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Autore: DezoPenguin    28/06/2017    1 recensioni
Elementary My Dear Natsuki parte quinta. Natsuki si avvicina alla verità sulla morte di sua madre, ma lo sguardo della Corte d'Ossidiana è caduto anche su di lei. Mentre Shizuru accetta di investigare sulla morte di un nobile straniero, ha il suo inizio un gioco di inganni con in palio il destino di entrambe.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Reito Kanzaki, Shizuru Fujino
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementary My Dear Natsuki'
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7

 

"Sapere contro chi mi sono messa?" ripetei. "Hai delle informazioni sulla Corte d'Ossidiana? Informazioni solide?"

"Sì. Stavo già seguendo una traccia, ma il piccolo fiasco dell'altra sera mi ha convinto a darmi da fare e a insistere." Mi sorrise. "Dopotutto, se una cliente pagante viene uccisa prima di pagarmi non è un bene per gli affari, vero?"

Riconoscevo un suggerimento quando lo sentivo, così frugai in tasca e tirai fuori una piccola borsa chiusa da lacci, che gettai sul tavolo. Le monete all'interno tintinnarono.

"Naturalmente, c'è anche il fatto che se sanno che sei in contatto con me tanto da usare il tuo nome come esca, potrebbero anche decidere che forse sai troppe cose."

"È sempre una posizione scomoda in cui trovarsi," disse in tono freddo. Prese la borsa e se la infilò in tasca con un movimento sciolto. Il fatto che non si prese il disturbo di contare il denaro gli guadagnò di nuovo il mio favore, quindi versai il sakè dalla fiaschetta. Lui bevve tutto il bicchierino in un sorso solo.

"Attento, è roba forte," dissi, sorridendo.

"Ho notato," replicò, e per un po' ci dedicammo al nostro ramen, ingozzandoci di carne, frutti di mare, verdure e tagliatelle, perché la fame aveva momentaneamente vinto su tutto il resto. Dopo qualche minuto, però, Porlock deglutì e ricominciò a parlare.

"Probabilmente alcuni dettagli già li sai, ma credo sia meglio che ti dia il quadro completo così puoi trarre le tue conclusioni."

"Per me va bene," acconsentii.

"Come probabilmente hai dedotto dal nome," esordì, "L'Illuminato Ordine della Corte d'Ossidiana sostiene di discendere dagli Illuminati bavaresi."

"Secondo Shizuru, tutte le cosiddette società segrete formatesi negli ultimi trecento anni dicono la stessa cosa."

Porlock annuì.

"E, come probabilmente ti aspetti, per la maggior parte di esse questa vanteria è solo aria calda. La Corte di Ossidiana è una di queste, anche se ha effettivamente una storia passata. È stata fondata nel 1781, da un gruppo di facoltosi uomini d'affari che facevano parte dei Lealisti durante la rivoluzione americana e che furono cacciati dal paese, costretti a cedere molte delle loro proprietà ai vincitori. Questo è stato ciò che ha fornito alla Corte il suo movente originale: un'organizzazione che avrebbe agito nell'ombra per restituire ai suoi membri la ricchezza e il prestigio perduti. Da qui i colori: l'oro per il denaro e la posizione sociale, nero per la segretezza e il potere. Spiega anche la seconda attitudine, cioè il loro estremo nazionalismo britannico. Non ti sorprenderebbe, per esempio, se ti dicessi che la Corte d'Ossidiana è stata uno dei maggiori sostenitori della campagna americana durante il periodo napoleonico, e uno dei motivi per cui l'Inghilterra ha speso così tanti soldi in quella faccenda."

"Però mi sorprenderei molto se mi dicessi che quello che è accaduto ottantasette anni fa ha a che fare con il motivo per cui quei bastardi hanno ucciso mia madre."

Lui sospirò.

"Probabilmente no. In ogni caso, anche se i giocatori sono cambiati col tempo, gli obbiettivi sono sempre gli stessi: l'accumulo di ricchezza e potere per i membri del Primo Distretto. I membri del Secondo e Terzo distretto ricevono dei benefici anche loro, ma tramite i contatti che si creano all'interno della fratellanza—termine non accurato, perché anche le donne possono diventare membri—ma sono i piani del Primo Distretto che la Corte d'Ossidiana è votata ad arricchire."

