Anime & Manga > Gekkan Shōjo Nozaki-kun
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Autore: Tota22    29/06/2017    3 recensioni
Sono passati tre anni dai tempi del liceo e la vita di Nozaki sembra non essere cambiata molto, ma le novità sono dietro l'angolo! Come reagirà Nozaki all'idea di abbandonare Mamiko e Suzuki per un nuovo manga? Come mai Sakura si comporta in modo strano? Una tempesta di neve diventa l'occasione perfetta per trovare risposta a queste domande.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chiyo Sakura, Umetarō Nozaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tempeste di neve, saké e nuovi inizi




Nozaki girò il mestolo nel ricco brodo di carne e verdure nel quale, di lì a poco, avrebbe versato dei noodles.
 
 
Abbassò il fuoco e portò alle labbra un po' di liquido bollente, per verificare che fosse salato abbastanza. Per lui non c'era nulla di meglio di una ciotola di ramen in una serata fredda d'inverno.
Anche se forse aveva esagerato con le porzioni, come sempre.
 
 
Aveva sperato fino all'ultimo che qualcuno si fermasse per cena.
Quel giorno però Hori era impegnato a teatro, mentre Mikoshiba si era congedato presto nel pomeriggio con una scusa (Nozaki era sicuro che l'amico avesse in programma di passare il pomeriggio davanti alla consolle, con il nuovo gioco di ruolo romantico che aveva ricevuto a Natale).
 
Fino a tardi era rimasta solo Sakura. Alle 8.30 la ragazza aveva sollevato gli occhi dal suo lavoro di beta e, notata l'ora, si era preparata in fretta e furia per correre in stazione e prendere l'ultimo treno.
Nozaki non aveva fatto in tempo a fermarla che la ragazza era sull'uscio, si era infilata gli stivali da neve ed era uscita nella fredda notte di gennaio con già dei grossi fiocchi umidi che scendevano dal cielo.
 
Passare una serata gelida come quella in solitudine non era una prospettiva che allettava il giovane mangaka, soprattutto perché nella sua vita abitudinaria e monotona era recentemente accaduto un evento destabilizzante.
 
Il suo editore Ken-san aveva imposto a Nozaki di terminare Let's fall in love! entro la fine di febbraio. La serie era ormai troppo longeva per non raggiungere una conclusione e anche per i protagonisti, Mamiko e Suzuki, i twist narrativi erano quasi esauriti.
 
C'era il rischio che perdesse audience se tirava troppo per le lunghe,era tempo di iniziare una nuova storia. Ken-san non aveva lasciato alternative e Nozaki, che teneva in grande considerazione il parere del suo editore, non aveva potuto che assentire.
 
Tuttavia il ragazzo era inquieto, abbandonare dopo lunghi anni la storia che aveva pazientemente costruito era come staccarsi da un proprio figlio. Inoltre ogni volta che cercava di buttare giù qualche idea per la nuova serie, le facce di Mamiko e Suzuki si sovrapponevano a quelle inespressive di nuovi potenziali personaggi.
 
 
Quando ne aveva parlato con i propri amici, lo shock era stato generale. Let's fall in love! era così radicato nelle dinamiche del loro gruppo che la notizia era difficile da digerire.
Erano però tutti sicuri che Nozaki avesse in serbo moltissime nuove avventure romantiche e strappasospiri per la sua nuova storia.
Il mangaka che non aveva la più pallida idea di cosa fare, ma non lasciava trapelare nessuna informazione, cosicché presto i suoi amici si erano convinti che lui avesse tutto sotto controllo e che stesse facendo solo il misterioso per non rivelare anzitempo la trama della nuova serie.
Nozaki, per mantenere uno straccio di normalità nella sua vita ribaltata, agognava la presenza dei suoi amici e assistenti in cerca di un appiglio nel mare di incertezza in cui rischiava di naufragare.
 
