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Autore: MaryFangirl    27/06/2017    2 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L
 
 
Dopo l'incidente a scuola di sabato, L trascorse il resto del fine settimana chiuso in camera sua a fare ricerche sul contesto di ogni insegnante e membro dello staff attualmente impiegato a scuola al fine di compilare una lista di possibili sospettati prima delle lezioni di lunedì.
Fino ad allora, tre insegnanti spiccavano sugli altri.
Il signor Juuzo era il primo sospettato, considerato che il suo laboratorio di biologia era l'aula in cui era stato trovato il sangue della ragazza; senza contare che un tempo insegnava un corso facoltativo di anatomia muscolare, ed era stato il professore di tre delle quattro vittime.
Il secondo era la signora Ackerman, la preside. Anche se non era un uomo, né un'insegnante di scienze, apparentemente aveva studiato come chirurgo prima di un incidente negli ultimi anni che l'avevano costretta a cambiare in favore dell'insegnamento. La scuola non era tuttavia riuscita a fornire alcuna informazione a proposito dell'incidente, cosa che L trovava estremamente sospetta.
Il terzo e ultimo sospettato era il signor Ohba, l'insegnante responsabile della classe sua e di Light. Il signor Ohba insegnava letteratura, e aveva scritto una serie manga popolare basata su misteriosi e raccapriccianti omicidi. Considerato ciò, L lo aggiunse alla lista in un secondo momento.
Lui e Light avevano concordato di scrivere ognuno una propria lista di sospettati, e di compararle per vedere quali insegnanti fossero i più sospettati come potenziali assassini. Dopo la scuola, quel giorno, dovevano incontrarsi a casa di Light per provvedere a un piano finale d'azione. L doveva ammetterlo, era piuttosto curioso di vedere com'era la casa di Light, anche se aveva sentito da Misa che Sayu, la sorella di Light, era un bel tipetto.
Il lunedì trascorse in modo fulmineo; Misa era rumorosa e vivace, Kiyomi era fredda e irriverente. Tutto come al solito. Quando la campana finale suonò, i due si incontrarono di fronte all'edificio, ognuno impaziente di lavorare sul caso.
"Ehi Ryuzaki, pronto?" rise Light mentre Ryuzaki veniva destato dalla sua fantasticheria. Si era appoggiato a un lato dell'edificio, sprofondato nei propri pensieri, aspettando Light.
"Pronto come sempre"
Iniziarono a camminare in silenzio, ma alla fine sbandarono verso una conversazione disinvolta; entrambi inconsciamente evitavano di parlare di ciò che era successo sabato finché non cominciarono a parlare di piani. L capiva che c'era qualcosa che non andava tra loro, e c'era stato per tutto il giorno, anche se sembrava non riuscire a capire cosa fosse. Forse il commento che aveva fatto dietro la scuola?
Ryuzaki ci rifletté mentre ascoltava vagamente Light che ciarlava su un caso riguardante L di cui aveva letto. Pensò si trattasse di quello di Manchester di un paio d'anni prima.
No, non aveva neanche saputo quello che diceva in quel momento, entrambi erano stanchi e si erano ritrovati in un'aula piena dal pavimento al soffitto del sangue della loro compagna assassinata. Chiunque sarebbe stato un po' fuori fase. Forse era traumatizzato? L si morse il labbro mentre i suoi pensieri lottavano di continuo.
Però, Light non era apparso traumatizzato; anzi, era sembrato più motivato di prima. Quella 'cosa' che non andava tra loro doveva essere più personale. Era determinato ad andare a fondo. Ryuzaki cominciava davvero a godere della compagnia di Light in quanto amico, e non riusciva nemmeno a trovare le parole per descrivere quanto fosse bello avere incontrato un altro genio della sua età.
"Ryuzaki?" chiese Light all'improvviso.
"Sì, Light?" chiese, di nuovo tirato fuori dai suoi pensieri.
Light si limitò a fissarlo per un momento, "Niente, avevi di nuovo la testa da un'altra parte"
"Mi dispiace" era diventato davvero un problema ultimamente. Persino Watari aveva cominciato a notarlo.
"E' okay, stavi pensando anche tu a quello che è successo sabato?" si accigliò, rivolgendo lo sguardo al marciapiede.
