Hunger Games, 'Uno specchio troppo grande' di pandafiore su EFP Fanfiction

Uno specchio troppo grande

Ti rialzi dal letto stordita. Ti asciughi con una mano le lacrime dal viso, ma non pensi di essertene pentita. Brucia ancora il collo per quei baci e te lo sfiori a poche dita, come per cancellare tutto. Sapevi che doveva succedere, ormai ti eri rassegnata, eppure non vuoi.

Ti incammini e raggiungi lo specchio dell'armadio: è grande, anche troppo per il tuo corpo minuto. Guardi le tue gambe di donna, i fianchi sempre più dolci e quel seno così diverso da com'era anni fa. Senti ancora di essere quella sedicenne che correva tra gli alberi dell'arena. La ragazza di fuoco ti chiamavano, e forse quello ti piaceva. Non sarai mai più come allora, nonostante sia quello che ora vuoi.

Ti ritrovi ad essere disgustata da te stessa, riflessa in questo maledetto specchio che non ti ha mai lasciata in pace, ombra impalpabile ma malvagia, così ti giri e vedi lui. È sdraiato come un bambino, a pancia in giù, nudo, proteso verso la tua parte di letto. Ti chiedi come sei arrivata ad amarlo e ti strizzi il ventre con una mano. Il problema è che non lo ami. Non lo hai mai amato e non lo amerai mai.
Tu non sei fatta per amare, e anche se gli altri vogliono convincerti del contrario, tu non provi niente per Peeta e non hai provato niente nemmeno pochi minuti fa, quando con un'enorme probabilità ti ha messa incinta.
Perché è questo che volevate, giusto? Un bambino, una famiglia felice, un futuro. Il tramonto nei campi di grano, la casa in un prato, magari una sedia a dondolo in giardino. Certo, certo. Ne avete parlato così tanto, tu e Peeta. Gli brillavano gli occhi quando, finalmente, gli hai detto di sì, dopo così tanti anni. Ed ormai non potevi più tirarti indietro, sarebbe stato inutile, oltre che sciocco.

Ti rigiri verso lo specchio. La tua mano preme ancora su quel pancino, che fra poco crescerà e diventerà orrendo: solo un peso per te, che vuoi andare a caccia, nei boschi, e sentirti libera. Maledici te stessa, maledici quell'uomo sdraiato nel letto, dal respiro pesante, soddisfatto, e riprendi a piangere. Maledici anche il figlio che porti in grembo, ma poi no, no non vuoi davvero farlo e te ne penti, e ti accasci a terra, singhiozzando in silenzio. Abbracci te stessa e ripensi a quella stupida parola che ti ha convinta, illusa, ammaliata: Rinascita.
Suonava così bene.
Ma la verità, la verità è che dalla cenere non può rinascere proprio niente. Ci hai voluto credere, ci hai sperato. Ma chi ti ridarà tua sorella? E chi darà ad Annie un marito e a Finn un padre? E che ne sarà della moglie di Boggs, che ancora non vuole credere alla sua morte? È tutta cenere, siete tutti arsi nella girandola di fuoco. Morte. È la morte che vi circonda.

Ti guardi un'ultima volta allo specchio, ti rivedi distrutta. Le tue braccia ti stringono perché nessun altro lo fa con le proprie.
E pensi, infine, che forse quello specchio non lo troverai poi così enorme, nei prossimi nove mesi.

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Buongiorno ;)
In questa breve ff ho voluto esprimere qualcosa di diverso dal solito amore idilliaco: per tutti e tre i libri Katniss è una persona menefreghista, che non vuole figli e che ben poco si interessa a Peeta - fino a quando questo non è sotto le grinfie di Snow, a Capitol City. Come può, dunque, aver desiderato due bambini? ho pensato. Semplice: non l'ha fatto. Ha solo accontentato il desiderio di Peeta di una famiglia felice, ma non è ciò che lei vuole realmente.
Spero sinceramente di essermi perlomeno avvicinata all'originalità e, se non questo, di aver almeno ben mantenuto il carattere di Katniss - sì, quello distrutto dalla guerra e dalle morti.
Spero di cuore che vogliate lasciare il vostro parere. Un abbraccio e a presto ;)
pandafiore