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Autore: AgusTinaD    30/06/2017    0 recensioni
Haruka rifiutato continuamente dalle persone a cui si dichiara pensa che la anima gemella non esista, incontra un strambo venditore che gli offre la cosa che più desidera, un robot?! ma parla sul serio?!
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Hayato Shigino, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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Pov Haru
L’indirizzo che mi diede quel tizio era di un bar abbastanza isolato ed alquanto strambo, per prima cosa, era situato in mezzo al parco circondato da alberi altissimi, poi guardandomi intorno era completamente vuoto ad eccezione del ragazzo biondo seduto su uno sgabello vicino al bancone.
Quel ragazzo era vestito in maniera molto bizzarra sembrava che l’arcobaleno gli avesse sputato addosso, per non parlare dei capelli erano tutti disordinati e dallo sguardo potevo percepire fosse molto ansioso, quei occhi rossa mi scrutavano da capo a piedi, non aveva un minimo di imbarazzo. Lo sorpassai velocemente ignorandolo completamente nonché fossi maleducato ma quel ragazzino non mi sembrava molto fidabile.
“Ehi, tu! Non ignorarmi!” piagnucolo, il biondino. “Scusa, ma non sapevo se eri tu il proprietario del telefono” mi scusai dopo che lui mi spiego che il telefono gli appartenesse.
Mi offri un caffè e io volentieri lo accettai tanto non avevo niente da fare quel pomeriggio.
“Tenga il suo telefono” nonostante capissi che aveva al in circa la mia stessa età se non fosse ancora più giovane preferì mantenere il lei, non volevo coinvolgermi tanto con lui.
“Oh… grazie, sono salvo, questo è un istrumento per il mio lavoro ed è molto importante” sospiro sollevato, togliendosi un problema di dosso, mi incuriosiva che lavoro facesse questa persona cosi particolarmente vestita.
“Posso domandargli che lavoro fa?” gli chiesi per poter calmare la mia curiosità.
“Sono un venditore” beh non sembrava proprio, se mai avrei detto che fosse un comico, ma se lo diceva lui, adesso potevo anche andarmene la mia tazza era vuota e non avevo nient’altro da fare lì.
“Bene, ho già restituito il suo telefono sarà meglio che io vada”
“No…aspetta un attimo, voglio darti qualcosa in cambio”  ma cosa voleva ancora, io volevo tornarmene a casa cosi da poter mangiare tranquillamente il mio sgombro. “Potrai comprare i prodotti della pagina web della Death Moon… a prezzi formidabili!” certo che l’offerta era allentante ma questo mese dovevo assolutamente risparmiare.
“Non è necessario, non voglio utilizzare i miei soldi per comprare cose su internet, grazie comunque” tentai d’alzarmi ma il suo braccio mi blocco il passaggio.
“Aspetta…aspetta un attimo” cercai di oltrepassarlo. “Bene…ormai…chiedimi quello che vuoi. Nella vita c’è sempre qualcosa che desideriamo, vero?” lo guardai perplesso, questo era veramente pazzo. “Cibo? Un cagnolino? Un telefono? Qualsiasi cosa mi chiederai io riuscirò a dartela” sembrava disperato e ormai il mio limite di pazienza si stava esaurendo, che persona fastidiosa, ma se tanto era disperata potevo anche chiedergli qualcosa di impossibile.
“Io, voglio una fidanzata” mi sorpresi pure io della mia sincerità. “Puoi darmela? Mi puoi dare veramente la fidanzata che io voglio? C’è l’ha? Me la dia…” forse stavo esagerando, ma la pressione della giornata stressante non mi stava aiutando.
“Non t’importa se è un fidanzato? Sai, le versioni femminili sono ancora in fase di produzione ma quelle maschili sono già pronte!” ok… forse dovevo allontanarmi lenta e silenziosamente da questo essere senza neuroni. Solo per non farlo sclerare gli segui il gioco.
“Si” mi diede un biglietto da visita o presentazione non capi molto tanto ero concentrato alla ricerca di una uscita che mi portasse via da questa gabbia di matti.
“Questo è il mio biglietto di presentazione, se hai tempo, visita la pagina web… certo mi dimenticavo…, questo è un secreto assicurati di non dire a nessuno su questo, se succede il contrario non sarai molto fortunato…” “Ciao, Haru- chan…”
Mentre guardavo il biglietto non mi accorsi che quel ragazzo se n’era andato, usci dal locale velocemente e lo cercai con lo sguardo ma non trovai nessuno.
“ Ma come sapeva che mi chiamavo Haru”
Arrivato a casa, mi sdraiai sul comodo divano in salotto, diedi una occhiata al biglietto.
“DEATH MOON. Nagisa? Anche lui ha un nome da ragazza” mi venne tutto in mente come in un flashback, come ero riuscito a ridicolizzarmi cosi? Poi dicendo in giro che volevo una fidanzata, cosa mi era venuto per la testa? Era stata proprio una giornata imbarazzante questa.
Dopo avermi preparato il mio prezioso sgombro e aver sistemato almeno un po’ casa pressi il biglietto, girandolo fra le mani, senza saper con certezza cosa farne. In realtà non credo a tutte quelle cose strane dette da quel strano ragazzo ma dare una sbirciatina non nuocerà a nessuno.
Così digitai l’indirizzo della compagnia sul mio computer.
“Negozio di amati…DEATH MOON…?”che roba è questa, non sarà mica che sono finito in quei siti d’incontri? Quello che mi mancava per finire la giornata.
Nella presentazione c’era scritto…
< Il nostro obbiettivo è creare un fidanzato/a  completo/a , per favore scriva le sue preferenze per il suo fidanzato/a perfetto/a, sia le capacità che il fisico, possiamo aiutarti a crearlo.>
Cosa? Ma è uno scherzo?

