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Autore: Lupe M Reyes    01/07/2017    4 recensioni
A Blair piace fare i turni di notte alla biblioteca dell'Arca. Fino alla sera in cui il Cancelliere Jaha non si presenta alla sua porta... Per impedirgli di inviare sulla Terra John Murphy, Blair cede al ricatto e contribuisce al progetto sui Cento. Ma l'incontro con Bellamy Blake cambierà ogni equilibrio. Fino al giorno in cui non diventerà lei stessa la persona numero 101 a raggiungere la Terra.
[Arco temporale: prima stagione]
Personaggi principali: Blair (personaggio nuovo), Murphy, Bellamy, Raven, Clarke, Jaha
Personaggi secondari: Finn, Octavia, Kane, Abby, Sinclair, Jasper, Monty
Genere: Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, John Murphy, Raven Reyes
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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LA VISITA

Il viso di un uomo che non ho mai visto compare sullo schermo.
“Signorina Foer, sono la guardia Shenden. Deve…”
“Numero di controllo, per cortesia.”,
lo interrompo, grata che lui non possa vedermi e sperando non noti la mia voce frammentata.
L’uomo solleva il badge e lo mette davanti alla telecamera, così che io possa leggere il numero di serie riportato sotto il suo nome e la sua foto. Ricopio il numero sul Pad e il match è immediato.
 
Shenden Thomas, 12/03/2101, Guardia scelta - assegnato al settore B, anello quattro
 
“Non è nell’anello giusto, guardia Shenden. Nemmeno nel settore giusto.”
“Signorina, sono in servizio per conto del mio tutelato. Ha letto che sono una guardia scelta?”
“Sì.”
“Significa che sono una scorta.”
“Lo so cosa significa.”
Non è vero, non ne avevo idea. Avevo dato per scontato si trattasse semplicemente di un qualche grado dell’arma. 
“Signorina, capisco che è notte e che possa farle paura aprire la porta ad uno sconosciuto. Apprezzo anzi la sua cautela, se fossero tutti come lei sull’Arca non ci sarebbe neanche bisogno di sorveglianza.”
Non sta sorridendo, ma fa del suo meglio. Guarda dritto verso l’obiettivo.
“Le chiedo cortesemente di concederci l’accesso alla biblioteca, il mio tutelato desidera parlare con lei.”
“Chi è il suo tutelato?”
Thomas Shenden si gira, rivolgendosi a qualcuno fuori dal campo della telecamera. Sento il cuore battermi fin sotto al collo, contro la mascella, nelle tempie. Vorrei tanto che Doug fosse qui con me. Voglio un adulto che possa prendere in mano la situazione al posto mio.
Shenden esce dall’inquadratura. D’istino allungo il collo, come se potessi seguire la sua fuga con gli occhi. Lo schermo resta vuoto per qualche secondo.
Forse sto per svenire, di sicuro sto per vomitare.
Poi un uomo diverso compare al centro del rettangolo azzurro della videocamera.
Il Cancellire Jaha solleva lo sguardo e dice: “Signorina, posso entrare?”
 
Devo strisciare il Pass tre volte prima di riuscire a farlo come si deve.
Entrano in cinque. Shenden e un'altra guardia restano fuori dalla porta, che il Cancelliere mi chiede di sigillare alle loro spalle. 
Il Cancelliere Jaha è nella mia bilioteca alle tre di notte di un venerdì. Una cosa normalissima. Durante questa cosa normalissima io indosso una tuta blu intera da operaio del 1970, il look meno adeguato di sempre. Senza tener conto dell'enorme cipolla sfilacciata in cui mi sono raccolta i capelli in cima alla testa. Sembro una granata con la sicura da disinnescare. 
Jaha non mi toglie gli occhi di dosso, peggiorando il mio imbarazzo. Mi osserva con il uno sguardo morbido e caldo, da genitore, e con un gesto appenna accennato del capo congeda la scorta e invita me a seguirlo.

Ci spostiamo dall’ingresso verso il salone principale mentre le guardie restano indietro. Lui cammina con le mani dietro la schiena, enormi mani bellissime dietro una enorme schiena bellissima.

