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Autore: Stella cometa 94    05/07/2017    0 recensioni
Fin dall'alba dei tempi, le forze del bene e del male, tenevano e tengono tutt'ora l'equilibrio del nostro mondo. Ma ci fu un periodo in cui questo delicato equilibrio, rischiava di essere spezzato per sempre, non potendo ristabilirsi da solo, il destino chiamò sé un aiuto prezioso, l'unica speranza per impedire alle forze oscure di prendere il sopravvento.
Prequel "Le Dragon Ladies"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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                                         A spada tratta

 

Il Sole iniziò a tramontare sulla spiaggia divenuta un accampamento medico da quasi due giorni; Berenice si guardò intorno per assicurarsi che tutti ricevessero le giuste cure, lei stessa si era messa in prima fila aiutando a medicare le ferite dei superstiti, con i medicinali e le bende portate da Ann. Era arrivata con il suo plotone in tempo record, e non ci fu bisogno di spiegarle niente, era la migliore allieva di Narumi in fatto di medicina e si mise subito a lavoro mentre Berenice, la guardò ammirata nel vederla ricucire una ferita profonda di un uomo senza impressionarsi; le dita erano sporche di sangue, ma non se ne curò, continuava il suo lavoro con calma e precisione, disnfettando ogni tanto l'ago sul piccolo fuoco accesso accanto a lei.
Allontanandosi dal gruppo per riflettere un momento, Berenice notò che il fumo proveniente dal villaggio, si era del tutto assopito e tirò un sospiro di sollievo: era una delle rare volte che intervenivano tempestivamente per fermare la carneficina di quei mostri, sebbene fosse impossibile salvare un villaggio intero, avevano salvato metà dei contadini, da una parte era felice, dall'altra era dispiaciuta per non aver potuto fare niente per gli altri.

"Stai bene?" le chiese una voce maschile alle sue spalle. Girandosi vide Kevin sorriderle gentilmente e in maniera rassicurante, come se le avesse letto nel pensiero.

"I'm fine...cioè, bene grazie." rispose con un piccolo sorriso anche se la presenza del ragazzo la mise a disagio, e le parole di Evelyn a riguardo, non l'aiutarono a nascondere un lieve rossore sulle gote.

Dimenticò in fretta quei pensieri passandosi una mano fra i capelli lunghi, tirandoli indietro con un gesto fluido sperando che il ragazzo non se né accorgesse, sarebbe stato imbarazzante per lei farsi vedere con quell'atteggiamento, per cui si tranquillizzò e torno a guardare Kevin che per tutto il tempo non aveva smesso di sorriderle, e lì Berenice notò qualcosa che la fece vacillare mentalmente: quello che le aveva rivolto, era un sorriso dolce.

Si accigliò sorpresa da quel comportamento e guardandolo meglio, non capì come un viso allegro e spensierato come il suo, potesse avere due occhi così penetranti e svegli, a modo loro ovviamente, non che Kevin fosse particolarmente intelligente, ma era degno della sua fiducia, cosa che in pochi riuscivano a conquistare. Si soffermò a lungo sulla benda al polso, provocandole una stranza sensazione d'ansia.
"Ti fa male?" chiese indicando con un cenno del capo, il polso.
Kevin fece movimenti circolari con il polso testandone la mobilità "Non tanto, è solo un graffio ed Ann ha detto che guarirà senza problemi. Ti sei preoccupata per me?" le chiese tranquillamente, senza sapere quanto quella domanda l'avesse spiazzata.

"Mi preoccupo sempre per tutti voi, ovvio." si affrettò a dire sentendo di nuovo le guance calde "Dunque, c'è qualcosa che non va?"
"No, volevo solo dirti che sei stata brava oggi...cioè lo sei sempre e che è stata una grande idea quella di far scoppiare il villa...no! Insomma, far esplodere il fuoco per farci uscire ecco." le disse riuscendo con fatica, a nascondere l'imbarazzo.
"Oh..grazie." sorrise lusingata di quel complimento inaspettato "Ho fatto ciò che ho ritenuto necessario al momento. Anche tu sei stato in gamba, distrazioni a parte ehehe." ridacchiò per smorzare un po' l'aria fin troppo intima per lei.
Il ragazzo arrossì leggermente sapendo che aveva ragione, ma suscitando anche la perplessità di Berenice, perché arrossito? Forse aveva detto qualcosa che non andava?

Scosse la testa recuperando la lucidità " Be-Berenice, volevo dirti anche che...ehhh." le parole gli morirono in gola non appena agganciò i bellissimi occhi blu della ragazza.
"Che?"
"Beh...eh...io...vedi." si sentiva scoppiare, le parole erano nella sua testa, ma era come se la bocca si rifiutasse di dirle ciò che pensava "Vo-Volevo dirti che tu sei...no! Che io so-sono, ohàtkozott!* si lasciò sfuggire andando in tilt. Dal canto suo, Berenice si stava preoccupando "Kevin? Tutto bene?" chiese incerta, e appena cercò di posargli una mano sulla spalla come per aiutarlo, Kevin si mise a parlare a raffica.