Sarà una compagnia dedicata al traffico di esseri umani? O sarà una specie di bambola gonfiabile? Ah… va bene adesso che sono già nella pagina d’inizio entrerò nel sito.
Appena schiaccia il pulsante di inizio mi apparse una scritta.
al momento solo un modello disponibile.
Adesso che ricordo quel tizio strano mi disse che c’erano solo i modelli maschili disponibili. Sarà vero? Premi il tasto su quel nome e apparse davanti ai miei occhi l’immagine di un ragazzo. Aveva la carnagione lievemente abbronzata, direi dorata ma non eccessivamente, occhi verdi sembravano due gemme che ti rapivano e ti trasmettevano serenità, capelli biondi cenere quasi castani chiari, lineamenti dolci ma mascolini senza ombra di imperfezione, le labbra formavano un sorriso molto dolce quasi innocente. Senza dubbio un bel ragazzo, guardando la sua immagine mi venne una nostalgia molto profonda, mi sembrava di averlo visto già da qualche altra parte ma non riuscivo a ricordare. Forse su qualche rivista, ma non credo. Poi io ero in cerca di una fidanzata ero entrato solo per curiosità, ora potevo anche uscire, ma c’era un sentimento che mi impediva di chiudere quella finestra, volevo vedere fino a dove arrivava questo scherzo ben elaborato.

Con due giorni gratis, posso restituirlo senza pagare niente, l’offerta non è male.
Guardai la casella dove potevo scrivere le mie preferenze personali. Addirittura posso scegliere quello che voglio! Ma allora facciamo per bene il ragazzo dei miei sogni, mi missi a ridere al pensiero certo potevo scegliere tante cose così mi diverti a mettere quello che una ragazza avrebbe messo, poi mise alcune cosette che mi avrebbero fatto comodo e poi una intera lista di quello che mi sarebbe piaciuto fare se avessi la ragazza tanto per giocarci un po’, al primo posto che sapesse cucire magnifici pietanze con lo sgombro come protagonista, che sapesse nuotare, che sia come una mogliettina perfetta e tutto il resto.
Scrissi quasi per più di tre ore specificando bene alcuni particolari. Scelsi anche quanto doveva essere affettuoso, romantico, geloso, divertente, protettivo, e tante altre opzioni.

