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Autore: letiziola03    30/06/2017    2 recensioni
"Erano giorni che Ruby non usciva dalla sua stanza, o meglio, non usciva più da quel giorno, il giorno in cui aveva perso tutto."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ruby, Sapphire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Goodbye




Erano giorni che Ruby non usciva dalla sua stanza, o meglio, non usciva più da quel giorno, il giorno in cui aveva perso tutto.

 

Quel giorno tutto sembrava normale: si era svegliato, aveva salutato la madre ed era andato in giardino a curare i suoi Pokémon.

Come al solito Sapphire lo aveva raggiunto e avevano iniziato a parlare delle solite cose.

Quel giorno però Sapphire era molto più esuberante del solito: il padre le aveva comunicato che una famiglia di Numel era rimasta bloccata da una frana nel Passo Selvaggio e che necessitava di aiuto.

Ovviamente la ragazza si era subito offerta di andare sul posto quel pomeriggio, e ora cercava di convincere Ruby a seguirla.

Riluttante per il fatto che il Passo Selvaggio fosse franato accettò comunque, dopotutto non poteva lasciarla sola.

 

Dopo qualche ora di viaggio erano lì, sulla cima del Monte Camino: il versante del vulcano era in buona parte franato e inagibile.

Ruby provó a convincere Sapphire a tornare indietro, ma niente, diceva di non poterli lasciare lì abbandonati, così si avvicinó all'entrata del Passo Selvaggio.

 

Rruuuumble Rruuuumble

 

All'improvviso ci fu una leggera scossa di terremoto, all'incirca di tre secondi.

A quel punto era da incoscienti soltanto pensare di poter scendere nel Passo Selvaggio, così Ruby disse a Sapphire di tornare indietro.

Anche Sapphire capì il rischio e fece per tornare indietro, ma la roccia sotto di lei si sgretoló, facendola precipitare nel vuoto.

 

Ruby rimase impietrito a guardare la scena, senza realizzare cosa stesse succedendo: vide l'amica tendergli la mano, mentre piano piano precipitava, e sentì il suo urlo rimbombare in tutto il Monte Camino.

 

Pochi secondi dopo scese correndo in cerca di Sapphire, nella speranza che stesse ancora bene.

Il suo cuore batteva all'impazzata e la mente era bianca, non voleva pensare al peggio: continuava a ripetersi che stava bene e che al massimo aveva qualche osso rotto.

Poi la intravide tra le macerie e si fiondò da lei: era sdraiata su dei massi e della polvere la ricopriva, il completo rosso, che egli stesso le aveva cucito, era immerso in una pozza di sangue e il petto non si muoveva più...aveva ormai esalato l'ultimo respiro.

 

Da quel giorno la vita di Ruby non fu più la stessa, ormai passava il suo tempo a ricordare: ricordare la disperazione nel realizzare la morte di lei, il senso di impotenza nel non poter far niente, la vergogna e il senso di colpa nel dover dare al Signor Birch la notizia, il pianto disperato dell'uomo che aveva appena perso la figlia e Sapphire, quasi tutto il suo tempo lo passava a ricordare la ragazza.

Di Sapphire ricordava ogni cosa: da tutti i loro momenti passati insieme ai loro litigi, dal colore dei suoi occhi al suo modo di aiutare sempre gli altri.

 

Ormai era certo che, con la ragazza, anche una parte di lui fosse morta, perchè i giorni senza Sapphire non avevano senso.

 

Durante il funerale tutti cercarono di dargli conforto perchè sapevano come si stesse addossando tutte le colpe, ma fu inutile: nonostante le parole dei suoi amici DexHolders, di Lino, del suo mentore Adriano e perfino del signor Birch stesso il suo stato umorale non cambió, e si chiuse nella sua stanza.

 

Erano giorni che non usciva dalla sua camera e che non parlava con nessuno.

Per lui era irrilevante il tempo che scorreva: passava la totalità delle giornate a guardare vecchie foto e a rivivere momenti passati, come se avesse paura di dimenticare qualche dettaglio della ragazza. Di solito continuava così finché non crollava esausto, tra le lacrime.

 

Quella notte però venne svegliato dal vento che soffiava.

