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Autore: sangueoro    27/06/2017    4 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rebekah non riusciva a smettere di guardare quei segni rossi sulla sua schiena.

Oliver dormiva a pancia in giù con un braccio sotto il cuscino e l’altro a cercare lei. Fino a qualche minuto prima era intorno alla sua vita, ora lei si era seduta appoggiandosi sui cuscini, la stretta del ragazzo si era allentata e la sua mano era posata dolcemente sul suo ventre.

Si era mossa con cautela, per non svegliarlo… ma era quasi certa che non sarebbe successo, dormiva come un sasso! Sfinito… “Per essere un umano ha una resistenza niente male!“ non poté fare a meno di riflettere con un sorrisino soddisfatto “Già… un umano… come era potuto succedere?“ il pensiero la colpì come un pugno nello stomaco.

Nella sua lunga vita, la vampira aveva avuto tantissimi uomini, così tanti da non poter neanche ricordarseli tutti, umani… lupi… cacciatori… stregoni… vampiri… molti aveva anche creduto di amarli.

Per tutte le donne, il momento in cui si prova a fare un bilancio della propria vita, è difficile e particolare, ma quando si è una vampira millenaria… diventa un impresa titanica!

Lei aveva sempre cercato l’amore, era una ragazza dolce e spensierata, piena di vita e idee romantiche quando sua madre l’aveva trasformata, la sua vita poi era stata dura… difficile… e lunga… ma in tutta onestà, quanti uomini aveva veramente amato? Tre volti le vennero subito alla mente.

Alexander… il cacciatore della Fratellanza dei cinque, era giovane e inesperta, si era follemente innamorata e voleva sposarlo, lui invece l’aveva usata per avvicinarsi alla famiglia Originale ed ucciderli tutti… la sua sconsideratezza era costata a suo fratello Nik oltre 50 anni di pene e allucinazioni… 

Stefan… aveva veramente amato Stefan Salvatore, quel vampiro sregolato, vizioso… complici anche gli anni venti, loro due e Nik avevano vissuto un’epoca sfrenata e dissoluta, uno dei periodi più felici della sua vita! Ma al suo risveglio, quando l’aveva rivisto… quando era arrivata a Mystic Falls… aveva capito che era tutta una menzogna… il suo Stefan non era mai esistito, il vero Stefan Salvatore era lontano anni luce da quello che lei aveva conosciuto a Chicago…

E poi c’era lui… il più importante di tutti… Marcel.

Quanto poteva essere strana la sua vita? Quante donne potevano asserire di aver visto crescere l’amore della propria vita?

La prima volta che aveva visto Marcel era un bambino, un indomito, ostinato, ribelle ragazzino e l’aveva guardato mentre diventava un uomo, forgiato nel carattere da Nik, istruito da Elijah…

Non ricordava il momento esatto nel quale quei bellissimi e vispi occhi scuri avevano cominciato a guardala con desidero ed amore… era stato un processo naturale, il loro sentimento era cresciuto gradualmente, inesorabilmente…

Cosa era andato storto tra loro due? Semplicemente che la voglia di sentirsi parte di una famiglia, la stima e la venerazione che Marcel nutriva per Klaus era stata sempre più forte del suo amore per lei.

Nessuno aveva mai avuto l’ardire di scegliere lei, di metterla al primo posto…

Quegli uomini, cacciatori e vampiri… forti e potenti… non avevano neanche la metà del coraggio che le aveva dimostrato quel tenace, sconsiderato, imprevedibile umano che ora dormiva tranquillo al suo fianco.

Si soffermò a guardare il corpo dell’uomo addormentato, quante volte negli ultimi mesi si era sorpresa ad ammirare quel magnifico fondoschiena, fasciato nei jeans, mentre lavorava nelle scuderie? Ma la realtà superava di gran lunga la fantasia, dalla sua posizione aveva un invidiabile scorcio del suo spettacolare sedere solo parzialmente coperto dalle lenzuola.

Anche il suo fisico, era diverso da quelli a cui era abituata, meno imponente e massiccio… Oliver era più asciutto e slanciato.. il suo corpo era flessuoso… ma non perdeva nulla in virilità e mascolinità…

«Ti piace quel che vedi?» bisbigliò Oliver con la voce arrochita dal sonno e attutita dal cuscino.

