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Autore: Deia Chades    28/06/2017    1 recensioni
Cosa accade ad alcuni personaggi, come scan, in Ark? Cosa pensano?
Dovevano essere previsti altri personaggi, ma sono rimasta solo a Reed e Golaski.
Il gioco ha proposto molto poco su questo tema, nonostante molti sia specificato per gli ambienti e dalle parole di Catherine.
Ricordo che ogni fanfic che propongo è preparata tempo fa per altri progetti e li ripropongo come sono con elementi che secondo me potevano essere chiariti nel gioco.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cosafannoloro Fan fiction
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Characters: Imogen Reed, Adam Golaski, characters hints
Type: for all
based on: Game, Upsilon, Ark, others.. Events and scenes are earlier of game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Attenzione: la storia originale e i diritti appartengono a Frictional games. La storia in fan fiction
presenta accadimenti dal mio punto di vista, con qualche piccola aggiunta, ma cercando di essere accurata con le informazioni date in gioco, immaginando cosa è accaduto dove non specificato...
Il personaggio di Reed è trattata come io l'ho avvertita dal gioco (art e informazioni di Catherine) e l'opzione del robot che modifica il corpo dietro istruzioni di Wau è una delle ipotesi su come è stato creato.
Adam Golaski in Transmission è indicato come scan in Ark. Tuttavia non è sicuro, visto che Catherine non ha mai fatto scan a Golaski e non è indicato se lei ha mai caricato le scan di Reed e Golaski di Ark. QUindi io l'ho inserito solo per fini della storia legati al gioco e accadimenti.


Tutte le mie fanfiction sono materiale che serviva per altri progetti per la pagina. le storie sono intese come possibili accadimenti ove poco o non specificato nell'opera, seguendo il gioco e info del sito. Non valuto molto Transmission perchè sembra sia stato montato per adattarsi meglio al gioco finale, perchè registrato prima e con fatti diversi, inoltre è inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto, in base a file e fatti nel gioco, presento come potevano essere situazioni e storie per la versione finale che abbiamo tutti giocato.





Spazio aperto
Ark, interno
data imprecisata 

Imogen Reed guarda il mare che circonda la città, che ospita lei e i colleghi in forma di scans. Vicino al gazebo bianco, fuori la città,  circondato da alberi e piante, passeggia  osservando il blu cristallino all'orizzone, sotto il sole lucente. 
Indossa una maglia azzurra, con maniche a pipistrello, scollo a barca e drappeggio laterale sul bacino; Pantaloni neri con incrocio sul davanti che lasciano la caviglia davanti scoperta e dietro coperta e ciabattine tacco alto. Il vento le scompiglia i capelli lunghi, come li portava prima di Pathos, mentre guarda il panorama pensierosa. Poi si volta sentendo dei passi e sorride.
Compare Adam Golaski. Camicia e pantaloni di lino coordinato. Stanno di fronte e si osservano qualche minuto.

"Ti stavo cercando"

"Ah, si? Ero qui..." sorridendogli,  restando con le spalle verso l'acqua.

"Già, dove cè l'oceano. Sapevo che eri qui." osservando lo scintillio dell'acqua dietro di lei.

"Quello che vorrebbe simulare..." sussurra triste, tornando a osservare l'oceano che circonda l'isola.

"Non dirmi che hai provato a..."  Adam non finisce la frase, lei ride. "Dovevo immaginarmelo. Lo spettacolo dell'oceano, o meglio del fondo, le bellezze dell'oceano come le chiami, è sempre nei tuoi pensieri"

"Sai che amavo quei luoghi... mi mancano, anche se molti colleghi dicono di star meglio qui"

"Vero. Ti sei lamentata più volte con tutti perchè non si può vedere l'oceano di Pathos.Non ci si può immergere e non esistono le bellezze dell'oceano... a quanto pare, secondo la tua cara collega, non è  possibile creare o aggiungere nuove cose. Dovrai tenerti cosa cè... "

"Già... " osservando l'acqua facendo una smorfia.

"Su, andiamo." sfiorandole il braccio e voltandosi.

"Adam... credi che anche qui dovremmo..." sistemando i capelli per il vento "...fingere?" guardandolo negli occhi.

"... Non lo so... tu cosa pensi?"

"Che ormai non cè più Pathos, la gerarchia, le regole...non so..." stringendosi le braccia al corpo con aria triste.

