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Autore: GGandGLEE    29/06/2017    2 recensioni
Quando Phil Coulson finge la sua morte per annientare l'HYDRA, Melinda May si ritrova a parlare con la sua tomba. Peccato non sappia che lui è lì, nascosto dietro un albero, ad ascoltarla. Philinda. (se avete visto Sherlock, molti feels torneranno a galla.)
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melinda May, Phil Coulson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prendere parte al proprio funerale non era stata una magnifica idea. Fury gli aveva detto di stare alla larga mentre seppellivano quella bara vuota, ma non aveva voluto sentire ragioni. Voleva esserci.
Vedere tutti quegli agenti piangere la sua morte non lo aveva scosso più di tanto, ma vedere Melinda May piangere per la prima volta dopo il Bahrain era stato un duro colpo.
Il fatto che stesse piangendo per lui, poi, non aveva aiutato molto.
Aveva guardato l’intera cerimonia nascosto dietro un albero. Era appena terminata e tutti stavano dicendo i loro ultimi addii.
Se ne andarono tutti, uno alla volta, ognuno inginocchiandosi un’ultima volta accanto alla tomba prima di andare. Tutti tranne Melinda.
Phil rimase a guardare come la donna fosse rimasta lì, immobile. Non piangeva più, ma era ancora visibilmente sconvolta.
Sentì il bisogno di correre da lei, ma in qualche modo riuscì a trattenersi.

May si avvicinò alla bara, facendo scorrere le dita sull’incisione.
“Una volta mi hai detto di non essere il grande agente che tutti dicevano che fossi.” Cominciò a parlare, la sua voce strozzata come Coulson non l’aveva mai sentita prima. “C’erano volte in cui addirittura pensavo che non fossi un agente serio, tanto era il tuo coinvolgimento personale in alcune missioni, ma lascia che ti dica una cosa: eri-”
dovette fermarsi per asciugare le lacrime, che cadevano così pesantemente sulle sue guance che quasi le bruciavano. “-eri il miglior partner e il più affettuoso uomo che avessi mai conosciuto, e nessuno sarà mai in grado di farmi credere il contrario. Dopo il Bahrain ero..ero instabile, spaventata, sola. Ma tu sei sempre stato lì, e te ne sono immensamente grata.”
Si inginocchiò e cominciò a piangere ancora più forte, non riuscendo a fermarsi.

Coulson maledisse in silenzio se stesso per averle causato una tale sofferenza.
“Tu sei sempre stato lì e credo di averti dato per scontato, Phil. Mi ero ripromessa che un giorno te lo avrei detto, quando le nostre missioni fossero giunte al termine e avessimo aperto quella famosa bottiglia di Haig. Avrei dovuto dirtelo prima, ma speravo di avere più tempo. Ti amo, Phil Coulson.-”

Phil spalancò gli occhi. Aveva davvero appena detto di amarlo?

“-ti amo come non abbia mai amato nessuno. Ti amo e mi consuma sapere che tu sia dovuto andare senza che fossi in grado di dirtelo.”

Melinda May lo amava. La donna che aveva amato per tutta la sua vita gli aveva appena detto di amarlo e credeva fosse morto. Il destino di certo sapeva come prendersi gioco di lui. Sarebbe dovuto essere il momento più felice della sua vita, eppure, era il più doloroso. Voleva andare da lei, baciarla, dirle dei suoi sentimenti. Ma non poteva, e non lo fece. Tornò a guardarla. Sembrava così fragile, così distrutta..

“Credo che tutto sommato non sia la donna coraggiosa di cui tutti parlano. Avrei dovuto dirtelo prima, lo so, ma mi conosci, non so gestire queste cose. Eri sempre in grado di capire cosa stessi pensando con un semplice sguardo, non mi sono mai abituata ad esprimere i miei sentimenti.
Come farò senza di te, Phil? Come farò ad andare in missione senza sentire la tua voce dall’auricolare che mi dice che andrà tutto bene?
Nulla andrà bene, non se non ci sei.
Ti amo, e ogni singola parte del mio corpo sentirà la tua mancanza in eterno.”

Si alzò e fissò la tomba mentre Phil, che ormai piangeva, fissava lei. Stava cercando di convincersi che era la cosa giusta da fare, fingere di essere morto e riuscire a sconfiggere l’HYDRA una volta e per tutte, specie ora che aveva scoperto che aveva talpe anche nei piani alti dello S.H.I.E.L.D.
Se avessero pensato di aver ucciso il vicedirettore, prima o poi avrebbero abbassato la guardia. E in quel momento, Phil sarebbe stato lì ad attenderli.
Eppure, guardare Melinda combattere con i propri sentimenti gli stava facendo rivalutare la cosa.

Melinda cominciò ad andare via lentamente, voltandosi un’ultima volta.

“Per favore, un’ultima cosa. Un’ultima missione, Phil, per me. Non accettiamo mai missioni personali, lo so, ma potresti fare un’eccezione? Non…non essere morto, okay? Solo per questa volta. Solo per me.”

Fissò la tomba un’altra manciata di secondi. Le sue ultime speranze si infransero, e se ne andò.
Coulson cominciò a piangere disperato. “Non sono morto, e tornerò da te. Te lo prometto.”

Si alzò con cautela per uscire dal cimitero. Nel mentre, notò Melinda che si voltava indietro, e tornò velocemente a nascondersi.

Melinda si fermò un passo prima dell’uscita per ricomporsi. Respirò profondamente, si asciugò le lacrime e si aggiustò i capelli. Poi lo sentì. Un rumore di passi. I suoi passi. Avrebbe potuto riconoscerli tra mille. Erano lontani, ma non troppo, comunque all’interno del cimitero. Lui era lì. Fece per girarsi, poi scosse la testa. Phil era morto, non poteva essere lui. Mentre uscì dal cimitero, si girò per l’ultima volta ed ebbe l’impressione di vedere un’ombra più che familiare sparire dietro un albero.

Era solo un sentore, ma era abbastanza. Phil Coulson era vivo, e lei avrebbe fatto di tutto per riportarlo tra le sue braccia.

-philindaphilindaphilindaphilindaphilinda

Bene gente, questa è una one-shot, ma il finale permette di continuarla se mi dite che vi piace. Che faccio, continuo o lascio così? Fatemi sapere


 
   
 
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