In particolare il ragazzo avrebbe preferito che quella sera si fosse fermata Sakura. Erano passati tre anni dai tempi del liceo, in cui quasi tutti i giorni la sua assistente si recava in quell'appartamento per aiutarlo nel suo lavoro.
Ora Sakura si era appena laureata in belle arti e, nonostante cercasse di fargli visita nel weekend, Nozaki sentiva la mancanza della sua presenza quotidiana.
Qualche volta quando lavorava nella solitudine della sua stanza, seduto alla scrivania, aveva la sensazione che Sakura fosse lì con lui: seduta sulle ginocchia, al tavolino basso, intenta a riempire di inchiostro la carta con sottili movimenti del pennello e con la precisione che la contraddistingueva. Quando però Nozaki alzava lo sguardo dal foglio, invece della chioma rossa e la figura minuta della ragazza, la stanza era piena della sua assenza.
 
Non sapeva dare una spiegazione alla sensazione che gli nasceva nel petto e si depositava come un macigno nello stomaco quando ciò accadeva. Il malessere si amplificava quando si rendeva conto che negli ultimi tempi la ragazza aveva rifiutato, seppur gentilmente, di rimanere a cena o di intrattenersi troppo quando Mikoshiba e Hori erano impegnati altrove.
 
Il comportamento strano dell'amica non si era palesato all'improvviso, ma era stato piuttosto graduale e solo in quel momento Nozaki si era reso conto di quanto lui e Sakura si fossero allontanati. 

 
Mentre versava gli spaghetti nella zuppa, Nozaki era così immerso nei suoi ragionamenti che quasi non sentì suonare il campanello.
Aprì la porta e si trovò davanti l'oggetto dei suoi pensieri.
Sakura era ricoperta di neve da capo a piedi e oltre l'uscio Nozaki vide che stava impazzando una tempesta.
 
- Nozaki-kun...-
 
La ragazza era così infreddolita che faceva fatica a parlare.
 
- Ti chiedo scusa per l'intrusione, ma hanno cancellato i treni a causa della neve e con questo tempo non sono passati taxi. Non sapendo come arrivare a casa sono tornata indietro...-
 
Nozaki non era mai stato più felice che una bufera si fosse abbattuta sulla città.
 
- Allora resta qui stasera, ho preparato il ramen -
 
-Grazie -
 
La ragazza gli fece un sorriso da sciogliere tutti i centimetri di neve che erano caduti fino a quel momento, ciò rese Nozaki insolitamente euforico anche se non lo dava a vedere. Poi si diresse in camera sua per cercare dei vestiti asciutti e degli asciugamani puliti per la sua ospite. Quando tornò all'ingresso e depositò il tutto sulle braccia di Sakura, la ragazza aveva iniziato a starnutire a raffica.
 
- Fai una doccia calda e cambiati, è pronto tra dieci minuti.
 
Sakura annuì, guance tinte di rosso dal freddo, e si avviò verso il bagno con le dita tra le pieghe soffici del pigiama azzurro del mangaka.

 
 
 
La cena filò liscia tra chiacchiere e cucchiaiate di spaghetti. Entrambi fecero il bis, mentre la conversazione scivolava tra racconti di vita quotidiana in università e la proposta di matrimonio di Suzuki a Mamiko come tema del penultimo capitolo.
Sakura rideva e incalzava Nozaki di domande, che intanto notava come la ragazza arrossisse meno facilmente e fosse più sicura di sé in sua compagnia.
Era da molto tempo che non avevano una lunga conversazione e il ragazzo percepiva sempre di più come la sua amica fosse cambiata.
I lunghi boccoli fulvi non erano più tenuti lontani dal viso dai due fiocchi rossi a pois, ma raccolti in una coda morbida che arrivava fino a metà schiena. Il viso stesso era più allungato e gli occhi di una sfumatura viola più profonda. La risata di Sakura era spontanea i suoi gesti genuini. Emanava un'aura di sicurezza e di calma che erano sempre state inusuali in presenza del ragazzo. Il mangaka ricordava come un tempo Sakura fosse molto più impacciata e insicura. Il suo carattere dolce e generoso, però, era rimasto intatto.
La presenza della ragazza era così familiare e allo stesso tempo estranea che Nozaki ne era turbato.
 
