Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: Edea Armor    06/07/2017    1 recensioni
"Avrai i tuoi giorni 'no'
ci saranno momenti che ti chiederai dove sto
ma non vorrai chiamarmi per non disturbarmi
e chissà io con chi sarò.
Avrai i tuoi giorni si
ti sentirai imbattibile
e avrai voglia di chiamarmi per raccontarmi la tua felicità
io anche avrò voglia di ascoltarla
ma non mi chiamerai
perché non toccherà più a me
ascoltarti ridere.
Sentirai altre mani sulle mani
altre bocche sulla tua bocca intensa e fatale
e avrai dei rimorsi e dei ricordi da portarti sulle spalle
ti coprirai la notte dai brividi delle mancanze
e poi in inverno uscirai sul terrazzo al freddo a gelarti
per non sentire addosso la mancanza di qualcuno
per farla diventare ghiaccio
che prima o poi si scioglie"
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


"Se non mi vedessi varcare la soglia della porta

Come sono solito fare

Alza gli occhi al cielo di un nuovo giorno

Non piangere sulla mia tomba

Io non sono lì

Io non dormo

Perché sono il vento che soffia

Sono lo scintillio della neve

Sono la luce del sole sulle foglie

Sono la pioggia che batte sulla finestra

Sono le stelle che vegliano di notte

La morte non esiste

Le persone muoiono solo quando vengono dimenticate 

E se saprai ricordarmi, sarò sempre con te

Cercami, seguimi, trovami

Vedrai il mondo in un granello di sabbia

E il cielo, in un fiore di campo

Terrai l'infinito sul palmo della mano

E l"eternità, in un'ora..."

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

  ~Presentimento~  

Pov Daryl

 

"Forza ragazzi, spegnete tutto e andiamocene a casa. Mi sono rotto le palle di passare metà della mia vita qui dentro."

"Lo sappiamo noi perché vuoi andare a casa capo!"

Risero in coro.

Si avvicinò al giovane, fulminandolo con lo sguardo. Il ragazzo indietreggiò leggermente, deglutendo a fatica e guardandolo spaventato dal basso.

 

"Mi conosci da così tanto tempo e ancora ti spaventi se mi avvicino a te minaccioso? Tss..."

Rise scaturendo il divertimento di tutti i suoi colleghi. Era pienamente soddisfatto del suo lavoro e dei suoi dipendenti. Una cerchia di uomini, auto da sistemare tutti i giorni e tante chiacchiere balorde. Era riuscito a fare carriera, ad espandersi, ed ora possedeva una catena di officine in tutta la zona. Certo, non era facile stare appresso a tutti, ma amava il suo lavoro e lo faceva con dedizione e responsabilità.

Ma quella sera era davvero stanco, voleva solamente aprire la porta di casa e trovare Beth con il suo pancione ad aspettarlo, nonostante le dicesse sempre di non rimanere sveglia e di riposarsi dato che il bambino sarebbe nato di lì a breve.

Sarebbe diventato padre.

Se gli avessero raccontato questa prospettiva della vita una decina di anni prima, si sarebbe messo a ridere.

Un brivido gli percorreva la schiena ogni volta che pensava a tutto ciò che aveva. Alla famiglia che possedeva.

Sorrise al solo pensiero.

Usciti dall'officina, si diresse verso la moto, infilandosi il casco e ricordandosi di allacciarlo come gli imponeva di fare Beth ogni volta.

 

"Hey Dar, vuoi un passaggio in auto?"

"Che ti è preso Merle? Adesso ti comporti da fratello premuroso?"

"Idiota...ho solo un brutto presentimento tutto qui."

"Tss, hai parlato con Beth?"

 

Merle si avvicinò a lui titubante. Da quando aveva iniziato a lavorare con lui, era diventato un'altra persona. Si era ripulito e non frequentava più certi ambienti e ciò lo rendeva ogni giorno più felice. Aveva sempre sognato che suo fratello scegliesse la via della ragione come aveva fatto lui.

 

"Che intendi?"

"Stamattina mi ha quasi convinto a non prendere la moto perché anche lei aveva un brutto presentimento. Qualcosa mi dice che siete entrambi invidiosi della mia bambina."

 

Rise dando due pacche alla sua moto, mentre suo fratello lo guardava preoccupato. Che avevano tutti quel giorno? Sembravano delle anime in pena.

Non aveva mai creduto a quelle cazzate...presentimenti, destino, sogni premonitori, cose banali e inutili, ma suo fratello aveva davvero un muso lungo fino ai piedi.