 
Scu-Scusa! Volevo solo dirti che mi sento onorato di essere nel tuo plotone" Ora...ora...DEVO ANDARE CIAO!"
 

Sparì più in fretta di com'era apparso come solo un ninja sa fare, era letteralmente fuggito lasciando giusto un po' di sabbia smossa, Berenice rimase interdetta con la bocca semiaperta, se prima pensava che Kevin fosse un po' strano, ora ne era del tutto convinta. Inaspettatamente però, gli angoli della sua bocca si piegarono all'insù "Anche per me, Kevin." 

La scena, venne vista interamente da Evelyn con la coda dell'occhio, si coprì la bocca con una mano trattenendo le risate, avendo capito le intenzioni di Kevin, non andate proprio secondo i suoi piani. 
Seduta vicino a lei, la bambina che scoprì chiamarsi Mei, giocava a costruire piccoli castelli di sabbia decorandoli con le conchiglie, Evelyn la guardò, intenerita da tanta innocenza che caratterizzava ogni bambino; da quando l'aveva salvata, Mei era rimasta al suo fianco senza fiatare, all'inizio Evelyn non ci diede peso pensando che fosse dovuto allo spavanto, ma parlando con qualcuno del suo villaggio, venì a sapere che la piccola era muta dalla nascita. In quel momento capì anche il perché non avesse emesso un suono quando fu costretta a dirle della scomparsa di sua madre, l'aveva visto solo versare lacrime in silenzio che ferirono il suo cuore da impavida guerriera. 
Ciò che la stupì di più, fu la capacità di recupero che aveva, fu difficile, ma grazie a lei, all'amore delle ragazze dei plotoni e, ai giochi improvvisati dei ragazzi, sia lei che gli altri bambini, recuperarono il sorriso.


Posà una mano sul capo della piccola, accarezzandole la corta chioma scura con dolcezza "Mei nǐ hái hǎo ma?*" le chiese in cinese, Mei alzò la testa guardandola con quei piccoli occhietti a mandorla, fece segno di "sì" ricambiando il sorriso e tornando a finire la sua opera con la sabbia.

"E' una piccola guerriera anche lei, no Evelyn?" 
Evelyn arrossì di botto vedendo Federico, sedersi vicino a loro sulla sabbia candida "S-Sì, è pro-proprio una piccola guerriera. " confermò imbarazzata.

"E' stata fortunata che ci fossi tu nei paraggi, se solo quei dannati mostri non mi avessero intralciato la strada, magari avrei potuto..."
"Non darti colpe Federico, ti prego." affermò con un tono di voce diventato improvvisamente severo "La colpa è solo di Orifus, ma non avrà vita facile, lo troveremo e gli faremo pentire di tutto il male che ha fatto."
Federico restò colpito e ammaliato, era impressionante la determinazione e il coraggio che gli dimostrava ogni volta, degna di una forte  guerriera, Evelyn era tutto ciò che cercava in una ragazza e 
fu così che si innamorò di lei, per non parlare della sua bellezza poi, era qualcosa che lo incantava come se la vedesse sempre per la prima volta. Evelyn invece era agitata dentro: sentì lo sguardo penetrante del ragazzo addosso, come se la stesse scrutando nel profondo.

"Esta bien, hai ragione. Direi che siamo stati anche fortunati oggi, non abbiamo perso nessun compagno."
"Già, molto fortunati direi." precisò sollevata che i suoi amici fossero ancora con lei, anche se nel suo cuore, conservava i ricordi di molti dei loro compagni periti per mano dei ninja oscuri, tra cui alcuni del suo plotone.  

"Senti Evelyn..." cominciò il ragazzo dopo un attimo di silenzio.
"S-Sì?" chiese non potendo evitare di perdersi negli occhi grigi del ragazzo e, sentendo il battito cardiaco accelerare il ritmo.
"Ci tenevo molto a darti una cosa..." così dicendo tirò fuori dalla tuta, un piccolo braccialetto di perle, di cui la più grande era al centro e a forma di cuore "L'ho fatto per te, spero che ti piaccia." lo pose nella mano tremolante della ragazza che lo guardò ad occhi più che sgranati.

Evelyn boccheggiò, non ci credeva, non poteva crederci! Federico le aveva appena fatto un dono bellissimo che mai si sarebbe sognata di possedere "Federico..." mormorò piena di gioia "E' davvero bellissima." alzò lo sguardo incontrando quello del ragazzo sorridendo dolcemente, venendo ricambiata, ma rimase di sasso quando sentì la mano del ragazzo prendere la sua ed avvolgerla insieme al bracciale.
"Evelyn io...voglio dirti che...
"Eh...scusate se vi disturbo, ma dovrei parlare un momento con Evelyn."


