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Autore: la_pazza_di_fantasy    01/07/2017    0 recensioni
La città di Luxor e quella di Ombrax sono sempre state rivali e da molti secoli condividono una specie di pace.. ma cosa accadrebbe se nella città di Luxor si insediassero persone poco propense alla pace? E cosa farebbe Ombrax?
Nove ragazzi, 5 di Luxor e 4 di Ombrax non sanno ancora che toccherà a loro risolvere la situazione e riportare la vera pace.
----prima storia che pubblico, vorrei molto volentieri che chi leggesse questa storia lasciasse anche un commento così che io possa migliorare-----
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Susan non era stupida. Li aveva sentiti perfettamente quei tre ficcanaso che la stavano spiando dietro il masso.  E sapeva anche il perché: Caleb aveva saputo qualcosa sul conto di Crhistian e voleva controllarlo. Conosceva troppo bene suo fratello e quando si metteva in testa qualcosa la portava a  termine e usava la sua faccia da cucciolo ferito per coinvolgere anche gli altri. Non le importava che suo fratello la seguisse, doveva portare al termine in suo piano e conoscere il nome di quel ragazzo. L’aveva visto per la prima volta due anni fa e se ne era subito innamorata, era alto e bello con un che di misterioso. L’aveva seguito per due giorni fino a quando non aveva perso le sue tracce. Aveva iniziato a chiedere informazioni in giro ma nessuno sapeva niente. Il suo ragazzo di allora (Marcho) si era accorto che qualcosa in lei era cambiato e l’aveva lasciata. Fu in quel preciso momento che le venne l’idea di fidanzarsi con i ragazzi che e andavano dietro per scoprire qualcosa in più su quel ragazzo. Aveva scoperto poco, anzi niente, solo cose che già sapeva. Ma Decim le aveva rivelato che lavorava a tempo pieno alla centrale sotterranea e che non usciva quasi mai da li. E quindi si era messa con Crhistian, che teoricamente lavorava alla centrale, per scoprire qualcosa di più sul ragazzo tenebroso.
-che cosa vuoi sapere bimba- le chiese Crhis aggiustandosi la cresta verde.
-che lavoro fate di specifico alla centrale? E perché non uscite quasi mai?- chiese lei. Voleva essere il più discreta possibile e ricavare informazioni senza dare nell’occhio.
-alla centrale aggiustiamo tutti i tubi che permettono a voi di vivere: luce, acqua, gas.., sai stando sottoterra si rompono spesso e noi siamo i volontari che passano il loro prezioso tempo ad aggiustarli. Comunque non è vero che non usciamo mai. Ci sono due tizi che non salgono mai su, Arion perché è stato esiliato laggiù visto che non lavorava mai e perdeva sempre tempo qui su, e poi c’è Luis. Quel tizio mette paura, sta sempre a lavorare e ci guarda male quando ci prendiamo molte pause di seguito. Dice sempre che dobbiamo lavorare. Non sale mai su ma è una peste quando ritorniamo perché ci chiede mille informazioni: cosa facciamo, chi incontriamo, perché perdiamo tempo inutile… è una vera seccatura!- disse quello iniziando a parlare a macchinetta e non fermandosi mai. Nel frattempo Susan pensava. Arion lo conosceva, l’aveva visto tantissime volte aggirarsi nei corridoi vicino la palestra, quindi il bel tenebroso doveva essere Luis.
-mi porti a fare un giro nella centrale?- gli chiese sfoggiando gli occhi dolci come le aveva insegnato il fratello. Crhistian la guardò scettico.
-perché invece di farci un giro alla centrale non ci facciamo un giro in camera tua? Solo io e te ovvio- no, con lei gli occhi dolci del fratello non funzionavano  e quel porco voleva portarla al letto. Se lo scordava. Gli tirò un ceffone in piena faccia.
-sei proprio un porco! Ci siamo messi insieme solo ieri!- gridò prima di iniziare a correre lontano da quel tizio e per la fretta prese la prima rampa di scale che aveva trovato. Brutta scelta. Lei non sapeva muoversi dento Ombrax quindi prendeva sempre le strade che conosceva a memoria. Bastava solo che si distraesse due secondi e non sapeva più dove andare. E le era successo proprio in quel momento. Presa dalla foga di non voler farsi mettere le mani addosso da quel tipo si era persa e ora si ritrovava in un lungo corridoio che nemmeno conosceva, pieno di tubi che spuntavano da tutte le parti. Decise di continuare a camminare, da qualche parte sarebbe pure spuntata, e poi suo fratello la stava pedinando quindi che male c’era a camminare un altro poco? Almeno aveva scoperto il nome del ragazzo. Luis. Era davvero un bel nome, aveva qualcosa di antico, anche se non sapeva da dove le era venuta fuori quella frase. Era così immersa nei suoi pensieri che scivolò sul qualcosa e rotolò per tutta la discesa fino a fermarti per l’urto violento con qualcosa di metallico.
-tutto bene?- chiese una voce, ma Susan non riuscì ad identificarla perché i suoni le arrivavano ovattati. Qualcuno iniziò a scuoterla per farle aprire gli occhi ma lei non ci riusciva, aveva quella cosa appiccicosa sopra gli occhi.
-Strauss ha del grasso sugli occhi portami una pezza!-
