Amava le giornate primaverili, amava il calore del sole e il fresco al tempo stesso, amava vedere i prati verdi e i fiori che sbocciavano.. tutto quello le ricordava il posto in cui era nata, che adesso era stata costretta ad abbandonare. Ogni mattina si alza alle 7:00 in punto per poter uscire a fare una corsetta, godersi quel clima e tornare in casa per farsi una doccia, mangiare e arrivare in orario a scuola. 
-Non dimenticare il pranzo che ti ho preparato, è sul tavolo!- Urla la madre dalla cucina, e Lydia rotea gli occhi prima di risponderle -Grazie mamma, non ce n'era di bisogno, a scuola esiste la mensa!- Prende dal tavolo la scatola contenente il suo pranzo e lo posa in borsa. Uscita di casa prende le chiavi della macchina che la madre le aveva comprato nuova di zecca, così da farla sentire più a suo agio in quel posto. In effetti era felice di avere un mezzo tutto suo e potersi muovere autonomamente, era ancora senza amici e non le veniva facile chiedere passaggi, e odiava anche dover disturbare la madre per questo. 
Arriva a scuola in 10 minuti ed è anche in anticipo. Aspetta davanti il suo armadietto prima che suoni la campanella e guarda il suo foglio di orari per vedere quali fossero le sue lezioni, non le aveva ancora imparate a memoria. Mentre cammina si scontra contro una ragazza, piuttosto frettolosa. 
-Sta un po' attenta!- Le dice la rossa, rialzandosi da terra mentre la guarda con le sopracciglia aggrottate. La ragazza bionda si scusa sempre con aria agitata, il che fa sospirare Lydia. -Non preoccuparti...- le dice, sorridendole mentre le porge un libro che aveva raccolto al posto suo. -Hai anche tu lezione di matematica adesso?- -S-si, per questo sono di fretta, devo... passare da un mio amico, ho lasciato i miei appunti a casa sua e sono tremendamente persa!- Lydia sorride leggermente e fa un'alzata di spalle -Posso aiutarti io se vuoi, sono brava in questa materia- La bionda improvvisamente abbozza un sorriso e le annuisce passandosi una mano fra i capelli arruffati, evidentemente quella mattina si era alzata anche tardi. 
-Oh, comunque sono Malia, scusami.. non mi sono presentata- alza i palmi aperti al cielo e accenna una risatina imbarazzata -Lydia...- le sorride porgendole una mano che le stringe subito, invitandola poi a seguirla per andare verso l'aula. Arrivate si siedono in banchi l'uno accanto all'altro e Malia si avvicina a sussurrarle -Stiles penso stia per arrivare, ritarda peggio di me..- ride mentre la rossa la guarda un po' confusa ma poi annuisce -Quello degli appunti eh? È solo un tuo amico?- sussurra a sua volta sorridendo mentre arriccia il naso e l'espressione di Malia si incupisce appena, imbarazzandosi.. lei aveva sempre avuto una cotta per Stiles, come quasi tutte le ragazze del liceo. Ma senza esitare per molto scuote la testa -No! È mio amico ti ho detto- Lydia la guarda sorridendo, senza capire che si fosse incupita oltre il rossore sulle sue guancia per l'imbarazzo. 
Dopo un paio di minuti il ragazzo di cui parlava Malia si presenta in classe, e lei lo saluta con una mano. Lydia gira la testa per guardarlo e sbatte appena le palpebre, ora capisce il motivo per cui Malia fosse arrossita per l'imbarazzo. Era alto, moro, i lineamenti perfetti, occhi color nocciola. Aveva una maglietta bordeaux e dei pantaloni stretti alla vita con una cintura. Sì, lo stava osservando.. anzi fissando. Inizialmente il ragazzo non se ne accorge, ma appena Malia gliela presenza lui si volta, e Lydia improvvisamente abbassa lo sguardo, infilandosi una mano fra la sua chioma rossa, grattandosi la nuca. Stiles rimane di stucco per tale bellezza, non aveva visto altre rosse così belle, come aveva fatto a non notarla fino a quel momento? 