I due ragazzi si bloccarono sul posto, alzarono lo sguardo all'unisono verso Ann, visibilmente a disagio per essersi intromessa. Federico lasciò subito andare la mano della ragazza, si alzò in piedi sospirando e poi sorridere alle due ragazze "Vi lascio sole." 
"Asp-Aspetta! Po-Potresti portare con te Mei? Solo per qualche minuto." lo fermò prima che potesse andare via, a dire la verità fremeva dalla curiosità di sapere cosa stava per dirle, ma come sempre c'erano prima i doveri e lei doveva dar spazio prima a quelli.

Il ragazzo le sorrise capendo la situazione, prese Mei in braccio e diede il via libera ad Evelyn facendole un occhiolino, la ragazza espose la solita faccia incantata mandando il suo cervello nel regno delle fantasie proibite, salutandolo con gesto della mano con quella poca lucidità rimasta. 

Ann le sventolò una mano davanti agli occhi
 per tentare di risvegliarla "Yuuu! C'e nessuno qua?" 
"Eh? Cosa? Ah sì sì, ci sono. Dovevi dirmi qualcosa Ann?" il tono era evidentemente infastidito accompagnato da un sorrisino nervoso.
"Scusa Ev, ma dobbiamo parlare di loro." indicò la gente sulla spiaggia "Dobbiamo spostarli da qui, e anche noi dobbiamo muoverci, non è prudente rimanere troppo a lungo."
"Sì, hai ragione. Ci ho pensato e credo che portarli al villaggio di Huángjīn, sia la cosa migliore. Ci sono i samurai dell'Imperatore lì, ed è il villaggio che ha resistito più di tutti agli attacchi dei nemici."
"Ok e...lascerai anche lei?" 
Evelyn sospirò dispiaciuta "Sì, Mei deve stare con la sua gente, alcune madri sono disposte a prendersi cura di lei, starà bene."
"Ti sei affezionata a lei, nicht wahr?*"
"Già e non avrei dovuto. Ma è stato più forte di me, in qualche modo mi sono rivista in lei." 
"Cioè, è piccola ma ha già capito come vanno le cose?" azzardò incrociando le braccia.
Evelyn rise "Ehehe, direi di sì."  
"Bene, allora do gli ordini di prepararsi, partiamo domani mattina." la vide annuire ricordandosi poi di una cosa "Ev, spero solo che non sarà un trauma per Mei separarsi da te, anche lei ti è molto affezionata." 
"Le parlerò, è piccola ma sveglia, capirà." 
"Lo spero."

Ann si allontanò per controllare i feriti, lasciando Evelyn a godersi la brezza marina; lì vicino alla riva, vide Federico giocare con Mei, facendola volteggiare per aria e farla ridere con il solletico "Sarebbe un padre perfetto." si ritrovò a pensare con aria sognante, portandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli sollevati dal vento. Si chiese se anche lei sarebbe stata una brava madre;  tutto ciò che aveva imparato della maternità, l'aveva appreso da Kaede, crescendola con amore e insegnandole il significato dell'essere giusti e aiutare chi ne ha bisogno, per tutto quello che ha fatto per lei, Evelyn non l'avrebbe mai dimenticato.



***

La mattina seguente, il plotone di Evelyn e Ann, scortarono i contadini verso il villaggio di 
Huángjīn, situato su una vasta pianura con intorno grandi campi di riso e verdure, mentre Berenice avrebbe riportato all'accademia il carico di sale; prima di partire, fece portare un messaggio a Tiara tramite Hawk, chiedendole di venirle incontro per avere una mano in più, in caso di attacco. Intanto al villaggio, vennero accolti dai Samurai di guardia, che li fecero passare scortandoli nella piazza principale. Ann radunò i medici del posto, spiegando loro la gravità di alcuni feriti, una cosa che avrebbe volentieri fatto Evelyn piuttosto che trovarsi in quella situazione: la sera prima, quando disse a Mei che sarebbe stata adottata, la piccola reagì attaccandosi a lei con tutte le forze singhiozzando, Evelyn rimase spiazzata da quel gesto, credeva che sarebbe stata felice di poter continuare con la sua vita e giocare con tanti altri bambini, poteva persino andare a scuola! A malincuore dovette essere più dura, spiegandole che se fosse rimasta con lei, avrebbe vissuto con l'ansia ogni giorno e che la vita di una guerriera era fatta di pericoli.
Mei scosse la testa con forza, ma fu costretta ad accettarlo quando venne caricata contro la sua volontà su Perla, restando per tutto il viaggio con il visino verso il basso, non si girò mai nemmeno verso Evelyn quando le chideva se avesse fame. 

