Libri > Il fantasma dell'Opera
Segui la storia  |       
Autore: Elisagemma    27/06/2017    0 recensioni
Ho cancellato la precedente pubblicazione per sistemare alcune cose. Questa ff è per chi come me NON vuole vedere insieme Erik e Christine, mi sono immaginata un ideale seguito del libro di Leroux da dopo la partenza di Christine e Raul dove finalmente Erik avrà la gioia che merita, spero vi piaccia ;-)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erik/Il fantasma, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
12. Preparativi ed imprevisti
Preparativi ed imprevisti


Io ed Erik eravamo ufficialmente fidanzati di più di un anno ormai e ci eravamo dedicati interamente ai preparativi, Erik sognava un matrimonio in grande, alla Madleine, aveva persino voluto pubblicare l'annuncio su un giornale "Erik e Sofia si sposano" a me, paradossalmente, bastava di sposarmi.

Era quasi tutto pronto, mancava solo una casa... una casa nuova, più grande, come l'avevamo sempre sognata sia io che Erik.

Anche quel giorno eravamo in esplorazione, una mia collega mi aveva parlato di una villetta poco fuori Parigi che sembrava fare al caso nostro, due piani, una mansarda e un seminterrato, con un grande giardino e un piccolo pezzo di bosco sul retro, così siamo andati a dare un'occhiata.

Era bellissima! Regale, elegante e ben tenuta, sembrava un piccolo castello, io amavo il giardino: pieno di piante e fiori di ogni genere, Erik invece si era innamorato del seminterrato

-Qui ci facciamo una cantina!

aveva detto subito ed io ero scoppiata a ridere.

Al piano terra, appena si entrava c'era un grande ingresso con una scalinata di pietra che portava al primo piano e che divideva il corridoio del piano superiore in due e che proseguiva verso l'alto per andare verso la mansarda, una cucina non troppo grande ma molto funzionale, una dispensa, un bagno di servizio, il guardaroba, le scale che portavano al seminterrato e un grande soggiorno molto elegante sui toni dell'oro e del rosso, con il soffitto molto alto ed un lampadario a gocce che rifletteva la luce illuminando benissimo ogni angolo della stanza, c'erano un grande divano e delle poltrone di velluto rosso, un tavolo di cristallo, un camino in pietra, dei quadri alle pareti e delle grandi finestre che davano sul giardino.

Salendo al secondo piano c'erano quattro camere da letto, ognuna con il proprio bagno privato, due bagni di servizio e uno studio e una biblioteca con un bagno in comune.

La mansarda era divisa in due stanze, una un po' più piccola dell'altra, avevamo deciso di lasciare quella più piccola per utilizzarla come soffitta e quella più grande come sala della musica.

Il seminterrato era grande e umido e una cantina ci stava alla perfezione.

Forse era un po' grande per noi due soltanto, ma era bellissima ed ero entusiasta all'idea di riempirla piano piano allargando la famiglia.

L'abbiamo comprata subito e abbiamo cominciato a mettere a posto le poche cose che avevano bisogno di essere aggiustate, anche con l'aiuto del Persiano e siamo riusciti a terminare i lavori a poche settimane dalle nozze.


Un giorno stavo sistemando dei fiori in giardino quando ho sentito arrivare la carrozza del Persiano che mi ha salutato gentilmente e poi è corso in casa da Erik.

Dopo un po' sono entrata in casa, ho preparato loro una tazza di tè e li ho raggiunti nello studio del primo piano di cui si era impossessato immediatamente Erik.

Li ho trovati seduti uno di fronte all'altro ed Erik stava leggendo una lettera, quando mi sono avvicinata con il vassoio in mano hanno sobbalzato entrambi ed Erik ha posato il foglio che teneva in mano

-Che cos'è?

ho chiesto, insospettita dal loro atteggiamento

-Niente di importante amore... solo una lettera di congratulazioni

ho alzato un sopracciglio, perplessa, si vedeva che non era tranquillo

-Da parte di chi?

-Da... da Christine

ha risposto in un sospiro, mi sono scoperta a rabbrividire davanti a quel nome... Christine, l'unica donna che Erik avesse mai amato, almeno prima di me, mi sono irrigidita ed ho respinto a fatica una sensazione crescente di rabbia ed inquietudine, ero gelosa, si, lo sapevo

-E... cosa dice?

il Persiano era rimasto in silenzio per tutto il tempo mentre Erik farfugliava qualcosa cercando di cambiare discorso, cosa che non mi tranquillizzava affatto

-Erik... dammi quel pezzo di carta, subito

lui me lo ha passato con rassegnazione ed ho incominciato a leggere


"Caro Erik,
ho voluto approfittare della gentilezza del nostro amico comune per farvi recapitare questa lettera.

Ho saputo che molto presto vi sposerete e sono estremamente felice per voi e per la donna che in questo momento si trova al vostro fianco.