"Sì" replicò Ryuzaki piano. Lui e Light sembravano essere sempre sulla stessa lunghezza d'onda, e recentemente sembrava quasi che riuscissero a leggersi nel pensiero.
"Oggi sei stato più silenzioso del solito" notò, e L non si disturbò a rispondere.
Suppose di essere stato un po' cupo negli ultimi due giorni. Non era ancora riuscito a capire cosa ci fosse in lui che non andava e Watari si rifiutava di acconsentire alla sua esistenza per spiegargli semplicemente cosa stava succedendo. Forse avrebbe potuto chiederlo a Light.
"Ultimamente mi sento un po' fuori fase" replicò riluttante.
"Per quello che è successo?" chiese l'altro.
L esitò prima di scuotere il capo, "Non penso"
"Beh, è per quello che è successo tra noi?" chiese Light controvoglia, incontrando finalmente gli occhi di Ryuzaki.
"Tra noi?" L si accigliò. Sapeva che il suo commento dietro la scuola era stato ingiusto...ma pensava che stessero litigando? "Ti riferisci a quello che ho detto..."
"Sì e no" Light si morse il labbro, "Mi riferisco a quello che è successo tra noi in quella stanza. E a quello che hai detto dopo"
"Light...non volevo dire nulla con quelle parole. Ero stanco, incredibilmente stanco di vedere la gente che muore in continuazione, di persone che giudicano sempre, e stanco di questo ruolo" L non capì cosa volesse dire con 'ruolo'. Se fosse riferito al suo ruolo a scuola, o nella vita, ma si rese conto di essere davvero stanco. L'unico problema era che non sapeva affatto come riprendersi.
"Ruolo?" chiese Light.
Ops. Sul serio, che gli stava succedendo ultimamente?
"Non lo so" L sospirò tristemente. "Non lo so, e odio non sapere le cose"
"Ehi" disse Light, urtandolo leggermente con la spalla mentre camminavano sul marciapiede. "Anch'io odio non sapere le cose, ma a volte dobbiamo solo farcene una ragione. Perché se non ce la facciamo, è allora che abbiamo un problema"
Stranamente, questo lo aiutò, e L sentì che la tensione lentamente lasciava la sua mente.
"Forse lavorare sul caso ti aiuterà a schiarirti la mente" aggiunse. "E poi Sayu ha preparato degli altri biscotti, scommetto che possiamo riuscire a rubarne almeno la metà senza farci scoprire"
Questo lo fece sentire davvero meglio. Light sorrise leggermente notando l'espressione luminosa di Ryuzaki, "Ehi, siamo quasi arrivati" disse mentre voltavano l'angolo e imboccavano una strana tranquilla.
 
 
 
Light
 
 
Stava diventando sempre più preoccupato per Ryuzaki. Sembrava essere anche più riservato del solito, e qualcosa diceva a Light che non c'entrava la vista della loro compagna assassinata.
Perché gli era così difficile leggerlo? Diverse volte sembrava quasi che potessero ascoltare l'uno i pensieri dell'altro, ma di nuovo quando si trattava di cose come quella, la mente di Ryuzaki improvvisamente appariva un'equazione irrisolvibile.
Light ci meditò mentre arrivavano a casa sua. Aprendo la porta, tolse le scarpe e guidò Ryuzaki in soggiorno dove sua madre e Sayu erano incollate a un reality show che mangiava il cervello.
"Ahem" Light si schiarì la gola, tentando di tirare via la loro attenzione dal televisore. "Mamma, Sayu, lui è Ryuzaki. Faremo alcuni compiti per scuola di sopra, quindi se vi serve qualcosa, chiamateci, okay?"
"D'accordo" sorrise Sachiko. "Ciao Ryuzaki, piacere di conoscerti"
"Idem" replicò lui, chinando il capo in segno di rispetto.
"Ciao" Sayu agitò la mano con aria assente, per fortuna troppo rapita dal loro programma per pensare di stuzzicarli.
"Andiamo" borbottò Light, portando Ryuzaki fuori dal soggiorno e in cucina. "Stanno guardando un reality, non si accorgerebbero neanche se un elefante irrompesse nella stanza" roteò gli occhi, acciuffando il contenitore dei biscotti, "Tombola"
Ryuzaki gli rivolse un sorriso pungente, "Devo dirlo, Light, le tue qualità di ladro sono superbe"
"Zitto" ghignò Light, mettendo metà dei biscotti su un piatto e rimettendo il contenitore nella credenza.