«Insomma… ho visto di meglio» rispose Rebekah colta in flagrante.

In tutta risposta Oliver l’afferrò con un braccio e l’attirò a sé cominciando a farle il solletico.

«Ok… Ok… raramente ho visto di meglio…» si arrese Becca.

«Direi che messa così, posso ritenermi abbastanza soddisfatto… specialmente se tutti i vampiri hanno il fisico dei tuoi fratelli, di Stefan… Tom… o di Jeremy…»

«Ohi ohi ohi… che cosa sto sentendo… Oliver O’Neill che teme di essere inadeguato?» lo prese in giro la vampira.

«Che vuoi farci… sono umano…» rispose Oliver con un sorrisetto ironico, carico di sottintesi.

Rebekah distolse lo sguardo.

«Allora?» incalzò il ragazzo «Quale è la sentenza, vostro onore?» 

«In che senso?…» chiese la vampira tornando a guardarlo.

«Rebekah… mi hanno svegliato le rotelle che giravano nella tua deliziosa testolina… sei arrivata ad una decisione? Posso sperare che almeno mi concederai un’occasione?»

«Quello non è mai stato messo in discussione» rispose Becca, prendendolo per la nuca ed attirandoselo a sé per baciarlo.

 

Freya entrò nella cucina per prendersi una tazza di caffè, ci trovò Caroline con Elena e Bonnie che chiacchierando, lo stavano preparando, nel frattempo stavano mangiando una crostata dall’aspetto delizioso.

«Lamponi! E’ divina…» spiegò Bonnie con un coltello in mano «Vuoi?» chiese.

«Volentieri!» rispose la strega «Avete visto Rebekah? Non ha dormito nella nostra stanza stanotte…» spiegò leggermente preoccupata.

Le altre donne nella stanza si guardarono per un attimo, poi esplosero in grida di giubilo dandosi il cinque.

«FINALMENTE!»

«HALLELUJAH»

«CE L’HANNO FATTA!!!!»

Freya le guardava come se fossero impazzite.

«Lei e Oliver!» spiegò Caroline.

«Beh… lo supponevo onestamente, ma credevo che già fossero una coppia e non volevano farcelo sapere… a noi dico, a me ed ai suoi fratelli…» 

Freya abbassò un po' lo sguardo.

«In effetti è un po' triste che io, sua sorella… non sappia nulla sulla sua vita sentimentale… non è una cosa sulla quale ci soffermiamo… sempre presi da altre situazioni» concluse con amarezza.

«Lo capisco… » disse Caroline «ma noi troviamo sempre il tempo per farci un po' gli affari degli altri» proclamò solare.

Nel giro di un quarto d’ora le ragazze raccontarono a Freya tutta la situazione tra Oliver e Rebekah in quei mesi, il loro proclamarsi amici, il loro continuo cercarsi, i giochi… gli scherzi… le battute, lei che si nutriva di lui…

Quando Rebekah entrò nella cucina, le trovò che parlottavano e ridevano complici, ma appena palesò la sua presenza quattro paia di occhi cominciarono a fissarla curiosi.

«Allora?» sbottò Elena, che non riuscì a trattenersi.

«Cosa?» rispose Rebekah girandosi di spalle per prendere una tazza.

«Non fare la finta tonta!» la riprese Bonnie «Parla!»

«Non ho niente da dire… » continuò la sceneggiata l’Originale.

In un attimo Elena, Caroline e Bonnie si avvicinarono a Rebekah, chi le dava delle lievi spintarelle, chi cercava il suo sguardo… alla fine la Vampira cedette e scoppiò a ridere… «Fantastico!» disse con un sospirone, le amiche l’abbracciarono stretta e cominciarono a fare urletti di gioia.

Freya le guardava sorridendo, stava pensando che sua sorella aveva davvero trovato delle amiche.

Klaus entrò in quel momento «Che succede?» indagò.

«NIENTE» si sollevò un coro a cinque voci.

L’Ibrido le guardò… una per una… poi sollevò un sopracciglio facendo un espressione beffarda.

