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Autore: Chiaroscura69    05/07/2017    2 recensioni
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me.
Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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''Non ha senso'' ribadì Laura mentre cercavamo di procacciarci la cena per quella notte nel supermercato vicino a casa sua.
''Lo so che non ha senso e la cosa mi sta facendo uscire fuori di testa, eppure continuo a chiedermelo....Si possono amare due persone completamente diverse in modo completamente diverso?''
''Non ho mai amato una persona, figuriamoci due, Tori. Forse dovresti lasciarli perdere entrambi e prenderti un momento di pausa''rispose facendomi segno di andare con lei verso il reparto del formaggio.
''Non ci riesco, Lau... ci ho provato credimi... con entrambi. Quando sento di doverne parlare con Matteo la voce mi muore in gola, quando vorrei parlarne con Alessandro mi viene il panico di poterlo perdere''.
''Se non altro vedo in te una consapevolezza diversa rispetto a come la prendevi tre anni fa''
''Già, se ne sta accorgendo anche lui, per questo le cose stanno cambiando fra noi''.
''A proposito, ma lui ha mai saputo il motivo della tua fragilità di quel periodo?''
''Ovviamente no, Lau. In realtà lui non sa molte cose di me, io stessa ho iniziato veramente a conoscerlo solo in questi giorni''.
''Dovresti parlargliene allora, forse capirebbe''.
''Ne dubito, è tutto preso dal suo dolore, il mio non ha importanza per lui''mormorai.
''Comunque la cosa più bella di tutta questa storia è che entrambi i ragazzi con cui ti vedi sanno dell'esistenza dell'altro''ridacchiò Lau.
Mi sentii terribilemente in colpa.
''Oh non dirmi così, mi fai sentire uno schifo'' mugugnai.
''D'accordo ti distrarrò io allora. Quale dei due è il più bravo?''disse guardandomi maliziosa.
''Intendi in quello che penso io?''ridacchiai mentre mi sporgevo a prendere un barattolo di olive verdi.
''Proprio quello''.
''Alessandro senza dubbio, ma anche Matteo non è male''esclamai ritraendo il braccio con il barattolo in mano.
Dall'altra parte dello scaffale si creò un buco libero che venne subito colmato da un viso familiare.
''Ehi grazie!''esclamò Alessandro con l'espressione più fiera e allo stesso tempo divertita che gli avessi mai visto addosso.
''Non ci credo!'' sbottai rossa di vergogna.
''Parli sempre di me?''mi prese in giro Alessandro.
''Perchè diavolo spunti ovunque tu? Per tre felicissimi anni non ci siamo mai incontrati da nessuna parte e ora sei la mia fottuta ombra!''esclamai ancora furente.
''Ehmm, Tori? Con chi stai parlando?''mi chiese Lau vedendomi parlare con lo scaffale.
''Con nessuno, andiamocene'' sbottai trascinandola verso le casse.
Naturalmente Alessandro non me l'avrebbe fatta passare liscia così facilmente, infatti si piazzò proprio dietro di noi in cassa.
Lo fulminai con lo sguardo come per avvertirlo di non proferire parola, ma non lo intimorii affatto evidentemente.
''Comunque sono d'accordo con la tua amica, ma non ti dirò su cosa''sussurrò al mio orecchio sporgendosi.
''Ma chi vuole saperlo su cosa sei d'accordo!!!''
''Non ti interessa sapere quanto ho sentito sulla vostra amabile conversazione fra amiche?''fece prendendomi in giro.
''Quanto hai sentito?''chiesi con un brivido che mi scorreva nella schiena.
''Troppo''rispose con aria di superiorità.
''Non è comunque un mio problema, non ho detto nulla che non sapessi già''
''In realtà una cosina sì''
Avvampai di nuovo e pregai che il cassiere facesse in fretta. Mi girai verso Lau cercando il suo sostegno ma vidi che la mia amica era completamente imbambolata a guardare Alessandro.
''Lau? ehi? Mi aiuti con le buste?''la riscossi.
''Oh sì , Tori, scusami''mormorò svegliandosi dalla tranche.
''Che peccato, ora dobbiamo proprio andare''esclamai con malcelata ironia rivolgendomi ad Alessandro.
''Ci vediamo stasera?''chiese lui di rimando.
''Non lo so, se mi passa il nervoso sì''risposi piccata e mi voltai lasciandolo senza parole.
Uscite dal centro commerciale guardai la mia amica che se ne stava in silenzio davanti a me.
''Ti rendi conto che ha sentito tutto?''sbottai carica di rabbia e imbarazzo.
''Tori, ora capisco tante cose...''mormorò lei senza guardarmi.
''Che intendi?''
''E' un cavolo di gnocco quel ragazzo'' esclamò.
