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Autore: ClareDub09    02/07/2017    0 recensioni
Midori-Ha è sempre stato l'oggetto di tante leggende nella città di Chouwa. Molti lo definiscono un villaggio segreto ed impossibile da raggiungere, altri invece sostengono che si possa visitare, ma che sia molto lontano, quasi come un mondo a parte. L'ultima teoria è quella meno credibile, ma nessuno sa che è reale: il villaggio è abitato da animali dai comportamenti umani e in grado di comunicare. Ovviamente nessuno ha mai creduto a questa storia, e nessuno è mai riuscito ad arrivare nel tanto discusso villaggio, ma un giorno Hikaru Miyazaki, detta Hika, riuscirà a raggiungerlo per puro caso, diventandone addirittura il Sindaco per volere dei suoi abitanti. Per celebrare l'arrivo di Hika verrà piantato un piccolo albero nella piazza della città, ma così facendo è stato risvegliato lo spirito di una ragazza... La ragazza che anni fa rese gli abitanti che all'epoca erano umani negli animali che ora popolano Midori-Ha...
Da qui inizierà la storia di Hikaru, fatta di nuove amicizie, un amore non corrisposto, un passato sconosciuto e l'amicizia tra lei e Mishiranu Neko, l'unico animale ancora in grado di tornare umano, l'unico che ricorda ciò che avvenne in quel villaggio prima dell'arrivo di Miyazaki.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Socchiuse timidamente le palpebre, lasciando che il suo volto si appoggiasse meglio al finestrino. In esso filtrava la luce di un sole scialbo, che faceva capolino tra le nubi di quella tediosa giornata estiva. 

La ragazza scostò una ciocca di capelli dal viso, gli occhi si riaprirono con lentezza mentre era ancora in attesa del suo arrivo a destinazione. 

Aveva preso il treno da più di un'ora, verso le sette del mattino, quando ancora il cielo era privo di quelle nuvole torbide. C'era solamente il sole ad illuminare i grattacieli e le abitazioni di quella noiosa e soffocante città. 
Da quando era salita sul treno il suo respiro tornò regolare. Era abituata all'odore di gas, di benzina e del fumo, e raramente le capitava di respirare un po' d'aria fresca. 
Tirò fuori il taccuino dalla borsa a tracolla nera. Sulla prima pagina vi era scritto "Caro Fratellone" con una grafia pessima, mentre le altre pagine erano completamente bianche. 
Nella sua testa continuava a chiedersi quando ed in quale occasione avrebbe potuto riempirle, ma se ci rifletteva altri mille pensieri riaffioravano per tormentarla. Posò velocemente il taccuino e si appoggiò al finestrino per una seconda volta. 

Si stava annoiando, e non poco. 
L'unica cosa che le restava da fare, oltre ad ascoltare ripetutamente le stesse canzoni salvate nel suo telefono, era farsi una dormita nel bel mezzo del viaggio. Anche per il fatto che nel vagone in cui si trovava non c'era anima viva... I sedili erano tappezzati con una stoffa verde scuro, così come il pavimento ed il soffitto. Dai finestrini si poteva osservare un paesaggio monotono, sotto quel cielo grigio. 

Il viaggio più noioso di tutti, probabilmente.  

Ma da quel che riusciva a ricordare, Hikaru Miyazaki, quindici anni appena compiuti, non era mai stata su un treno da sola. Mai in assenza dei suoi genitori. 
La cosa le metteva un sorrisetto soddisfatto sulle labbra, eppure nello stesso tempo non sopportava l'idea di separarsi dalla sua famiglia così all'improvviso. Erano due cose completamente opposte, ma Hikaru si sentiva esattamente in quel modo: felice e preoccupata nello stesso momento. 

<< Ehm... Scusa se ti disturbo, ma... >> 

La ragazza sussultò, spostando poi lo sguardo sul suo interlocutore. Chinò il capo, accorgendosi solo dopo di quel che aveva di fronte. Qualcosa di piccolo, le arrivava a malapena ai fianchi...