Si diressero su per le scale e si assicurarono di chiudere la porta, Ryuzaki prese immediatamente un biscotto. "Mmh, sono davvero buoni, Light" bofonchiò con la bocca piena. Light non poté trattenersi dal ridere. Sembrava uno scoiattolo, appollaiato sul letto con le ginocchia al petto nella sua solita posizione bizzarra, le guance riempite di delizie con le gocce di cioccolato.
"Non li ho fatti io, ma Sayu; grazie comunque" replicò Light, ancora ridendo.
Ryuzaki inghiottì con difficoltà e andò verso il bordo del letto per prendere la sua borsa. Tirando fuori alcuni fogli spiegazzati, indicò la borsa di Light. "Ti va di cominciare?"
"Certo" Light recuperò i propri fogli, e un biscotto, e si accomodò alla scrivania visto che Ryuzaki aveva rivendicato il letto.
"Sospettato numero uno" disse sollevando un dito, "Il signor Juuzo. Sospettato numero due, la signora Ackerman. Sospettato numero tre, il signor Ohba"
Light inarcò un sopracciglio, anche se a quel punto non avrebbe dovuto essere sorpreso, la pensavano proprio allo stesso modo.
"Io ho gli stessi sospettati" disse tirando su il foglio, "Ma ne ho aggiunto un altro, il signor Obata"
"Il signor Obata, l'insegnante di arte? Oh, certo...ha lavorato su quel manga thriller con il signor Ohba" annuì Ryuzaki pensosamente.
"Allora, suppongo che abbiamo la nostra lista" Light riordinò i fogli, "E' stato estremamente facile"
"Sì, ma come pensi di catturare l'assassino?" Ryuzaki alzò un sopracciglio.
"Beh, potremmo usare Misa come esca, a meno che non riusciamo a capire da soli chi è il colpevole...ma non so se sia il caso di tirare fuori un piano adesso, o magari sarebbe meglio limitare il campo un po' di più..." Light si batté le labbra col tappo della penna, meditabondo.
"Credo che dovremmo osservare ognuno degli insegnanti e investigare individualmente"
"Potrebbe volerci troppo"
"Vero..." Ryuzaki ci pensò per un momento, "magari potremmo dividerci e badare ognuno a due di loro?"
Light si sentì stranamente deluso al pensiero di lavorare separatamente, ma pensò che se era un bene per il caso..."Certo, perché no? Taglieremmo a metà il tempo necessario per investigare"
"Sì, infatti..." Ryuzaki sembrò studiarlo con un'espressione strana.
"Allora, quando pensi che dovremmo pedinarli?" chiese Light.
"Beh, sappiamo che l'assassino lavora perlopiù nel fine settimana, quindi suggerirei di trascorrere il sabato a pedinare i primi due sospettati, il signor Juuzo e la signora Ackerman, mentre lasciamo il signor Ohba e il signor Obata a domenica"
Light annuì, "Sembra un bel piano"
"Ricorda, Light, se uno di loro inizia a comportarsi in modo sospettoso, ci ritiriamo e ci contattiamo immediatamente. Non possiamo rischiare che uno di noi si faccia male" il suo sguardo divenne improvvisamente intenso.
"Okay, okay, non preoccuparti" si accigliò Light, "Se notiamo che uno degli insegnanti si comporta stranamente, dovremmo preparare un piano più specifico per catturare il colpevole"
"Sì, credo che potremmo usare Misa per attirare il nostro assassino...ma solo come ultima risorsa" disse L.
"Sì, non voglio mettere Misa inutilmente in pericolo..." Light si sfregò dietro il collo, sentendosi in colpa per volerla usare come esca.
Rimasero in silenzio per un istante. Light non poteva essere sicuro di quello che Ryuzaki pensava di tutto ciò, ma lui iniziava ad entusiasmarsi, dopo tutto era il suo primo caso da solo.
"Light" Ryuzaki agitò una mano davanti a lui.
"Sì?"
Ghignò, "Ora chi è che sogna ad occhi aperti?"
"Zitto" Light roteò gli occhi, prendendo un altro biscotto per nascondere il sorriso che gli stava sollevando le labbra. "Hai ragione, sono davvero buoni"
Rimasero a mangiare in un silenzio rassicurante finché Sayu non giunse a bussare alla porta.