"E suppongo che che gli appartenenti ai Distretti Esterni, provando la loro lealtà, concedendo favori, per anzianità di servizio, eccetera, possano avanzare di grado fino ad accedere al Primo Distretto?"

"Esattamente. Quindi ogni membro ha qualcosa a cui aspirare, mentre conosce sempre più in profondità i segreti dell'Ordine. I membri del Terzo Distretto vedono la Corte come un club in cui socializzare, con alcuni vantaggi ed eventualmente qualche affare poco pulito da fare tra soci. Con il Secondo Distretto la parola 'eventuale' è rimossa, e viene rivelato che la Corte d'Ossidiana è un conglomerato finanziario non ufficiale, se non un cartello criminale. Incidentalmente, il defunto John Smith della Fondazione Searrs era solo un membro del Terzo Distretto; visto il suo livello di corruzione e il potere della Fondazione, sospetto che siano stati molto cauti riguardo la possibilità di farlo avanzare nei ranghi, per paura che potesse usurpare l'intera società dall'interno."

Stavo apprezzando quella lunga spiegazione, perché mi dava il tempo di mangiare prima di dire qualcosa.

"Il Primo Distretto, naturalmente," continuò, "È perfettamente al corrente della natura criminale della Corte d'Ossidiana. Essenzialmente, mentre si spostano dal Secondo Distretto al Primo, i membri vengono a conoscenza di sempre più profondi livelli di corruzione: manipolazioni della Borsa, clientelismo, spionaggio industriale, ricatto e omicidio. Chiunque dia segno di trovarsi a disagio con tutto questo, viene bloccato qui, facendogli credere che questo rappresenti l'Ordine al suo peggio."

Capivo quell'analisi.

"Naturalmente, tutti i membri dei Distretti usano i servizi dello stuolo di tirapiedi e agenti che non fanno parte della società, e che conoscono pochissimo della situazione generale in cui le loro azioni sono inquadrate, e per questo sono chiamati Orfani."

"Naturalmente," ripetei. "Senti, Porlock, tutto questo è molto interessante, ma la verità è che molte di queste cose le so già, e quello che non so è solo folclore. Niente di quello che mi hai detto finora giustifica un messaggio in codice o un incontro—o i soldi che ti ho dato"

Lui arrotolò le taglietelle sulla forchetta come se stesse mangiando linguine, masticò e inghiottì.

"Lo so," disse. "questa è solo la storia, ma stiamo arrivando a quello che è veramente importante. Hai presente il simbolo dell'Ordine, il triangolo con la sfera? Superficialmente rappresenta l'Occhio Illuminato, il che salta fuori dappertutto in queste stupidaggini basate sugli Illuminati. Ha un significato sincero e abbastanza innocuo, ma in generale viene usato perché qualcuno vuole fare riferimento alle sue origini, non al quello che simboleggia davvero."

"Bambini che giocano," mormorai.

"E bambine, Kuga. Non scusare il tuo sesso da cose come queste."

"Va bene. Le donne sono capaci di essere idiote infantili quanto gli uomini."

Immaginai che Mikoto si sarebbe entusiasmata per lo spillo di una società segreta, però visto che era una ragazzina, essere infantile era normale per lei.

"Il punto è che ha anche un secondo significato, che si riferisce al potere decisionale del Primo Distretto. C'erano quattro uomini che formavano i Lealisti originali che fondarono la Corte d'Ossidiana. Tre vertici per i tre Anziani, l'occhio per il capo supremo dell'Ordine. A quanto pare, in passato fra gli Anziani ci sono stati nobili titolati, ministri di gabinetto e capitani d'industria. E comunque c'è un ricambio frequente in quanto gli anziani tendono ad essere, be'…molto anziani quando assumono l'incarico."

"Hai trovato informazioni molto sensibili," realizzai. "Immagino che i membri del Primo Distretto non siano ansiosi di far sapere che sono coinvolti in una cospirazione criminale."

