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Autore: FedeSpuffy    13/06/2009    6 recensioni
Dopo il maatrimonioo di Miki e Umi sarà cambiato qualcosa tra Kaori e Rio?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confessioni Questa è la mia prima fan fiction per favore siate clementi e mi raccomando fatemi sapere che ne pensate!!Commentate, commentate, commentate!!!

Confessioni
Capitolo 1
Erano le 10:00 e il silenzio regnava a casa Saeba. Era ormai da una settimana che Kaori non dormiva e si alzava tardi; ora era nel letto e pensava: “Ma perché fa così, ormai è passata una settimana ed è tornato il vecchio Ryo, possibile che mi sia sognata tutto?". (Vedi n.39 del manga. Povera Kaori!!).  
-Vabbè è ora che mi alzo, non ho voglia di sentirlo predicare perché non ho preparato la colazione –
Nel frattempo nella stanza accanto c’era qualcun altro che non dormiva anzi ... “Che cosa devo fare, perché non riesco a dirle quello che provo?Eppure nella radura ci sono riuscito . E ora sono tornato il cretino di prima!!!” (menomale che te ne sei accorto!!) - UFFAAAAAAAAAA!!  - urlò Rio prima di uscire dal letto.
L’urlo di Rio non arrivo minimamente alle orecchie di Kaori che stava preparando la colazione. Ad un certo punto sentì una presenza e si girò … lui era davanti a lei che la guardava e disse: - Abbiamo fatto tardi questa mattina eh?! Come mai la colazione non è ancora pronta?  - Non sono io che ho fatto tardi, ma sei tu che ti sei alzato presto, è diverso!!! (Beccato ^____^). Cmq tieni è pronto, io intanto esco, vado a vedere se c’è qualcosa alla lavagna - Non fai colazione? - Non ho fame - e uscì. Due secondi dopo tornò sui suoi passi: - Rio non uscire che se c’è qualcosa ti chiamo - Bé veramente avevo un appuntamento con una bellissima ragazza …... – le parole gli morirono sulle labbra, si sentì raggelare e alzò lo sguardo; Kaori lo stava guardando talmente arrabbiata che Rio, con un toast in bocca e la tazza del caffè in una mano bloccata a mezz’aria, riuscì solo a fare un cenno con la testa. Kaori se ne andò sbattendo la porta. – Mamma mia devo cercare di parlarle altrimenti mi ucciderà solo con lo sguardo prima o poi. Mi ha fatto veramente paura!!!! – (te lo meriti!!).
Nel frattempo per strada Kaori pensava “ Forse ho esagerato ma quel cretino non pensa che al mokkori... non so fino a quando reggerò” - Ah finalmente sono arrivata, vediamo un po’ – “XYZ… Vi aspetto alle 14:00 presso il bar Cat’s Eyes …. Yukiko Tacheda” – Che bello finalmente un incarico …. però questo nome non mi è nuovo, dove l’avrò già sentito?-Vabbè è meglio se chiamo Rio. –
DRINN…DRINN….DRINN…
-Mmmmmhhh, ma cos’è? Mi sono riaddormentato …. oddio il telefono, questa è Kaori se non rispondo mi uccide …… Pronto? Ah Kaori sei tu dimmi. - Ma dov’eri stavo per riattaccare - Ero in bagno!!!! ( che bugiardo) - Ah…… Scusa. Senti abbiamo un appuntamento per un nuovo incarico al bar di Miki e Umi alle due, fatti trovare li puntuale mi raccomando - Kaori…. – Disse il suo nome con tanta dolcezza che Kaori rabbrividì – Dimmi -  E’ uomo o donna? - Stornzo solo a quello pensi, quando vieni lo vedi – e riagganciò il telefono con tanta forza che lo ruppe. Intanto Rio pensava “ Per essersi arrabbiata così è sicuramente una donna” (Faccia da pervertito … tanto per cambiare).      

