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Autore: Moglyo    28/06/2017    0 recensioni
In "la Malédiction" si vede come Adrien/Chat noir sia bravo ai fornelli ma dov'è ha imparato e con chi?
In questa breve story Chat scommette un Bacio a Mari. Riuscirà il nostro micio a vincere o perderà un'occasione d'oro?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Adrien si esercitava tutti i giorni, senza farsi scoprire da suo padre o Nathalié mentre Marinette si esercitava con la sua famiglia o usando Chat come cavia; che non dandolo a vedere apprezzava le attenzioni della mora. Sempre più dolce e sincera dei suoi sentimenti per il micio.

Lui invece cercava di farle capire che erano la stessa persona, con lusinghe su Chat noir che facevano ridere mora.

Era passato un mese ed erano arrivati all'ultima lezione. I dolci ne prepararono di tutti i colori, super buonissimi. Chi una cheesecake, chi un tortino ripieno, chi un muffin erano tutti bellissimi da vedere.

Marinette scelse di fare dei macaron, tipici della Francia, erano di quattro colori diversi e con altrettanti gusti diversi.

La sera dopo si sarebbe svolta la sfida.

Ad Adrien dispiaceva la fine del corso, ora che si erano avvicinati, che erano in sintonia e che la mora non balbettava quasi più. Gli sarebbe mancato tutto questo.

Quella sera Chat non si presentò, troppo preso dalle prove del suo piatto. Quando si accorse dell'ora tarda corse a casa della sua Lady. Il cuore gli batteva in gola; sapeva di essere in ritardo completo e sperava di trovarla sveglia, arrabbiata, ma sveglia, sapeva anche come farsi perdonare. 

Di certo non si aspettava quella scena.

Marinette era seduta sullo sdraio in terrazza, come al solito vestita leggera per una sera fredda come quella. Aveva gli occhi gonfi e rossi, le guance rigate da lacrime ancora fresche e il sonno agitato. Tremava come una foglia anche nel sonno.

A Chat si spezzò il cuore, lo aveva aspetto per tutto quel tempo; senza muoversi, sopportando anche il freddo per lui.

Le si avvicinò con cautela, non voleva svegliata, le diede un bacio sulla fronte. 

“Scusa, mia principessa il tuo è uno stupido cavaliere.” Disse a voce rocca, rotta dal nodo in gola che si era creato a quella vista.

“Chat” mugugnava nel sonno lei.

La strinse in abbraccio delicato. 

Mari si svegliò, era mattina, ancora un po' assonnata si trovò tra le braccia di lui. Erano nel suo letto. Lui l'aveva portata nel suo letto, l'aveva coccolata riportando la nel mondo dei sogni; poi si era addormentato con lei.

Era stupendo, i capelli biondi leggermente mossi e morbidi, la pelle chiara, gli occhi ornati dalla maschera nera, le labbra carnose e le guance rosee leggermente umide. 

Quando la porto a letto, lei si strinse a lui, come a cercare qualcosa, gli si strinse il cuore al micetto. Doveva proteggerla e invece l'aveva fatta soffrire. Le lacrime gli erano scese senza che potesse fermarle. Si sentiva stupido e inutile.

Anche il sonno fu tormentato.

Lei lo guardava persa nei suoi lineamenti, mentre lui la stringeva se come se la cercasse anche se era lì.

Marinette si accorse che aveva il sonno agitato, il respiro irregolare e mormorava qualcosa nel sonno.

“Scusa mari, scusa."
 
Lei rimase di stucco a quelle parole. Le scese una lacrima che scivolo sul volto di lui unendosi alla sua finendo sul cuscino.

“Chat” sussurrò.

“Umm” fece ancora nel mondo dei sogni.

“Micetto” sussurro ancora delicatamente .

“Si” ora più sveglio.

“È ora di alzarsi” sorridendo.

Lui aprì gli occhi incontrando quelli di lei, scatto all'indietro sbattendo contro un muro.
 
“Ahi” mentre si massaggiava la parte dolente della testa.

“Attento zuccone” Mari rideva.

Lui la guardò estasiato. Era bellissima, ma lui non sapeva come giustificare quella situazione. Glielo si leggeva in faccia.

“Tranquillo è colpa mia, se non mi avessi portato a letto mi sarei presa un accidente.” Disse tranquilla.

Chat arrossi.

“È meglio che vai ora, di sicuro saranno tutti preoccupati e poi sta sera c'è  la nostra scommessa ricordi.” Voleva che rimanesse lì con lei ma quelle erano le parole che gli uscirono controvoglia.

Lui annuì le bacio la guancia, facendola arrossire e poi la mano salutandola a sta sera. 
L'appuntamento era per le nove.




 
evviva le scene moe.
   
 
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