"Mh..." prendendole una mano "potremmo... discuterne" sorridendo, strappandole una risata.

Passeggiano lentamente per la riva, stringendo le dita dell'altro mentre il vento fresco fa ondeggiare i capelli e la vegetazione dentro e fuori la città, visibile dai giardini pensili degli edifici più alti.

"Qualcosa non va, adam?"

"Oh... stavo pensando. Cosa fai oggi?"

"Hai dei piani?"

"Vedrò l'agenda!" ridendo "A proposito, la tua cara collega oggi ha litigato con i vertici. Per lei non hanno potere qui"

"Catherine? Si, lo so. Ha abolito la gerarchia non pensando che... ogni persona presente adesso fa cosa vuole... qui tutti si stanno comportando con troppa tranquillità e non lo ha ancora capito. Lei non è affatto adatta a gestire un luogo del genere...  Per non parlare della situazione spinosa tra i membri di Tau e Omicron. Dopo lo scherzetto che Omicron ha fatto a Tau lasciandoli morire da soli... NOn un bello spettacolo, sopratutto visto che abitano di fatto in zone lontane della città. Come ..."

"Quartieri privati"

"Si è vero." voltandosi di scatto ridendo." In verità non cè nulla da ridere, visto cosa è accaduto a Tau... però adesso non si vedono e salutano più. Questa città sta davvero diventando surreale e strana."

"Già, tutti adesso sono in gruppi ormai definiti e il risentimento, tra i gruppi attuali, è palpabile e visibile. Non si rendono conto che per quanto possa sembrare un paradiso, a me sembra ben altro..."

"E' come essere in una città senza regole...anarchia...  e Catherine ha dato un ultimatum. Altri disordini e vengono bloccati... sconsolata, mentre lui la guarda dubbioso. "..ma può farlo? O come ho sentito resettare le scan?"

"bella domanda...."

"Ark è così strana...."

"Non ti piace la vita qui, adesso?" mettendole il braccio destro sulle spalle e attirandola a se.

"Non so, non ho ancora deciso davvero. E' come... vivere in un luogo che ti da tutto, quel  che a noi serve non essendo umani, ma di fatto non cè davvero altro che non è programmato. Catherine non fa nulla per gestire realmente le persone e cè anarchia... E tu?"

"..." osservando il cielo mentre il vento gli scompiglia i capelli.

"Cosa ne pensi, Adam?"

"... Che dovrei pensare. E' immersivo come diceva lei ma... è tutto troppo...regalato!"

"Regalato?" ridendo

"Si, guardati intorno. La città non è altro che un mondo simulativo, con il necessario, ma poi?. Nessuno ha pensato che forse noi umani abbiamo bisogno di restare impegnati. lavoro, mansioni, impegni... Avere dei capi come i vertici non è una cosa negativa e l'ho capito adesso... Invece qui è come una vacanza perenne e stancante..."

"Si è vero. Dovremmo pensare a parlare con Catherine di questo. Anche io non riesco a restare senza fare nulla e mi manca il mio lavoro a Pathos...all'inizio era divertente. Dopo anni di lavoro e poi la cometa, sembrava interessante.Qualcosa che ci facesse staccare, il paradiso che Pathos non era più... Per carità, so che che siamo scan e qui è tutto digitale e finto, fatto per salvare l'umanità  ma... passare le giornate, seguendo l'orologio del sistema, inventandosi le cose da fare e vedere cosa succede tra gli altri..." sospira sconsolata, stringendo si ad Adam.

"..."

"Adam?"

"Anche a me manca Pathos. Il mio lavoro e la possibilità di fare qualcosa che mi lasciasse occupato e riempisse il tempo, che mi facesse sentire importante, indispensabile e utile... è snervante in effetti..."

"Già?"

"Avevamo degli scopri, lavoro, routine, cose da fare. Qui devi crearti da solo qualcosa da fare o rischi di impazzire. Cè solo quello che Catherine ha proposto in Ark. E poi..."

"Cosa..."

"Mi chiedo cosa facciamo..."

"In che senso. Siamo qui, sulla spiaggia..." ridendo, spostandogli i capelli scompigiati dal vento dal viso.

"Non prendermi in giro "vedendola sorridere "...hai capito"

"Ok, si. Lo so. " Sospira " Cosa ci facciamo qui in questa eterna vacanza, come la chiami?" scherzando "Abbiamo fatto la scansione..."

