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Autore: Harry Fine    03/07/2017    1 recensioni
(Storia in sospeso)
In questa storia, i personaggi di Shugo chara saranno visti in un contesto pieno di spade, combattimenti per mare, frutti del diavolo, passioni amorose su navi incredibili e desiderio di ricchezza e notorietà, pronti a tradire chi li ha cresciuti e a stringere amicizie indistruttibili. Si vedrà se la ciurma della Black lynx riuscirà a conquistare i mari o se verrà inghiottita dall'ora di un pirata leggendario.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Mentre Tsurara volava veloce nel cielo, i ragazzi sul suo dorso si erano chiusi in un persistente mutismo dettato dalla disperazione e dalla frustrazione. Specialmente Ikuto, Utau, Kukai, Tsuyo, Yaya, Shuraia, Hikaru e Rikka. Amu e i loro compagni lo avevano capito fin da subito e avevano rispettato il loro silenzio, cosa di cui i loro compagni gli erano profondamente grati. Era chiaro che stessero male. Quella nave era l'unica sopravvissuta tra le navi della flotta di Barbabianca dopo la strage che essa e i suoi componenti avevano subito da parte di Barbanera. Quella nave era per loro un ricordo dell'uomo che avevano sempre ritenuto un padre. Quella nave era la loro casa. E ora stava affondando nell'acqua, svanendo insieme all'ultimo ricordo di un pirata che aveva quasi cambiato la storia e che era stato il loro salvatore. Ed era esattamente quello che tutti stavano pensando in quel momento con amarezza, mentre la fenice dalle piume blu e dorate scendeva lentamente di quota, fino ad atterrare dolcemente sul ponte di una nave veramente molto grande, e soprattutto corazzata da delle placche di metallo, sotto gli occhi sbarrati dell'equipaggio. 《Macché…!? Intrusi! Accoliti di Barbanera! Prendete subito le armi! Uccideteli tutti!》 Urlarono alcuni dei ragazzi presenti sul ponte. Subito, tutti i presenti presero le loro Attrezzature da battaglia e le puntarono contro Ikuto e gli altri. Loro non fecero minimamente una piega. 《Sai, noi abbiamo bisogno di sfogarci fratellone. Ci dai il permesso di suonarle a questi idioti?》 Chiese Utau. Nonostante il suo attuale aspetto da bambina di cinque anni, aveva comunque un'espressione talmente seria e spaventosa da far gelare il sangue. Sembrava quasi una bambola assassina. Il ragazzo dai capelli blu annuì con un mezzo sorriso. Gli altri membri della Black lynx si gettarono nella mischia e subito dopo si scatenò l'inferno. Suoni, luci, catene di braccia, fantasmi esplosivi, vortici di sabbia, schegge di ghiaccio e fulmini si abbatterono con forza sui marinai insieme ai loro creatori, impedendogli anche solo di reagire. E per quanto loro si impegnassero con spade e fucili, non riuscivano nemmeno a vedere i loro avversari o i loro attacchi, data la loro agilità impressionante, venendo rapidamente stesi da essi, lasciando anche il ponte in condizioni pressoché pietose, nonostante il rivestimento metallico che lo ricopriva. E, in mezzo a tutto quel putiferio di armi e corpi svenuti sparsi ovunque, loro erano perfettamente calmi. Sembrava quasi che si stessero divertendo. Non avevano nemmeno il fiatone, anche se il gruppo che avevano “affrontato” era decisamente numeroso. 《Bene. Se ci hai portati qui per farci sfogare, Tsurara, direi che ci sei riuscita lievemente.》 Affermò Shuraia, facendo scroccare le nocche. La ragazza stava per dire qualcosa, ma, a quel punto, probabilmente a causa di tutto quel baccano, si fecero avanti sul ponte tre persone alquanto singolari. Sembravano diversi dagli altri che avevano incontrati. Molto più forti. Il primo che sembrava essere il più anziano, oltre che il più alto, era un uomo sulla sessantina completamente pelato e con una barba nera, ispida e lunghissima, ma aveva un corpo talmente alto e muscoloso da sembrare un gigante e incutere timore anche solo con la sua presenza, nonostante l'espressione placida e tranquilla sul volto segnato da profonde rughe. Accanto a lui, invece, c'era