"Diciamo che a volte gli anziani più anziani si lasciano andare a troppe confidenze davanti al membro sbagliato della famiglia," disse lui. "E comunque, suppongo che anche se stai cominciando ad apprezzare quello che ho fatto, ti stai ancora chiedendo cosa c'entri con le tue attuali circostanze."

"Stavo cercando di non dirlo," mormorai, ripescando una scaloppina fuggitiva con le mie bacchette.

"Ma è un punto importante. E se ti dicessi che il barone Theophile Maupertuis era uno degli Anziani della Corte d'Ossidiana?"

Le mie bacchette tintinnarono contro il bordo della ciotola e la scaloppina mi sfuggì, per fortuna cadendo nel brodo.

"Lui era—aspetta un secondo, pensavo appartenesse al Primo Distretto, ma uno dei leader dell'Ordine? Ed era un nobile francese, come si accorda con quella tua storia dell'ultra-nazionalismo inglese?"

"Il barone Maupertuis è stato un ardente sostenitore di Napoleone terzo, disprezzava la repubblica che ha preso il posto del Secondo Impero. Viste le sue opinioni, tutto indicava che il dominio britannico sul continente gli sarebbe piaciuto senz'altro."

"Capisco..." mormorai. Ma naturalmente non capivo per niente. Oh, avevo seguito facilmente le motivazioni politiche di Maupertuis, ma… era stato ucciso la notte precendente. Una cosa era vedere un morto, vittima di un'omicidio, che era stato un membro della Corte di Ossidiana o perfino del Primo Distretto, ma uno dei dirigenti dell'organizzazione? L'idea che un uomo simile potesse finire assassinato—

Ma perché no? Mi chiesi, con una certa durezza. Accade ai ministri, ai re e agli zar, quindi perché non al leader di un gruppo che è molto più piccolo di una nazione sovrana? E comunque, quali erano i tuoi piani una volta che li avresti trovati?

Dopotutto occhio per occhio era il linguaggio della vendetta. Avevano ucciso mia madre, e una volta scoperto il responsabile non ci sarebbero stati dubbi sul mio intento.

Non era l'omicidio a essere impensabile. Forse il problema era che qualcun altro aveva avuto  la mia stessa intenzione nello stesso momento. Ancor peggio, e se fosse stato Maupertuis a dare l'ordine di uccidere mia madre? Allora dov'era la mia vendetta, tutto quello per cui avevo lavorato, pianificato, dedicato la mia vita per quattordici anni?

"Le tue..." cominciai, la mia lingua sembrava addormentata. Bevvi un po' di tè, cercando di riordinare le idee, e ci riuscii almeno in parte. "Le tue fonti hanno idea del perché il barone è stato ucciso? Qualche dissidio interno alla Corte? O forse una vendetta esterna?"

"Vuoi la verità, Kuga? Finchè non ho visto la tua reazione, mi sono chiesto se non fossi stata tu."

"Io?"

"Ti ho offesa? Se è così, mi scuso."

"No, no, non mi hai offesa." Sospirai profondamente. "Lo sai perché sto cercando queste persone, dopotutto, e non posso certo dirti che le tue supposizioni sono sbagliate." Alzai lo sguardo su di lui. "Vedo che non stai urlando per l'orrore."

Lui infilzò un pezzo di carne di maiale con la forchetta.

"Nel mio lavoro, devi aspettarti che le persone non facciano sempre un uso legale delle informazioni che gli fornisci. Non sono un bambino. E viste le circostanze, Kuga, sarebbe difficile per me dire che non sono dalla tua parte."

"Accidenti, Porlock, non diventarmi sentimentale."

Rise, mentre si infilava il pezzo di carne in bocca, e continuò a sorridere anche mentre masticava. Non riuscivo a credere quanto fossi imbarazzata. Già era difficile quando era Shizuru a farlo, ma ora avevo addirittura Porlock che pensava fossi una specie di cavaliere, impegnata in qualche eroica impresa? E ancor peggio, questo mi importava, ne ero addirittura felice?

Pregai Dio di non stare arrossendo.

Era tutta colpa di Shizuru. Proprio così. Avere a cuore l'opinione di un informatore era qualcosa non che non avrei mai osato pensare, prima di incontrarla. Era mortificante.