Lydia alzato lo sguardo su di lui nota che restano a fissarsi per qualche istante, entrambi senza saper cosa dire. Malia stava al centro e guarda entrambi sorridendo come un'ebete. -Perché state zitti? Vi hanno mangiato la lingua?- Lydia parla per prima e senza distogliere lo sguardo si presenta, e Stiles fa lo stesso subito dopo, provando a non balbettare.
Durante la lezione lui continua a fissarla tenendo il gomito poggiato al banco e una mano sotto la guancia, abbassando lo sguardo sulle sue gambe scoperte per la gonna che indossava. Erano così perfette... iniziava a fantasticare su quanto fosse stato bello stringerle tra le proprie mani. Appena suona la campanella si riscuote dai suoi pensieri che stava iniziando a crearsi sulla rossa appena conosciuta.  
Lydia si alza improvvisamente, non sopportando più lo sguardo puntato su di se da Stiles e va verso la porta, senza accorgersi di Malia che la richiamasse, lui invece sistema i libri nella propria borsa con fare indifferente.
I ragazzi rimangono un po' in classe a scambiarsi gli appunti e appena il moro esce Malia lo saluta sorridendo. 
Stiles, senza aspettare altro tempo, cerca per tutta la scuola Lydia, adesso desiderava così tanto prendere la sua preda. 
Lydia nel frattempo gironzolava per la scuola, in cerca del suo camerino che dimenticava ogni volta in quale corridoio si trovava. Appena preso i libri che le servivano chiude l'armadietto e sobbalza facendo un urletto nel vedersi una figura davanti, portandosi una mano sul petto per lo spavento -Oddio! Mi hai spaventata..- il ragazzo fa un ghigno malizioso e si avvicina a lei, bloccandola contro gli armadietti -Mi piacerebbe sentire un'altra volta quel suono che ti è uscito dalla bocca.. magari in altre circostanze- La rossa lo sposta di improvviso e strizza gli occhi, sospirando alle attenzioni troppo morbose del ragazzo -Credi che sia un buon modo di rimorchiare questo?- Stiles ridacchia e la poggia di nuovo contro gli armadietti, stavolta più dolcemente e la ragazza lo fissa negli occhi, quei occhi color nocciola che le piacevano così tanto, provando insistentemente a non abbassare lo sguardo sulle sue labbra vista la poca distanza ad esse. Sentiva il suo respiro così vicino e questo la fa mordere le labbra,oddio mossa sbagliata Lydia, si maledice e rilascia il labbro sperando non pensi male a quel gesto. Il respiro del ragazzo cambia e la rossa lo sente ansimare oltre il suo pesantissimo sguardo puntato stavolta sulle labbra. -Cristo.. ti mordi il labbro.- -M-mi stai schiacciando.. spostati- Torna a guardare i suoi occhi e accenna una risata -Magari potrei schiacciare un'altra cosa- Detto, fatto. Preme le labbra contro le sue e lei si lascia pure trasportare, lasciandosi baciare da quel ragazzo che aveva conosciuto un instante fa, schiudendo anche le labbra per lasciargli il passaggio libero e facendo scontrare così le loro lingue. Ma il bacio non dura nemmeno un minuto che lui si stacca con un sorrisetto stampato su quella bocca che un secondo prima la stava divorando e si allontana, lasciandola appoggiata agli armadietti un po' confusa.
Lydia resta a pensarci anche uscita da scuola e non sa a chi raccontare l'episodio, con Malia si erano solo scambiate i numeri prima di finire le lezioni, ma a quanto pare aveva intuito che anche la bionda era interessata al ragazzo con cui si era baciata, non le andava per niente di raccontarlo a lei.