-Nozaki-kun, va tutto bene? Sei pensieroso.-
 
- Non è nulla. Vuoi ancora del brodo? -

- No grazie, non penso di avere posto nello stomaco. Un altro boccone e rischio che questo pigiama mi vada stretto! -

L'affermazione era un'esagerazione dal momento che lei stessa aveva dovuto arrotolare più volte le maniche e le gambe dei pantaloni per starci comoda, tuttora sembrava una bambina nei vestiti dei suoi genitori.
Quando il mangaka glielo fece notare, Sakura sorrise divertita ed un'espressione buffa le comparve sul volto.
 
- Prima, per un attimo, quando ho visto il tessuto azzurro, ho avuto paura che mi prestassi il completo da marinaretta che acquistammo anni fa, come riferimento per Let's fall in love!-
 
- Se lo preferisci al pigiama ce l'ho ancora da qualche parte- le rispose Nozaki con la sua solita espressione stoica. In realtà sapeva quanto Sakura odiasse quel completo e si divertiva a vederla innervosirsi e arrossire. Almeno per una volta, come ai vecchi tempi.
 
- Non ci pensare nemmeno, Nozaki-kun! Non lo indosserò mai nemmeno sotto tortura! -
 
Dopo aver riso fino alle lacrime, lavarono i piatti. Immersi nella conversazione ben presto l'argomento virò verso il loro gruppo di amici e sulle loro vite dopo il liceo.
Hori studiava per diventare insegnante e intanto lavorava in una compagnia teatrale. La carriera di Kashima era decollata e ormai era una modella a tempo pieno in attesa di ricevere il suo primo ruolo cinematografico. Wakamatsu era stato accettato al college con una borsa di studio per il basket, mentre Seo studiava al conservatorio e lavorava nella sicurezza di un centro commerciale. Mikoshiba invece era stato assunto come sviluppatore in un'azienda di videogiochi.
Riemersero molti episodi e ricordi che avevano condiviso tutti insieme negli anni precedenti: riportare alla luce quegli eventi aveva un ché di dolce e malinconico.
Una volta sistemato a fianco al letto di Nozaki il futon sul quale avrebbe dormito Sakura (la ragazza si era rifiutata categoricamente di prendere il letto perché “Ti ho già disturbato abbastanza Nozaki-kun!”), la luce fu spenta e la buona notte fu scambiata.


 
Un silenzio ovattato colmò l'ambiente, all'interno della stanza buia le imposte non facevano filtrare neanche una lama di luce dei lampioni. Nozaki era insonne, fissava un punto oscuro nel vuoto, oppresso da un turbamento interiore.

Si era appena reso conto che tutte le persone attorno a lui erano andate avanti, perseguendo i propri sogni, costruendosi una strada nuova piena di novità e nuove esperienze.
Mentre lui nel frattempo cosa aveva fatto? Di certo aveva la propria indipendenza e un lavoro che lo appassionava, ma la sua vita rispetto al liceo non era poi cambiata tanto. Era rimasto congelato nel tempo, ancorato alle sue abitudini e ai suoi ritmi, mentre i suoi amici piano piano si allontanavano da lui. Sempre meno a portata di mano o di voce. La sua stessa opera Let's fall in love!, che per forza di cose aveva abbandonato il terreno del liceo per seguire la storia di Mamiko e Suzuki al college e nella vita adulta,era tuttora ispirata alla vita dei suoi amici. Dover pensare da capo ad una nuova trama era inconcepibile per Nozaki, l'idea lo gettava in un profondo sconforto.
Per quel che gli sembrarono ore continuò a fissare il soffitto e struggersi, finché non sentì Sakura chiamarlo.
 
- Nozaki-kun sei sveglio? -
 
- Sì. Non riesco a dormire. -
 
- Lo sospettavo, sono ore che ti rigiri nel letto. -
 
- Perdonami Sakura, non era mia intenzione tenerti sveglia.-
 
- Non è colpa tua Nozaki-kun, anch'io ho troppi pensieri e non riesco a prendere sonno...-
 
Il mangaka si tirò su a sedere e accese la luce sul comodino, anche Sakura era seduta e perfettamente sveglia.
 
