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Autore: liloffs    01/07/2017    0 recensioni
Pensieri confusi, emozioni, ricordi inaspettati che bussano alla porta. Quello che mi passa per la testa, insomma.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Un diversivo.
Mi sarebbe bastato solamente un diversivo, un qualcosa che distraesse tutti gli altri, per renderlo innocuo. Una caratteristica che, a detta di molti, non avrebbe mai potuto avere, quella di non riuscire a toccare minimamente le persone, di non sfiorare nemmeno lontanamente la loro anima.



L'altalena cigolava pericolosamente, ma il vento non riusciva a rendere chiaro, definito, il suo rumore. Era un rumore ovattato, percepito quasi come se fosse lontano, sempre più lento al mio avvicinarmi (questo mi spaventava non poco a dir la verità)


Lo vidi solamente per un attimo.
Un attimo fugace, brevissimo, impercettibile. Riconobbi la sua figura particolarmente magra e sinuosa, gli occhi che brillarono con una potenza strana, inusuale, nel buio, una potenza che mi spaventò in un primo momento.
Quella luce che mi aveva ammaliata, accecata, mi aveva reso estremamente vulnerabile nei suoi confronti, e mi aveva profondamente cambiata, inevitabilmente.
Riuscì a superare la paura e il mio stato d'animo cambiò, mutando da paura a curiosità, voglia di rivederlo, di riconoscerlo Per quell'angelo che era stato. Volevo lui, volevo quelle labbra carnose che riuscivano a darmi qualunque cosa io desiderassi, quei piccoli pezzi di Paradiso che ero riuscita ad assaggiare, e che a questo punto avrei dovuto conservare con me per sempre.
Perché lo sapevo, lo sapevo che se ne era andato per sempre e io non l'avrei più rivisto.
Mi aveva lasciata lì da sola, in una notte ventosa, mentre le stelle mi fissavano come a dire "Cosa aspetti ancora?", mentre l'unica foglia diversa dalle altre di staccava, e si preparava ad una nuova sorte.
Anche io, anche io avrei dovuto prepararmi ad una nuova sorte, ora che te ne eri andato e che io non ti avrei avuto più accanto. Le tue mani, così morbide, non mi sarebbero più state vicine, a farmi da dolce guida. Già mi mancavano le tue mani, così pronunciate, 
definite, a riempirmi la giornata di speranza. 


Restavo lì a tremare mentre il mondo si (e mi) uccideva, lo sguardo fermo, solo apparentemente impassibile, forse anche troppo poco per sembrare umano. La luce si era oramai allontanata da me definitivamente, lasciando spazio al male, freddo, vuoto, troppo inconsistente per riempire le mie giornate.

Non era una di quelle persone che dimenticavi facilmente, Zayn.
Il suo profumo ti restava impresso per giorni, appiccicato alla pelle, e ne era sufficiente pochissimo per riuscire anche solo a eccitarti nella più lieve maniera. 
  
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