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Autore: Lady_Michi1    26/06/2017    6 recensioni
...e se Andre non fosse tornato ?...
Un' ulteriore finale alternativo per la nostra eroina francese
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Madame Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 5 

1 Aprile 1790

Dopo aver trascorso la notte a vegliare Alain, Oscar e Rosalie tornarono alla locanda dove avevano preso
alloggio madame Marguerite e Nanny.
La bambina si destò avvertendo il suono della voce della madre che subito la prese in braccio,
- " Ciao mia piccola Isabeau, la mamma è tornata e non ti lascerà più. " - 
madame Marguerite le guardò con tenerezza infinita,
- " Oscar dobbiamo andare, ho pagato molto denaro per posticipare la partenza della nave. " - 
- " Perdonatemi madre se vi sono stata d' intralcio e se vi sembrerò una figlia ingrata ma ho preso la decisione
di rimanere in Francia con Isabeau ed Alain ! " - 
dichiarò Oscar senza staccare lo sguardo dalla figlia,
- " Oscar, non è prudente ! E poi è contro il volere di tuo padre ! " - 
rispose colta dall' ansia madame Marguerite.
Oscar si voltò lentamente verso la madre e con un timido sorriso affermò ; 
- " Con tutto il rispetto madre, con i miei trentacinque anni d' età, nessuno al mondo ha il diritto di dirmi cosa 
devo oppure non devo fare ! Sono vedova quindi neppure mio marito non lo può, non più ! " - 
- " E come pensi di gestirla questa tua libertà ? È quell' uomo la causa ? Te lo ha chiesto lui di rimanere ? " - 
chiese la madre attonita,
- " Assolutamente no, lui mi ha fatto riflettere sui vantaggi del trasferimenti in Inghilterra ma voglio crescere 
Isabeau come avremmo desiderato io ed Andre. Noi volevamo una vita semplice ad Arras ed è lì che ci 
dirigeremo quando Alain starà meglio. " - 
Madame Marguerite e Nanny erano stupefatte dalla risolutezza di Oscar,
- " Sei sicura di ciò che stai scegliendo ? Io non posso contraddire un ordine di tuo padre, anche se avrei voluto 
averti vicina figlia mia. " - 
le disse posandole le mani sulle guancie,
- " Non preoccupatevi madre, sapremo badare a noi e poi, c ' è sempre Alain..." - 
rispose Oscar serenamente.
- " Se mi posso permettere e se non sono di peso, vorrei rimanere con voi madame Oscar e la piccola. Sarei
anche più vicina a Bernard. " - 
chiese timidamente Rosalie,
- " Sarei davvero contenta se tu rimanessi con noi Rosalie, sei sempre stata una sorella minore per me. " - 
concluse Oscar.

Seppur a malincuore, le due donne partirono per l' Inghilterra con la promessa di ritornare per il primo compleanno
di Isabeau, se la situazione politica francese non fosse peggiorata.

                                                                                       **********

10 Aprile 1790 -  Parigi

Il Generale Bouille battè con tutte le proprie forze, il pugno sulla scrivania, era fuori di sè,
- " Comandante Girodelle, mi avevate assicurato che Oscar Francois De Jarjayes si nascondeva in Normandia !
Ho impiegato una truppa, denaro pubblico, adesso siamo nel mirino e tornate affermando che la donna non era lei 
ma una contadina del luogo, somigliante alla Jarjayes ? " - 
- " Purtroppo sì Generale, sono costernato ! " - 
rispose Girodelle livido in volto con gli occhi bassi,
- " Costernato non basta, avete fallito l' ennesima missione ! Ritenetevi sollevato dal vostro incarico con
effetto immediato ! " - 
tuonò il Generale Bouille, così all' ormai ex Comandante, non rimase che lasciare l' ufficio.
Lungo il corridoio incontrò il Generale De Jarjayes e, con aria di sfida gli chiese :
- " Sono fuori, vi ritenete soddisfatto ? " - 
- " Alquanto Girodelle ! Avevate sfidato l' uomo sbagliato, vi auguro un felice ed ozioso soggiorno al vostro
palazzo ! " - 
rispose borioso il Generale allungando il passo, lasciando Girodelle interdetto.
 Da sempre era stato l' orgoglio della sua famiglia, non un fallimento, non una macchia nella sua brillante
carriera militare e poi, era arrivata lei : bella, raffinata, intelligente, coraggiosa, se la ricordava ancora quando gli chiese
di non sparare sulla folla.
Una donna di elevati principi morali, la più nobile delle creature terrestri, ma vittima di un amore malato per il
suo attendente, cresciuto assieme a lei per volontà del padre.

Per lei aveva perso tutto : onore, dignità, carica militare, sopratutto aveva perso lei !
La superbia prima, la rabbia poi, l' avevano allontanata per sempre, lei che detestava la superbia e la vendetta!
Era rimasto accecato dalla gelosia e la vergogna di essere radiato dall' Esercito era la più consona delle punizioni
ed ora cosa gli rimaneva se non la morte ?
Ma non se ne sarebbe andato così in silenzio, trascinato nel fango dal suo stesso ego, l' avrebbe trovata 
implorandole di perdonarlo e sapeva come trovarla, avrebbe raggiunto tutte le proprietà dei Jarjayes finchè
qualcuno avrebbe avuto pietà di un umile uomo reo di aver amato nel modo sbagliato.