- Forse ho della camomilla, vado a riempire il bollitore... -
 
Non aveva fatto nemmeno un passo che Sakura lo trattenne per il pigiama e lo guardò con un'espressione decisa.
 
- Credo che in questi casi ci voglia qualcosa di più forte di una camomilla, aspettami qui. -
 
La ragazza tornò poco dopo con due bicchieri e un raffinato sacchetto di carta. Nozaki si stupì moltissimo quando si rese conto che conteneva una bottiglia di saké piuttosto pregiato.
 
- Tra qualche giorno è il compleanno di mio padre, oggi pomeriggio venendo qui ho intravisto un nuovo negozio di liquori e ho pensato di prendere del saké per lui. Probabilmente adesso ne abbiamo più bisogno noi. -
 
- Sakura tu bevi!? -
 
Nozaki era sconvolto, era quasi come se la sua piccola e delicata amica avesse una vita segreta, una doppia personalità che non aveva mai rivelato a nessuno. Subito nella sua testa di mangaka apparvero mille scenari che facevano da sfondo a intrecci con vari personaggi.
 
- È capitato solo una volta!! Sai.. con gli amici dell'università.. e ho notato che dopo un po' le palpebre diventano pesanti e si ha voglia di andare a dormire.. magari può aiutarci a combattere l'insonnia -
 
Per la prima volta da tempo il ragazzo vide le guance di Sakura imporporarsi. Quella visione piacevole lo distolse solo in parte dalla fitta al cuore che aveva provato sapendo che la ragazza si divertiva con dei nuovi amici, senza di lui.
 
- Tu bevi, Nozaki-kun?-
 
- Non ricordo di averlo mai fatto, ma se mi assicuri che può aiutare vale la pena provare. -
 
Sakura gli sorrise annuendo e versò una piccola porzione di liquido chiaro nei due bicchieri. Ne porse uno al suo ospite e poi tornò a sedersi sul futon, mentre Nozaki rimase seduto sul letto.
Entrambi assaggiarono la bevanda arricciando il naso per il gusto forte. La ragazza bevve un lungo sorso e Nozaki la imitò sentendo un gran calore salirgli alle guance.
 
- Per adesso non sento nulla – constatò il ragazzo osservando il fondo del bicchiere vuoto.
 
- Ci vuole un po' di tempo forse, oppure bisogna aumentare la dose?-
 
Anche Sakura sembrava dubbiosa così riempirono di nuovo i bicchieri, questa volta molto oltre la metà, e ripresero a sorseggiare piano il liquore.
Nozaki si sentiva per la prima volta un po' ribelle come un personaggio tenebroso e delinquente di un manga romantico. Questa esperienza poteva essere un ottimo spunto per una storia.
L'alcool iniziava a dargli un po' alla testa e chiese senza pensare:
 
- Perché non riesci a dormire, Sakura? -
 
- È complicato da spiegare...-
 
- C'entra quel ragazzo che ti piaceva tempo fa? - Nozaki non sapeva perché aveva pensato proprio a quello. Forse perché considerava Sakura una ragazza felice, con pochi turbamenti a cui badare, e l'unico problema che gli avesse mai confidato erano i suoi sentimenti non corrisposti per un misterioso individuo che non l'aveva mai notata.
 
Sakura emise un suono di sorpresa e diventò ancora più rossa. I capelli fulvi e ricci erano sciolti, le ricadevano sulle spalle e sul petto come una cascata di lava. Il rossore le era sceso giù fino alla gola fino a sfiorare le clavicole, lasciate scoperte dal collo largo del pigiama. I suoi occhi viola, un po' lucidi si spostarono a fissare il bicchiere e ben presto vennero celati alla vista di Nozaki dalla lunga frangia ramata.
 
