele a noi. » affermò il leone con aria speranzosa.
« Non credo che Tyrion sarà d'accordo. » commentò dubbiosa la bionda.
La biancheria da letto era una tradizione dei Sette Regni, sebbene a Dorne non venisse praticata. Durante questa attività gli uomini scortavano la sposa fino alla camera dove la coppia avrebbe trascorso la prima notte di nozze e ciò implicava pure la consumazione per poter rendere valide le nozze. Le donne, invece, si occupavano dello sposo. Probabilmente lo scopo della biancheria da letto era quello di fare aumentare la libidine della coppia in questione, peccato che per le ragazze ancora vergini poteva diventare un vero e proprio dramma, sebbene già la cerimonia in sé poteva esserlo con tutti quegli uomini ubriachi che potevano strappare loro di dosso i vestiti e facevano commenti decisamente inappropriati. Fortunatamente per la Waters suo marito non aveva intenzione di rispettare la tradizione e si diressero nella loro camera da letto da soli. Una volta dinanzi alla porta di legno fu il leone ad aprirla, lasciando entrare la moglie, seguendola poi all'interno. Una volta che la porta fu chiusa, Emily si voltò e lo fissò attentamente.
« Tyrion, dobbiamo consumare il matrimonio. » affermò cercando di sembrare decisa, nonostante si sentisse fortemente a disagio in quel momento.
« Io credo che sarebbe meglio aspettare di conoscerci un po' meglio. » rispose incerto il nano.
« Tua sorella e tuo padre vogliono un erede per Castel Granito e dovremmo darci da fare. » partorendo un erede maschio sperava di ingraziarsi facilmente la regina madre e il suocero.
Il nano annuì con aria vaga e sul suo viso apparve un sorriso forzato.
« Come vuoi tu. » acconsentì e le si avvicinò. Dato che lui sembrava non volersi decidere, lei si chinò e prese il suo viso tra le mani. Lentamente si chinò verso di lui e sfiorò le sue labbra con le proprie. Sapeva che non sarebbe stato semplice per loro, ma era sicura che tutto sarebbe andato per il meglio.