«D’accordo…» disse l’Ibrido sarcastico «Caroline, ti devo parlare di una cosa» poi captando le occhiate maliziose delle sorelle e delle altre ragazze «… a te e a quelle svitate delle Salvatore’s Angels» aggiunse uscendo.

 

«Dovremmo spostare queste telecamere…» fece Klaus guardandosi intorno, mentre percorrevano il sottopassaggio.

«Ci sono tanti posti dove le telecamere non ci sono» rispose di getto Caroline.

«Cos’è… un invito?» chiese l’Ibrido bloccandosi.

«No… è un dato di fatto…» rispose Care piccata, consapevole che oramai il danno lo aveva fatto.

Infatti Klaus continuava a sogghignare sornione.

«Allora…» iniziò l’Ibrido dopo i convenevoli e dopo aver rifiutato una fetta di crostata ai lamponi, che era davvero invitante …

«Quando Alaric è venuto da me a dirmi che la vigilanza era affidata a voi quattro, devo essere sincero… ho pensato che fosse impazzito»

Cristina lo guardò livorosa.

«Ma ammetto che mi sbagliavo» continuò «non solo state facendo un ottimo lavoro, ma l’idea della vigilanza sotto copertura è stata davvero geniale… ed assolutamente efficace. Ma ora le cose sono cambiate, la scuola è stata attaccata e prima o poi lo sarà di nuovo, quindi dobbiamo farci trovare pronti… » 

Klaus fissò le sue interlocutrici, per vedere la reazione.

«Ho pensato che sarebbe il caso di ampliare la squadra…»

Cristina fece per parlare, ma l’ibrido la bloccò con un cenno…

«Manteniamo lo stesso concetto, mettiamo dei vampiri a fare i giardinieri… gli operai… così che possano girare liberamente nel parco…»

Anche Caroline stava per intervenire… Klaus fulminò con lo sguardo anche lei…

«E’ chiaro che saranno al vostro servizio! Voi siete la squadra di vigilanza della scuola, voi gestirete tutto… decidendo mansioni, orari e turni…»

«Klaus… ce li abbiamo i giardinieri! Non possiamo certo licenziarli…» riuscì a dire Caroline.

«Love… con tutto quel parco? Costruiamo una piscina! Dei campi da tennis! Una scuola ha bisogno di un centro sportivo, una palestra… Mens sana in corpore sano! Non importa cosa gli facciamo fare… abbiamo bisogno di vigilanti all’interno… che possano girare liberamente e tenere d’occhio gli studenti»

«Non è sbagliato… ha ragione…» sentenziò Emma.

Anche le sorelle annuirono.

Caroline sospirò «Dobbiamo parlarne con gli altri…» 

«Prima dovevo sapere che ne pensavano le Salvatore’s Angels… dovevano essere d'accordo loro, per procedere…» chiarì l’Ibrido.

«Stamattina, ho fatto un giretto nel parco e mi sono accorto di un punto un po' nascosto ma abbastanza spazioso.E’ proprio sul retro della scuola, da lì… scavando, si dovrebbe sbucare all’incirca a metà del passaggio che dalle segrete conduce qui. Non sarebbe credibile che un operaio entri nella scuola a tutte le ore… ma questo è il quartier generale e loro dovranno andare e venire liberamente senza dare nell’occhio… » spiegò. «Dovremmo anche rivedere la posizione delle telecamere nel tunnel…» aggiunse ironico, lanciando un’occhiata allusiva a Caroline, che lo fulminò.

«Di quante persone stiamo parlando?» chiese Cristina.

«Almeno quattro… due licantropi e due vampiri» rispose prontamente Klaus.

«Possiamo gestirli…» decise Donna.

Le sorelle annuirono.

 

Klaus aveva riunito tutti quanti nel soggiorno per spiegare la sua idea e con sua grande sorpresa li trovò tutti d’accordo, solo Caroline era stranamente silenziosa e un po' innervosita.

L’Ibrido se ne accorse, quindi le si avvicinò e le chiese di andare a fare una passeggiata. «Mi porti a conoscere il mio omonimo equino?» chiese sorridendo.

Caroline si alzò senza rispondere.

«Che hai combinato?» chiese Elijah al fratello.