"Questo lo so ma... noi a Pathos? " vedendola voltarsi verso di lui dopo averlo sussurrato, lei trasale

"Intendi noi sulla Terra?"

"Già. Noi siamo tra le stelle. Ma loro? Ci hai pensato?"

Lei ride poi si appoggia con la fronte al braccio di Adam.

"Credo che, insieme, stiamo vivendo a Theta, abbiamo fatto nostro forse un altro sito e adesso siamo la base di una colonia..."

"Colonia?" ridendo alla battuta della compagna.

"Civilizzare il mare, ricordi? Non abbiamo voluto noi quel mondo distrutto, ma dobbiamo preservare l'unico che rimane. Era questo che...  quelli veri dicevano sempre...un pò come i vertici"

"Già, i vertici. Mi basta averli già qui ora...litigi, Catherine, Cronstandt... Fourqueen..."

"A me manca Strohmeier. Era l'unico che..:"

"Lo so... Magari in questo momento state discutendo nella living room, nel suo ufficio o pensate a un modo per il futuro, per mandare via la tua collega...Catherine..."

"Chissà..." ridendo "L'ultima volta che l'ho visto, come ricordi, non era felice di Ark. Aveva iniziato a capire che noi avevamo ragione... Comunque, magari io e te potremmo in questo momento parlare, lavorare, cenare, osservare l'oceano nell' Observation tunnel o la cupola, oppure..." ridendo.

"Mi manca non poter rivedere mia figlia... i suoi video per vedere il suo viso,  risentire la sua voce. Ho solo le memorie che la scan conserva..."

"..." abbassando la testa mentre il vento soffia tra i capelli.

"Scusa... " stringendola "Non volevo...io... tu a cosa pensavi?"

Lei ride sospirando e osserva l'acqua, fermandosi. Poi si volta a guardarlo negli occhi.

"So quanto la amavi è solo... lei ormai appartiene al passato e non voglio che continui a soffrire. Si... è vero!" voltandosi di nuovo verso l'orizzonte "... ci ho pensato, a loro intendo... e ho speranto che tu, quello vero, fossi alla fine felice con Lei pensando al... bhè, hai capito... e io pensavo..."

"Ok, lo capisco osservandoti... vorresti rivedere il fondo dell'oceano, ritrovandoti nei campi ad ammirare cosa cè, a studiare ogni cosa e chiedere a Stromheier le autorizzazioni per uscire ogni volta che potevi.... Non riuscivo a staccarti mai da quel posto quando uscivamo con le duttil suit... le poche volte che lui mi faceva venire..." ridendo insieme

"Già... Stromh e il suo modo di pensare. A me piaceva uscire in quel mondo, sopratutto con te... non era meraviglioso?" voltandosi a guardarlo. "Oltre il mio lavoro. Ma ora..." osservando di nuovo il mare.

"Im...Ricordo ancora come restavi,  quando uscivamo nei campi con le duttil suit, a fissare ogni cosa presente sul fondale. Volevi toccarle e studiarle o ti allontanavi appena mi voltavo per la curiosità, affermando che volevi studiare quel pesce, granchio o che altro per qualche progetto. Ogni volta che ti guardavo in viso, vedevo te sempre affascinata..." restando a guardarla "...Chissà se l'idea di Lambda è antata in porto o meno..."

La stringe a se

"Ci sono tante cose che potrebbero essere inserite o modificate qui...mi sembra strano cosa dice il Team Ark, che il mondo è perfetto così comè e non è possibile realizzare altro..."

"Bene o male siete di nuovo amiche, chiedilo a lei di nuovo..."

"Non credo che..."

"Prova. Lo sai che di lei non mi sono mai fidato e se devo dirla tutta... Ho il vago sospetto che lei non abbia detto tutto e sia in grado di fare più di quello che ha concesso a noi..."

"Mah..." sorridendogli "Conoscendola chissà... so bene che Catherine sembrava nascondere qualcosa..."

Poi si ferma e fissa il boschetto oltre il cerchio d'acqua, raggiungibile da una barca,  dove era andata varie volte oltre il momento di svegliarsi come scan. Adam fa  ualche passo in avanti a osservare anche lui. Poi si volta verso Imogen.

"Cosa pensi..:"

"Davvero... Cosa stanno facendo là, Adam?"

"Intendi loro anche tu?"

Si guardano negli occhi e annuisce, stringendosi di nuovo tra le braccia, mentre lui pochi passi più avanti riflette.