una donna decisamente procace sui quarant'anni con dei lunghissimi e arricciati capelli azzurri, che raggiungevano la metà delle cosce, e incorniciavano il viso dai tratti raffinati. Gli occhi, che si potevano intravedere attraverso le sottili lenti degli occhiali da vista, erano castano caramello come quelli di Rima, ma erano affilati, indagatori e sospettosi. Emanavano un'aria pericolosa e calcolatrice. Infine, l'ultimo componente del terzetto era un ragazzo lievemente più alto della donna. La pelle pallida era spruzzata di efelidi sugli zigomi e il naso, i capelli erano corti e castani rame, con un ciuffo che scendeva lievemente sull'occhio destro e gli occhi erano celesti. Il viso era lievemente infantile, nonostante dimostrasse almeno diciannove anni, e anche lui non sembrava uno da prendere tanto sottogamba. 《Si può sapere voi chi siete e cosa volete?》 Chiese la donna con tono perentorio e freddo. 《Noi siamo i pirati della Black lynx.》 Rispose prontamente Yaya. Subito i due componenti maschi del terzetto si guardarono per un secondo e poi iniziarono a sganasciarsi dal ridere per quell'affermazione, lasciando i ragazzi a bocca aperta per lo sconcerto. 《Si può sapere che avete da ridere voi due!?》 Chiese Tsuyo con aria seccata. Se c'era una cosa che odiava era essere preso in giro. 《Vo… vo… voi sareste i famosi pirati della Black lynx? L'unica componente della flotta di Barbabianca ad essere ancora intera? Quelli che hanno sulla testa delle taglie a dir poco favolose? Bhuahahahaha!》 Rise il ragazzo, tenendosi la pancia. 《Si. È così.》 Ribattè Utau, con gli occhi che dardeggiavano pericolosamente. 《Ma non farmi ridere piccina. Tu e i tuoi amichetti eravate praticamente dei neonati quando c'è stata la guerra tra Barbanera e Barbabianca.》 Disse l'anziano con fare accondiscendente, indicando lei, Kukai, Tsuyo, Tadase, Hikaru e Rikka. 《Non siamo dei bambini! Una dei soldati di Barbanera ci ha ridotti così con i poteri di un frutto del diavolo!》 Affermò il bambino dagli occhi cremisi. 《Oh certo certo, e, sentiamo, ora mi direte che anche voi avete dei frutti del diavolo, nanetto?》《Io mi chiamo Tadase! E si. Anche noi abbiamo dei frutti! Perché non ci credete!?》 Chiese lui con i lucciconi, di fronte alle nuove risate dei due. Anche la donna, nonostante si fosse data un contegno, sembrava alquanto scettica riguardo quell'informazione. Alla fine, però, anche Rima, stufa di tutte quelle prese in giro, intervenne. 《Piantatela voi due! Non ci credete? Bene, allora vi sfidiamo. Tutti e tre. Vediamo un po' se dopo riderete ancora.》 Affermò lei con fierezza. 《Lo sai, piccola, siete davvero adorabili quando cercate di fare i grandi. Comunque, il mio nome è Motoharu e loro sono Kurumu e Yito. E adesso, tornatevene a casa.》 Disse l'uomo anziano. Quella fu la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ikuto e Amu sguainarono i loro artigli e gli si avventarono addosso. I tre, non aspettandosi un attacco diretto, se li ritrovarono vicinissimi al collo. 《Ci credete o no adesso?》 Chiese la ragazza dai capelli rosa con freddezza. Subito i tre si risvegliarono dalla sorpresa. 《Beh, se questi ragazzini vogliono combattere, accontentiamoli.》 Affermò l'uomo più anziano, mentre la sua espressione mutava, diventando bellicosa e battagliera. La donna annuì e tirò fuori una lunghissima frusta ricoperta di spine, mentre sulle mani del ragazzo apparivano delle nuvolette multicolore. 《Ha un frutto.》 Affermò il giovane dai capelli blu, avvertendo implicitamente gli altri di fare attenzione. Subito lui e tutti gli altri suoi alleati andarono verso i tre nuovi avversari sotto lo sguardo attento di Tsurara. Kurumu attaccò per prima, mulinando la sua frusta spinata verso Reika. Lei si limitò a ricoprire il suo braccio sinistro di aculei e lasciare che l'arma si attorcigliasse attorno ad esso con nonchalance. 《Interessante come arma la tua. Ma, come vedi, anche io sono una tipa alquanto spinosa.》 