- In un certo senso... in realtà Nozaki-kun...-
 
La ragazza sospirò gravemente, poi guardò il suo interlocutore dritto negli occhi:
-... devo dirti una cosa. Mi dispiace davvero tanto di non essere riuscita a parlartene prima... ma non sapevo come fare.-
 
Nozaki percepì un tuffo al cuore, ma riuscì a rimanere completamente immobile. Cosa c'era di così terribile che aveva impedito a Sakura di confidarsi con lui?
 
La ragazza continuava a rigirarsi il bicchiere tra le dita e a tentennare. Infine bevve tutto d'un fiato il contenuto del secondo bicchiere e si scostò la frangia dagli occhi.
 
- Nozaki-kun, io parto. -
 
- Vai in vacanza Sakura? Non è una brutta cosa.-
 
- No no Nozaki-kun, mi trasferisco all'estero! -
Il ragazzo sentì qualcosa spezzarsi dentro di sé quando la notizia fu assorbita pienamente dalla sua coscienza.
 
- Ma.. in che senso ti trasferisci? Dove vai e per quanto tempo? -
 
Sakura abbassò di nuovo gli occhi e con voce sottile e imbarazzata iniziò a spiegare.
 
- Ho vinto una borsa di studio molto prestigiosa per un progetto internazionale...  sono due anni di tirocinio in cui completerò la mia formazione artistica in Europa, avrò la possibilità di lavorare in diversi atèliers in Francia e in Italia e viaggiare molto. Quando ho ricevuto la lettera di ammissione al progetto non ci volevo credere! -
 
Lo sguardo di Sakura era acceso e Nozaki vi lesse un turbinio di emozioni contrastanti.
 
-Ho paura di andare via da casa, di allontanarmi dalle persone a cui voglio più bene al mondo, ma...-
 
- Ho capito che non posso lasciarmi scappare questa occasione e che le persone che amo, se tengono davvero a me, lo accetteranno e non mi dimenticheranno.
Ho avuto paura di parlartene, Nozaki-kun, perché mi sentivo in colpa ad abbandonarti, non poterti più aiutare con il tuo lavoro, con il tuo sogno... proprio adesso che Let's fall in love! sta finendo e un'altra storia meravigliosa sta per cominciare. -
 
Nozaki si sentì un pessimo amico. Non avrebbe mai voluto che Sakura si sentisse in colpa a causa sua e non gioisse della bellissima occasione che si era guadagnata. Gli fu chiaro per la prima volta di quanto si fosse appoggiato a lei per portare avanti il proprio lavoro, il proprio sogno, senza mai sapere quale fosse quello di Sakura. Aveva dato per scontato che la ragazza fosse soddisfatta di lavorare con lui e che sarebbe stato sempre così. Aveva dato per scontata Sakura. Avrebbe voluto scusarsi con l'amica, ma un groppo in gola gli impediva di pronunciare anche solo una singola parola.
 
- È per questo che ultimamente non mi sono fermata mai a cena e andavo via presto, sono stata una codarda! Anche oggi sono scappata via. Però mi ero ripromessa che ti avrei raccontato tutto oggi, così sono tornata quasi subito indietro.
Ancora per tutta la sera mi è mancato il coraggio. Mi sento triste se penso che non sarò al tuo fianco, mi sento triste se penso che tu potresti essere arrabbiato con me. -
 
Detto questo la ragazza si coprì gli occhi con le dita e sospirò ancora più profondamente.
 
- Sakura, non sono arrabbiato con te. Sei stata sempre un'ottima assistente, con un'etica del lavoro ferrea e mano precisa. Non nego che sarà dura quando sarai lontana, ma sono molto felice del tuo risultato. L'ho sempre saputo, da quando ho visto il tuo quadro in esposizione sulla bacheca del club d'arte, che hai talento. Non essere triste, non c'è motivo. -
 
Le dita di Sakura scivolarono da viso al petto e si fermarono all'altezza del cuore, mentre lacrimoni di sollievo le rigavano le guance.
 
-Ti ringrazio Nozaki-kun, sentire queste parole vuol dire molto per me. -
 
Fu allora che il ragazzo allungò la mano e le accarezzò la testa impacciatamente, affondando per qualche breve attimo i polpastrelli nella chioma ricca e fulva della ragazza.
 