Non mi ero mai resa conto di quanto fosse alto. Non l’ho mai visto così da vicino. Non l’ho visto spesso dal vivo in generale, diciamo. Stamattina, all'espulsione di Ellis Fawn era un puntolino lontano in mezzo alla folla. Il suo mezzo busto ingombra gli schermi a scorrimento dell’Arca quasi ogni giorno. Ma ora è a trenta molto reali centimetri da me.
“Signorina Foer.”, mi chiama. Non che non lo stessi già fissando, comunque.
“Mi dispiace per questa intrusione. È per ragioni di sicurezza che non mi è stato possibile avvisarla con un anticipo adeguato.”
"Non avrei comunque saputo come prepararmi a... questo.", dico, mentre cerco di non inciampare sui miei stessi piedi trotterellandogli accanto. Sto ancora cercando di riavermi dalla sorpresa.
Non abbiamo tante celebrità sull’Arca, non sono addestrata a reagire ad un incontro del genere. Sto pensando a come raccontarlo a Doug e quanto vorrei poterlo raccontare al mio unico vero amico.

Jaha si ferma, io faccio un passo di troppo. Torno indietro, con zero disinvoltura.
“Accomodiamoci.”, dice lui, dirigendosi verso un ridicolo sgabellino verde acido. Si sistema, non prima di aver avvicinato un’altra seggiola per me. Lui è come se fosse comunque seduto su un trono; io non mi ricordo come si mettono le gambe quando si sta seduti.
“Le è piaciuto Anthony Burgess?” è la prima cosa che mi scappa di bocca.
Il Cancelliere fa comparire delle rughe intorno alle labbra. La sua pelle scura luccica.
Sta sorridendo, sta sorridendo per davvero. Annuisce, mentre lo fa.
E quando finalmente risponde, la sua voce morbida mi risuona nelle ossa.

“Sì, ho apprezzato molto il suo regalo, signorina.”
“Non era il mio regalo, era da parte dello staff della biblioteca.”
“Ma l’ha scelto lei.”,
dichiara, come se l’avesse sempre saputo. Scuote la testa, divertito.
“Il professor Lehman mi ha inviato uno dei vostri libri ogni anno per il mio compleanno, da quando sono in carica. Decisamente Arancia meccanica non era nel suo stile.”
Sta continuando a sorridermi e ammetto che riesce nell’intento di farmi sentire un po’ più a mio agio. Ne approfitto per rispondere al sorriso.
“Mi faccia indovinare. Enciclopedie storico-politiche in formato digitale?”
Jaha annuisce, assottigliando gli occhi di ossidiana.
“E invece per i miei quarantasette anni mi ritrovo tra le mani un romanzo. E un libro vero, oltretutto.”
Ho capito male o il Cancelliere - il Cancelliere, la massima carica politica dell'Arca - appoggia le mie psicosi?
Peccato che non possa rinfracciarlo a Doug senza tradirmi. Se scopre che manca una delle copie di Burgess dalla teca mi ammazza a badilate.
Tossicchio e assumo la faccia più intelligente che riesco a fare.
“Lo staff della biblioteca conta due persone, signorina Foer. E il giorno dopo ho comunque ricevuto per via telematica gli omaggi della biblioteca allegati a Ascesi e declino dell’Impero nipponico. Non è stato così complicato capire chi era la mente dietro il suo scherzo…”
Mi rabbuio, stizzita. 
“Non era uno scherzo. Arancia meccanica è un capolavoro e penso che un uomo di potere possa trarne particolare profitto.”
Appena chiudo la bocca mi si chiude anche lo stomaco. 
Non posso fare la snob del cazzo con il Cancelliere. Voglio farmi lanciare nel vuoto perché ho letto due libri e mi credo un'intellettuale?
Dopo un infinito momento di pausa i denti bianchi dell’uomo brillano a contrasto sulla pelle nera.
“L’ho pensato anch’io.”,
replica, con tutta la galanteria di Lancillotto e il signor Darcy e Ashley Wilkes messi insieme. Ignora la mia reazione e non mi fa passare per quella che sono, una ragazzina montata. 

Come se non bastasse in pratica lui è il mio capo. Cioè, è lui che decide quanti fondi stanziare alla biblioteca e da quei quattro spiccioli Doug trae, tra le altre cose, anche il mio stipendio. Che è una micragna oltraggiosa, che spendo quasi tutta per spedire cose in galera.

Jaha mi riporta al presente. Si sporge verso di me, appoggiando i gomiti sulle ginocchia come ho fatto io, intrecciando le dita sotto il mento, lentamente. Sto finalmente per tornare a respirare quando è lui a togliermi di nuovo il fiato.
“In che rapporti è con John Murphy?”


****

01/07/17
Rubo un secondo per ringraziare Pixel per la cura che ci mette a seguire questa storia - e per i consigli che mi da. Questa è la prima volta che scrivo una fanfiction, perciò sa che mi serve tutto l'aiuto possibile per cavarmela! Grazie a lei (e ai lettori silenziosi).
A presto!,
LRM
   
 
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