Anche Bonnie si era avvicinata con uno sguardo accusatore.

«Niente!» rispose piccato l’Ibrido allontanandosi.

 

«Non ti senti bene?» chiese Klaus per spezzare il silenzio.

«Sto benissimo» rispose la vampira che camminava a passo spedito, un paio di metri davanti a lui.

L’ibrido la raggiunse, guardandola con un sorrisino ironico «Io direi che sarebbe il caso di dirmi cosa ti turba… tanto prima o poi scoppi…» spiegò guardandola di traverso.

Care lo squadrò furibonda.

«Tu sei consapevole che questa è la mia scuola? Vieni… sconvolgi tutto, prendi decisioni… quando arrivano i nuovi vigilanti? O pensi davvero che io creda al fatto che hai messo la cosa ai voti?» la vampira scosse la testa imbestialita.

Klaus sorrideva.

«Stanotte ho chiamato Marcel a New Orleans, ne abbiamo selezionati quattro… sono giovani ma affidabili…» ammise con un sospiro, continuando a sorridere un po' in imbarazzo.

Caroline lo fulminò con lo sguardo.

«Era da fare, Love… » cercò di giustificarsi «E lo sai anche tu… per questo sei arrabbiata! Se avessi pensato che fosse una pessima idea avresti fatto il diavolo a quattro… invece odi il fatto che ho interferito, ma visto che è una cosa ragionevole, non puoi opporti… e la cosa ti fa impazzire» spiegò sogghignando Klaus.

«Una cosa positiva c’è… quando arriveranno i rinforzi, te ne tornerai a casa!» ribatté innervosita la vampira.

«Non contarci!» rispose l’uomo “Questa volta, love… non te lo permetterò… stavolta devi affrontarmi!“ stava pensando Klaus che non rideva più.

Erano arrivati alle scuderie, Niklaus appena li vide cominciò a nitrire ed a correre in circolo nel recinto.

«Ha un bel caratterino» constatò l’Ibrido.

«Perché credi che si chiami così?» chiese Care.

«Perché mancavo a mia figlia…» rispose dapprima insolente e poi con un'espressione tenera.

Anche il volto di Caroline si addolcì mentre guardava l’animale che non la smetteva di scalpitare.

«E’ nato la sera che Hope è arrivata qui?» chiese Klaus continuando a guardare il puledro.

«Si… è un tipo tosto, è riuscito a venire al mondo nonostante io e tua sorella non la smettessimo di litigare» sorrise Care, ricordando quella strana nottata.

«Rebekah sta bene qui… sembra felice» constatò l’Ibrido «e non solo perché crede… per l’ennesima volta… di aver trovato l’Amore» l’Originale alzò gli occhi al cielo. «E con te e con le altre sembra aver un rapporto speciale… non lo avrei mai creduto!»

«Non dirlo a noi! Quando Bonnie ha saputo che Hope veniva accompagnata da lei e che sarebbe rimasta… per poco non si dimetteva!» scoppiò a ridere Caroline. «Poi invece la convivenza… le piccole situazioni quotidiane, il fatto che era passato così tanto tempo dalla vostra partenza… ha fatto venire alla luce una cosa che tutti sapevamo, ma non volevamo ammettere… le cose tra noi e voi erano cambiate… non era più come quando siete venuti la prima volta a Mystic Falls…»

Klaus annuì, senza girarsi a guardarla.

«Per ammetterlo, una sera ci siamo dovute scolare un paio di bottiglie di Bourbon, ma poi ci siamo arrivate… e da lì è stato tutto in discesa…» ridacchiò Care.

«Credo di aver visto una foto dell’evento…» disse l’Ibrido «era nella casa di Damon a New York… Elena e Bonnie erano conciante piuttosto male… Ora capisco perché Rebekah sorrideva, mentre la guardava… ho captato anche il fatto che vi siete fatte delle confidenze quella notte… tipo Elijah che bacia Elena credendola la Petrova!»

Caroline sorrideva apertamene al ricordo di quella serata, il malumore era passato.