Affermò, tirandola e rischiando di farle perdere l'equilibrio. La donna resistette in ogni caso, ma il calcio della ragazza castana la raggiunse in pieno stomaco, lanciandola direttamente verso Yaya, che lanciò i suoi fantasmi negativi ed esplosivi verso di lei. La donna dai capelli azzurri, però, li evitò con grazia e la frustò su un fianco, per poi mirare al suo collo, ma la lama di una catana fermò l'arma mentre stava tornando indietro. 《Stai lontana da lei.》 Affermò Kairi, tagliente come le sue lame, muovendo lievemente la spada. Subito una scarica di vento scaraventò Kurumu contro la fiancata della nave. La donna si girò, tirando a tradimento verso i due ragazzi una sfilza di coltelli da lancio, ma dei lunghissimi rovi spinosi e dei tentacoli d'acqua li afferrarono appena in tempo. 《Non ti hanno insegnato che voltare le spalle al nemico è molto pericoloso in battaglia?》 Affermarono le voci dei gemelli proprio dietro le sue spalle. Prima che lei potesse anche solo voltarsi verso i suoi nuovi avversari, questi legarono la donna, impedendole di scappare. 《E questa è stata sistemata. Grazie ragazzi.》 Disse la castana a Nadeshiko e Nagihiko. 《Non c'è problema.》 Risposero in coro. Intanto, Rima, Hikaru, Rikka, Kukai e Utau stavano fronteggiando Motoharu. Nonostante l'età avanzata, quel tipo era ancora forte come un toro, se non di più. Infatti, caricava i ragazzi come in una corrida e senza mai stancarsi, seppur la forza dirompente che ogni volta utilizzava. 《È il momento di congelare i tuoi bollenti spiriti.》 Affermò il ragazzino biondo, mentre il freddo intorno a loro aumentava. 《Ice ball!》 Esclamò, generando una tremenda ventata di aria congelante e rinchiudendolo in un grosso blocco di ghiaccio. 《Gran bel colpo Hikaru!》 Esclamò la ragazzina con i capelli porpora. Solo che poi si sentì uno scricchiolio. La sfera gelata esplose in mille pezzi e l'uomo arrivò addosso al suo piccolo avversario con la stessa potenza di una valanga. Gli altri quattro fecero appena in tempo a vedere lo scatto, che già il loro compagno era andato a sbattere contro l'albero maestro ed era stato mandato fuori gioco nonostante i suoi poteri di Rogia. 《HIKARU!》 Urlarono loro. Subito dopo, con uno sguardo furente si rivolsero di nuovo verso il loro avversario. 《La pagherai cara per questo!》 Affermò Utau, iniziando a cantare con forza. Un gigantesco vortice di suoni si intrecciò attorno a lei e travolse l'uomo, tormentandolo con un suono percussivo e persistente da cui non poteva scappare. Ma non era ancora finita. 《Hikari no toso!》 Disse Kukai, materializzandosi di fronte a lui, iniziando a colpirlo da ogni lato alla velocità della luce. Grazie ai suoi poteri lui superava la velocità del suono, quindi lui non stava risentendo del colpo di Utau. Quando, poi, i due completarono il loro attacco combinato, Motoharu venne travolto in piena faccia da una potente fiammata generata da Rima, che, per quanto il sessantenne provasse a fermare, lo centrava sempre. Lo svantaggio dell'uomo era soprattutto il fatto di essere tanto possente rispetto ai suoi avversari e, di conseguenza, più goffo. Infatti, quando Rikka, con un'espressione talmente furiosa da fare spavento in volto, gli fu addosso, non riuscì minimamente a spostarsi. 《Goro goro doragon!》 Evocò la ragazzina, avvolta da un'aura di saette. Un gigantesco drago di fulmini si intrecciò intorno al corpo di Motoharu, generando una tempesta elettrica talmente potente Da lasciarlo a terra, con gli occhi fuori dalle orbite e con addosso un raccapricciante odore di carne umana bruciata. Ormai, solo Yito era rimasto in piedi, osservando con sorpresa i suoi compagni sconfitti. 《Accidenti. Avremmo dovuto fare più attenzione.》 Disse tra i denti. 《Tu dici?》 Chiese retoricamente Lulù, mentre, con la sua forma di diamante, menava calci tremendi verso di lui. Il ragazzo saltò in alto, reggendosi alle sartie della nave, e sorridendo lievemente. 《È un vero peccato. Con bellezze come te e la tua amica in giro, mi sarebbe piaciuto molto passare un po’ di tempo tutti insieme e “conoscerci meglio”.》 