Mentre si alzava per chiudere la finestra sentì i suoi genitori parlare, così uscì silenziosamente per origliare: parlavano di Birch e di come avesse smesso di lavorare per la troppa mancanza della figlia.

A quel punto il senso di colpa per Ruby si fece insopportabile, e decise che non poteva più stare in quel posto: si caló dalla finestra e si mise a correre senza meta.

 

Quella notte faceva freddo, cosa inusuale nella regione di Hoenn, ma nonostante ciò Ruby corse per un bel pò di tempo.

Arrivò al percorso 104 e si sedette sulla scogliera ad osservare il mare, che quella sera era in tempesta.

Il rumore delle onde stimolava i suoi pensieri. Aveva tanti ricordi legati al mare: quando finì in mare mentre catturava Pokémon con Lino, quando si immerse per raggiungere l'Antro Abissale, il Kyogre gigante che aveva affrontato al Parco Lotta, i giorni sulla schiena di Walo con Sapphire e, più semplicemente, gli occhi di Sapphire, dello stesso colore del mare.

 

"Ci sono ricaduto eh" disse con un sorriso amaro "qualsiasi cosa mi riporta a lei...".

Si alzó e si mise ancora più vicino allo strapiombo.

"E se dovesse andare così? forse sono qua perché è qui che devo rimanere" pensò iniziando a muovere un passo verso il vuoto.

 

"Fermati"

 

Una voce risuonò tra il vento. Ruby conosceva benissimo quella voce e, inizialmente, pensò di essere ormai completamente matto.

 

"Che c'è? le luci che mettono a quelle stupide gare ti hanno rincretinito?"

 

Con esitazione si giró e non poté credere ai suoi occhi: Sapphire era dietro di lui e lo fissava con sguardo severo. I vestiti erano gli stessi che indossava sul Monte Camino e non aveva tracce di lesioni, come se nulla fosse accaduto.

 

"Sa-Sapphire" singhiozzó mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime "C-come? T-Tu sei..."

"Si, lo so"

"Dimmi che è stato solo un'incubo e che tu se qui sana e salva"

"Non posso. Quello che è successo è reale, non faccio più parte di questo mondo"

A quel punto il ragazzo sfociò in un pianto disperato.

"Perchè a te?! Perchè non io...È tutta colpa mia se è finita così...I-Io dovevo proteggerti..."

"Non è colpa tua, doveva succedere e basta"

"Ma io non posso continuare così! Hai visto tutto il dolore che ho causato a tuo padre?! Sai quanto dolore provo io?! Io non posso vivere senza te... nulla ha senso senza te! Qualsiasi cosa mi riporta a te: il cielo, il mare, gli alberi, i Pokémon... sei ovunque! Non ce la faccio a continuare così..." inizió ad urlare avvicinandosi alla scogliera "Io ti amo".

 

"Ti ho detto di fermarti" pronunció avvicinandosi a lui "Ora ascoltami: io sono benissimo quello che provi e capisco tu ti senta in colpa, ma non è colpa tua...nessuno poteva sapere quello che sarebbe successo. Se proprio dobbiamo dare la colpa a qualcuno bisogna darla solo a me: io ho insistito per andare nonostante la frana, io ti ho convinto, e sempre io ho valutato male la situazione fregandomene delle conseguenze. In tutta questa storia, l'unica colpa che hai e di addossarti le responsabilità.

Capisco benissimo quello che senti, perché è lo stesso che sento io: vedere te, mio padre e tutti gli altri in queste condizioni non mi fa stare bene.

Il motivo per cui sono qui è aiutarti, perché anche io ti amo e non posso vederti in queste condizioni, non posso permetterti di gettare via la tua vita così.

La vita è un dono prezioso e non deve assolutamente essere gettata via con così tanta leggerezza. Io stessa vorrei continuare a vivere, e non posso permette che tu smetta a causa mia, non posso perdonarmelo, quindi, se proprio ti senti in colpa e vuoi fare qualcosa per me, vivi.

Vivi ogni giorno come avrei fatto io, vivi per realizzare i tuoi sogni, vivi per i tuoi genitori che soffrono a vederti così, vivi per mio padre e dai anche a lui la forza di vivere...vivi per me.