«Abbiamo fatto un giochino stupido, sai… il “Non ho mai…“ quando Elena ha lanciato il “Non ho mai baciato un vostro fratello“ e Rebekah l'ha vista bere… » Care scosse la testa divertita «Non dimenticherò mai la sua faccia quando ha realizzato che io e Bonnie non abbiamo fratelli… quindi doveva essere per forza uno dei suoi!»

«Elena che bacia Elijah! Da non credere… e nessuno ha notato che avevi bevuto anche tu?» chiese l’ibrido fissandola.

«Noooo… Elena lo sa che è mia abitudine baciare Jeremy!» rispose la vampira guardando fissa davanti a sé.

Klaus le rivolse uno sguardo di traverso…

«Lo sapevano già tutti… » lo informò caustica Caroline.

«Rebekah no!…» chiarì Klaus.

«Lo sapeva anche lei… gliel’avevo raccontato io…» rivelò la vampira.

Klaus rimase a bocca aperta «Tu hai raccontato a mia sorella… quello che è successo tra noi nei boschi? Tutto… quello che è successo?»

«Si… non è un segreto, lo sapevano tutti… lo sarebbe venuta a sapere in ogni caso… e comunque già lo sospettava, me lo ha chiesto apertamente…”

«Se non ricordo male … quel pomeriggio tutto è partito da un semplice fatto… ti ho chiesto di ammettere che mi tenevi a distanza e mi trattavi con ostilità perché non volevi far sapere ai tuoi amici che nonostante tutto… tra me e te…» Klaus lasciò il discorso a metà non volendo dare una definizione precisa. «Credevo che dovesse essere una cosa solo nostra! Che nessuno avrebbe dovuto saperlo… » disse invece.

Caroline continuava a tenere gli occhi fissi su Niklaus.

«L’ho detto ad Elena…» si giustificò «ma non era Elena…» sospirò.

«Lo hai detto a Katherine?» sgranò gli occhi Klaus, scoppiando poi a ridere.

«E lei ha fatto in modo di farlo sapere subito a Tyler…» spiegò Care annuendo «che come puoi immaginare ha dato di matto e lo ha detto a tutti…» continuò.

«Mi dispiace… » disse l’Ibrido, poi vedendo la faccia sorpresa di Caroline aggiunse «che hai dovuto affrontare il giudizio di tutti… ovviamente»

La vampira fece un alzata di spalle «E’ stato meglio così» commentò.

«Quindi lo sapeva anche il tuo futuro marito…» constatò l’Originale.

«Stefan è stato l’unico che non mi ha criticato…» affermò Care.

Klaus aveva un’espressione strana, la sua mente era andata a quando Stefan era venuto a New Orleans, alla loro chiacchierata in macchina… e poi quando si erano salutati al cimitero, per lui era stato uno shock sapere che il suo amico e Caroline stavano insieme, che lei era incinta… e ricordava perfettamente le parole di Stefan…

La rabbia stava montando “Ha detto di sapere che io provavo dei sentimenti per Caroline, ma non ha accennato minimamente ad un possibile coinvolgimento di lei…“ lo sguardo dell’Ibrido si era fatto freddo.
“Per lei è stata solo una cosa di poco conto... davvero non c'era posto per me nella sua vita...“
Caroline lo osservava attentamente, aveva visto quell’espressione molte volte sul volto dell’uomo, stava per dire qualcosa quando vide arrivare Oliver.

«Che ci fai qui?» lo apostrofò «Rebekah lo sa?» chiese.

«I cavalli devono pur mangiare!» rispose il nuovo arrivato «Ed essere accuditi…» aggiunse.

«Ma non puoi stare qui da solo! E’ pericoloso!» spiegò Care.

«A quanto pare sono un uomo fortunato… ci siete voi due!» constatò il ragazzo allargando le braccia.

«Tra qualche giorno arriveranno altri vigilanti in incognito, lavoreranno all’interno della scuola, così da poter intervenire tempestivamente in caso di pericolo» lo mise al corrente la vampira.

«Mi sembra un’ottima idea» commentò Oliver cominciando a lavorare.

Caroline gli fece un sorriso, poi lo guardò teneramente e lo abbracciò forte.

Il ragazzo in un primo momento sembrò stupito, poi comprese e ricambiò l’abbraccio felice.