Capitolo 2
Erano le due meno cinque e Kaori era già arrivata da mezz’ora al bar di Miki e Umi e si era sfogata con la sua amica: - Certo che Rio è proprio un cretino io non lo capisco, e tu Kaori perché non accenni all’argomento scusa - Kaori non ebbe il tempo di rispondere che qualcuno entrò nel locale: era il suo cliente; alzando lo sguardo vide una donna bellissima ma stanca, con occhi nocciola e capelli castani ma con profonde occhiaie, a un certo punto si bloccò, la guardò meglio e rimasta di stucco disse: - Ecco perché quel nome mi sembrava tanto familiare. – La ragazza la guardò e …..: - Non ci posso credere …………. Kaori da quanto tempo, non mi dire che City Hunter sei tu!?! - Kaori ma la conosci? – chiese Miki – Miki, Umi vi presento la mia migliore amica del liceo Yukiko Tacheda, Yukiko questi sono Miki e Umibozu i miei amici - Piacere – .Dopo avere ricordato il periodo del liceo le due amiche iniziarono a parlare del motivo che le aveva fatte incontrare: - Kaori mi devi aiutare non so più cosa fare – Kaori preoccupata disse: - Yukiko calmati e raccontami tutto!! - Vedi i miei guai sono iniziati all’incirca una settimana fa; verso la strada di casa ebbi la strana sensazione che qualcuno mi stesse seguendo,  girandomi però non vidi nessuno. Tornata a casa trovai il mio appartamento completamente sotto sopra, mobili rotti, vestiti fuori dai tiretti e le mie macchine fotografiche rubate compresi i miei rullini. Io faccio la fotografa e per me quel materiale è indispensabile. – Kaori incuriosita chiese: - Fotografa di cosa? - Per ora fotografo modelle ma sto cercando di uscire fuori come fotografa per dei giornali - Non poteva essere solamente un ladro? - Ci ho pensato pure io ma l’altro giorno mentre camminavo per strada mi hanno sparato – Kaori trattenne il fiato – Non mi hanno colpito solo perché io mi sono abbassata per allacciarmi una scarpa, stavo facendo jogging!! Kaori ti prego ho bisogno che qualcuno mi protegga - Non ti preoccupare bellezza ci penso io – Kaori, con una mano a coprirsi la faccia per la vergogna, penso “ Ecco arrivato il maniaco” – Yukiko ti presento Rio il mio socio, Rio ti presento Yukiko la mia migliore amica del liceo – e con quest’ultima frase lo guardò con uno sguardo che diceva “Prova a toccarla e io ti ammazzo!!!” – Piacere di conoscerla signorina Yukiko - Yukiko lui insieme a me ti proteggerà non ti preoccupare sei in buone mani!! – Yukiko la guardò è penso “ Di lei mi fido ma di lui no, ha una faccia da vero porco!!”Fu riscossa dai suoi pensieri da Kaori che le chiese: - Yukiko senti ma non sai proprio chi può essere stato? - Non ne ho la più pallida idea però questa mattina sono andata a sviluppare un rullino che mi era rimasto in borsa e guardate qua!! – Yukiko fece vedere a Rio e Kaori una sua foto e dietro per sbaglio aveva ripreso un uomo, di cui si vedeva solo mezzo busto e una pistola nella mano destra. Kaori chiese: - Ma dove l’hai scattata? - Davanti alla stazione televisiva, ero andata li per mostrare al direttore alcune foto e siccome era la prima volta che ci andavo ho voluto un ricordo e invece ….. – Yukiko si mise a piangere. – Dai non ti preoccupare ora ci siamo noi – Rio le mise una mano sulla spalla ma Kaori lo fulminò con lo sguardo e lui la ritirò immediatamente, non voleva una martellata, anche se pensandoci bene era da quando erano tornati dal matrimonio di Umi e Miki