Affermò lui in tono allusivo rivolto alla bionda e ad Amu. E, neanche un attimo dopo, rischiò di essere travolto da un vortice di sabbia. 《Fai attenzione a come le parli depravato!》 Gli urlò Shuraia. Il castano si limitò a sorridere di nuovo, ma un calcio di Ikuto lo mandò a sbattere con la faccia sul ponte. Ora, lui, Tadase e Tsuyo incombevano su di lui. 《Ricordati, stupido moccioso, che Confettino è mia e mia soltanto. I gatti sono molto gelosi di ciò che gli appartiene, quindi astieniti dal fare certi apprezzamenti su di lei.》 Affermò il ragazzo dai capelli blu. L'altro, per tutta risposta, sgusciò via e saltò di nuovo sulle sartie, mentre le sue mani si illuminavano di luce colorata. 《Ora vedrete.》. Stava per lanciare l'attacco, ma due catene d'oro si avvolsero attorno alle sue gambe e lo tirarono verso il basso e gli fecero perdere l'equilibrio. Solo che, a quel punto, lui lanciò il suo attacco. 《Art wave!》. Dalle sue mani proruppe una nuvola multicolore che si diresse verso i sei. Solo che Ikuto, Amu e Tsuyo la evitarono per un pelo, ma gli altri tre, che erano troppo vicini, no. Tutti li videro cambiare di colpo. Ogni singola curva dei loro corpi si era letteralmente appiattita, mentre i loro vestiti erano solo un'accozzaglia di colori fin troppo sgargianti. La testa e gli arti di Tadase erano addirittura diventati cubici, esattamente come i suoi occhi e la bocca, che adesso avevano una forma rettangolare. Lulù, invece, aveva una linea che le attraversava il viso dalla fronte al mento, disegnando il suo profilo bidimensionale sul volto ormai ridicolmente mutato, dato che anche gli occhi e la bocca avevano una forma orribilmente stilizzata. Infine, Shuraia sembrava una figura da quadro cubista, con l'occhio sinistro messo in verticale, mentre il destro in orizzontale sulla pelle di un nuovo e tremendo rosso cupo, la bocca a forma di mezza luna e delle ciglia a dir poco pacchiane. 《CHE COS'È QUESTO OBBROBRIO!?》 Urlarono tutti e tre con orrore dopo essersi visti. Yito ridacchiò. 《Io ho mangiato il frutto Ato ato no Mi. Ogni cosa o persona che viene travolta dalle mie nubi d'arte diventa a sua volta un pezzo d'arte, neutralizzando i suoi eventuali poteri.》 Affermò. 《Beh, facci tornare normali!》 Ordinò la bionda, che stava avendo gravi difficoltà a muoversi conciata in quel modo. L'altro scosse la testa. 《Ora non mi resta che abbattere gli altri.》. Subito generò un’altra nuvola, ma gli altri tre la scansarono per un pelo. Così iniziò una sorta di tiro al bersaglio in cui Ikuto, Amu e Tsuyo erano i bersagli, nonostante i colpi non li centrassero mai. Alla fine, il ponte, già semi distrutto dai precedenti scontri, somigliava parecchio ad una tela di colori messi a casaccio. Yito digrignò i denti. 《Stavolta non vi salverete dalla mia arte.》 Affermò. Stava per lanciare una nuova nube di colore, ma Ikuto e Amu gli arrivarono addosso e iniziarono a malmenarlo senza riserve, lasciandolo a terra con aria alquanto rintronata per le botte, poi una mano spuntò fuori dalla sua spalla, rifilandogli una valanga di ceffoni, mentre tante altre gli bloccavano i polsi, le gambe e le braccia. 《Non dovresti mai sottovalutare chi ti sta davanti.》 Affermò Amu. Intanto, Tsurara era di colpo scoppiata a ridere. 《Tu che hai da ridere si può sapere!? Dovresti aiutarci piuttosto! Questi tipi sono alleati di Barbanera!》 Sbraitò Kurumu, perdendo la pazienza per la prima volta. 《Esatto!》 Esclamò a fatica Motoharu. 《Piuttosto che attaccarli e ridergli in faccia, avreste dovuto credergli. Sono sul serio i membri della Black lynx. Li ho portati qui per farli parlare con il capo.》 Rispose la ragazza dagli occhi castani con calma quasi fredda, nonostante la nota divertita del suo tono di fronte alla situazione. Ad un certo punto, però, si sentirono dei passi e una voce maschile esclamare 《Ma si può sapere che cosa è accaduto qui!?》. Yito, Kurumu e Motoharu sbiancarono. 《Capitano!》.
   
 
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