''Mmmm mi fa piacere che lo trovi carino''
''Lascia perdere il carino. Quel ragazzo emana sensualità da tutti i pori''
La guardai di traverso.
''Okay la smetto. Volevo solo dirti il mio parere''si giustificò alzando le mani.
Alzai gli occhi al cielo.
''Figurati, te lo avrei detto anche io'' ridacchiai.

'Hai sbollito la tua rabbia, Toripomodoro?' lessi nello schermo del mio telefono appena finito di mangiare.
Lo ignorai e continuai a parlare con Lau della mia intenzione di andare a studiare il master fuori con Vane. Era un'idea geniale che ci era venuta in mente appena iscritte alla facoltà e finalmente stavamo per realizzarla, sarebbe stata una questione di pochi mesi.
''Così tu sarai a Firenze e io a Bologna'' disse Laura con una leggera nota di malinconia nella voce.
''Non saremmo poi così lontane in fondo''
''Ti voglio bene amica''rispose abbracciandomi.
Il telefono vibrò di nuovo.
'Ho una sorpresa per te, ma la vedrai solo se ti muovi ad uscire con me' mi aveva scritto Alessandro.
''Dovresti andare, sai?'' disse Lau guardandomi negli occhi.
Sospirai.
''La convivenza con questo ragazzino è una battaglia contro il mio orgoglio''.
''Ha ragione tuo padre quando dice che vale la pena di lottare solo per chi ci mette in discussione''
Presi il telefono contro voglia e gli risposi.
'Sono a casa della mia amica, se mi dai dieci minuti ci troviamo al parco'
'Va bene'
Salutai Laura e mi incamminai verso la pineta. Non era molto diverso dal giorno in cui eravamo usciti la prima volta, l'orario era lo stesso, l'ansia era la stessa,il posto pure; solo io ero cambiata.
Perfino il parcheggio che aveva scelto era lo stesso della prima volta. Camminai nella sua direzione squadrandolo lentamente e chiedendomi cosa ci fosse di così speciale in quel ragazzo da farmi dimenticare tutto il resto, tutti i miei valori, tutti i miei ideali, tutti i miei sogni. Non trovai risposta.
Mi fermai ad un metro da lui senza dire nulla e lo guardai negli occhi con severità.
''Scusami Tori, non avrei dovuto ascoltare'' mormorò dopo un po'.
''Io questo lo metterei nei tuoi difetti peggiori: origliare le conversazioni altrui. Si può sapere perchè lo fai?''risposi mettendomi le mani sui fianchi.
''Perchè ho la sensazione che tu mi nasconda un sacco di cose e volevo sentire il discorso che dicevi dato che mi riguardava''.
''Io non ti nascondo le cose, semplicemente non ho abbastanza fiducia in te da dirtele. Non prendertela, ma con te sono stata sincera in passato riguardo i miei sentimenti, e sento ancora il dolore della delusione bruciarmi il cuore'' risposi senza troppi mezzi termini.
''Non supererai mai ciò che è successo fra noi in passato, vero?''mi chiese con un tono rammaricato e deluso.
''Mi ci vorrebbe molto tempo e molte dimostrazioni da parte tua''
''Allora io ti chiedo di finirla qui. Non ha senso andare oltre se la pensi così''
''Ti arrendi così?''
''Tori è questione di logica. Hai detto che avresti bisogno di molto tempo ma mi hai anche detto di non voler andare oltre questi 10 giorni. Come pretendi che cambi qualcosa?''
''Contando ciò che mi hai fatto Alessandro, io credo che questi dieci giorni, se tu ci tenessi davvero a far cambiare qualcosa, gli avresti usati meglio dato che ti ho concesso una seconda opportunità. A te, l'unico ragazzo di cui mi sia mai innamorata e anche l'unico ad avermi spezzato il cuore. Non me lo faceva fare nessuno. Invece siamo già al sesto giorno e ancora mi dai dimostrazioni di non essere cambiato affatto''
''Aspetta, nessuno aveva parlato di seconde possibilità all'inizio. In teoria questo giochino doveva servire per aiutarti a dimenticarmi''protestò.
''Era ovvio che da parte mia ci fosse qualcosa di più profondo dietro, Alessandro. Oh, ma perchè voi uomini non sapete leggere fra le righe?''sospirai alzando gli occhi al cielo.
''Perciò c'è speranza?''chiese citando una mia frase di qualche giorno precedente.
''C'è speranza''replicai lasciando andare finalmente la rabbia.
Alessandro mi sorrise e mi accarezzò una guancia con dolcezza.
Sorrisi a mia volta e gli accarezzai la mano.
''Insomma mi hai attirata qui con la scusa di una sorpresa e ancora non me la mostri''scherzai.
''Entra in macchina e la vedrai'' rispose guardandomi con occhi pieni di aspettativa.
Feci come mi aveva detto e rimasi di stucco. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me...
   
 
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