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Autore: Atocheg    26/06/2017    1 recensioni
"«Un altro shemlen...» commentò acido l'elfo dai capelli più chiari, per poi notare il suo bastone «E un mago, addirittura»
«Eretico, se non ti dispiace.» lo corresse lui, con malcelato orgoglio, indicando la sua veste lacera e consunta «Come voi, anche io mi rifiuto di sottostare a chi mi vedrebbe privo della libertà solo in base a ciò che sono.» aggiunse, sorridendo amichevolmente."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alla fine, seguendo i due maghi, Huwen giunse alla cappella del Circolo. Uno dei suoi muri era coperto dalle librerie, e una statua di Andraste si ergeva al centro del muro opposto alla porta, con un piccolo altare al suo fianco e varie file di panche di fronte ad essa. Un'altra statua di Andraste era disposta sulla parete destra, e una ragazza era in preghiera davanti ad essa. Per un momento aveva considerato l'idea di provare ad origliare da accanto alla donna, ma tra il suo continuo pregare e il fatto che Elmer e l'apprendista, una volta avvicinatisi ad una giovane che, a giudicare dalle vesti, doveva far parte della Chiesa, avevano iniziato a parlare sottovoce, Huwen non era riuscito a capire una parola di quello che si erano detti, ragion per cui scelse infine di mettersi di fronte ad un candeliere che si trovava più vicino alla loro posizione, fingendosi impegnato a leggere uno dei molti libri sugli scaffali: sebbene ci fosse una parete divisoria tra di loro, era sicuro che, come lui riusciva comunque a vedere loro, loro potessero osservare lui. Quindi, drizzando le orecchie, abbassò il capo sulle pagine, ed ascoltò quello che il trio si diceva.

 

Le prime parole che riuscì a capire furono quelle di Elmer, e, a giudicare dal suo tono, il moro doveva essere al quanto infastidito da qualcosa «Sta già cominciando a mettere i paletti: oggi le normali confidenze tra amici, domani il modo in cui ti vesti! Bella fidanzata che ti sei scelto.»

 

La ragazza lo zittì quasi immediatamente, e Huwen portò per qualche secondo la sua attenzione al libro che aveva preso. Come aveva pensato, si trattava di un libro riguardante la Chiesa, e più precisamente il primo volume della sua storia. Il giovane dovette trattenersi dall'alzare lo sguardo al cielo, cominciando a sfogliare le pagine del manoscritto per dare almeno l'impressione che gli interessasse. Solo quando sentì nuovamente la voce di Elmer provò ad alzare leggermente lo sguardo e sbirciare le azioni del trio.

 

«Perché dobbiamo parlare proprio qui?»

 

La sua attenzione si spostò allora sugli altri due, e soprattutto sulla ragazza, poiché fu lei a rispondere «Perché Greagoir vuole sottoporre Jowan al Rito della Calma. L'ho letto in un documento nel suo ufficio. Credono che Jowan pratichi la magia del sangue!»

 

Sentendo parlare della Calma, l'espressione di Huwen divenne alquanto confusa. Ricordava che suo padre gliene avesse parlato, ma non era mai entrato nei dettagli, accontentandosi di avvisarlo su come fosse una sorte peggiore che morire.

 

Tuttavia, nonostante quella che doveva essere la serietà della situazione, Elmer appariva quasi divertito, per qualche motivo «Andiamo, un mago del sangue, sul serio?»

 

L'apprendista, Jowan, non esitò a rinnegare l'idea che egli fosse un mago del sangue «Ti prego, Elmer, devi aiutarmi. Non posso sottopormi al Rito. Non posso smettere di amare Lily, te e tutti gli altri. Non posso e non voglio diventare un guscio vuoto.»

 

"Allora consiste in questo la Calma? Essere un guscio vuoto?" per un momento gli tornò in mente l'uomo di fronte al magazzino del Circolo e la completa mancanza di emozioni nella sua voce, e non poté evitare di rabbrividire.

 

Fortunatamente, nessuno di loro tre doveva essersene accorto, troppo presi dalla conversazione per notare il suo movimento improvviso «Perché non provi a parlarne con Irving? Sono certo che...»

 

Lily lo interruppe quasi immediatamente «C'era anche la sua firma sul documento.»

 

Questa volta Huwen non riuscì a trattenersi dal sollevare lo sguardo al cielo "E ti pareva. Non puoi certo diventare il capo all'interno del Circolo senza essere un lecchino della Chiesa..."