La ragazza capiva perfettamente quanto stesse soffrendo, ma per il suo bene, non avrebbe mai cambiato idea.
 L'affidò a Ting, amica intima della madre e raggiunse Ann.

"Come procede?"
"Fatto tutto. I medici provvederanno alle cure e saranno smistati in alcune case."
"Ottimo, allora possiamo andare, meglio essere all'accademia entro sera." in realtà voleva allontanarsi, sentiva che Mei la stava guardando e forse era anche arrabbiata, più si sforzava di esserle indefferente, più sentiva la negatività della bambina.


"Un momento...negatività?" ripeté ad alta voce colpita da un tremendo presentimento "No...non deve succedere!" 
"Ev che hai?!" cercò di chiederle Ann vedendola correre fra la folla, schivando la gente con rapidità.

La ragazza non la sentì nemmeno, si fermò solo appena vide Ting in mezzo ai feriti, Mei era lì con lei, lo sguardo basso seduta su telo con altri bambini, mentre una dottoressa la visitava. Corse ad abbracciarla lasciando la bambina stupita, ma che ricambiò l'abbraccio con un gran sorriso. Le sussurrò qualcosa nell'orecchio, sentendo la bambina annuire col capo, si staccò da lei per poterla guardare: ora Mei le sorrideva, un sorriso che Evelyn si stampò nel cuore e nella testa, un sorriso che le dava un motivo in più per combattere.

La ricongiunse con Ting che la prese in braccio, la ragazza accennò un piccolo saluto e sparì tra la folla. 
Tornò da Ann con un sorriso più sereno "Possiamo andare" saltò in groppa a Perla ed Ann la seguì montando su Moon, il suo cavallo dalla criniera e coda nera, con il manto bianco. 

"Perché l'hai fatto Ev?" le chiese mentre con i loro plotoni, si incamminarono verso l'uscita del grande villaggio.
"Ho sentito in lei troppa negatività. Ho temuto che sarebbe potuta cadere sotto la stregoneria di Orifus."

"Oh! Hai fatto bene allora, quel Diavolo è capacissimo di sfruttare anche i bambini pur di sfamare la sua sete di potere." 
Evelyn asserì lo sguardo, fissando un punto imprecisato davanti a sé "Potere...tutto questo per il potere. Come può qualcuno diventare così meschino per del potere?"
"Qualcuno che non ha niente da perdere forse?." suppose vedendo Evelyn pensierosa.
"Tutti hanno qualcosa da perdere Ann. Se solo sapessimo qualcosa in...ANN! GUARDA!" esclamò all'improvviso indicando l'entrata del villaggio, dove un uomo barcollante pieno di ferite, si stava trascinando con fatica, lasciando dietro di sé una scia di sangue.

Le due ragazze corsero verso di lui, prendendolo al volo prima che cadesse al suolo stremato dalla fatica e dalla forte perdita di sangue; si resero conto che era un Samurai, sebbene dell'armatura c'era rimasto poco e niente, fu uno spettacolo orribile: era martoriato da capo a piedi con ancora delle stelle ninja conficcate nel ventre, e una punta di lancia che lo trapassava nella spalla.

Ann lo reggeva mentre Evelyn gli prese il volto dolorante con entrambe le mani "Chi ti ha ridotto così?"
L'uomo aprì di poco gli occhi e cercò di prendere fiato per parlare con la bocca impastata di sangue "Loro...li hanno uccisi tutti...nella foresta...cof cof."

Espirò per l'ultima volta gettando indietro gli occhi, ed Ann lo pose delicatamente a terra chiudendogli le palpebre; per farlo dovette estrargli una stella ninja dalla scapola e quest'ultima, le rivelò qualcosa di terribile: era una particolare stella ninja a lame retrattili con cinque piccoli teschi disegnati alle estremità.

"Evelyn, guarda." passò l'arma nelle mani della sua amica, anche lei si irrigidì avendola riconosciuta "Pensi che sia lui?" 
La ragazza non le ripose, si alzò direttamente in piedi impugnando la spada "Andiamo a fargli una visitina."
 


***

"Quindi, devo dedurre che non avete trovato niente?" da quando erano arrivati in una radura, Dark passò in rassegna la refurtiva, scartando le cose inutili e controllando quei pochi goielli con le pietre preziose rubate, si accorse subito che nessuno di loro corrispondeva alla descrizione fatta dal suo signore e un po' se lo aspettava, non era un villaggio con chissà quale ricchezza, ma provare non costava nulla, almeno per lui.

"Pietre con scarso valore..." si rigirò fra le mani delle agate e dei granati "Il padrone non ci ricaverebbe niente neanche fondendole. Una spedizione inutile, abbiamo perso solo tempo." buttò a terra con rabbia il sacchetto calpestandolo "E si sono messi in mezzo, anche quei maledetti ficcanaso di ninja!" 