- A quando la partenza? Speravo di riuscissi a darmi un opinione sull'ultimo capitolo di Let's fall in love! È anche grazie al tuo contributo che la storia di Mamiko e Suzuki ha potuto arrivare fin qui.-
 
-Ecco... in realtà parto lunedì prossimo.-
 
Era già venerdì! Sarebbe partita entro tre giorni. Alla notizia il ragazzo sentì come un crack nel petto, vuotò il bicchiere di saké e si premurò di riempirlo di nuovo. Forse l'alcool avrebbe riempito il vuoto che iniziava ad albergargli dentro.
 
 
- Nozaki kun, perché anche tu non riesci a dormire? -
Dalla voce di Sakura trapelava la preoccupazione, Nozaki sentì il bisogno di confidarsi con lei e tirare fuori ciò che lo turbava da settimane.
 
 
- Sakura anch'io devo confessare una cosa.
So che tutti pensate che abbia già mille progetti per la nuova storia, in realtà non ho la più pallida idea di cosa fare.
Non riesco a pensare a dei nuovi personaggi, ad una nuova ambientazione. Ogni volta che ci provo torno sempre sugli stessi passi e mi ritrovo a disegnare Mamiko o Suzuki. Non so se sono capace di pensare ad un altro manga.
 
È arrivato il momento di chiudere Let's fall in love!, ma ho perso l'ispirazione.
Tutto ciò che è accaduto nel manga era ispirato alla vita reale dei miei amici, dalle vostre esperienze, dal vostro carattere e interessi.
Ora che ognuno di voi ha scelto la propria strada io mi sento bloccato nel passato, senza la minima idea di cosa fare in futuro, con l'impressione di non aver concluso nulla di buono. Mi sento inutile. -
 
Sakura scattò in piedi come spinta da una molla. Forse era l'alcool che la rendeva impavida, o la necessità di consolarlo, tanto che si sedette sul letto a fianco a lui prendendo tra le sue mani piccole e calde quelle di Nozaki.
 
La ragazza guardò il mangaka dritto negli occhi con un'espressione dura e appassionata sul volto.
 
 
- Nozaki-kun non dire mai più una cosa del genere!
Tu non sei inutile, sei il mio modello! La tua forza e la tua dedizione nel perseguire della tua carriera mi hanno ispirata. Hai realizzato con successo quello che più desideravi. Sei indipendente da quando sei al liceo e ora sei un artista conosciuto nel tuo campo. Io sono la tua fan numero uno, ma ci sono moltissime altre persone che ti ammirano e amano il tuo lavoro!
È normale avere dei momenti di sconforto. Let's fall in love! è parte della tua vita, si tratta solo di trovare una nuova ispirazione. -
 
Il cipiglio di Sakura si sciolse in un sorriso, mentre Nozaki la ascoltava rapito. Com'era bella Sakura quando parlava con passione, con i capelli scarmigliati e le guance rigate di lacrime.
 
-Per trovare la tua musa, Nozaki kun, non concentrarti sugli altri, guarda te stesso! Se ti senti di essere rimasto indietro, chiediti cosa vuoi veramente.
Esci, esplora, prova esperienze nuove, vivi l'amore sulla tua pelle, appassionati  e stupisciti di nuovo! Vedrai che la storia uscirà come nulla dalle tue dita e affiorerà dalla carta. Devi solo viverla, invece di farla sperimentare agli altri per te. -
 
Quanta saggezza poteva uscire da delle piccole labbra rosee, grazie a qualche bicchiere di saké. Un'ondata di affetto per la sua piccola amica investì Nozaki.
 
- Grazie Sakura, mi sento meglio. Penserò a quello che hai detto, forse devo provare a uscire dalla mia zona sicura. -
 
La ragazza annuì con decisione, mentre massaggiava con distratta tenerezza il dorso della mano di Nozaki.
 