-sono qui stupido non urlare, e non la scuotere le fai solo male. Spostati tu non sei per niente delicato- disse la seconda voce maschile. La prima persona le tolse le mani dalle spalle e poi sentì un respiro vicino al suo e un panno bagnato che le puliva gli occhi. Quando fu libera dalla cosa appiccicosa aprì piano gli occhi e si ritrovò davanti due figure, una era quella di Arion che la guardava con preoccupazione e la seconda era quella del bel tenebroso, alias Luis, che con un panno sporco in mano le stava sorridendo.
-hai fatto davvero una bella caduta, hai per caso qualcosa di rotto- le chiese Luis iniziando a controllarle gli arti.
-no, mi fa solo male la schiena per la botta, ma non è niente di grave- rispose lei cercando di mettersi n piedi aiutata poi da Luis. Era davvero alto, forse addirittura più alto di Zake.
-grazie mille. Mi sono persa, potreste dirmi da dove devo andare per ritornare al piano superiore?- chiese poi guardandosi intorno. Era arrivata alla centrale e, cosa più importante, aveva parlato con Luis. Be parlato si fa per dire, ma almeno era riuscita a farsi notare dal ragazzo, forse con qualche scusa sarebbe riuscita a tornare nella centrale e a parlarci ancora.
-è troppo complicato da spiegare a parole, se vuoi ti riaccompagno sopra io- disse Luis pulendosi le mani sporche di grasso con lo straccio che prima aveva usato per pulire i suoi occhi. Susan annuì felice e dopo poco si incamminarono verso la parte più alta di Ombrax.
-posso farti una domanda?- chiese il ragazzo mentre l’accompagnava per i corridoi stretti.
-dimmi  pure- fu la risposta della ragazza che era intenta ad osservare le spalle muscolose del ragazzo.
-sei la ragazza di Crhistian, cosa ci facevi nella centrale? Lo stavi per caso cercando?- Susan rimase spiazzata dalla domanda del ragazzo, anzi, non dalla domanda, ma dalla prima parte, dove le faceva comprendere di sapere chi era.
-be in realtà stavo scappando da lui visto che non aveva buone intenzioni per oggi e quindi, non avendo per niente un buon senso dell’orientamento sono scivolata e finita alla centrale. Comunque credo di non essere più la ragazza di Crhristian- rispose la ragazza arrossendo.
-l’ho sempre detto che Crhistian non è una persona affidabile. Sono felice che te ne sia accorta subito. Comunque siamo quasi arrivati- sentendo le ultime parole del ragazzo pe poco Susan non si diede una manata in testa. Si era totalmente dimenticata di memorizzare la strada per ritornare alla centrale.
-eccoci arrivati- disse il ragazzo salendo gli ultimi due gradini e aspettando la ragazza sotto una delle tante lanterne del corridoi principale di Ombrax.
-grazie mille e scusa per il disturbo. Ci vediamo- disse la ragazza prima di salutarlo con la mano e incamminarsi  verso la mensa visto che era quasi ora di cena e aveva promesso ai ragazzi che avrebbe preso un pezzo di ciambella al cioccolato e cocco per tutti.
-ci vediamo- disse il ragazzo prima di riscomparire nel corridoio dal quale erano arrivati lasciando una Susan rossa in faccia e felice per aver parlato con il ragazzo. Si doveva assolutamente inventare qualcosa per ritornare nella centrale, forse poteva dire di aver perso qualcosa, un bracciale forse. Decisa a portare aventi il suo piano decise di togliersi uno dei suoi braccialetti e di buttarlo nel corridoi quando si accorse di aver veramente perso un braccialetto, e non uno qualunque, quello che gli aveva regalato il fratello per il suo compleanno. Decise che il giorno dopo sarebbe andata a trovare il ragazzo per cercare insieme il braccialetto. Corse verso la mensa, che poco a poco iniziava a riempirsi, e prese le prime quattro porzioni di ciambella che erano state messe sul bancone, per poi continuare a mettere cibo nei vassoi.
Quando arrivò al loro solito tavolo trovò già tutti seduti che la guardavano preoccupati.
-sei tutta sporca di grasso, cosa cavolo hai combinato?- chiese Caleb furioso, da quando la sorella era scomparsa dopo aver tirato un ceffone al suo fidanzato l’avevano completamene persa di vista.
-ho mollato Crhistian, ma lui mi ha inseguita quindi ho preso un vicolo che non avevo mai visto e sono caduta nella centrale, non preoccuparti, non mi sono fatta niente, appena arrivo nella mia camera mi cambio e mi faccio una bella doccia- poi prese un grosso boccone di pane e pomodoro e dopo aver masticato con calma ed ingoiato tutto disse –lo so che mi stavate spiando, sono felice che ti preoccupi per me fratellone, ma so cavarmela benissimo da sola- e lasciò di stucco sia il fratello che Zake, mentre Camille se la rideva sotto i baffi.
-forse noi ragazze siamo molto più responsabili di voi ragazzi. Non tutte ma noi due di sicuro- disse la mora abbracciando di slancio la castana e facendo ridere i due ragazzi.


Angolo Autrice
Salve gente e scusate per l'immenso ritardo, ma tra scuola-lavoro, corso di inglese e problemi al computer che fa sentire i suoi 7 annidi età, non ho potuto aggiornare questo capitolo anche se era già  pronto da tempo. Vi lascio così e spero di ricevere un vostra recensione, anche se ormani non ci spero più.
Qui sotto vi lascio il disegno di Richard ciao ciao.

 
   
 
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