 

Quello che udì dopo, tuttavia, riportò un sorriso sulle sue labbra: Lily e Jowan volevano scappare dalla torre. Non poteva negare di essere tentato di aiutarli: sarebbe stato sia un ottimo modo di dimostrare quanto i Circoli fossero inutili, sia un perfetto scherzo nei confronti della Chiesa.

 

Il ragazzo si sporse leggermente in avanti per ascoltare Lily mentre spiegava il loro piano «Creerò un diversivo, poi ci introdurremo nel deposito sotterraneo e distruggeremo il filatterio di Jowan. Fatto questo, nasconderò Jowan in una delle imbarcazioni che portano le provviste alla torre.»

 

"Quindi sembra che i piccioncini vogliano fuggire stanotte, eh?" Huwen valutò attentamente le sue opzioni: poteva aiutarli, e non gli sarebbe certo dispiaciuto permettere a qualcuno di fuggire dalle grinfie della Chiesa. D'altra parte, aiutarli sarebbe stato rischioso, mentre avrebbe potuto riferire a Duncan, e, decidendo insieme a lui cosa fare, avere la certezza che il Custode lo avrebbe protetto se fosse finito nei guai. "O potrebbe lasciarmi ai templari ed andarsene con un'altra recluta. Meglio fare tutto per conto mio." avendo così deciso cosa fare, il giovane tornò a concentrarsi sulla conversazione.

 

Doveva essersi perso parte della pianificazione, visto che la prima cosa che udì fu la voce di Elmer «Se è solo una porta, cosa di cui dubito, allora basterà una verga di fuoco per sciogliere la serratura e il gioco è fatto.»

 

"Verga del fuoco?" Huwen ripetè mentalmente il nome dell'oggetto un paio di volte, cercando di ricordare se ne avesse sentito parlare, ma non gli venne in mente nulla.

 

«Ottima idea. Io sono sospettato e attirerei l'attenzione, e Lily non avrebbe alcuna scusa per prenderla.»

 

«Ma avrete bisogno dell'autorizzazione di un mago anziano per ottenerla.» il tono di Lily non nascondeva un certo scetticismo. Era ovvio che non si fidasse di Elmer quanto lo faceva Jowan.

 

Il moro non se ne doveva essere accorto, o non intendeva farlo notare, visto che rispose con un sorriso apparentemente genuino «Chiederò all'incantatrice Leorah. Dopotutto mi deve un favore per averla aiutata a disinfestare la dispensa del Circolo. Di certo non si opporrà se le dico che mi serve per una ricerca.»

 

Ritenendosi soddisfatto con le informazioni in suo possesso, Huwen decise di ritornare alla camera che Irving aveva offerto al gruppo, per riflettere e decidere come agire.

 

Appena ebbe richiuso la porta in legno dietro di sé, il ragazzo si lasciò cadere sul letto, osservando il soffitto in pietra mentre pensava a come ottenere il massimo dalla fuga dell'apprendista. "La ragazza ha parlato di un deposito, no? Di certo non obietteranno se mi procurerò qualche ricordo dell'escursione." ridacchiando leggermente, Huwen iniziò ad immaginare cosa potesse esserci di così inviso alla Chiesa da farli nascondere sottoterra. Sì, sì, decisamente prendere qualcosina dal deposito sarebbe stata la perfetta beffa da aggiungere al danno della fuga di Jowan.

 

Sicuro di avere finalmente uno schema di cosa fare, si rialzò, e fu allora che sentì Theron lamentarsi, e si voltò ad osservarlo: l'elfo si stava agitando nel sonno, e, giudicando la sua espressione, Huwen capì che stava avendo un incubo. Senza pensarci due volte, il mago uscì dalla stanza: l'ultima cosa che voleva fare in quel momento era ricordarsi come si era ridotto dopo la morte dei suoi genitori, quindi, per distrarsi, si diresse nella biblioteca.

 

Impegnato a scegliere qualcosa che suscitasse almeno un minimo di interesse in lui, il ragazzo notò Elmer entrare nella sala, guardarsi intorno e, avendo apparentemente trovato qualcosa, si sedette ad un tavolo occupato anche da Jowan.

 

Non riuscendo ad intendere cosa i due si stessero dicendo, Huwen decise di non sprecare tempo tentando di origliare, concentrandosi invece sul suo obiettivo originario: la lettura.

 

Alla fine riuscì a trovare qualcosa di interessante: una guida sui demoni e su come contrastarli. Conteneva varie informazioni provenienti da diverse fonti, sia sui demoni più conosciuti, come Superbia, Desiderio e Pigrizia, sia su demoni più rari, alcuni dei quali, come Paura e Disperazione, Huwen conosceva bene, avendoli dovuti affrontare spesso durante le prime notti dopo la morte dei suoi genitori, mentre di altri non ne aveva neanche sentito parlare.