- Sai...questa è una delle ragioni per cui ho scelto di partire. Anch'io, come te, mi sento bloccata. Ci sono tante cose che avrei voluto fossero diverse, ci sono sentimenti che ho desiderato confessare per molto tempo. Ora scelgo di cambiare e spero sia la decisione giusta.-
 
Nozaki ricambiò le carezze di Sakura e lasciò che ciò che sentiva in quel momento parlasse per lui.
 
- È la decisione giusta, ma mi rende triste. Non me ne sono mai accorto prima, perché sei sempre stata al mio fianco, è solo con la tua assenza che ho capito che sei indispensabile. -
 
Nuove lacrime fresche presero a scendere silenziose dagli occhi della ragazza che allo stesso tempo sorrideva timidamente.
 
- Nozaki-kun, non sai per quanti anni ho desiderato che mi dicessi questo, da quanto tempo sogno di essere notata. Ora che te lo sento proninciare sono felice, ma ho capito che non devo più appoggiarmi a te, ho bisogno di trovare la mia strada e essere prima di tutto fan di me stessa. -
 
Mentre parlava, gli occhi di Sakura si erano chiusi e dopo poco appoggiò la fronte sulla spalla di Nozaki, mormorando di avere molto sonno.
Un po'  barcollante, il ragazzo raccolse Sakura, ormai quasi addormentata, tra le sue braccia e la adagiò sul futon. Le rimboccò le coperte, le asciugò le lacrime e le scostò i capelli dal viso.
 
Tornò poi a coricarsi nel suo letto. La testa gli girava, i pensieri si intrecciavano con le ultime parole di lei. Il profumo di Sakura sul cuscino fu l'ultima cosa che Nozaki sentì prima di addormentarsi.
 
 
 
 
Il mattino dopo Sakura si svegliò con il profumo della colazione. Una volta lavata e vestita, entrò in cucina dove Nozaki era impegnato ai fornelli.
 
Il mangaka era di spalle intento a cuocere delle uova, si muoveva con sicurezza e con dei gesti che la ragazza conosceva a memoria.
 
Quella scena così intima fece fremere di felicità la ragazza, che decise di indulgere in sentimenti che ormai aveva deciso di abbandonare.
 
Tra pochi giorni sarebbe partita per un lungo viaggio e decise che, per quanto sbagliato, poteva concedersi di fantasticare.
 
Immaginò che quella mattina fosse un giorno come un altro, in un mondo parallelo dove lei e Nozaki erano una coppia.
Avrebbero fatto colazione, poi si sarebbero messi a lavoro insieme su una nuova storia che sarebbe stata tutta loro. Sakura sapeva che era impossibile, conosceva Nozaki da troppo tempo per illudersi ancora.
 
Il suo amore per lui non si era mai spento, ma di sicuro era cambiato.
Quella che all'inizio era infatuazione, si era trasformata in profonda ammirazione, stima, irresistibile attrazione per sfociare in completa devozione. Sakura conosceva ogni pregio e ogni difetto, ogni piccola sfaccettatura della persona davanti a sé e ne amava ogni parte, fino a soffrirne.
 
Sapeva che non sarebbe stata mai ricambiata e per lungo tempo aveva accettato questo assioma inconfutabile.
Aveva costruito la sua vita intorno a lui, mai troppo lontana, ma mai vicina abbastanza.
Un giorno, però, aveva capito che non le bastava.
Non sarebbe rimasta infelice per sempre sapendo che l'amore della sua vita la considerava solo una fidata assistente.
 
Se non era nella natura di Nozaki cambiare, allora sarebbe cambiata lei.
Poteva farlo solo se fosse stata lontana, impegnata a coltivare il proprio sogno personale di diventare un'artista, a migliaia di kilometri di distanza in un posto in cui era salva dai propri sentimenti.
Perché ogni volta che erano vicini tutte le convinzioni di Sakura sembravano crollare e la sua risoluzione cedere.
Quindi quella mattina Sakura si sedette al tavolo della cucina di Nozaki, perdendosi nelle sue fantasie per l'ultima volta. Mangiarono di gusto in un silenzio confortevole, interrotto solo da qualche chiacchiera leggera.
 