                                                                                     ***********

30 Settembre 1790 - Arras

La lunga estate di Arras stava volgendo al termine, Alain Oscar e Rosalie avevano preso parte alla vendemmia
assieme ai contadini del luogo, tutte persone fedeli ad Oscar, seppur non fosse più la proprietaria di quelle terre.
In passato era stata una benefattrice per quei luoghi, la gente comune non aveva dimenticato e nessuno si 
poneva domande su quella inappropriata quanto sconveniente convivenza che avrebbe destato scalpore se non
si fosse trattato di lei, perchè ad Oscar le si condonava tutto : la scelta di indossare abiti maschili, una figlia 
senza padre ed una convivenza a tre.
Isabeau aveva già sei mesi ed iniziava a mangiare le minestre di verdura preparate dalla brava Rosalie che, di 
arte culinaria, poco aveva da invidiare a Nanny.

La piccola abitazione era composta da una sala da pranzo con una piccola cucina e due grandi stanze da letto
al piano superiore, collegate da un balcone in legno adornato da fiori colorati, un vezzo di Rosalie.
Quel pomeriggio Rosalie andò al mercato con la piccola Isabeau, la giornata si presentava piacevolmente 
tiepida ed Oscar raggiunse Alain che, trattenendo un filo d' erba tra le labbra, si godeva il clima temperato di 
fine estate, sdraiato ai piedi di una quercia.
- " Ciao. " - 
gli disse sedendosi accanto,
- " Ciao. " - 
rispose lui asciutto guardando la collina verdeggiante di filari vendemmiati,
- " Sono sei mesi che attendo di parlarti... " - 
esordì Alain senza preamboli e lei, intuendo la natura del discorso, posò lo sguardo sulle proprie mani giunte 
in grembo,
- " Quel bacio Oscar...non ne abbiamo mai parlato, perchè me l' hai dato se non c' è stato un seguito ? " - 
guardandolo con occhi sgranati e colpevoli, stringendo con forza il tessuto dei suoi calzoni, riuscì a dirgli :
- " Temevo saresti morto e ..." - 
- " E ? " - 
incalzò lui,
- " Non lo so, l' ho fatto e basta ! " - 
- " Oscar, io ti ho pensato molto in questi mesi... " - 
le confessò accarezzandole il viso ed avvicinandosi,
- " Ti prego non farlo. " - 
chiese irrigidendosi,
- " Ti amo Oscar ! " - 
e la baciò teneramente ma lei si rialzò sottrandosi a quel contatto,
- " Non dirlo, non voglio ! " - 
Alain alzandosi le rimase alle spalle,
- " Non puoi evitare ciò che già conosci. Perchè non ti lasci amare...da me ? "- 
- " Perchè tu non sei lui ! " - 
gli rispose voltandosi con i pugni all' altezza del petto,
- " Non sono Andre e neppure vorrei essere come lui ! È un anno che ti aspetto, non posso attenderti una vita 
come ha fatto lui ! " - 
rispose Alain di rimando,
- " Perdonami, forse non sono la persona giusta per te . " - 
disse con tristezza Oscar,
 - " Perchè non mi offri una possibilità ? Era piaciuto anche a te, lasciati andare... " - 
Voltò il corpo esile di Oscar e come una morsa d' acciaio, la strinse affondando nella sua bocca per assaporare
nuovamente quel miele che non riusciva a dimenticare.
Penetrò con la lingua per saggiarne la consistenza vellutata ed invitante ma non trovò altrettanta bramosia
anzi, con le mani serrate alle sue grandi braccia, Oscar tentava di staccarlo dal suo corpo.
- " Lasciami Alain, non ce la faccio ! " - 
mugolò allondanandosi,
- " Ho cercato di capirti e di aspettarti, probabilmente sono un' egoista ma io ti amo ed ho bisogno di te,
se capisci ciò che intendo. " - 
se ne uscì lui,
- " Non essere volgare Alain ! " - 
lo rimbrottò,
- " Sono solo un uomo, ho le mie esigenze e non posso attendere in eterno ! " - 
si congedò lasciandola sola accanto al vigneto.
Dentro sè era furiosa, per chi l' aveva presa, per una donna di piacere ? " - 
Non aveva alcun diritto su di lei, c' erano delle taverne con ragazze compiacenti anche ad Arras, ma quei
pensieri la ferivano, avrebbe sofferto nel sapere Alain tra le braccia di un' altra donna ! 
Forse l' egoista era lei, voleva tutto per se e non offrire nulla in cambio.
Tornò a casa decisa a chiarire quando, avvicinandosi alla stanza aperta di Alain, nella penombra lo intravvide
di spalle con la testa china, uno strano repentino movimento continuo, stonava con la pace della stanza e, 
quando avvertì un flebile gemito accompagnato dal reclinarsi del capo di Alain all' indietro, capì ciò che era 
avvenuto.
Quando ancora ansimante, con la bocca socchiusa si voltò lentamente, sgranò leggermente gli occhi incontrando
quelli di lei che arrossì all' inverosimile.
Oscar si chiuse nella sua stanza, non se la sentiva di giudicarlo " Sono solo un uomo " aveva detto ed era vero.
Dal suo basso ventre, sentì un calore ed una tensione che da tempo s' era assopita ed avvertì la necessità
di avvicinare le mani dove sorgeva il suo intimo piacere.
Pensò alla sua unica, intensa notte d' amore con Andre, il ricordo delle mani sul suo corpo, la sensazione del
suo calore più intimo divenne quasi carne, l' attimo in cui i corpi si congiunsero...e fu investita da un violento 
orgasmo mentre il viso le si rigò di lacrime amare.
   
 
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