"Light? Mi serve aiuto di nuovo con i compiti di matematica" disse dall'altra parte della porta.
Light roteò gli occhi affettuosamente e lanciò un'occhiata di scuse a Ryuzaki, che ancora era appollaiato sul letto. Sembrava divertito piuttosto che irritato, quindi Light si alzò e la fece entrare.
Infilando la testa, Sayu ghignò e disse, "Oh beh, pensavo che steste pomiciando o altro" e innocentemente si diresse verso la scrivania e si accomodò col suo libro di testo.
Light riuscì ad avvertire il proprio viso riscaldarsi mentre si metteva ad aiutarla, lanciando un altro sguardo mortificato a Ryuzaki mentre notava il suo risolino beffardo. Quel compiaciuto bastardo.
Inclinandosi sulla scrivania, Light diede un'occhiata al lavoro che era riuscita già a finire. "Questo è sbagliato...e quello..." Light indicò tutti quelli che aveva sbagliato, ovvero la maggior parte.
"Beh, lo so, Capitan Ovvio, perché pensi che ti abbia chiesto aiuto?" fece, e Light si meravigliò per la quantità di sarcasmo contenuta nella sua piccola figura.
"Forse potrei essere d'aiuto" Light quasi sobbalzò sentendo la voce di Ryuzaki nelle orecchie mentre anche lui si piegava sulla scrivania. I loro fianchi si toccarono e per un momento Light si dimenticò come si parlava.
Quando iniziò ad aiutare Sayu con i compiti Light si limitò ad osservare, sorpreso per quanto fosse paziente. Di norma, a quel punto, lui avrebbe faticato per resistere all'urgenza di strangolarla.
Dopo un paio di minuti, Sayu esclamò, "Oh! Ho capito!" e balzò dalla sedia, "Grazie Ryuzaki!"
Lui le sorrise, "Nessun problema, davvero"
"Sei un insegnante di gran lunga migliore di Light"
"Ehi!" protestò lui, ma lei lo ignorò e prese le sue cose, andando verso la porta.
"Ehi Light, ti dispiace se prendo in prestito il tuo ragazzo durante l'esame finale?" rise.
"Mi dispiace, Sayu, ma penso che Light abbia bisogno di me più di te...è tremendo in matematica" lo provocò.
"Per tua informazione, sono il migliore della classe in matematica" protestò Light, voltandosi per fulminarlo.
"Lo eri" sogghignò. "Finché non sono arrivato io"
"Hahaha, penso che vi lascerò da soli" lanciò a Light un occhiolino sarcastico e se ne andò.
Chiuse la porta e Ryuzaki tornò sul letto, prendendo un altro biscotto dal piatto che si svuotava.
"Grandioso, ora mia sorella pensa che ci frequentiamo..." sospirò Light, stringendosi con le dita la radice del naso. "Non sei stato esattamente di aiuto"
"Calmati, Light, sono sicuro che capirà presto che non siamo una vera coppia" disse disinvolto.
"Suppongo tu abbia ragione" sospirò Light di nuovo, sedendosi sul letto accanto a lui. "Sei stranamente buono con i ragazzini, non me lo sarei mai aspettato"
"Ci sono abituato, ho vissuto in orfanotrofio per quasi tutta la mia vita" replicò, con aria sconcertata.
Light lo fissò, domandandosi come potesse dire quelle cose come se non fosse nulla di serio. "Dimenticavo che i tuoi genitori sono morti..." mormorò, sempre guardandolo.
"Sì, beh, non li ricordo molto e Watari è stato un tutore più che all'altezza" ribatté, "Non è una cosa così brutta"
"Ma Ryuzaki, erano i tuoi genitori..."
"E lo è anche Watari" replicò fermamente, lo sguardo solido e fisso in quello di Light.
La loro vicinanza divenne improvvisamente piuttosto ovvia a Light; anche se non l'avrebbe esattamente definita imbarazzante.
"Ryuzaki, sai che puoi sempre venire qui...se mai ti servisse qualcuno con cui parlare, io ci sono" lo spazio già diminuito tra loro divenne ancora più esiguo, anche se nessuno dei due sembrava davvero notarlo, "E, sai, penso che tu piaccia anche a Sayu..."