Un gatto. E non era affatto la sua immaginazione. Si trovava veramente davanti ad un piccolo gatto dal pelo blu elettrico. Le due orecchie appuntite si muovevano leggermente, due iridi rosse fissavano la bionda, quasi intimidendola. 
Quest'ultima era ancora scossa, sbatteva le palpebre senza smettere di guardare l'animale, con un sopracciglio incurvato. 

<< E-Eh...? >> La voce di Hikaru risuonò nel vagone. 
Il gatto riprese la parola. 

<< Ti dispiace se mi siedo? >> Aggiunse, con un sorriso benevolo, quel tipo di sorriso che fece distogliere lo sguardo ad Hikaru. 

<< Fa' come vuoi >> La bionda mutò la sua espressione. Non le interessava nemmeno più sapere da dove venisse quell'animale. Nemmeno di come fosse in grado di parlare. 
Anche se una mezza idea ce l'aveva. 

<< Su, non fare così! >> 

L'altro rise, sedendosi sul sedile opposto, di fronte alla ragazza. 

<< Come ti chiami? >> 

Nella testa della bionda risuonarono immediatamente le tanto odiate parole di sua madre: "non devi parlare con gli sconosciuti, e sopratutto non dare loro informazioni sul tuo conto. Potrebbe essere pericoloso!" 
Nonostante avesse sentito quella frase fino alla nausa diede ascolto all'avvertimento, dando un altro fugace sguardo all'animale. 

<< Perchè mai dovrei dirtelo? >> Disse, ma il sorriso del gatto non si smorzò minimamente. 

<< Non preoccuparti, di me ti puoi fidare! >> 

<< Cosa me lo fa credere? >> 

<< Pensi davvero che uno come me possa farti qualcosa di male? Voglio soltanto fare due chiacchiere! >> 

In effetti non era che un gatto alto circa quaranta centimetri potesse farle chissà che cosa, e le tornò in mente Midori-Ha, la città in cui era diretta. 

Midori-Ha, letteralmente "Foglia Verde" il nome più bizzarro che una città lontana da tutte le altre potesse avere. Ma non era certo il nome la cosa più bizzarra che caratterizzava il posto. 

Hikaru non ci credeva, ma alcune voci dicevano di come quella città fosse abitata da animali. Animali dagli atteggiamenti umani. 
Animali parlanti, parlavano perfettamente la sua lingua ed erano in grado di comunicare con gli umani... 

Ma ciò era del tutto impossibile. Se quella città fosse stata realmente popolata da esseri come il gatto che aveva di fronte, nessuno avrebbe esitato ad andarci. O almeno, quello era ciò che Hikaru aveva pensato prima che si trovasse di fronte ad uno di quegli animali. 

<< Allora? >> Disse quest'ultimo. 

<< Allora cosa? >> 

<< Il tuo nome... Qual è il tuo nome? >> 

La bionda alzò gli occhi al cielo. << Hikaru Miyazaki. >> 

<< Capisco... È davvero un bel nome per una ragazza come te! >>

<< Lo so >> 

<< E dimmi, Hikaru, dove sei diretta? >>

<< Midori-Ha >> 

L'animale sembrò stupirsi improvvisamente. 

<< Davvero...? Sai, avevo un'amica che viveva lì... >> 

<< Tu non vivi a Midori-Ha? >> 

<< No, non ci torno più da parecchi anni, ormai... >> Il suo tono si fece più serio. 

<< Ah, una cosa... Midori-Ha è popolata da animali come te? >> 

<< Beh, sì! >> Fu l'ultima cosa che disse quel gatto, ed entrambi smisero di parlare. Hikaru poteva concentrarsi meglio sulla figura del suo interlocutore: indossava una camicia rossa a rombi neri. Aveva anche una specie di collare dorato. 
Anche lui stava guardando fuori dal finestrino. La luce dava fastidio agli occhi, ma entrambi notarono che le nuvole stavano svanendo, permettendo al sole di splendere ancora di più. 

<< Ehi... >> Questa volta fu Hikaru ad interrompere il silenzio. << Visto che io ti ho detto il mio nome... Perchè tu non mi dici il tu- >> 

"Stiamo per arrivare a Midori-Ha. Stazione di Midori-Ha." Si interruppe non appena udì la voce del macchinista. 