 

"Merle davvero...stai tranquillo."

"So che non sono stato un ottimo fratello, che non ero presente nei momenti in cui avevi bisogno di me ed è per questo che sto cercando di recuperare gli anni persi...solo...stai attento...vai piano e avvertimi quando arrivi."

 

Con quel tono e quello sguardo, era riuscito a trasmettergli un'ansia indescrivibile e pesante. Allacciò il casco nuovamente davanti a lui come per rassicurarlo e montò sulla moto.

 

"Stai tranquillo saluta Carol e i ragazzi...e grazie."

"Dar?"

"Mmh?"

"Ti voglio bene."

"Fanculo Merle.."

 

Mise in moto e sfrecciò via.

Merle sorrise, consapevole che quel "Fanculo" equivaleva ad un "Ti voglio bene anch'io".

 

Si fermò a fare benzina e nel frattempo diede un'occhiata al cellulare.

Una chiamata persa. Beth.

Sorrise e la richiamò.

 

"Mr.Dixon!"

"Ciao ragazzina."

 

La chiamava così da quando l'aveva conosciuta. L'odio all'inizio era reciproco e percettibile nell'aria ogni volta che si trovavano uno di fronte all'altra. Ma un'altra cosa ben visibile, erano le scintille che scoppiavano tutte le volte che i loro sguardi si incrociavano. La sorella della biondina aveva scommesso sin dal primo giorno che si sarebbero innamorati perdutamente e, inizialmente, si era presa i peggio insulti da parte di entrambi per quell'insinuazione.

'Cazzate'

Pensava quando sentiva determinate parole uscire dalla bocca di chi li conosceva.

Rick, il suo migliore amico, era stato il primo a venire a conoscenza dei suoi veri sentimenti nei confronti di Beth e non era stato facile sopportare le sue risate e i suoi 'Te l'avevo detto fratello'. Pensare che quell'odiosa ragazzina ora era sua moglie, lo faceva sorridere ogni volta.

 

"Stai tornando?"

"Si, tempo di fare benzina. Dieci minuti e sono da voi."

"Oggi Dixon junior mi ha fatto passare le pene dell'inferno, non è stato fermo un attimo. Per un secondo ho creduto che volesse nascere oggi."

Rise.

Amava sentirla ridere, era uno dei suoni più belli del mondo per lui.

 

"Allora appena arrivo a casa lo rimprovero."

"Se vuoi puoi rimproverare anche me..."

 

Avvertì una nota maliziosa nella sua voce e si eccitò leggermente. Negli ultimi due mesi della gravidanza non era stato proprio facile avere dei rapporti intimi, dato anche il fatto che loro due erano abituati ad un tipo di rapporto tutt'altro che tranquillo..."animale" era la parola adatta per descrivere appieno la loro vita sotto le lenzuola. Nonostante ciò, il loro legame era più forte di prima, ed un leggero calo di libido non li aveva di certo allontanati.

 

"Ho avuto un'idea...vengo a prenderti, non ci metto molto, giusto il tempo di arrivare sotto casa, tu scendi con i tuoi occhi grandi, metti la prima cosa che trovi, che tanto lo sai che non la noto neanche. Porta le tue labbra, quelle serviranno...porta anche il tuo culo, servirà anche quello"

 

Dall'altra parte del telefono, la sua donna rise divertita e lui fece lo stesso, contagiato da quella voce.

 

"E dove vuoi andare?"

"Non lo so. Decidiamo strada facendo."

"Ma Daryl è tardi, sai che non posso stancarmi ora che ho questo pancione ingombrante. Oltretutto non vorrei rovinare le tue conquiste, sai quante donzelle sarebbero tristi nel vederti in mia compagnia?"

"Non potrei chiedere di meglio..."

 

Beth sospirò ed era sicuro che stesse anche scuotendo la testa sorridendo, come faceva sempre quando lui sparava qualche cazzata. Non si era ancora abituato a tutto ciò che aveva, a quella vita, ad essere felice ma felice davvero. Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe innamorato così tanto, così intensamente di una donna e che avrebbe voluto passarci il resto dei suoi giorni e altre mille vite.

 

"Quindi mi devo togliere il pigiama e vestirmi."

"Sei perspicace ragazzina"

"Attento a te Mr. Dixon, potrei vendicarmi."

"Tremo"

"Dovresti. Sono una donna di per se tosta, incinta e in astinenza da sesso animale. Potrei sbranarti senza troppa fatica."

"A tra poco ragazzina."

"Ti amo Dar.."

"Anche io."