che Kaori non lo colpiva con il martello … Strano!! – Kaori, Yukiko non può rimanere a casa da sola si deve trasferire da noi finché non troviamo chi la vuole uccidere. – Kaori pensò “ E’ pericoloso falla stare da noi con questo maniaco nei paraggi però …. non ha tutti i torti così la potremo proteggere 24 ore su 24” – Va bene. Yukiko vieni andiamo da te a prendere la tua roba ok? – e le due amiche uscirono; Rio invece rimase li sovrappensiero, fu riscosso da una manata sulla spalla di Umibozu che disse: - Rio ma si può sapere che cavolo stai combinando? – Ma di che cosa stai parlando io non ho fatto ancora niente – Cretino non mi riferivo a quello ( secondo voi di cosa stanno parlando ^____^), intendevo cosa stai combinando con Kaori – Perché me lo chiedi? – Perché è distrutta, si vede che non dorme da giorni, perché non gli dici quello che provi per una buona volta, non so se reggerà a lungo questa situazione - Ma perché secondo te io ti sembro uno che in questi giorni ha dormito? È una settimana che medito su quello che è successo alla radura e non riesco a darmi pace, ho paura di farla soffrire ancora di più se mi dichiaro, lo sai che non posso darle il futuro che vuole, e ho paura che diventi ancora di più un bersaglio per i miei nemici!! – Rio era distrutto e solo ora Umi e Miki se ne accorsero: - Scusaci Rio non avevamo capito quanto stai soffrendo, però ti posso aiutare dicendoti che anch’io la pensavo così ma ora…... sono l’uomo più felice del mondo!!! – e Umi arrossì fino alla punta della testa (poiché di capelli non ne ha). Miki lo guardò con dolcezza e lo baciò. Rio intanto disse: - Non lo so ragazzi devo ancora pensarci, finito questo incarico, però prometto che le parlerò!!- e uscì per tornare a casa.
Intanto Kaori e Yukiko, mentre preparavano le valige per quest’ultima, si raccontarono cosa la vita le aveva riservato in questi anni che non si erano viste. Finite di preparare le valige entrarono in macchina per andare a casa di Kaori, e Yukiko le chiese: - A quanto ho capito tu e Rio vivete insieme da sette anni giusto? – Kaori rispose: - Si da quando è morto mio fratello lui si prende cura di me ed io di lui – Yukiko era pensierosa: - Kaori … tu lo ami non è vero? – Kaori diventò bordeaux e disse: - Ma come ti salta in mente... n-no io n-non lo amo - Bugiarda non puoi mentire a me ti conosco come le mie tasche - Va bene e anche se fosse? Lui di me non se ne frega niente – disse Kaori amaramente. – Io non credo, ho visto il suo sguardo quando ti fissa e non mi sembra lo sguardo di uno che non se ne frega niente - Sarà ma a me non mi ha mai fatto capire nulla – Dai tempo al tempo Kaori - Io lo sto aspettando da sette anni Yukiko, non so fino a quando avrò la forza di aspettarlo ancora … Ah siamo arrivati. – Salirono le scale e aperta la porta di casa, trovarono Rio a leggere (indovinate cosa!?) sul divano: - Ah finalmente pensavo ti fossi persa Kaori, lo sai che ore sono? Devi fare il pranzo … - Rio ma sono le tre non ti sei mangiato niente? - No perché tu si? - No non ho fame, ma perché non ti sei fatto qualcosa, comunque ora ti cucino; Yukiko tu vuoi qualcosa? - Sì se non è troppo di disturbo, non mangio da ieri a pranzo. - Ok ci metto poco intanto Rio falle vedere la mia stanza che dorme con me, così può disfare le valige - Agli ordini capo – disse Rio mettendosi sull’attenti, Kaori sorrise e andò in cucina.