Credo, a questo punto, che rivogliate indietro l'anello che avevate regalato a me tempo fa come simbolo del vostro amore nei miei confronti, non mi sembra opportuno tenerlo dato che state per giurare amore eterno ad un'altra donna.

Sto partendo per Parigi proprio in questo momento e questa mia lettera dovrebbe precedermi di pochi giorni.

Raul ha molto insistito per venire con me quindi presto ci rivedremo.

      con molto affetto                                    
Christine De Chagny                            "


La scrittura piccola ed elegante e la carta profumata di gelsomino mi irritavano tantissimo, Christine era una parte importante della vita di Erik, se non addirittura la più importante, ed io non potevo ignorarlo, mi irritava sapere che stava per arrivare anche se sapevo che Erik non provava più niente per lei, sapevo già dell'anello che le aveva regalato, sapevo della promessa che si era fatto fare, sapevo tutto di quella storia, Erik me l'aveva raccontata pochi giorni dopo il nostro primo bacio perché pensava, giustamente, che a quel punto avessi tutto il diritto di sapere e mi aveva raccontato tutto senza riserve.

Avevo deciso di fare buon viso a cattivo gioco e ho annunciato con un finto sorriso

-Vado a preparare la camera per gli ospiti

ho posato la lettera sulla scrivania, ho accarezzato una guancia ad Erik, sono uscita e sono andata a preparare una camera per Raul e Christine

Quella sera la cena era stata silenziosa nel nostro piccolo appartamento in Rue de Rivoli -dove abitavamo ancora prima del matrimonio-, subito dopo io ed Erik ci siamo messi a leggere insieme sul divano, lui mi accarezzava i capelli dolcemente ed io tenevo la testa appoggiata alla sua spalla

-Sei arrabbiata?

mi ha chiesto all'improvviso, mi sono girata verso di lui per guardarlo negli occhi

-No...

-Allora cosa c'è che non va?

parlava con una dolcezza tale che mi sono sentita quasi in colpa nei suoi confronti per essere così gelosa, e anche un po' stronza

-E' che... non lo so, sono gelosa

Erik mi ha guardato come se gli avessi detto di venire da un altro pianeta

-Come gelosa?

-Si, tu l'amavi...

-Appunto, adesso amo te. E non c'è nessun paragone fra voi due amore mio

mi ha baciato la fronte ed ho sorriso

-Lo so Erik, ma è più forte di me, non lo controllo, sai che ti amo, ho paura che tu capisca di essere ancora innamorato di lei quando la vedrai

ho detto abbassando lo sguardo

-Impossibile, Christine non sarebbe mai stata in grado di fare tutto quello che tu hai fatto per me. Si, è vero, l'ho amata, ma è tutto finito, ho chiesto a te di sposarmi, con te ho comprato casa e l'ho rimessa a posto per noi due, Christine non c'entra niente in tutto questo. Sei tu la mia musica ed il nostro amore la mia composizione più bella, ricorda la mia proposta, tutto il resto è solo polvere

mi ha messo una mano sotto al mento per tirarmi su la testa e mi ha baciato con dolcezza e passione

-Ti amo Erik

-Anche io Sofia, te e nessun'altra

e abbiamo incominciato a baciarci.



Christine e Raul sono arrivati tre giorni dopo la lettera.

Lei era bellissima, esattamente come mi immaginavo, e anche molto dolce: capivo benissimo perché Erik se ne fosse innamorato.

Io avevo capito che non era una minaccia, guardava Raul esattamente come io guardavo Erik, ma la gelosia si faceva comunque sentire, come del resto avevo notato anche nel visconte: Raul provava per Erik quello che io provavo per Christine e lo si notava in ogni conversazione fra noi quattro.

Due sere prima del matrimonio, dopo cena, sono andata in biblioteca per leggere un po' e ho trovato Raul affacciato alla finestra

-Visconte De Chagny! Che cosa state facendo?

-Non mi vergogno a dirvi che sto spiando mia moglie ed il vostro futuro marito

Mi sono avvicinata di corsa alla finestra per vedere anche io e Raul ha sorriso

-Anche voi avete paura di quel ponte che li lega vedo... Christine dice che sono uno sciocco, che fra lei ed il vostro Erik c'è solo un grande rispetto, io sinceramente non ne sono del tutto persuaso

-Monsieur, Christine vi ama con tutta l'anima, lo vedo chiaramente; in più lei non ha mai amato Erik, era solo attratta dal suo genio musicale, purtroppo su questo punto in particolare io non posso dire lo stesso, Erik l'ha amata moltissimo
Io sono certa che Christine vi dica la verità, credo davvero che non ci sia niente di più che una grande stima fra loro... ma in qualche modo una parte della loro anima è legata a quella dell'altro, non lo si può negare

- E a voi questa cosa dà fastidio quanto ne dà a me...

-Si monsieur,, sarei una sciocca a volerlo negare

-Non gli ha ancora ridato l'anello, sapete?

ho sospirato

-No, non lo sapevo, ma non mi stupirei se Erik si rifiutasse di averlo indietro, rimane comunque un regalo...