 

Ogni volta che si scambiavano le due paroline magiche, gli veniva in mente quanto tempo ci avesse messo la prima volta. Ovviamente era stata lei la prima a pronunciare la parola "Ti" accompagnata dalla parola "amo", ma non gli aveva mai fatto pesare la cosa, lo conosceva bene ed era a conoscenza della sua difficoltà nell'esternare i suoi sentimenti. Agganciò la chiamata, riponendo il telefono nella tasca del giubbotto di pelle e infilandosi di nuovo il casco. Faceva particolarmente freddo e si pentì di essere uscito in moto. Sfrecciò sull'asfalto freddo come ogni sera, schivando un paio di macchine incrociate sul tragitto e rivolgendo il suo pensiero sempre a Beth. Uno strano presentimento attraversò il suo corpo, facendolo rabbrividire leggermente.

Come minimo Beth e Merle lo avevano contagiato con le loro cazzate. Rise tra se e se scuotendo la testa e continuando a fissare la strada. Una berlina blu accelerò, attaccandosi praticamente al culo della sua moto e facendolo innervosire leggermente, per poi affiancarlo, andando alla stessa velocità. Il finestrino si abbassò e Daryl buttò un occhio al suo interno, cercando di capire che cosa volesse quell'individuo. Non riusciva a distinguere se si trattasse di un uomo o di una donna, causa l'abbigliamento scuro e il capello che ricopriva gran parte del volto. 

 

"Vuoi un autografo?"

 

Urlò cercando di sovrastare il rumore della moto e dell'auto. La figura allungò il braccio verso il finestrino, tenendo d'occhio Daryl e la strada allo stesso tempo. Impugnava una pistola e gliela stava puntando contro.

 

"Merda"

Partì un colpo.

Poi un secondo ed un terzo.

Daryl frenò bruscamente, mentre la macchina continuò la sua corsa sfrenata senza fermarsi. La moto strusciò sull'asfalto, lontano da lui che venne scaraventato fuori strada rotolando su se stesso. Finì a pancia in su, tremava e non riusciva a muoversi, un bruciore intenso pervadeva il suo addome e il braccio destro e, forse per la prima volta in vita sua, ebbe paura...tanta paura. Tossì rumorosamente e cercò in tutti i modi di rigirarsi per raggiungere la sua moto. Dopo vari tentativi e vari grugniti causati dal dolore, riuscì a girarsi sulla pancia e realizzò che i proiettili lo avevano colpito. Rise sarcasticamente, pensando a tutte le volte in cui aveva rischiato la vita e si era salvato per il rotto della cuffia. Non aveva certo l'intenzione di morire su una strada desolata, a pochi minuti da casa sua e dalla sua famiglia. Strisciò con fatica verso la moto, sperando nel frattempo che qualcuno passasse e lo notasse. Ficcò una mano in tasca per cercare il telefono ma non lo trovò, evidentemente era volato via durante l'impatto con l'asfalto e chissà dov'era andato a finire. La sua testa iniziò a girare sempre più pesantemente e tossì sangue, per poi stramazzare a terra del tutto, sbattendo lo zigomo. Prima di svenire del tutto, avvertì in lontananza, la suoneria del suo cellulare e la prima cosa a cui pensò, fu Beth. Probabilmente lo stava chiamando per sapere dove fosse e se stesse bene. Ma lui non poteva risponderle, non poteva dirle che andava tutto alla grande e che si sarebbero visti a breve. Non poteva...svenne, dopo aver combattuto a lungo con se stesso per restare sveglio.

 

Pov Beth

 

"A tra poco ragazzina."

"Ti amo Dar.."

"Anche io."

 

Chiuse la chiamata sorridendo e posò il cellulare sul bancone della cucina, portando una mano sul pancione. Lo accarezzò dolcemente, canticchiando una delle sue canzoni a Dixon jr. Sarebbe nato a breve e non riusciva ancora a crederci. La sua vita era quasi completa ed era tutto merito dell'uomo che aveva al suo fianco. Non avrebbe mai pensato che Daryl sarebbe diventato suo marito o il padre dei suoi figli, tutto era accaduto all'improvviso senza una spiegazione logica e, forse, era proprio quello il bello. Sua madre diceva sempre che le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti e aveva più che ragione. Non erano ancora riusciti a mettersi d'accordo sul nome che avrebbe avuto il piccolo Dixon, come al solito si trovavano a discuterne animatamente, magari davanti ad altre persone per completare il tutto, ma erano fatti così e a Beth andava più che bene. 