«Credo che basti la direttrice a proteggerti…» annotò Klaus allontanandosi e lasciandoli lì.

 

Le settimane si susseguirono e la scuola aveva ripreso le sue normali attività.

Freya ed Elijah erano ripartiti, ma al loro posto era arrivato per un breve periodo Vincent, che aveva tenuto anche qualche lezione insieme a Bonnie, tra i due stava nascendo una bella amicizia.

Ripartito lui, era stato il turno di Hayley, Hope era stata felicissima di passare del tempo con la madre ed anche Rebekah era stata felice di rivedere la cognata.

Dopo un iniziale e comprensibile momento di imbarazzo con Caroline, anche la licantropa era stata ammessa a quello che tutti chiamavano il Club delle donne, ovvero le serate nel salottino privato, interdetto agli uomini della casa. Le ragazze ci si rifugiavano tutte le sere per restare tra di loro, alcune volte facevano anche una videochiamata con Freya che era ben contenta di sapere tutte le novità.

Klaus si era gettato anima e corpo nella costruzione del centro sportivo, i nuovi vigilanti erano arrivati e con soddisfazione Caroline constatò che erano quattro ragazzi in gamba, con un aspetto gioviale e niente affatto intimidatorio.

Jamie e Ian erano due licantropi del branco di Jackson, l’ex marito defunto di Hayley, e proprio grazie a quel rito, potevano controllare la propria trasformazione.

Kate e Rick erano due vampiri di Marcel, due persone squisite che si divertivano molto con gli studenti, Elena aveva subito capito che erano una coppia ed Hayley poi l’aveva confermato.

Sembravano veramente quattro istruttori sportivi, giovani ed aitanti, più passavano i giorni e più Caroline doveva ammettere che Klaus aveva avuto ragione.

Avevano assunto una ditta per edificare il centro sportivo e che si era occupata anche di costruire una dependance per i quattro “istruttori“, proprio nell’area che Klaus aveva individuato nel retro della scuola, dove era possibile costruire il sottopassaggio che si collegava alle segrete della casa e al cottage delle vigilanti.

Era lì sotto che Klaus passava le sue notti, a scavare il tunnel, lui da una parte con i quattro nuovi acquisti e alcune volte anche con Alaric e Jeremy, le Salvatore’s Angels dall’altra.

Alcune volte andava anche Caroline, ma l’Ibrido sembrava infastidito quando succedeva.

Di giorno invece Klaus sovrintendeva i lavori della ditta a stretto contatto con Oliver, tra i due uomini non c’era stato bisogno di molte parole, l’Ibrido aveva capito perfettamente che l’umano e sua sorella stavano insieme… ma tra di loro non ne parlavano.

Parlavano pochissimo in generale, a dire il vero… ma c’era una buona intesa tra i due, andavano d’accordo, entrambi pragmatici e concreti, si intendevano alla perfezione.

Caroline avvicinandosi li trovò seduti ad un tavolinetto piazzato sotto un albero, a studiare delle carte, gli stava portando qualcosa da mangiare e delle birre, anche se era autunno inoltrato e l’inverno era alle porte, il clima era ancora mite.

C’era anche Elijah con loro, era arrivato qualche giorno prima, ma sarebbe ripartito presto con Hayley.

Oliver ed Elijah l’accolsero entusiasti «Ci voleva proprio una birra fresca!… Ed avvertivo anche un languorino!» esclamò l’umano.

«Senza contare che è sempre un piacere essere accuditi dalla nostra meravigliosa direttrice» fece galante Elijah «grazie mille Caroline» aggiunse con un sorriso.

Caroline aveva già appoggiato il cesto che aveva in mano sul tavolino e stava spostando la tovaglietta, scoprendo due sacche di sangue e due bicchieri, facendogli un occhiolino.

«E’ AB negativo?» chiese sorridente l’Originale «lo preferisco…» 

«Assolutamente… e mi sono anche accertata che sia alla temperatura giusta» rispose la vampira.

Klaus non aveva alzato gli occhi dalle carte che stava leggendo, ignorandola apertamente.

Caroline, sorrise di nuovo e si congedò.

Oliver ed Elijah si scambiarono un’occhiata, poi l’umano fece un’alzata di spalle.