Il giorno dopo

La mattina seguente, una volta sveglia, Emily si fece un bel bagno caldo e si vestì. Fece colazione con il marito e poi lo salutò: lei sarebbe andata a fare visita a suo figlio e forse avrebbe passato la giornata con lui e Sansa, mentre Tyrion si sarebbe occupato probabilmente delle sue mansioni di Primo Cavaliere del Re.
Uscita fuori dalla sua camera, si incamminò nel lungo corridoio per raggiungere quella di suo figlio. Non si trovava molto distante dalla sua e quindi non impiegò tanto per raggiungere la sua destinazione. Una volta dinanzi alla porta l’aprì e sorrise quando vide la culla bianca che si trovava a destra del letto matrimoniale presente, dove tra qualche anno avrebbe dormito suo figlio, ovviamente appena sarebbe cresciuto. Si avvicinò alla culla e il sorriso si ingrandì ancora di più quando vide il volto addormentato di suo figlio.
« Amore di mamma. » lo salutò e il piccolo aprì gli occhi, mostrando le sue belle iridi color viola. Emily allungò le mani e lo prese tra le braccia stringendolo a sé. Tra non molto sarebbe arrivata la balia per allattare il bimbo, siccome non le avevano permesso di fare nemmeno questo. Si sedette sul letto e cullò la creatura, gli accarezzò il capo pieno di riccioli ramati. Sentì bussare alla porta.
« Avanti. » invitò, sicura che si trattasse della baia. Infatti la porta si aprì mostrando una donna di circa trent'anni, molto grossa, con un seno prosperoso e dai lunghi capelli color castano chiaro. Sua figlia era nata qualche settimana prima del suo, però purtroppo era sopravvissuta solo pochi giorni. In seguito la regina l'aveva fatta venire a palazzo. Magari la sua famiglia serviva da anni i Lannister e per questo Cersei aveva scelto proprio lei, tuttavia non le sembrò carino chiederglielo.
« Buongiorno, lady Alicia. » tutti la chiamavano in quel modo ormai, eccetto Sansa e Tyrion, ma sentiva che quel nome non le apparteneva.
« Buongiorno, sono venuta a vedere come sta mio figlio. » affermò e si alzò in piedi, per poi metterle Robert tra le braccia. La donna se lo strinse al petto e poi alzò lo sguardo verso di lei.
« State tranquilla, il mio latte è buono, o almeno nessuno dei miei quattro figli si è mai lamentato. » cinque bambini, se vogliamo contare anche l'ultimo triste parto. Emily tacque e sul suo viso apparve un sorriso dolce.
« Va bene, allora vi lascio, così potrete allattarlo in tutta serenità. » affermò. Uscì fuori dalla stanza e si mise alla ricerca di Sansa. Da quando suo figlio era nato le era stato di nuovo permesso di parlarle e vederla e desiderava recuperare il tempo perduto. Più tardi, quando il piccolino avrebbe finito la sua prima poppata del mattino, glielo avrebbe anche fatto vedere e magari sarebbero riusciti a passare la giornata tutti insieme.
Quando si trovò a pochi metri dalla stanza della Stark vide Tyrion e Shae, la nuova serva della ragazza, intenti a conversare. Li fissò sorpresa, domandandosi cosa mai potessero avere da dirsi quei due. La ragazza dai capelli scuri non la convinceva particolarmente, il suo viso non le dava fiducia.
« Come sta tua moglie? » chiese Shae parlando di lei. Emily si nascose all'inizio di un altro corridoio presente lì vicino.
« Bene, sta bene. Se tutto va per il meglio presto mio padre avrà il suo tanto sospirato erede e per una volta sarà fiero di me. » rispose con aria incerta Tyrion.
« Come mai fai quella faccia? » domandò la serva, che doveva aver notato anche lei il suo tono.
« Dubito che un figlio farà dimenticare a mio padre che sono un nano e che mia madre è morta dandomi alla luce. » precisò scuotendo la testa. Se per questo lo dubitava pure la moglie, sebbene non glielo avrebbe mai detto, siccome non voleva aumentare i suoi motivi per essere negativo per quanto riguardava il suo rapporto con il padre.
« Andrà tutto bene e nel frattempo sarebbe meglio che non dica nulla a tua moglie a proposito di noi due. » osservò Shae allungando una mano verso il biondo e accarezzandogli una guancia. Adesso comprendeva il motivo per cui si parlavano e sembravano conoscersi tanto bene: avevano una relazione. Non si aspettava, conoscendolo, che le fosse fedele, ma neanche che avesse una relazione già prima di sposarla. A parte che le aveva chiesto di sposarla solo per proteggere lei e suo figlio e perciò avrebbe dovuto aspettarselo. Si sentiva stupida. Rinunciò alla sua intenzione di vedere Sansa e si allontanò, dirigendosi nei giardini.
Passò la mattinata nel roseto tanto amato da Elia e che aveva conquistato anche lei ormai. Raccolse alcune rose di colore bianco e le portò a Sansa, intendeva infatti regalargliele per farla contenta.
Una volta arrivata dinanzi alla porta della stanza della giovane, bussò e pochi secondi dopo questa venne aperta mostrando la Stark, che le sorrise apparentemente contentissima di vederla.
« Ciao, Emily! » la salutò allegra. Vedere lei e suo figlio sembrava farle tornare la felicità persa in seguito alla morte del padre e di questo Emily ne era contenta.
« Ti ho portato delle rose. » disse, entrando nella stanza e consegnandogliele.
« Grazie, sei stata gentilissima. »
Pranzarono insieme e poi trascorsero il pomeriggio tutti e tre insieme. Quella notte lei e il marito fecero un altro tentativo e non poté fare a meno di chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto perché restasse di nuovo incinta.

   
 
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