 

Preso dalla lettura di una sorprendemente dettagliata descrizione dei demoni dell'invidia, il ragazzo quasi saltò sul posto quando venne sorpreso dalla voce di Jowan «E' così che la pensi?» il giovane portò di scatto lo sguardo sui due individui, vedendoli fissarsi negli occhi: Jowan era a dir poco furioso e, anche se non riusciva a vederlo, Huwen pensava che Elmer dovesse essere dello stesso umore.

 

Li osservò continuare a litigare per un minuto o due, senza riuscire a capire una parola, nonostante il silenzio.

 

"Ora è un po' tardi per cercare di non farsi sentire, ragazzi."

 

Alla fine i due maghi sembrarono calmarsi, Elmer tornando alla lettura del suo libro mentre Jowan lo osservava, poggiando la testa sulle braccia incrociate. Huwen era già tornato a guardare le parole sul tomo di fronte a sé, cercando di imparare il più possibile sui demoni a lui sconosciuti.

 

«Ho capito, ho capito! E' colpa mia!»

 

"Giuro che se quei due osano disturbarmi una terza volta con la loro litigata gli do fuoco, al diavolo i templari!" serrando i denti, Huwen osservò i due litiganti con la coda dell'occhio, giusto in tempo per vedere Elmer uscire adirato fuori dalla biblioteca, mentre Jowan lo osservava come se solo un'occhiataccia dovesse essere in grado di fare cadere a terra morto il moro.

 

Non volendo perdere un'occasione per rendere più semplice la sua inclusione nel piano di fuga, Huwen si avvicinò all'apprendista, mostrando l'espressione più preocupata che potesse venirgli «State bene? La discussione con il vostro amico è sembrata piuttosto feroce...» vedendo che Jowan non sembrava prestargli attenzione, il ragazzo decise di passare subito all'argomento che lo interessava «In questo stato, potrebbe persino decidere di non aiutarvi più a liberarvi del vostro guinzaglio...» lo scatto improvviso dell'apprendista lo divertì, facendolo sorridere «State tranquillo: voglio aiutarvi.» in un momento l'uomo si calmò, sorridendo rincuorato, al punto che Huwen rischiò di mettersi a ridere: l'apprendista doveva proprio essere disperato.

 

Tuttavia, dopo un istante l'espressione di Jowan si fece confusa «Ma perché correreste il rischio di mettervi contro la Chiesa per aiutare un estraneo?»

 

Huwen dovette pensare per un momento su che risposta dargli: di certo non poteva dirgli che lo considerava semplicemente un tiro mancino contro il Circolo. Alla fine gli venne in mente una risposta adeguata, e sorrise all'apprendista «Beh, voi lascereste una persona innocente nei guai?» notando che Jowan sembrava soddisfatto da quell'affermazione, il ragazzo non perse tempo per cambiare l'argomento della conversazione «Ad ogni modo, credo che sarebbe conveniente se sapessi quando desiderereste mettere in atto il vostro piano.»

 

Dopo aver spiegato alcuni dettagli che Huwen non era riuscito a cogliere mentre origliava la conversazione del trio, ossia dove e quando si sarebbero riuniti per iniziare l'intrusione nel deposito, Jowan ringraziò ulteriormente il ragazzo, per poi alzarsi ed uscire dalla biblioteca, proprio mentre dallo stesso passaggio entrava Duncan, il quale, appena notò il mago, gli si avvicinò sorridente «Allora, come vi siete trovati finora tu e Theron?»

 

Il ragazzo sollevò le spalle, alzandosi e ritornando al tavolo dove aveva lasciato il libro di demonologia «Beh, la mia testa è ancora attaccata al mio collo, quindi non mi posso lamentare. Theron invece stava avendo un incubo l'ultima volta che l'ho visto.» Il Custode si incupì nel sentire delle condizioni dell'elfo, mettendosi a riflettere, fatto che non sfuggì ad Huwen «Qualcosa non va?»

 

«Devo parlare con il Primo Incantatore e trovare una recluta il prima possibile.» Prima di voltarsi ed uscire dalla biblioteca, Duncan si rivolse un'ultima volta al mago «Cerca di non metterti nei guai fino alla nostra partenza.» Huwen gli rispose semplicemente con un ampio ghigno prima di rimettersi a leggere il libro che aveva preso, in attesa del momento in cui avrebbe fatto il suo "scherzetto" alla Chiesa.

   
 
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