«Niklaus…» lo apostrofò il fratello «perché tratti Caroline in questa maniera?»

«In quale maniera?» chiese l’Ibrido, continuando imperterrito a controllare i conti.

«Come se fosse trasparente?» lo rimproverò «Ma guarda… una sacca AB ed una Zero negativo… il tuo preferito, pensa proprio a tutto Miss Forbes» constatò.

«E’ Mrs Salvatore…» lo corresse l’Ibrido, senza sollevare lo sguardo.

«E’ questo il problema?» chiese il fratello.

«Certo che no… anche perché ad essere pignoli è la vedova Salvatore» puntualizzò Klaus continuando a tenere gli occhi bassi.

«Niklaus…»

«Non ne voglio parlare…» sibilò, finalmente alzando lo sguardo.

«Mi fa strano quando lo chiami così… »intervenne Oliver per stemperare la situazione.

«E’ il suo nome!» si giustificò Elijah.

Oliver prese un panino dal cesto, iniziando a mangiarlo con gusto, poi si stappò una bottiglia di birra, facendo leva contro il tavolinetto «Caroline non pensa proprio a tutto, per fortuna che ho frequentato un college in Irlanda…» considerò il ragazzo.

Elijah prese una bottiglia e la stappò a mani nude, guardandolo beffardo.

«Ognuno ha il suo metodo» commentò Oliver.

Klaus suo malgrado sorrise allo scambio di battute, poi prese una delle due sacche di sangue, la sua espressione cambiò per un attimo, leggendo l’etichetta.

 

«Sono due testoni!» sentenziò Rebekah.

Oliver le aveva raccontato cosa era successo all’ora di pranzo e stavano commentando l’accaduto.

Praticamente la vampira si era trasferita nella dependance di Oliver, una volta o due era stato il ragazzo ad andare nella stanza di Becca, ma non erano a loro agio, sapendo che i loro amici erano sullo stesso piano, senza considerare che alcuni erano vampiri e avevano anche un formidabile udito.

Molto meglio l’intimità della dependance e giorno dopo giorno, con naturalezza, gli effetti personali di Rebekah avevano trovato posto a fianco alle cose di Oliver. Inoltre alcune sere preferivano cenare da soli, senza andare in sala mensa, Rebekah stava imparando anche a cucinare.

Oliver non ci voleva credere quando lei gli aveva confidato che non aveva mai fatto una cosa del genere, ma ne era stato felice, aveva trovato una cosa che la ragazza non aveva condiviso con nessuno.

«Non riesco a capire cosa sia successo…» stava continuando a ragionare la vampira mentre stavano risistemando insieme la cucina dopo aver cenato «Caroline mi ha giurato che non hanno litigato»

«Ma lei che ne pensa?» chiese Oliver, mettendo un bicchiere nella lavastoviglie.

«Non lo ammette apertamente, ma ci soffre… anche lei non riesce a spiegarsi il comportamento di mio fratello» rispose Becca. «Gliel’ho dovuto strappare con le pinze… mi ha confidato che si erano anche baciati… ma poi senza alcuna ragione lui ha cominciato ad evitarla»

«Una ragione c’è sicuramente…» disse il ragazzo a difesa dell’Ibrido.

«Che cos’è solidarietà maschile?» chiese la ragazza perplessa.

«Come se tu non prendessi le parti della tua amica!» ribatté il ragazzo.

«Beh… lei è mia amica!»

«E lui è tuo fratello… dovresti cercare di comprendere, invece di giudicare»

«Che succede? Siete diventati amichetti del cuore?» domandò la ragazza stupita.

«All’inizio era più… "Tieni i tuoi amici vicino, ma ancora più vicino tieni i tuoi nemici" …» spiegò il ragazzo. «Ma poi devo dire che tuo fratello è una persona totalmente differente da quello che pensavo… Quando un uomo si comporta così, si riempie di lavoro… si cerca mille incombenze, di solito lo fa per non pensare, il problema di Klaus è che lui non si sfinirebbe neanche con ventiquattro ore di lavori forzati! Anche essere un infaticabile e potente vampiro ha il suo rovescio della medaglia!» aggiunse con un sorrisino.