-Fra due giorni vi sposate, siamo qui da quasi una settimana, il minimo che Christine possa fare a questo punto è almeno provarci, non siete d'accordo?

ho sospirato ancora, aveva ragione, sapere che Christine non aveva ancora restituito quell'anello ad Erik mi infastidiva moltissimo, tanto quanto infastidiva Raul, comprendevo perfettamente il suo stato d'animo

-Si monsieur... non posso negare di pensarla esattamente come voi, anche se un po' me ne vergogno...

-Siamo innamorati di due persone con un passato indelebile che li lega senza nessuna via di scampo... è normale essere gelosi, è giusto così



Erik's POV



Mancavano solo due giorni al matrimonio ed io ero tanto eccitato quanto spaventato, Sofia invece era tranquillissima, o meglio, tranquilla all'idea del matrimonio, invece era agitatissima per la presenza di Christine, era gelosa, mi sentivo strano solo a pensarlo ma era così.


Sono uscito per prendere un po' d'aria in giardino, c'era una bellissima luna piena che rifletteva la sua luce biancastra su tutte le piante del giardino, il regno di Sofia, sembrava di essere nel giardino di un palazzo reale, ho sorriso, io e Sofia eravamo il re e la regina di quel piccolo regno.

Mi sono seduto su una panchina di pietra bianca a pensare a tutte le cose che mi erano successe negli ultimi tre anni, il periodo più bello della mia vita, non ci voleva molto, ma quella era felicità vera; ho sentito dei passi nell'erba

-Sofia?


una figura bianca è sbucata da dietro ad una siepe, non l'avrei confusa fra altre diecimila

-Erik, sono Christine

-Ti ho vista

-Posso?

-Prego

si è seduta a fianco a me; era arrivata da quasi una settimana con Raul, Sofia li aveva letteralmente pregati di venire al matrimonio, non capivo perché l'avesse fatto, ma mi faceva piacere che ci fossero anche loro due; in realtà all'inizio non ero convinto che fosse una buona idea rivedere Christine, ma quando poi era arrivata e mi sono accorto che la sua presenza non mi turbava in nessun modo avevo cambiato idea; mai prima di allora però ero rimasto solo con lei

-Come vi sentite?

mi ha chiesto con la sua voce serafica


-Christine... questi convenevoli non sono necessari fra di noi, non credi?

lei ha sorriso

-Si, hai ragione

-Comunque sto bene, veramente, sono felice...

-Sono molto contenta per te, te lo meriti, lei poi è stupenda, una donna straordinaria, non potevi trovare di meglio secondo me

ho sorriso orgoglioso

-Si, Sofia è meravigliosa

-Come l'hai conosciuta?

ho raccontato a Christine la mia storia con Sofia

-Era esattamente questo il finale giusto per questa storia

-Trovi?

-Assolutamente si, siete bellissimi insieme, quando vi guardate vi illuminate di una luce bellissima

-Anche tu e Raul siete così

ha sorriso

-Sai, Raul è geloso di te

-Anche Sofia di te... ma ti apprezza molto

-L'avevo capito, quando parliamo è come se si sforzasse di non fidarsi di me, io invece mi sono affezionata a lei

-Anche lei ti si è molto affezionata... ma non vuole ammetterlo, dalle tempo... invece tu e Raul?

-Oh siamo molto felici insieme, ci amiamo come il primo giorno!

sorrideva luminosa come la luna sopra di noi

-E la tua carriera?

-Non canto più molto in realtà, la mia carriera da primadonna è finita con l'Opera, ma a volte faccio qualche esibizione in giro

-E' uno spreco secondo me, ma se credi che sia la cosa giusta...

-Credo di si Erik, niente è più come prima, quando tu eri il mio maestro, ho ritrovato la mia voce, me stessa e mio padre grazie a te, ma adesso ho altre priorità. In più credo che il vero talento sprecato qui sia il tuo

-Ne cederei un po' per un aspetto più umano sinceramente

-Non sai quello che dici, sei come un pezzo di paradiso concesso all'umanità, Sofia si è innamorata di questo, il tuo viso conta poco

-Ma abbastanza da impedirmi di avere una vita normale... almeno fino ad adesso, e questo lo devo a te e a Sofia

ha sorriso di nuovo, un soffio di vento l'ha fatta rabbrividire un po'

-Adesso rientriamo, si sta facendo freddo. E poi non vorrei che gli altri due lassù si arrabbiassero

Christine è scoppiata a ridere ed io con lei, avevamo visto Sofia e Raul guardarci dalla finestra della biblioteca già da un po' ma avevamo fatto finta di niente.

Quando sono entrato in camera da letto Sofia era già sotto le coperte, mi sono avvicinato a lei, l'ho stretta fra le braccia e l'ho baciata

-Buonanotte amore mio
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il fantasma dell'Opera / Vai alla pagina dell'autore: Elisagemma