"Hey micetto svegliati" Furono quelle le prime parole che Kuroo udì; aveva ancora gli occhi impastati per aver dormito e non sapeva né dove si trovasse né chi gli avesse appena rivolto la parola. "Su, non vorrai rivelarti l'ennesima delusione per il dottore". Kuroo sbatté più volte le palpebre e mise a fuoco ciò che lo circondava. "Sembra una fogna" pensò; "una fogna allestita come un ospedale". Ed era proprio così, solamente che non era un ospedale qualunque; era allestito per eseguire esperimenti. Kuroo si trovava al centro del locale, su un lettino evidentemente utilizzato come tavolo operatorio. Tutto intorno, lungo le pareti, si trovavano celle frigorifere e grosse arcate che conducevano ad enormi tunnel. Vicino al lettino si trovavano un armadio, probabilmente utilizzato per riporvi gli strumenti utilizzati nelle operazioni, un divanetto con un tavolino e, a ridosso di una parete, un grande lavabo. "Stai li ed ambientati, io vado a chiamare il dottore" Effettivamente Kuroo non poteva fare molto; era legato, ai polsi e alle caviglie, a delle catene. "Devo tornare da Kenma" disse sottovoce, cercando di soffocare le lacrime, ma esse iniziarono a sgorgare e a luccicare come piccoli cristalli lungo le guance del ragazzo. Si dimenò, sperando di riuscire a liberarsi, senza successo. E anche se fosse riuscito a liberarsi? Sarebbe riuscito ad uscire da quel posto? Quanto erano lunghi i tunnel? Non doveva scoraggiarsi. Doveva resistere. Sentiva delle voci in lontananza "dottore il suo paziente è sveglio e sembra stabile, mi dica piuttosto; come va con l'altro?" "Taci tu, non sono affari tuoi. Come se ti importasse davvero. Tu vuoi solo sentire il kagune di tuo fratello nuovamente libero." Il misterioso dottore non sembrava anziano, anzi dava l'idea di essere molto giovane. "Dottor Kanou devo ricordarle che sono stato io a rubare i kakuhou necessari dal laboratorio di suo zio, rischiando oltre tutto di farmi uccidere da aogiri. Se non le dispiace caro Kanou, quando faccio conversazione con lei, desidero essere rispettato." Dette quelle parole, giunsero alla fine del tunnel che li conduceva nella stanza in cui si trovava Kuroo. Il dottore, o meglio ragazzo, era nervoso e spazientito a causa della "chiacchierata" con il Ghoul. Tuttavia Kanou, appena visto l'esperimento guardarsi attorno, sorrise felice. "Prima di tutto le presentazioni. Io sono il dottor Hisoka Kanou. Forse avrai sentito parlare di mio zio o di mio nonno. Mio nonno dirige l'ospedale Kanou mentre mio zio, beh, fa quello che sto facendo io; l'unica differenza è che su quattro esperimenti che ho compiuto, tre si sono rivelati successi. Tu compreso. Mentre mio zio, si può dire che lui abbia gettato le basi." Kuroo aveva sentito parlare ai telegiornali dello scandalo causato da un medico che aveva trapiantato gli organi di una ragazza deceduta ad un ragazzo che non sarebbe sopravvissuto senza. Aveva sentito in oltre, in uno speciale della CCG, che il dottor Kanou compiva esperimenti illegali assieme ad Aogiri. Allora non gli importava molto; era felice, aveva il suo Kenma, la pallavolo, gli amici. Ora non aveva più nulla. Era in una stanza, assieme ad un Ghoul e ad un pazzo. Voleva andarsene, desiderava solamente poter riabbracciare il suo ragazzo. Decise quindi che collaborare fosse la soluzione migliore, per il momento. Quando poi avrebbe trovato l'opportunità, sarebbe fuggito. "Allora, Kuroo vero? ora facciamo un bel controllo mentre ti spiego la situazione." Disse il medico prendendo una piccola lampadina a led e un pugnale, ovvero un piccolo quinque. "Iniziamo" Il medico prese la lampadina e illuminò gli occhi di Kuroo, per osservare la dilatazione delle pupille. Senza preavviso, nonostante avesse il pugnale già in mano, lo piantò nella gamba destra di Tetsurou. Il test aveva funzionato. Kuroo aveva mostrato il sekigan, ovvero l'occhio con sclera nera ed iride rossa che il professore desiderava tanto vedere. "Perfetto, passiamo al controllo successivo. Cat, porta il paziente nella cella a lui destinata; sai no, quella per gli esperimenti sui kagune".