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Autore: RoriStark    04/07/2017    2 recensioni
essendo un appassionata di D&D mi stavo chiedendo, e se Smaug fosse un drago in grado di mutare forma?... E se una giovane elfa fosse capitata nel posto sbagliato al momento sbagliato?....
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Smaug, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Quando l’Elfa aprì gli occhi, era ricoperta da monete d’oro e sotto di lei il suo “materasso” di gemme e altrettante monete le avevano quasi ferito i fianchi, dovette perfino staccarsi dei pezzi di dosso che quasi le foravano la pelle. Sospirò mentre prese ad aggirarsi  lungo il perimetro dell’enorme caverna, inciampando ogni tanto per colpa di qualche mucchio di monete che si distaccava come neve fresca da una montagna e ogni volta che succedeva sentiva Smaug borbottare qualcosa da sotto al suo mucchio di monete che gli facevano da coperta

“Smaug!”

Gridò alla fine lei esasperata. C’erano monete, gioielli, piatti e tutto l’oro che un re possa desiderare, ma niente stoffa, nessun imbottitura, nulla con cui poteva creare un riparo o improvvisare un letto sulla quale riposare e poter curare le proprie ferite che ancora le facevano male, non poteva permettersi di far infettare la ferita che le lacerava il fianco. Il drago sbuffò fumo dalle narici, facendo volare via le monete ed alzò il possente capo, dalle fauci una lingua biforcuta frustò l’aria mentre il lungo collo scivolava sinuosamente verso l’Elfa. Il drago sembrava emettere un ringhio cupo, che la scuoteva da dentro facendola quasi tremare

“cosa c’è?”

Chiese la bestia piegando il muso in modo che un solo occhio enorme le penetrasse l’anima. Alatariel non mosse un muscolo e deglutii parole e parole, chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo, doveva riflettere

“tieni molto al tuo tesoro, non è vero?”

Il drago esitò nel rispondere, sbuffò fumo dalle narici e dischiuse le fauci mortali

“e posso sapere il perché di questa domanda? Il mio tesoro non è un tuo problema”

“beh, ora faccio parte anche io di questo tesoro, vero?”

“ A quanto pare ho deciso così”

Alatariel riprese coraggio, strinse in pugni e puntò i piedi

“beh allora dovresti tenere più a caro i tuoi oggetti!”

Il drago sussultò mentre nel suo petto un ringhio gli fece scuotere l’enorme  mole  al punto che scosse le pareti della caverna facendo cadere diversi sassolini, e dal ringhio ne venne fuori una vampata di fumo che scivolò dalle sue zanne come catrame, ed il suo occhio lampeggiò come se avesse preso ad ardere

“Non osare dire a me! Smaug, Re sotto la montagna! Come conservare il proprio tesoro!”

La possente coda uscì dal mucchio di monete, sferzando l’aria e circondando la giovane Elfa che però non sembrò scuotersi e rimase a fissare il drago, sebbene tossendo per tutto il fumo che l’aveva avvolta e che le scivolava sotto i piedi tanto era denso

“e allora cosa dici di questo?”

Disse indicando la ferita che aveva al fianco che aveva ripreso a sanguinare

“Dovresti saper curare una ferita del genere, Elfo femmina…”

“ho bisogno di altre erbe  e di….qualcosa di morbido su cui dormire!”

“quante richieste per un oggetto”

“Io non sono un oggetto!”

Replicò avanzando di un passo Alatariel, tanto che il drago istintivamente scostò indietro il muso irritato

“ho bisogno di cure o presto morirò!”

Il drago rimase fermo mentre l’Elfa ormai esasperata riprese la propria ricerca lungo le pareti della caverna, ma non trovò altro che rocce ed erba secca, sotto lo sguardo vigile del suo nuovo “proprietario”, Alatariel cominciava a perdere le speranze. Passarono le ore e la sua ferite prese a bruciare, istintivamente si avvicinò al drago dormiente, annientata e sconfitta, ma ancora piena di rabbia. Si sedette sul cumulo  di monete che ormai le davano la nausea e sospirò tenendosi il fianco

“dicono che voi draghi siate antichi più degli Elfi”

“…hanno ragione”

“e dicono che siete figli diretti di Morgoth, il più possente dei Valar..e che in voi abbia messo solo oscurità e fuoco”

Dissse con un sussurro rassegnato mentre il drago non rispose, ma sentiva il suo sguardo addosso che le penetrava nell'anima

“conosco i draghi”

“tu dici?”
chiese con un tono quasi suadente, scivoloso e profondo

“in voi non c’è altro che tenebra e morte...non avete scelta e non esiste altro per voi”

L’elfa raccolse le forze e si alzò per raggiungere un angolo della stanza dove si raggomitolò tenendo stretta la ferita e chiudendo gli occhi, già, non aveva tenuto in conto che non sarebbe potuta uscire né per trovare cibo né per raccogliere erbe, quindi in un certo senso aveva solo ritardato l’inevitabile. Sembrava che la discussione si fosse conclusa ma poi il drago alzò il capo

“Non sfidarmi elfa..”

“come?”

“Hai detto di sapere tutto di noi, ragazzina, ma su una cosa i libro non ne hanno mai parlato ed i miei avi non hanno vissuto abbastanza a lungo per poterlo mostrare..”

Qualcosa si mosse da sotto la montagna, poi qualcosa di invisibile spinse via mucchi di monete ed un muro d’aria colpì Alatariel facendola  sbattere contro la parete della montagna, la mole del drago sembrò venire assorbita dal suo stesso tesoro, le scaglie rosse e dorate che si intravedevano sembrarono sparire e l’elfa decise che tutto ciò era un allucinazione, non rimase abbastanza vigile da vedere poi cosa successe, perché perse i sensi e quando aprì di nuovo gli occhi, il dolore al fianco era sparito, al suo posto vi era una fasciatura e probabilmente sotto un impacco di erbe dato l’odore che ne fuoriusciva. Sotto di lei vi era un tappeto e un paio di arazzi messi a mo’ di riparo, aveva anche dei cuscini ed una tenda sopra di lei e davanti c’era una sorta di tavolo con della frutta ed un quarto di quella che sembrava essere una mucca. L’elfa sussultò, magari era un sogno, ma poi sentì di nuovo il ringhio del drago che sonnecchiava di fronte a lei, inclinò il capo mentre mille domande le balenavano in testa. Come aveva potuto un drago curarle una ferita con tanta precisione? Dove aveva preso quella roba? Ma soprattutto…

Perché lo aveva fatto?
  
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