Poi sparecchiarono e Sakura insistette per aiutare Nozaki a sistemare e mettere via il futon, una scusa per prolungare quegli ultimi momenti insieme.
Chissà quando si sarebbero rivisti.
Lo sguardo della ragazza cadde sulla bottiglia di saké mezza vuota, ancora sul comodino insieme ai bicchieri.
Quel liquido magico che aveva permesso loro di comunicare, per una volta senza paura, senza filtri di razionalità.
Prima di addormentarsi una frase di lui le si era impressa nella mente, terminava con “sei indispensabile”. Il solo ricordo le fece male al cuore.
 
- Sakura, ho pensato molto a quello che hai detto.-
 
- A cosa, Nozaki-kun?-
 
- Al fatto che devo vivere delle nuove esperienze invece di lasciare che gli altri lo facciano al mio posto.
Non ho mai provato dei sentimenti forti per nessuno, oltre a quel che considero un rapporto di amicizia.
L'unica sensazione che si avvicina alla passione è quando lavoro al mio manga. Mi hai aperto gli occhi sul fatto che sono troppo impegnato a raccontare di romanticismo senza provare a viverlo.
Forse la nuova storia racconterà di una persona come me, che non sa cos'è l'amore e decide di scoprire che cosa significa, anche se non riesce a capirlo.-
 
- Nozaki-kun, credo sia un'idea meravigliosa! -
 
 
 
Sakura si diresse all'ingresso accompagnata dal suo ospite. Il cielo era chiaro, la luce del sole si rifletteva sullo spesso strato di neve caduta durante la notte, e una volta sull'uscio sentì la brezza fredda e pura accarezzarle il viso.
 
Nozaki la fissava con un'espressione insolita, estranea sul suo volto solitamente inespressivo.
 
- Arrivederci Sakura, buona fortuna.-
 
- Grazie Nozaki-kun, buona fortuna anche a te. -
 
Si sorrisero poi Sakura si girò di spalle, per evitare di piangere di nuovo, e si allontanò lentamente.
 
Si sentiva libera finalmente, ma un senso di insoddisfazione la disturbava come una mosca che ronza vicino all'orecchio.
 
Cambiare era più facile a dirsi che a farsi, si era ripromessa di rinascere come una nuova Chiyo Sakura, una ragazza coraggiosa e decisa!
Doveva compiere il prima passo nella sua nuova vita.
 
Si voltò indietro e notò che Nozaki non aveva ancora richiuso la porta e la stava guardando allontanarsi.
Allora Sakura corse verso di lui, con gli occhi che le brillavano di furbizia.
 
- Nozaki-kun, ho un'idea per il primo capitolo del tuo nuovo manga -
 
Gli afferrò il collo della camicia tirandolo dolcemente verso il basso, i loro nasi si incontrarono alla stessa altezza e lo baciò.
 
Le labbra di Sakura erano calde e morbide contro quelle di Nozaki, serrate dalla sorpresa.
Dopo qualche secondo di shock, il mangaka chiuse gli occhi e rispose timidamente a quel contatto, infilando istintivamente una mano nei capelli fulvi e setosi di Sakura.
 
Dopo poco si separarono, un po' intontiti come dopo due bicchieri di saké. Nozaki era senza parole, aveva bisogno di tempo per metabolizzare quello che era appena accaduto.
La ragazza invece gli regalò un grande sorriso e si allontanò definitivamente in direzione della stazione, agitando la mano a mo di saluto.
 
- Buona giornata Nozaki kun! -





N/A
Ciao a tutti! Grazie per aver letto questa storia, spero vi sia piaciuta. Era da tempo che volevo scrivere di una Sakura coraggiosa e indipendente, anche se un po' fuori dal personaggio, che viaggia per il mondo! Anche se il mio spirito di fangirl vorrebbe un lieto fine per i due, forse non è ancora il momento. Nozaki deve ancora scoprire cosa vuol dire innamorarsi. Forse in questo universo parallelo Sakura gli ha appena fornito un indizio. Se volete lasciare un commento mi farebbe molto piacere.
Alla prossima!
T

 
  
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