«Devo andare…» disse Rebekah, asciugandosi le mani «riunione serale al salottino…»

«Ed io ho un appuntamento con gli altri… domani Elijah ed Hayley ripartono… chissà chi verrà a sostituirli» disse Oliver. «Tuo fratello è una forza! Fa l’indifferente… come se non fosse palese che uno va e uno viene da New Orleans… » sbottò a ridere.

«Tornerà sicuramente Freya» concordò divertita la ragazza, uscendo seguita da Oliver.

Il ragazzo la bloccò prima di entrare nella struttura principale e le diede un tenero bacio, poi avvicinandosi al suo orecchio sussurrò «Non finire di… cenare… tieniti un po' di spazio, ti offro il dessert più tardi»

 

Rebekah, aveva ancora un sorrisino ebete quando entrò nel salottino.

«Ah.. l’amore… » commentò Bonnie.

Tutte sorridevano complici.

«Fatela finita!» le riprese l’Originale, cercando di darsi un contegno.

«La cosa strana non è tanto vedere lei, così dolce e sulle nuvole… è che Oliver è ancora vivo! Che Klaus non lo abbia ancora sbranato!» commentò sarcastica Hayley.

«Ma lascia stare!» ribatté Rebekah «Sono diventati amichetti del cuore… devi sentire Oliver come lo difende!»

«Difende riguardo a cosa?» chiese Elena.

«Per come tratta Caroline» spiegò la vampira.

«Non c’è nessuna necessità di difendere nessuno» chiarì l’interessata «Tuo fratello non mi tratta in nessuna maniera!…. Ed ora pensiamo a salutare la nostra lupacchiotta!» continuò Caroline con un tono di voce artificiosamente allegro sollevando il suo bicchiere. «Alla prossima! … Ma Klaus vi ha fatto un calendario per i turni o vi autogestite?» aggiunse sorridendo, questa volta era sinceramente divertita.

«Ci autogestiamo… io ho fatto il turno doppio! Non volevo lasciare Hope e voi… ma Freya mi sta assillando! Dice che tocca a lei venire!» rispose Hayley.

 

La mattina dopo, il saluto di Hope a sua madre fece commuovere tutti.

«Torno presto» la rassicurò la donna, la ragazzina restò a guardare la macchina allontanarsi, fino a che non scomparve, poi prese per mano suo padre e rientrò in casa. 

«Papà… perché sei sempre così arrabbiato? Vorresti tornare a New Orleans anche tu?» gli chiese triste.

«No Hope… sto benissimo qui con te…» le rispose il padre dandole un bacino in testa, poi la salutò per andare a controllare i lavori.

Caroline lo seguì.

«Klaus… ti avevo chiesto di controllare insieme il preventivo per la seconda piscina… quella scoperta, non credo che ce la possiamo permettere!» gli disse una volta affiancato.

«I soldi non sono un problema, love… »

«Lo sono eccome! Questa cosa ci sta costando uno sproposito! Gestisco io la contabilità… credimi!»

«Vedrai che a giorni ti si accrediterà la donazione di un eccentrico genitore di una delle tue studentesse… mi ha fatto solo una stramba richiesta, vuole che gli sia intitolato l’impianto sportivo, vuole la scritta “SIRE“ a caratteri cubitali!»

«Non posso accettare!» 

«Lo so… è tremendamente kitsch, ma è irremovibile! Ho provato a fargli cambiare idea…»

«Klaus!»

«Ho da fare Caroline…» la liquidò per andare a parlare con il capo cantiere.

 

Avevano cenato da poco, quando finalmente arrivò Freya, Hope la stava attendendo con trepidazione, corse ad abbracciarla ma subito si rese conto che non era sola.

«MARCEL!» urlò all’indirizzo dell’uomo che era alle spalle della zia.

«Ma quanto sei cresciuta!» l’abbracciò il vampiro. «E quanto mi sei mancata! New Orleans senza di te è triste e silenziosa» continuò scompigliandole i capelli.

«Klaus…» disse poi a mò di saluto all’Ibrido.

«Ciao Rebekah…» 

La ragazza era al centro della stanza, il cuore in gola… «Ciao…» rispose in un sussurro.



 
   
 
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