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Autore: Mat_98    26/06/2017    0 recensioni
LIBERAMENTE ISPIRATO DA "AWKWARD".
Avete mai pensato a come si sentono i ragazzi nei periodi adolescenziali? Quali sono le loro difficoltà? Bene, ecco a voi una brave storia su cosa potrebbe e cosa non potrebbe turbare la vita di un ragazzo adolescente e pessimista.
Genere: Demenziale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER TWO - "Prime figuracce"
Varcai le porte dell’inferno, ed in un attimo mi ritrovai catapultato in un nuovo universo.  Molti ragazzi erano in compagnia dei propri amici per raccontare quello che avevano fatto durante l’estate, altri erano accucciati in un angolo per paura di dover affrontare un altro anno di merda e poi c’ero io, che a momenti non sapevo nemmeno dove mi trovassi.

Avanzai di qualche passo, andai in cerca di qualcuno in grado di dirmi dove sarei dovuto andare e intanto mi guardai introno cercando di capire chi popolava la mia nuova scuola: classiche ragazze che urlano cercando di attirare l’attenzione su di loro, ragazzi che hanno come unico scopo quello di guardare il fondoschiena degli individui precedentemente descritti, persone che  vanno in giro con la camicia nei pantaloni e gli occhiali più grandi della loro anima… Insomma, un po’ di tutto!

Ad un certo punto, una ragazza paffuta con degli occhiali ridicoli, due trecce bionde che terminavano sulle prominenti spalle e dei vestiti in stile anni ottanta che la facevano sembrare un’attrice di Grease, scivolò su una buccia di banana(nel vero senso della parola, non metaforicamente) e sporcò i miei vestiti con del caffè bollente che stava portando in mano. La gente situata nelle circostanze iniziò a ridere a crepapelle, non so se per me che ero inzuppato di caffè, o per lei, che si trovava per terra ad impersonare un tappeto. In quel preciso istante mi sentii crollare il mondo addosso, così decisi istintivamente di scappare, senza nemmeno attendere le scuse della ragazza.

Cercai disperatamente un luogo desolato dove potermi asciugare ed il massimo che trovai fu un vicolo cieco dove un ragazzo palesemente nerd stava smanettando con la sua PSP imbardato nei suoi vestiti pesanti. Cercai di ignorarlo il più possibile, mi levai la felpa bagnata e mi asciugai le parti di pelle ancora umide. Il mio unico problema furono i pantaloni che, guarda caso, erano principalmente bagnati sul cavallo, in modo che sembrasse che mi fossi pisciato addosso.
-Pss! Ehi tu, mi vai a cercare un paio di pantaloni, per favore?- Sussurrai sottovoce al ragazzo nell’angolo. Non ottenni risposta, così decisi di riprovare:-Ehi parlo con te! Per favore, aiutami!-.
 Il ragazzo alzò lo sguardo e mi fisso come se fossi un alieno.
–Potresti andare a prendermi un paio di pantaloni da qualche parte? Ti prego ne ho assolutamente bisogno.- Lui si alzò in piedi, si avvicinò a me e mi chiese:-Quanto mi dai?-
Che bastardo! Voleva anche dei soldi per aiutare un ragazzo in difficoltà! Tirai comunque fuori i dieci dollari che avevo tenuto per il pranzo e glieli diedi. Non so perché, ma in qualche modo mi fidavo di lui, non sembrava un truffatore, anche se mi aveva appena scroccato della grana.
 Aspettai circa venti minuti in quel piccolo corridoio e poi lo vidi arrivare da lontano con un paio di pantaloni della tuta lucidi, probabilmente dimenticati da qualcuno nello spogliatoio della palestra.
–Ti ringrazio tantissimo! Piacere Tom! Tom Fellas!- Dissi io allungando la mano. Lui face lo stesso dicendo di chiamarsi Edward Dallas.
Appena mi cambiai i pantaloni suonò il campanello e mi diressi alla ricerca della classe per la mia prima ora.

NOTA D'AUTORE: Salve fanwriters, so che aggiorno questa storia dopo quasi un anno dalla sua prima pubblicazione, ma dovete sapere che ho appena terminato la quinta superiore ed ho avuto un sacco da studiare, inoltre un blocco dello scrittore mi ha impedito di scrivere per ben due mesi. Attualmente sto affrontando la maturità e la scrittura sembra essere l'unico metodo per distrarmi un po'. Ditemi cosa ne pensate di questo capitolo!
  
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