Appena finito, mi addormentai velocemente. Ero stanchissimo.
Al mattino successivo la campanella mi sveglio, ero così stanco che non riuscivo ad aprire occhio, ma che me l’aveva detto di rimanere sveglio per scrivere delle sciocchezze?
Guardando l’orologio notai che erano le 6:35, che razza di persona disumana poteva suonare a quell’ora? Ancora molto assonato andai ad aprire la porta. Forse stavo ancora dormendo, il signore davanti a me era vestito tutto di nero e aveva una specie di caso ricoprendogli il volto.
“Siete voi il signore Haruka Nanase?” signore mi pareva un po’ eccessivo, non ero così vecchio. “Questo è il prodotto che lei ha ordinato dalla compagnia DEATH MOON” mi indicò il grandissimo scatolone grigio che aveva di fianco. “Per favore, metta la sua impronta digitale qua” mi mostrò un tablet dove dopo poggiai le mie impronte.
Altri uomini portarono la scatola dentro, dopo che essi si erano ritirati ed io rimassi solo con quel scatolone non seppi cosa farne.
Makoto 01…questa compagnia è molto efficiente , l’ho ordinato solo ieri ed oggi è già qui.
Vidi un bottone che lampeggiava e lo schiacciai, appena lo feci, lo scatolone si apri mostrando il ragazzo che avevo visto nella immagine ieri sera, era completamente nudo ed aveva gli occhi chiusi come se stesse dormendo. Come sembrava addormentato lo guardai in un inizio ma poi senza previo avviso mi cade addosso, tentai con tutte le mie forze di non mettermi a gridare come una femminuccia, ma il suo corpo era troppo pesante, tentai ancora e con più sforzo riuscì a spostarlo d’un fianco e mi ritirai velocemente, gattonai verso il divano e da li osservai lo sconosciuto che era sul mio pavimento privo di coscienza.
Mi avvicinai per tentare almeno di svegliarlo per mandarlo via, non volevo ancora guai.
“Ehi…ti puoi svegliare? Ehilà?” non si muoveva nemmeno, poteva respirare? Mi avvicinai al suo nasso e non riuscì a percepire niente. Il polso! Gli presi il polso ma questo non batteva, ed il suo corpo era molto freddo. È morto? Forse è un cadavere… adesso cosa faccio? Rin! Certo Rin può forse aiutarmi!
Quando stavo per uscire a chiamare Rin il telefono squillo.
“Pronto?” chi poteva chiamarmi giusto in questo momento?
“Haru- chan…?, sono Nagisa”
“Nagisa? Ah… quel Nagisa , ha chiamato al momento giusto!” giusto l’uomo che volevo sentire per dirgliene delle belle.
“Si, proprio io, Haru- chan, volevo domandarti se sei soddisfatto con il prodotto che la compagnia ti ha inviato?” ma fino a che punto voleva prendermi in giro questo?
“Ti azzardi a domandarmi se sono soddisfatto!?PERCHE MI AVETE INVIATO UN CADAVERE?!” volevo delle spiegazioni subito.
“Cadavere? Haru-chan, per favore, non scherzare, la nostra compagnia non ha cadaveri come prodotti” piagnucolo offeso quella specie di bambino del asilo in corpo ad un ragazzo.
“Pero questa persona non si muove!” mi stavo esasperando sempre di più, non volevo diventare complice di un atto criminale era ancora abbastanza giovane per passare i miei giorni in prigione, rinchiuso, senza abbastanza acqua come potevo vivere, ok forse stavo esagerando ma come potevo reagire se c’era un uomo morto in casa mia?.
“Non si muove? Haru per caso non lo hai accesso?”
 “Accenderlo? Come accenderlo?” Manco fosse un frigorifero o forse…
“Haru… cosa posso fare con te… vai a leggere il manuale d’istruzione che è dentro la scatola, ti chiamerò tra due giorni, Ciao” manuale? Stavo per chiederle cosa intendesse ma praticamente mi chiuse il telefono in faccia.
Dopo aver trovato il manuale cominciai a leggerlo. Impostazione lingue…, sicurezza, caratteristiche del prodotto…
“Accensione…” Nel manuale c’era scritto che per poterlo accendere doveva dare un bacio al prodotto.
Ancora un po’ incredulo mi avvicinai al ‘androide’ e lo bacia rapidamente, cosa importava tanto era solo un oggetto. Ma nel preciso momento in cui glielo diedi , lui apri gli occhi e l’anello che portava al dito cominciò a brillare.
L’androide si raddrizzò e con gli occhi cominciò a memorizzare tutte le mie caratteristiche.
Continuavo a guardarlo, stupito più che mai, non ci potevo credere.
“Sei vivo! Ti sei accesso”
“Piacere di conoscerti Haru-chan”
 
       
“Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti” Grey’s Anatomy.
   
 
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