I soldati non batterono ciglio, rimasero a fissarlo con quell'aria assente che li caratterizzava, per tutto il tempo che il Generale camminò avanti indietro decidendo il da farsi, quando gli venne un'illuminazione guardando i corpi di alcuni samurai ai suoi piedi, che lui stesso aveva ucciso con la sua spada. 

"Mhmhmh...c'è quel villaggio vicino alle colline, potrebbe riservare delle sorprese. Ma non oggi, ci sono troppi samurai e anche i ninja impiccioni. Meglio prepararsi a dovere." pensò ghignando. Si voltò verso i suoi sottoposti con aria dura "Muovetevi ammasso di morti! Si torna al castello!" 
"Così presto Dark?" 

Al sentire quella voce così fastidiosamente familiare, il Generale si voltò di scatto, prendendo in pieno petto un kunai appuntito, grazie all'armatura non gli recò alcun danno, anche se sentì la punta sfiorargli la pelle sotto la protezione. Solo una persona era capace di scagliare così forte un'arma.
Alzò lo sguardo nascosto dall'elmo verso le cime di un albero, incontrando quello determinato di Evelyn, riconoscendo al suo fianco, anche quella che secondo lui era l'umana più cadaverica dei suoi soldati: Ann.

Si staccò il kunai rispedendolo al mittente con la stessa velocità, sghignazzò divertito vedendo Evelyn prenderlo al volo, ad un centimetro dal suo viso "Bene bene. Da quanto tempo signorine." le vide fare un gran salto atterrando davanti a lui, i soldati misero subito mano alle armi attendendo l'ordine del loro Generale.

"Tre mesi per la precisione. Non che ci sia dispiaciuta l'idea di non rivedere più la tua faccia metallica." lo sbeffeggiò Ann mettendo mano ai pugnali Sai.
"Un peccato. Vedo che siete sole, non avete portato un po' di amici?"
"Per farti divertire ad ucciderli? Scordatelo testa di metallo." rispose duramente Evelyn, l'aveva fatto di proposito il dividere i plotoni con la scusa di cercare i ninja. Entrambe avevano supposto la presenza di Dark e conoscendo il suo livello di potenza, nessuno di loro sarebbe stato in grado di tenergli testa e le conseguenze le avevano viste davanti ai loro occhi, perdendo proprio a causa del cavaliere, molti dei loro amici.

"Voi due? Contro di noi? Ahahahahaha! Signorine, forse non avete notato una cosa: siamo in vantaggio numerico." 
"Una quindicina di soldati più te, dovrebbero farci arretrare? Quanta autostima." estrasse la katana puntandogli contro la lama "E poi...non è stato difficile far fuori molti di loro." 

Era un chiaro atteggiamento di sfida, Dark non rispose ed alzò il braccio sinistro unendo il dito medio al pollice "Allora...vediamo come ve la cavate adesso." 

Allo schiocco delle dita, i soldati d'ombra partirono all'assalto: due di loro lanciarono delle stelle ninja contro Ann, la ragazza impugnò i Sai e con mosse veloci, colpì le stelle ninja rispedendole indietro, centrandoli in pieno volto, con uno scatto si portò di fronte a loro e con il pugnale sinistro perforò la gola di uno, mentre l'altro tentò di colpirla con la spada, Ann evitò la lama spostandosi di lato e prima che il soldato se ne accorgesse, Ann gli diede una ginocchiata allo stomaco facendolo piegare e con il pugnale, gli perforò con un affondo netto, la nuca.

"Avanti il prossimo!" li sfidò roetando con velocità i pugnali fra le dita, un altro soldato gli piombò alle spalle, la ragazza avvertendone la presenza, saltò in alto facendo una verticale all'indietro atterrando a ginocchia piegate dietro le spalle, rimanendo piegata su suoi arti, con un solo pugnale tagliò le gambe del ninja buttandolo a terra e facendolo scomparire.

Evelyn da parte sua, non risparmiò fendenti a nessuno, muoveva la spada così abilmente che neanche uno di quei morti viventi riusciva a starle dietro. Uno dei nemici le si parò davanti colpendola con un calcio allo stomaco, la ragazza incassò il colpo cercando di recuperare subito l'equilibrio per evitare un pugno in pieno volto: piantò i piedi al suolo e con un movimento veloce del busto, mozzò il braccio del suo nemico. 

L'istante che si fermò per riprendere fiato, sentì un movimento inquietante alle sue spalle: Dark era dietro di lei con la sua possente spada alzata per colpirla brutalmente, Evelyn assottigliò gli occhi impugnando con entrambe le mani il manico della sua katana, si girò di scatto con un ringhio trattenuto fermando la spada del Generale. Entrambi si ritrovarono faccia a faccia con solo le spade a dividerli.