"Senti," dissi, "possiamo tornare alle persone che stanno cercando di uccidermi? Se Maupertuis era uno degli Anziani, allora che mi dici degli altri due? E chi è questo leader supremo che hai menzionato?"

"Il Principe d'Ossidiana," rispose.

"Il cosa?"

"Teatrale, lo so, ma questo è il suo titolo. È il gran maestro della Corte, e assolutamente intoccabile. Si dice che solo gli Anziani sappiano chi sia in realtà; si presenta agli incontri dell'Ordine indossando una maschera."

Gemetti.

"Mi prendi in giro."

"No. C'è un ristretto numero di possibilità, naturalmente, visto che lui—suppongo che sia un lui, altrimenti sarebbe una Principessa d'Ossidiana, e in effetti c'è stata una Principessa a dirigere l'Ordine durante gli anni quaranta, da quanto ho saputo—doveva per forza essere un membro del Primo Distretto prima di assurgere all'apice dell'autorità. Ma senza una lista di membri, è impossibile procedere per eliminazione."

"La Compagnia di Olanda e Sumatra? Potremmo vedere dov'è andato il denaro durante quella faccenda?"

Porlock mi rivolse una lunga occhiata pensierosa.

"Ne dubito. Visto quanto sono venuto a sapere da te, quello è stato di certo un piano della Corte, ma non c'è modo di giudicare i giocatori dai loro ruoli."

"Gli Anziani conoscono l'identità del Principe, però, vero? Per non dire che sanno di tutti gli affari sporchi. Il barone Maupertuis potrà anche essere morto, ma che mi dici degli altri due?"

"Ah, loro. Bè, sì, hai ragione, saprebbero tutto, solo che non sono ancora riuscito a risalire alle loro identità."

"Robert Merridew potrebbe essere uno di loro?" fare quel collegamento non era certo una deduzione all'altezza di quelle di Shizuru.

"Merridew?" riflettè Porlock. "Il nome è saltato fuori un paio di volte nel corso delle mie indagini, e sono certo che fa parte del Primo Distretto, ma per il resto non sono sicuro."

"Il barone Maupertuis e Merridew hanno lo stesso spillo da cravatta," spiegai, "con un triangolo d'oro e un 'occhio' di ossidiana invece della versione contraria che ho visto e che mi è stata descritta."

"Ah, e ti chiedi se questo simboleggi gli Anziani, il Primo Distretto o qualcos'altro?"

"Già."

"Mi dispiace, ma non te lo so dire. Non so che significato abbiano i loro gioielli. Di certo questo Merridew è una persona da tenere d'occhio."

Ero d'accordo. Sfortunatamente, anche per Shizuru era una persona da tenere d'occhio. Di certo avrebbe insistito per fare domande a Merridew l'indomani, e i miei timori peggiorarono al pensiero che lui non fosse semplicemente un membro del Primo Distretto, ma addirittura un Anziano. Il problema era, quanto sarei stata disposta a rivelare a Shizuru per convincerla a smettere? Non era probabile che, improvvisamente, avrebbe seguito il consiglio di Kanzaki e abbandonato il caso.

E ora sapevo perché lui aveva insistito tanto. Con uno dei suoi quattro leader morti, la Corte di Ossidiana doveva essere nel panico. Mi chiesi se fossero stati loro a volere Kanzaki come loro investigatore, perché trovasse l'assassino, o se forse già sapessero la verità e i suoi superiori a Scotland Yard l'avrebbero avvertito nel caso si fosse avvicinato troppo alla soluzione, solo per costringerlo a chiudere il caso dopo delle indagini di facciata.

"C'è un'altra persona da cui dovresti stare in guardia," Porlock cambiò argomento, "anche se dubito che questo avvertimento cambierà le cose."

"Perchè?"

Mescolai il brodo con le bacchette, non c'era rimasto niente. A quanto pareva avevo svuotato la ciotola senza accorgermene.

"Non conosco il suo nome, il suo aspetto, la sua età, niente di niente. Tutto quello che so è che lui—o lei, potrebbe benissimo essere una donna—è chiamato l'Araldo del Principe d'Ossidiana."