L'animale sorrise alla ragazza << Oh, guarda! Stiamo per arrivare a Midori-Ha! È stato bello conoscerti, buon viaggio, Hikaru. >> 

La ragazza scattò in piedi. 

<< No, un momento! Devi dirmi il tuo nome! >> 

<< Te lo dirò la prossima volta che ci incontreremo >> 

Miyazaki sgranò gli occhi.<< Come fai a sapere che... >> 

Non riuscì a terminare la frase. Le porte automatiche si aprirono. 

<< Hikaru, dovresti sbrigarti, questa è la tua fermata. >> 

<< Lo so, lo so! >> Si lasciò il gatto alle spalle e si diresse verso l'uscita. << Se mai ci rincontreremo voglio che tu mi dica assolutamente il tuo nome! >> 

<< D'accordo, Hikaru. Buona permanenza a Midori-Ha! >> 

Le porte si richiusero sotto lo sguardo di Hikaru, ed il treno ripartì. 
In quell'attimo le sorse il peggiore dei pensieri: e se quel gatto avesse avuto cattive intenzioni? 

Decise di non badarci troppo. "Dopotutto è solo un gatto" e si incamminò all'uscita della stazione. 
Una luce le accecò gli occhi castani, si parò una mano davanti ad essi, ma una voce stridula la obbligò a chinare il capo. Sarebbe stato un altro gatto rompiscatole? 

<< Chi... Sei...? >> Domandò. 

<< Vorrai dire chi siamo  >> 

Impossibile. Ce n'era più di uno? 
Hikaru strabuzzò gli occhi, la luce non le permetteva di vedere chiaramente, nemmeno il paesaggio circostante, ma scrutò quattro figure vicino a lei: un cane, un coniglio, un gatto ed uno scoiattolo. 
Quella cagnolina dal pelo color giallo limone era quella che più stava vicino ad Hikaru. Indossava un'uniforme verde ed una gonna poco più scura. Gli animaletti presero fiato per poi gridare all'unisono un sonoro "Benvenuta!" che scosse non poco la ragazza. 

Lei non ci credeva. Le cose che si dicevano a Chouwa, la sua città, erano vere. Midori-Ha era veramente abitata da animali. 

<< Benvenuta, Sindaco! >> Dissero ancora in coro questo ultimi. 

Hikaru era rimasta in silenzio, non riusciva a capire la situazione. Si limitò ad un semplice "Eh?" e scosse violentemente la testa. 

<< Io? Io non sono il Sindaco... >> Balbettò << Sono venuta qui per caso e... >> 

<< Che spiritosa, Sindaco! Ma noi eravamo informati del tuo arrivo, sai? >>

<< Mi avete scambiata per un'altra persona. >> Negò la ragazza. 

<< No, siamo sicuri che sia tu il nuovo Sindaco di Midori-Ha! >> Disse la cagnolina. 

<< Ho già detto che... >> 

<< Sindaco, per favore... Magari in questo momento sei un po' confusa, ma vedrai che con il passare del tempo ti abituerai. Ora che ne dici se noi due andiamo al Municipio? Ti spiegherò tutto non appena saremo giunte là. >> 

<< M-Ma io... >> 

<< Non preoccuparti, lascia fare a me. >> 

Hikaru si costrinse ad annuire, e iniziò a seguire quella cagnolina mentre gli altri tre animali la osservavano andarsene. 

<< Oh, giusto! Il mio nome è Shizue, Sindaco! >> 

<< Io sono Hikaru... Hikaru Miyazaki. Puoi chiamarmi Hika. >> 

<< Benvenuta a Midori-Ha, Sindaco Hika! >> 



ANGOLO AUTRICE 
È una schifezza, lo so. A tratti è anche scritta frettolosamente, quindi vedrò di sistemarla non appena avrò tempo. Ovviamente Shizue è Fuffi, ma questo era scontato. In ogni caso spero che questo prologo sia piaciuto almeno un pochino... E niente, addio. 
   
 
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