"Attacchi sempre alle spalle eh?" spinse di più la spada contro quella di Dark per evitare di farla avvicinare troppo, anche se aveva l'elmo, ci avrebbe scommesso il suo onore che quel balordo, stava sghignazzando fregandosene delle sue parole.
"La lealtà è per i deboli...Evelyn." 

Sentire il suo nome pronunciato da lui, le lasciò un senso di disgusto così amaro che la costrinse a spingere via la sua spada, arretrando con velocità per poter vedere bene il nemico "Quelli senza lealtà e onore come te Dark, non meritano neanche di parlarne!" gli rispose velenosa.
Dark rise sguaiatamente "Ahahahaha! Quanto sei ridicola ragazzina! Ora capisco perché siete sempre un passo indietro a noi!"

Evelyn non lo ascoltò e attaccò di nuovo, ricominiciando un duello alla pari, il rumore metallico delle spade risuonava per tutta la radura così come gli ansimi della fatica che cominciarono a irradiare il corpo di entrambi i combattenti, Evelyn parò l'ennessimo fendente ma non vide in tempo il pugno dritto in faccia di Dark, riversandola al suolo con violenza. Ansimò tentando di rialzarsi con l'aiuto della spada, la parte sinistra del viso pulsava, ma aveva decisamente visto di peggio contro di lui; il Generale ghignò avvicinandosi a lei e alzando la spada per colpirla nuovamente, ma in suo aiuto accorse Ann, che una volta liberatasi dei soldati, corse a tutta velocità verso Dark.

"Stai lontano! IHAAAAA!" lo colpì con un potente calcio al collo, mandandolo addosso a un albero, raggiungendo poi la sua amica e aiutandola a rialzarsi.

"Tutto bene Ev?" le chiese alzandola per le spalle.
"Sì tranquilla. E' solo un graffio." si asciugò il rivolo di sangue dal labbro inferiore con le dita recuperando l'equilibrio "Ora possiamo continuare!" 

Entrambe le ragazze si avvicinarono lentamente verso Dark, che nel frattempo si era rialzato scrocchiandosi il collo "Non male. Non ricevo spesso calci di questo genere." 
"Se vuoi, ne ho ancora. Basta chiedere." gli disse orgogliosa, Ann puntandogli contro il Sai.
"E sei accorto di soldati, possiamo finirla qua!" l'appoggiò Evelyn mettendosi in posizione d'attacco.
"Ehehe, mi piacerebbe molto intrattenermi ancora, ma ora devo proprio andare."  

Rinfoderò la spada e tirò fuori dal sacchetto di pelle legato attorno alla sua armatura, una manciata di polvere scura buttandosela addosso, sussurrando due parole: "Terra oscura." . Le due ragazze non capirono cosa stesse facendo rimanendo comunque sulla difensiva; la bocca si aprì di poco per lo stupore quando videro una luce violacea avvolgere il corpo di Dark. Il cavaliere prima di sparire, le salutò con un cenno della mano metallica come a sbeffeggiarle e sparì del tutto, le due ragazze erano ancora impalate a fissare il vuoto, era completamente sparito, non c'era rimasta neanche la più piccola traccia della sua presenza.

"Ma cosa...come?" riuscì a dire Ann con aria confusa.
Evelyn si avvicinò al punto dov'era sparito, tastando con la mano il fogliame al suolo "Non lo so. Non ho mai visto una cosa simile prima d'ora."

"EVELYN! ANN!"

Le ragazze si voltarono, vedendo uscire dalla foresta il loro compagni e correre verso di loro, Federico fu il primo a raggiungerle e senza neanche pensarci un secondo, abbracciò Evelyn sollevandola da terra "Meno male che stai bene..." le sussurrò nell'orecchio non lasciandola andare.
Ann si mise le mani sulla bocca emozionata per ciò che vedeva, Evelyn invece era immobilizzata con gli occhi spalancati, non sentiva più niente se non le braccia forti di Federico avvolgerle la vita e la schiena, il petto del ragazzo era premuto contro il suo permettendole di sentire il suo battito cardiaco, leggermente aumentato per la preoccupazione, quello della ragazza invece era completamente impazzito, ancora un altro po' e sarebbe esploso se Federico non l'avesse rimessa con i piedi per terra. Solo i Kami sapevano quanto Evelyn stesse faticando per restare in piedi, dato che le gambe reclamavano la discesa verso il suolo il prima possibile. 

Pensò di aver salvato il suo povero cuore, ma quando si accorse di due dita calde accarezzarle il mento, proprio in prossimità del labbro dove fu colpita da Dark, alzò gli occhi verso Federico rimanendo sconvolta da ciò che vide: il viso del ragazzo era contratto in una smorfia di rabbia, gli occhi grigi sempre sicuri e fieri, ardevano di voglia di vendetta. Per la prima volta, fu spaventata da quel comportamento mai visto in lui e, al tempo stesso, attirata con una voglia irrefrenabile di continuare a restare fra le sue braccia.