 

"Se tuo padre non si sbriga ad arrivare gliela faccio mangiare la sua amata moto."

 

Si diresse in camera e tirò fuori dall'armadio un vestito di seta, lungo fino ai piedi a tema floreale. Daryl glielo aveva regalato senza pensarci due volte e cogliendola del tutto di sorpresa. Si tolse il pigiama, senza negarsi una breve specchiata per ammirare il suo pancione, per poi scivolare silenziosamente in quel vestito morbido. Raccolse i suoi capelli biondi in uno chignon un po' disordinato e passò sul viso un filo di trucco, tanto per non sembrare la moglie sciatta di un uomo, invece, perfetto. Una fitta al petto le tagliò il respiro improvvisamente, costringendola ad aggrapparsi al lavandino per non cadere. Iniziò a piangere senza un apparente motivo, non riusciva a spiegarselo, ma sentiva un bisogno estremo di disperarsi. Le lacrime scorrevano veloci, rovinando il suo trucco e marchiando le guance con il nero colato del rimmel. Si toccò il pancione, cercando di assicurarsi che il bambino stesse bene e che non fosse lui la causa di tutto.

 

"Che cos'ho?"

 

Respirava a fatica, come se un masso le fosse stato gettato sul petto e, in quel momento, avvertì la stessa sensazione che aveva provato quella mattina. Lo stesso brutto presentimento che l'aveva colta dopo la colazione e che l'aveva spinta a dire a Daryl di non prendere la moto, almeno per quel giorno. Si portò una mano alla bocca, spaventata.

Si precipitò al piano di sotto, avventandosi sul cellulare e cercando frettolosamente il numero di suo marito.

 

"Ti prego no...ti prego...rispondi Dar, rispondi..."

 

Al continuare degli squilli, i suoi singhiozzi divennero un vero e proprio pianto disperato, come se già sapesse che suo marito si trovasse nei guai.

 

"Okay Beth, respira, calmati o farai del male al bambino...forse ha avuto problemi con la moto e..e non sente il telefono..."

 

Provò insistentemente per una ventina di minuti, per poi scaraventare il cellulare sul divano e portando le mani nei capelli. Si guardò un attimo intorno, pensando a cosa fare. Non aveva intenzione di rimanere in casa a convivere con l'ansia, doveva assicurarsi che stesse bene e che non gli fosse accaduto nulla. Recuperò il telefono e chiamò sua sorella Maggie, in cerca di consigli sul da farsi.

 

"Mag...sono..sono io Beth."

"Hey che è successo?? Stai piangendo?"

"Mentre metteva benzina, Daryl mi ha chiamato dicendo che sarebbe arrivato poco dopo e...e invece non è ancora qui, non risponde al telefono ed ho un presentimento così brutto, talmente brutto che l'ho avvertito sul mio corpo. Non so cosa devo fare.."

 

"Bethy calmati! Respira piano e non agitarti troppo, ti ricordo che porti in grembo un bambino che sta per nascere..ascoltami. Ti passo a prendere okay? Ti passo a prendere e se ancora non è arrivato e non risponde al telefono andiamo a cercarlo."

"Si si! Possiamo percorrere la strada che fa tutti i giorni per andare e tornare dall'officina."

 

Sua sorella continuò imperterrita a cercare di tranquillizzarla, ripetendole che tutto sarebbe andato per il meglio e che magari Daryl aveva avuto davvero un problema con la moto o un piccolo incidente. Riagganciò la chiamata, gettandosi sul divano e accarezzando costantemente il suo pancione con le mani ben aperte e dei movimenti circolari. Cercava di convincersi del fatto che servivano a tranquillizzare il bambino, ma non scalciava, ne tanto meno la faceva star male, perciò in cuor suo sapeva benissimo che stava solo cercando di tranquillizzare se stessa. 

Tra una carezza e l'altra, iniziò ad avvertire una leggera pesantezza agli occhi e scosse il capo per restare sveglia, ma non servì a molto. Appoggiò la nuca sul divano e chiuse gli occhi addormentandosi poco dopo, con il pensiero e il cuore rivolti a Daryl.

 

--------------------------------------------------------------

Cari lettori💕

Ho deciso di iniziare a scrivere un'altra storia e di intraprendere, questa volta, una strada un po' diversa. Non voglio anticiparvi nulla per non rovinarvi la lettura anche dei capitoli che seguiranno. Cercherò di essere il più costante possibile, anche se tra lavoro e famiglia è un po' difficile.

Vi ringrazio per il supporto.

Un abbraccio grande 

Aranea💕

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: Edea Armor