"Mmh" fece in risposta. "Potrei accettare la tua offerta qualche volta, Light"
Light avvertì un improvviso brivido giù per la schiena, i loro nasi si stavano praticamente toccati, ma era troppo perso nei suoi occhi per comprendere altro.
"Light! Sayu! Vostro padre è a casa, scendete per cena!" il grido della madre giunse dalle scale.
Si separarono immediatamente, facendo ribaltare il piatto sul letto che, ormai, per fortuna era senza biscotti.
"Ahem" Light si schiarì la gola dopo un silenzio goffo. "Probabilmente dovrei scendere...ti piacerebbe restare per cena?" quasi sobbalzò per l'imbarazzo che pervadeva la stanza, cercando e fallendo nell'ignorare quell'elefante metaforico che occupava la maggior parte della camera.
"Non devo andare da nessun'altra parte" replicò tranquillo.
Light, per una volta, non era sicuro di cosa dire, quindi si limitò a fare strada di sotto fino alla cucina.
"Ehi mamma, ti dispiace se Ryuzaki rimane per cena?"
"Certo che no, tesoro, Ryuzaki, sei il benvenuto quando vuoi" gli sorrise.
"Grazie, è generoso da parte sua" replicò lui cortesemente.
Mentre tutti si sedevano a tavola, il padre di Light entrò nella stanza.
"Ah! Sono le tue famose fettuccine Alfredo quelle che sento-" smise di parlare quando notò Ryuzaki appollaiato sulla sedia accanto a Light.
"Oh, ciao caro" lo salutò la madre, "L'amico di scuola di Light rimane per cena. Non è una bella cosa?"
"Sì, sì, ciao di nuovo Ryuzaki" annuì Soichiro tendendo una mano. "Non credo che ci siamo conosciuti nelle migliori circostanze, fortunatamente questa volta sarà meglio" rise genuinamente.
Ryuzaki gli strinse la mano, "Sì, un pasto è molto meglio degli eventi del nostro primo incontro" replicò tranquillo.
"Ti esprimi in modo articolato, vedo" annuì Soichiro come a dare la sua approvazione.
"Lo spero"
Light si irrigidì nell'udire la vena di sarcasmo nel tono di Ryuzaki, ma suo padre si limitò a ridere.
"Credo che tu e Light siate una bella squadra" disse, guardandoli, "Se qualcuno riesce a tenere a bada Light, spero che quello sia tu"
"Di sicuro ci prova" borbottò Light, inviandogli un ghigno di sbieco, e l'altro non esitò a ricambiarlo.
"Credo che tu abbia pronunciato male la frase 'ce l'ha fatta' dato che il mio livello di sarcasmo è di gran lunga al di là di quello che un semplice mortale come te potrebbe percepire"
"Ora ti stai solo dando delle arie"
"Ovviamente"
"Prendetevi una stanza, sto cercando di mangiare" Sayu finse di dare di stomaco dall'altra parte del tavolo.
"Sayu!" la rimproverò Sachimo mentre Soichiro si limitava a restare il più impassibile che poteva.
E fu così che il resto della cena si sviluppò; un commento irriverente, uno scambio di battute tra Light e Ryuzaki, e Sayu con una freddura finale.
Quando la cena ebbe termine, a Light toccò lavare i piatti, e Ryuzaki si offrì di aiutare.
"Non devi, davvero, dopotutto sei l'ospite"
Ryuzaki non replicò ma afferrò un asciugamano e cominciò ad asciugare i piatti puliti.
 
 
 
Soichiro
 
 
"Dai, devi averlo visto anche tu" stava dicendo Sachiko, osservando Light e Ryuzaki che lavavano i piatti dal corridoio.
"Pensavo di averlo notato su quella scena del crimine ma ora ne sono sicuro quasi al 100%" si accigliò Soichiro.
"Oh, il mio bambino..." mormorò Sachiko, mentre un piccolo sorriso le compariva sulla labbra, osservando i due che si lanciavano bolle di sapone.
"Sachiko..."
"Soichiro" lo fulminò. "Accetteremo Light a prescindere da cosa...o dovrei dire, da chi sceglie" si voltò e sorrise di nuovo ai due ragazzi.
Nel profondo, Socihiro sapeva che avrebbe amato suo figlio nonostante tutto...ma non era così sicuro di poter accettare quella, come sua scelta...
  
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