Il ragazzo si accorse dello stato di trans della ragazza, allontanandosi un po' da lei "Ehm...scusa, volevo solo assicurarmi che stessi bene." le disse con tranquillità, anche se lui stesso si imbarazzò per essersi spinto troppo passandosi una mano fra i capelli e il codino che portava, ma la rabbia non gli era ancora del tutto passata, se mai avrebbe rivisto Dark, lo avrebbe punito lui stesso per averla anche solo sfiorata, nessuno poteva toccarla. Nessuno.

Dietro di lui sentì le risatine dei ragazzi, decise di ignorarli, promettendosi di sistemarli una volta tornati all'accademia. Evelyn era ancora lì con le guance in fiamme, sul suo corpo riuscì ancora a sentire l'odore mascolino del ragazzo, le sue dita sfiorarle il labbro inferiore e suoi forti pettorali scontrarsi con il suo di petto, la cosa le aveva scatenato una strana sensazione che la fece vergognare profondamente, ma la cosa più assurda è che le piaceva anche, arrivando a pensare da non voler più staccarsi da lui pur di continuare a sentirla.

"Ev? Tutto bene?" le chiese Ann con un sorriso malizioso "Evelyn? Non è che ti ho persa davvero stavolta?"
"Ve-Veramente no-non..." 
"Ev ci stanno guardando tutti! Riprenditi!" 

Evelyn sbatté un paio di volte le palpebre, facendo anche un respiro profondo, tornando ad essere quella di sempre "Al-Allora..." si schiarì la voce sentendo finalmente, molto meno caldo di prima "Come mai tutti qui?"
"Diciamo che la risata di Dark, si è sentita parecchio." rispose Liam affiancando Ann "Immagino però, che non sia stato molto fortunato con voi due." ammiccò verso Ann, che roteò gli occhi sorridendo all'evidente tentativo di approccio di Liam. 
"L'abbiamo beccato con la refurtiva, ma alla fine ha lasciato tutto scomparendo nel nulla." spiegò la ragazza dalla carnagione pallida, chiedendosi il perché di quel comportamento.
"Comunque sia, oggi non lo sapremo di sicuro." Evelyn si portò una mano al mento pensierosa "Meglio rientrare, prima avviseremo i Samurai di farsi mandare altri rinforzi dal Giappone. Non voglio rischiare soprese di alcun genere." 
"Agli ordini!" risposero seguendo le loro superiori all'interno della foresta.


***

L'arrivo della sera fece trarre un sospiro di sollievo ai guerrieri, le difese non andavano abbassate, ma dopo lo scontro con Dark, dubitarono che sarebbe tornato all'attacco, almeno per quel giorno. 
Al loro ritorno, Narumi controllò le ferite dei ragazzi, Evelyn ed Ann si riunirono con le loro compagne nella stanza che Tiara e Zena condividevano, raccontando gli ultimi avvenimenti, in particolare, quando arrivarono all'argomento ragazzi, dimenticarono tutto il resto. 

"Quindi...lui ti ha fatto un regalo, ti ha palpato e tu non hai battuto ciglio." decretò Amber sdraiata sul pavimento a pancia sotto, le mani messe a coppa con il mento poggiato sopra.
"Non mi ha palpato Amber! Almeno non come pensi tu!" aveva perso il conto di quante volte glielo aveva detto, si maledì anche per non aver pensato alle conseguenze nel dirglielo: battute maliziose e consigli scandalosi.
"Ah! Allora l'ha fatto!"
"No! E' che...dah!!! Lasciamo stare." sbottò nascondendo il viso in un cuscino fregato a Zena.
Tiara le pizzicò un braccio, facendole sfuggire un ahi "Se ha alzato un po' troppo le mani, vedi di dirmelo. Lo rimetto al suo posto."
"Mi fai male Ti!" protestò sollevando la testa indispettita.
"Pfff, exagerada."
"Oh Ti! Ma non capito che ad Ev, non dispiace?" si intromise Zena incrociando le gambe sul pavimento "Se a lei piace, lascia che il tempo faccia tutto con la dovuta calma." 
Amber emise un verso scocciato "Attenzione, Liang due ha parlato." ricevendo come risposta, una cuscinata in pieno viso. La ragazza si tirò su con il cuscino in mano, lo stesso fece Zena senza battere ciglio.

"Ci siamo..." mormorò Ann spostandosi dalla loro traiettoria, andandosi a rifuggiare al piccolo balcone in legno.
"Non avresti dovuto tirarmi un cuscino..." ghignò ben sapendo come sarebbe finita.
"E tu non avresti dovuto farmi il verso." 