Detto a parole è semplice, mentre i fatti sono molto duri da realizzare, ma devi avere la forza...fallo per me! Trasforma le tue debolezze nei tuoi punti di forza: hai detto che qualsiasi cosa ti ricorda me, no? Bene, invece di sentire la mia mancanza, e provare dolore e nostalgia, trova la mia presenza in ogni piccola cosa: quando guarderai il cielo saprai che io sono lì a volare con Pilo, quando guarderai il mare invece sarò con Walo, quando passerai vicino ad un'albero mi sentirai arrampicarmi, sentirai le mie urla di disappunto ogni volta che cuci un vestito o partecipi ad una gara e le mie risate ogni volta che incontri un Pokémon.

Io sarò ovunque, sarò sempre con te.

Vedrai che il tempo passerà senza che neanche tu te ne accorga e, quando il tuo tempo sarà esaurito, io sarò ancora qui ad aspettarti. È una promessa.

Quindi, per favore, ora torna a casa dai tuoi genitori e fa quello che ti ho detto...tanto è solo un arrivederci."

 

Ruby ascoltó tutto il discorso a testa bassa, senza proferire parola.

In quel momento non sapeva neanche lui che pensare: forse era diventato pazzo e quello era solo uno scherzo del suo cervello, forse era reale e aveva avuto il privilegio di rivederla ancora. Comunque stavano le cose non poteva ignorare la richiesta di Sapphire.

Vedendolo ancora cupo Sapphire gli si avvicinó e gli accarezzó la guancia.

Invece della pelle morbida di lei, Ruby sentì soltanto gelo fin dentro le ossa.

"Allora è davvero un'arrivederci?" disse con un sorriso mentre le lacrime gli rigavano il viso.

"Te l'ho già detto no? E' una promessa... e io mantengo sempre le promesse, dovresti saperlo".

 

I due si fecero un cenno con la mano, poi lei sparì.

 

Molti anni dopo

 

"Qua è Hoenn TV e oggi vi presenteremo le news del giorno.

La notizia primaria è che ieri notte si è spento il secondo DexHolder di Hoenn, Ruby, figlio del conosciutissimo capopalestra di Petalipoli, Norman.

Molti meriti vengono associati a questa persona: in primis il privilegio di avere un Pokédex, che ne afferma le capacità in battaglia, poi possiamo ricordare anche il ruolo fondamentale che ha avuto nella battaglia contro Groudon e Kyogre svariati anni fa, insieme alla sua compagna Sapphire Birch, e ricordiamo anche il ruolo chiave avuto nella questione di Jirichi al Parco Lotta e nella distruzione del Meteorite.

Queste sono le cose note a tutti, ma pochi di voi sapranno questi dettagli, che solo noi di Hoenn TV vi portiamo: nonostante il talento in battaglia, Ruby, si è sempre dedicato alle gare Pokémon, acquisendo notorietà in questo campo, ma dopo la morte accidentale della sua compagna Sapphire Birch il suo comportamento cambió totalmente.

Voci attendibili assicurano che nel periodo successivo alla morte di questa passó un breve periodo di sconforto, ma che una notte, dopo essere scappato di casa, tornò come nuovo. "Miracolo" definirono questa cosa i genitori.

Gli anni successivi li dedicò alla scalata alla lega, cosa inaspettata, diventando campione ma rifiutandone il titolo.

Si dedicò anche alla ricerca, al fianco del Professor Birch, completando il Pokédex e partecipando spesso a spedizioni in altre regioni.

Un giorno ad un'intervista gli venne chiesto il perché di tutto ciò e lui rispose semplicemente: "sto vivendo la mia vita come vivrebbe una persona a me molto cara che non può farlo, realizzando i suoi sogni".

Se posso permettermi spettatori, direi che è stato veramente un grande uomo, ma ora passiamo alle prossime notizie..."

 

Prima il buio e poi una luce accecante.

"Te lo avevo detto no? ci saremmo rivisti presto... ora andiamo, tua madre non fa altro che chiedere di te".

 

La promessa era stata mantenuta e adesso i due ragazzi, esattamente come quel giorno, come due quindicenni spensierati, camminavano insieme.

 

"Grazie di aver vissuto per me"

"Ne è valsa la pena per rivederti, sei stata con me in ogni singolo gesto"

"Ora sono con te di nuovo, e lo sarò per sempre"

"Come ci eravamo promessi".

   
 
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