Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: shining_star_    04/07/2017    0 recensioni
Sarah è una ragazza qualsiasi che si barcamena tra i mille drammi e le gioie della vita universitaria. Complice la migliore amica Carla, Sarah prova a mettere ordine nella sua testa capendo che cosa vuole dalla vita e dagli uomini cercando di superare gli ostacoli che la separano dalla felicità e dal vero amore. Ma cos'è davvero l'amore?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Universitario
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era una notte buia, piena di stelle luminose che rischiaravano il firmamento illuminando la spiaggia deserta. O quasi.

In una piccola lingua di sabbia, lambita dolcemente dalle onde dell’oceano c’era un piccolo gruppo di giovani seduti attorno a un fuoco che, scoppiettando, rischiarava i loro volti sereni e sorridenti. D’altronde nessuno avrebbe potuto avere un’aria preoccupata o corrucciata in notta come quella, sulla spiaggia e arrostendo marshmellow sulle fiamme rosso vivo. Il gruppetto era silenzioso, rompeva la tranquillità solo con qualche risata sguaiata accompagnata da teste gettate all’indietro e sorrisi celati con la mano.

Il tempo sembrava essere fermo, statico, come in una fotografia appesa al muro e posta sopra al camino, dimenticata da tutti tranne dalla polvere. Eppure i secondi componevano freneticamente i minuti, i quali si trasformavano a loro volta in ore che passavano velocemente; si stava avvicinando l’alba con la sua luce esageratamente luminosa in contrasto con il buio della notte e i suoi delicati toni pastello che riempivano il cielo di pennellate di mille pittori impressionisti.
L’alba sulla spiaggia era semplicemente mozzafiato, come sempre, pensava Sarah accoccolandosi alla coperta che si era portata appresso godendo del tepore che emanava ; tra poche ore sarebbe dovuta andare a lavoro pensò anche, nonostante un pezzo della sua anima rimanesse sempre in quella spiaggia, in quell’esatto punto ferma immobile a guardare dapprima le stelle che lucevano pacifiche e placide nel silenzio della notte e, successivamente, il cielo colorarsi di colori pastello degni di abiti principeschi del 1800.

Purtroppo però la sua anima poteva nutrirsi di bellezza e poesia ma il suo corpo aveva bisogno di qualcosa di più.. diciamo concreto e diciamo anche commestibile per poter continuare a funzionare come si deve. Per poter permettersi questa concretezza aveva bisogna di qualcosa di altrettanto concreto: soldi o un lavoro. Perdendosi e lasciandosi cullare lentamente nel mare dei suoi pensieri Sarah non si accorse che i minuti continuavano a scorrere interminabili e, oramai, non aveva più tempo per tornare a casa e prepararsi per il lavoro ma avrebbe dovuto andarci direttamente. Come invidiava i suoi amici tutti studenti universitari o pseudo tali in quanto era maggiore il tempo che passavano a fingere di essere tali che il tempo passato con la testa sui libri; loro avevano scelto che cosa fare nella vita, lo avevano comunicato a entusiasti ed estasiati genitori che avevano acceso un mutuo per permettere ai loro figli di studiare tranquillamente, senza altri problemi. Bella fregatura, pensò Sarah scalciando la sabbia con il piede mentre tornava verso la macchina.

Una volta arrivata sbattè con forza le scarpe per liberarle dalla sabbia, si guardò nello specchietto constatando la gravità della situazione del suo viso ed entrò in macchina. Guardandosi nello specchietto retrovisore cercò di ravvivare i capelli usando le mani, per poi optare per una più pratica coda di cavallo e sistemarsi il viso, che sembrava un’opera d’arte contemporanea, cancellando il mascara colato e pizzicandosi le guance per farle sembrare più rosee. La situazione sembrava migliorare sensibilmente… oppure no. Delle mezzelune scure erano comparse sotto i suoi occhi castani e contrastavano con il pallore che contraddistingue chi ha appena passato una notte completamente in bianco; bianco quasi quanto il suo colorito quella mattina. Beh per quello non poteva far nulla se non deviare l’attenzione sulle labbra osando con un rossetto acceso e sfoggiando l’accessorio più bello di una donna: il sorriso.
Eppure si sentiva sempre così poco donna e femminile… non che non ci provasse ma i risultati erano sempre sul filo che divide l’imbarazzante, che accende l’empatia e la pietà delle persone al solo guardarla, e il disastroso. Vabbè almeno ci provava si ripetè fino ad arrivare al negozio di articoli di pesca dove passava le sue mattinate e, spesso le sue serate; entrò sgattaiolando e infilandosi la divisa prima che qualcuno potesse vederla e fare qualche commento inappropriato e imbarazzante sul suo vestiario quella mattina.
Lo sapeva che non era esattamente una mise appropriata per mostrarsi alla luce del sole ma quel vestito le piaceva davvero! In realtà c’era qualcosa che non le piaceva di quel bellissimo abito nero, un grande difetto: come le stava addosso. Ma che sarà mai direte voi… eppure per lei era un grande, grandissimo problema! Era troppo aderente e le metteva in mostra tutti i rotolini e le imperfezioni che gli altri non sembravano neanche notare.. scosse la testa sospirando pensando alla cecità della gente davanti all’evidenza dei fatti. Lei lo vedeva eccome e si sentiva un po’ a disagio nonostante lottasse da anni contro la sua insicurezza cronica.

Una voce sembrò risuonare forte come un fulmine nello spogliatoio “Allora smettila! Smettila di mangiare se vuoi che quel vestito ti stia come dovrebbe!”. Quella era Angela, una voce nella sua testa che arrivava precisa come un orologio ogni volta che Sarah sentiva su di sé il peso dell’insicurezza in qualsiasi campo; Angela arrivava e proponeva il digiuno come soluzione a tutti i suoi problemi. Sarah sapeva che non poteva darle ascolto, scappare dai problemi in quel modo non avrebbe avuto alcun senso e poi, anche se l’avesse fatto, sarebbe diventata un angelo. Qui prese il nome quella fastidiosa e arrogante vocina che si serviva della sua debolezza e dall’immagine stereotipata e idealizzata di copertine satinate per farla cedere o, per lo meno vacillare.
Sarah non aveva tempo per questi pensieri, doveva entrare in servizio tra un minuto e mezzo e prepararsi a sorridere incessantemente per due ore e mezza a clienti spesso rudi e fastidiosi; si avete capito bene, non ne aveva alcuna voglia. Si impresse quindi in mente l’immagine che aveva assaporato nel silenzio della spiaggia mentre affondava le mani nella sabbia e si mise dietro al bancone, forte della bellezza di quello che aveva ammirato fino a riempirsene gli occhi.
Stranamente il turno passò in un battibaleno, Sarah era così frastornata che non ricordava con chiarezza neanche quali fossero stati i clienti della mattinata. Si cambiò indossando di nuovo il vestito della vergogna e salì in macchina, sfrecciando verso il college locale; in macchina alzò il volume dell’autoradio e sorrise al pensiero di cosa stava per accadere.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: shining_star_