Si guardarono faccia a faccia per alcuni secondi, dopo di che sgranarono gli occhi "GUERRA DI CUSCINI!!!" urlarono insieme tirandosi ogni cuscino che riuscirono a trovare, persino quelli su cui erano sedute Berenice e Tiara. Le due ragazze si ritrovarono col sedere per terra e non lo mandarono giù per niente; si unirono al duo mentre Evelyn riuscì a sgattaiolare via, evitando quelle armi morbidose con agilità. Raggiunse Ann sul balconcino, trovandola seduta sul davanzale in legno a guardare la Luna.

"Riuscita a scappare?" rise sciogliendosi la treccia nera, permettendo ai suoi capelli di respirare.
"Per un soffio! Mi piace la battaglia dei cuscini, ma oggi non ne ho proprio voglia." le disse sedendosi vicino a lei a guardare il cielo.
"Il motivo è per caso un ragazzo?" 
"Sopratutto lui." sbuffò dondolando i piedi nel vuoto "Volevo parlargli, ma stava parlando con Liam e...ora che ci penso! Ma tu e Liam state insieme? Vi ho visto sempre appiccicati!"
Per poco Ann non perse l'equilibrio sconvolta "Was? Nein!* Si-Siamo amici!" 
"E io sono l'imperatore Giapponese!" esclamò Amber sbucando in mezzo alle due "Mi ci vedo sapete?"
"E tu da quanto stai ascoltando?!" chiese Ann sudando freddo.
Amber sorrise birbantella "Vuoi dire: Da quanto stiamo ascoltando."


Ann si girò sentendo un brivido di terrore percorrerle la spina dorsale, e aveva tutte le ragioni per averlo quando vide Berenice, Zena e Tiara sbirciare dalla porta scorrevole.

Amber si strifinò le mani sadicamente "Bene, direi che dobbiamo approfondire un po' le faccende amorose ehehehe."
"Sarà una lunga notte." sospirò Evelyn.
"E io che volevo andare a letto." borbottò Tiara, apparentemente disinteressata all'argomento.
"Allora, sparate tutto!" Amber  prese a braccetto Ann trascinandola nella stanza, mentre Evelyn le guardava divertita convinta di aver detto anche troppo per quella volta, ma Amber non fu dello stesso avviso "Evelyn cara! Vale anche per te!" 
"Assolutamente!" ironizzò scendendo dal davanzale e seguendole in camera.

Darsi ai pettegolezzi per una notte intera con le sue amiche più fidate, quella sì che era prospettiva di normalità quotidiana che sognava Evelyn, anche se sapeva perfettamente, di doversi tappare le orecchie per quello che sarebbe potuto saltare fuori da quella chiacchierata. Infondo non le dispiaceva, pur di mettere nel dimenticatoio quella giornata frenetica, era disposta a farsi dare lezioni di acchiapparagazzi dalle sue amiche; sorrise tra sé e sé, tanto su quel lato non le avrebbe ascoltate più ti tanto, avrebbe seguito il suo cuore, imparando a dare spazio sia a sé stessa che ai suoi doveri.

Un dolce sorriso adornò le sue labbra sfiorando il bracciale di perle, soffermandosi per qualche secondo su quella a forma di cuore ed alzò gli occhi color ocra verso il cielo notturno, ripensando velocemente agli avvenimenti degli ultimi due giorni e non si stupì quando le venne in mente, il visino allegro di Mei, lei e gli altri bambini rappresentavano il futuro che lei stessa, si era ripromessa di garantire anche al loro mondo.
La voce allegra di Amber la intimò per l'ennesima volta a raggiungerle, rientrò chiudendosi la porta scorrevole alle spalle, mentre ripensava alle parole dette a Mei.

Ti voglio bene Mei ed è per questo che voglio che tu rimanga qui, sarai al sicuro, verrò a trovarti appena posso e non preoccuparti, vendicherò la tua mamma.
E' una promessa.

Una promessa che avrebbe mantenuto. A tutti i costi.



Angolo della sottoscritta

Salve popolo! Come andiamo? Se siete riusciti a leggere fino a qui nonostante tutto il caldo che fa, vi ringrazio davvero tanto, è stato un capitolo un po' impegnativo, ma era necessario. Spero che vi sia piaciuto, come sempre vi invito a farmi presente eventuali errori ;)
Sotto vi lascio le traduzioni di alcune lingue difficile da capire, il resto (tipo spagnolo) penso si capisca, grazie a chi legge anche senza commentare, al prossimo mese e buone vacanze a tutti ;)  

Stella 


átkozott: accidenti (ungherese)
Nicht wahr?: non è vero? (tedesco)
Mei nǐ hái hǎo ma?: stai bene mei? (cinese)

Was? Nein!: Cosa? No! (tedesco)



Stella ninja usata da Dark e ninja oscuri
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