Grugnii.

"Questi stupidi titoli non potrebbero diventare più ridicoli? Distretti, Orfani, Anziani, un Principe, e ora anche un Araldo? E poi cosa, un intero set di scacchi?"

"Dì quello che vuoi sul titolo, ma non prendere quel tipo alla leggera. Lo chiamano così perché porta le sentenze del Principe a coloro che dovranno subirle."

"Fammi capire," dissi in tono acido. "È l'assassino da guardia della Corte."

Porlock non apprezzava lo humor nero.

"Esattamente."

"Sei serio?"

"Certo. Senza dubbio è stato l'Araldo ad orchestrare gli attentati alla tua vita."

Così come probabilmente aveva ucciso mia madre. Anche se forse era stata una persona diversa, visto che erano passati quattordici anni; "assassino" non era il genere di lavoro che permetteva una lunga carriera.

"Ci tengo a farti notare che, tecnicamente, l'omicidio non è l'unico compito dell'Araldo. È colui che si occupa delle faccende più segrete, non solo di quelle che implicano degli omicidi."

"Sì, bè, viste le circostanze, suppongo che siano proprio queste ultime a interessarmi personalmente." Per un attimo osservai Porlock mangiare, mentre un pensiero a malapena abbozzato diventava più chiaro. "Porlock, se questo Araldo è il braccio Destro del Principe, allora è ragionevole pensare che lui, o lei, sappia chi è il Principe in realtà."

"Uh-huh."

"Allora penso che dobbiamo rintracciare Jules Lautrec," conclusi. "Se si sbottona sull'Araldo, allora sarò a un passo dal mettere fine a tutto questo."

Porlock non disse nulla a proposito del fatto che avevo poche probabilità di farmi dire da un piccolo delinquente il nome di chi l'aveva assunto. Forse contava sul fatto che sarei stata persuasiva. O forse aveva capito che farmi una lista di ragioni per cui non ci sarei riuscita avrebbe smontato la mia sicurezza.

"Probabilmente sa che non lo pago per avere la sua opinione, quindi non serve dirla," mormorai, poi mi dedicai al brodo.

"Come, scusa?" chiese lui.

"Niente. Non importa. Questo è tutto? Mi hai portato la struttura completa della Corte d'Ossidiana?"

"No, non è tutto."

Il suo tono era diventato solenne. Prima era stato quello disinvolto di un uomo che parla d'affari con una cliente, un tono serio, a volte divertito, ma la calma necessaria a distanziarsi dalla faccenda era sempre stata presente. Quella disinvoltura se n'era andata, sostituita da una tensione che non aveva preso possesso solo della sua voce, ma di tutto il suo atteggiamento.

"C'è ancora una cosa."

La sua tensione era contagiosa. Potei sentire il mio stomaco che si chiudeva, il formicolio sulla nuca. Shizuru? Pensai, in preda al panico. Il suo nome era forse finito assieme al mio sulla lista nera della Corte d’Ossidiana?

E perché diavolo era stata quella la prima cosa che mi era venuta in mente quando avevo pensato a delle cattive notizie?

Devo trovare un modo per convincerla ad abbandonare il caso Maupertuis, pensai febbrilmente, anche se non avevo idea di come avrei potuto fare. L'intero concetto di strapparla via a forza da un caso a cui si era appassionata era quasi inconcepibile.

Ma non avrei dovuto preoccuparmi.

L'ultima informazione di Porlock non riguardava affatto Shizuru.

"Mentre cercavo di arrivare alle radici di questa faccenda, ho continuato a investigare sulla tua richiesta originale, la Friesland e la morte di tua madre. Mentre lavoravo sulla Corte d'Ossidiana…bè, è saltata fuori una nuova informazione."

"Che informazione?" sbottai, come un cane che addenta un ratto.

"Su Saeko Kuga."

"Mia madre?"

"Il fatto è che sembra assolutamente sicuro che, nel periodo in cui è morta, Saeko Kuga fosse un membro del Secondo Distretto."

Lo fissai, come paralizzata, mentre mondo rotolava via dal mio controllo.

  
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