"Come hai detto, potremmo essere ovunque, magari a Omicron come speravo oppure... staremo prendendo in giro tutti fingendo e scroccando a Cronstandt un soggiorno soli in qualche sito..." lei sorride complice e poi osserva il boschetto con aria incuriosita.

"...guarda..." puntando il dito davanti a loro.

"Cosa?"

"Lo vedi? Sull'altra sponda, nel boschetto. Cè qualcuno?"

"Si, vedo. Due persone, ma non capisco chi siano...appena arrivano con la barca lo sapremo. Intanto, mi piace pensare di avere una vita in un altro sito per rimetterlo in sesto per il futuro, ancora insieme, una camera per noi, un buon lavoro che ci permetta di non rigirare i pollici come qui, colleghi più interessanti..." ridendo con lei, avvicinandosi.

"Era quello che volevi prima? Veramente? Tutti i nostri discorsi..."

"Si e sono sicuro che noi, i veri, siamo là come volevamo... So che a volte ti chiedevi se la nostra storia fosse per gli accadimenti dopo la cometa ma... non lo pensare... E inoltre,  sapendo che siamo quassù a pensare a loro e viceversa. NOn voglio sapere cosa fanno " facendola ridere di gusto all'improvviso per la battuta "E... Si stanno facendo beffe di tutti, stanno sistemando tutti  i problemi a Pathos e... staremo ridendo e scherzando sul fatto che, come pensavo, Ark era non solo un'idea stupida, che Wau è stato fermato. E noi saremo un gioco virtuale da guardare per soppiantare i noiosi e ormai vecchi film..."

"Ok" ridendo divertita "...chi lo sa, magari chi verrà dopo riuscirà a recuperarci, se davvero siamo in orbita, o contattarci...potremmo essere un aiuto per... sai, no?..."

"Sempre positiva..." dandole un bacio sulla fronte, osservando poi l'altra riva "Non voglio sapere se quell'idea della prima generazione alla fine l'abbiamo accettata o che altro..."

"Se tu l'hai accettata... io non ne ero convinta nonostante Stromh diceva che era uno dei passi per il futuro, tu non volevi avere altri..." sospirando titubante "...so che era giusto da parte tua pensare a lei..."

"Lo so, mia figlia... il fatto che è ancora incerto se figli e simili qui sono previsti, non mi fa venire dubbi o domande, però è vero! Non mi sentivo affatto propenso all'idea..."

"Ne avevi piena ragione. Però noi parlavamo tanto di futuro e poi bocciavamo le idee dei vertici... ad ogni modo chissà davvero loro adesso cosa pensano o vivono..."

"Conoscendo te e me, siamo in questo momento intenti a lavorare o stare insieme, ma sempre seguendo le nostre idee... magari abbiamo finito di nascondere tutto e... " ridendo, passeggiando lungo il bagnasciuga osservando il boschetto e le due persone che parlano davanti la barca ormeggiata  "...comunque sarebbe bello comunicare o soltanto vedere cosa stanno facendo, interagire o che altro... confrontare le nostre versioni con loro e vedere cosa è possibile fare per il mondo che è rimasto... mi sento fortunato a non pensare a noi, scan, come la possibile vita degli originali, ma come una parte a se stante e divisa... saperli là, a continuare la loro vita e amgari... insieme..." lasciandole intenedre molto dal silenzio.

"Hm... concordo. Vorrei tanto che loro  siano riusciti a trovare un equilibrio. Chiederò a Catherine se è possibile collegarsi con Pathos..."

"Bhè, buona fortuna, Im..."

"Si, lo so. Comunque... sono felice di essere qui con te, senza bugie e segreti, senza depressione e disperazione...vorrei però poter dire di essere quella vera. E lei adesso, starà facendo qualcosa che io non posso..."

Restano a fissarsi negli occhi sorridendo pochi minuti, poi si voltano verso le due persone che osservano loro e la città.

In quel preciso momento Ark giunge in orbita, apre i pannelli solari e stabilisce la rotta, mentre Catherine e Simon come scan si conoscono e parlano davanti la città,  lasciando Simon -3 da solo. A Phi, nell'oscurità, con Catherine offline.
Il corpo di Imogen Reed che ospita Simon-2 resta vivo o morto a Omicron.
Il corpo di Adam è abbandonato in una stanza di amministrazione a Lambda.



   
 
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