Rio e Yukiko entrarono in camera di Kaori: - Ecco Yukiko questa e la camera di Kaori  dove puoi disfare le valige, in fondo al corridoio c’è il bagno se vuoi farti la doccia e la mia camera e la porta accanto al bagno così se stanotte ti senti sola e vuoi un po’ di compagnia ….- Rio iniziò ad avvicinarsi a Yukiko con quella sua faccia da maniaco e la bava che gli scendeva dalla bocca, quando sentì dei passi su per le scale e tornò improvvisamente serio, in quello stesso istante Kaori entrò in camera e vedendo la faccia sbalordita e anche leggermente spaventata di Yukiko, guardò torvo Rio e gli disse con il martello in mano: - BRUTTO MANIACO COSA LE HAI FATTO!!!!! - Aspetta Kaori non le ho fatto nulla te lo giuro!!! No Kaori ti prego noooooo …. – Kaori lo mandò a finire nel muro insieme al martello con scritto “Non toccare la mia amica maniaco”. – Comunque è pronto, vieni Yukiko andiamo di sotto!!. –
Intanto Rio cercava di uscire dal muro e pensando “Mi mancavano le sue martellate” scese di sotto, ma a un certo punto si bloccò per le scale: le due ragazze stavano parlando di lui. – Kaori non pensi di aver esagerato? Sei troppo gelosa, si è vero prima che arrivassi tu gli era apparsa una faccia da maniaco ma come ha sentito che salivi ha cambiato espressione ed è tornato serio. – Appunto io lo conosco come le mie tasche e so che se non fossi arrivata io ti sarebbe saltato addosso. Non lo posso sopportare, vederlo con un’altra chiunque essa sia mi fa salire il sangue al cervello. – Si però può essere che lui non si dichiari perché ha paura della tua reazione – Provò a far capire l’amica, ma Kaori era una testa dura: - Forse non si dichiara perché non gli importa niente di me!!! – Rio rimase sulle scale nascosto pensando “ Ma possibile che con il mio atteggiamento la faccia soffrire così tanto;che sciocca, non riesce a capire quanto la amo e quanto per me sia importante? Devo trovare il modo di farglielo capire” e uscì dal nascondiglio: - Potevate anche aspettarmi voi avete finito e io che faccio mangio da solo? - Io non ho mangiato proprio, vado a fare i piatti ti farà compagnia Yukiko per la tua contentezza. – e se ne andò. Yukiko guardò con occhi di fuoco Rio e gli disse: - Scusa se mi permetto ma sei proprio un cretino.- Grazie mille – disse Rio sorridendo – Ma perché la fai soffrire così? Si vede che le vuoi veramente bene altrimenti quando l’hai sentita arrivare non avresti cambiato espressione. - Scusa Yukiko ma non sono affari tuo e poi a me non piacciono i travestiti (sempre la solita solfa e finiscila)!!! – non fece neanche in tempo a finire la frase che gli arrivò addosso , non si sa da dove,  un martello da 10'000'000t. Yukiko si avvicinò e senza neanche guardarlo gli disse: - Te lo sei meritato io avrei fatto di peggio, comunque ti farò vedere io se è un travestito o no! – Così dicendo lasciò un Rio completamente spiaccicato nel muro e che non riusciva ad uscire e andò in cucina!
Yukiko: - Kaori senti siccome dopo che il ladro è entrato in casa mia la maggior parte dei miei vestiti e stata strappata che ne dici se andiamo a fare compere? – Non lo so Yukiko penso sia troppo pericoloso.- Ci sei tu a proteggermi e io mi fido di te quindi andiamo! – Kaori non seppe cosa rispondere e fece cenno di si con la testa, così Yukiko andò a vedere se Rio era riuscito a districarsi dal muro, ma appena girato l’angolo se lo ritrovo di faccia; lei gli fece cenno di stare zitto e lo portò nel salotto:- Rio, io e Kaori andiamo a fare compere tu ci seguirai vero. – Non era una domanda ma un’affermazione e Rio disse di si: - Perfetto io mi vado a fare una doccia così dopo usciamo e mi raccomando non sbirciare altrimenti chiamo Kaori.- e se ne andò.
Dopo una mezz’ora Yukiko e Kaori erano nel soggiorno pronte per uscire, la prima con un bel vestito che le fasciava il fisico perfetto e la seconda invece con jeans e maglietta. Yukiko guardò Rio e disse: - Allora noi andiamo. -  e gli fece l’occhiolino. Kaori guardò il socio e senza rivolgergli la parola uscì.
Rio aspettò cinque minuti e scese pure lui. Fortunatamente le ragazze decisero di andare a piedi, per lui era più facile seguirle. Dopo aver sorpassato vari negozi le ragazze entrarono in una boutique di intimo, Rio le sbirciava dalla vetrina.
Intanto all’interno della boutique Yukiko stava cercando di convincere Kaori a provarsi un completo molto carino con reggiseno, tanga e guepiere:- No Yukiko ti prego mi sento a disagio con quella roba, e poi non eravamo venuto per comprare qualcosa per te? – L’amica la guardò e rispose: - Vabbé giacché ci siamo, e poi non usciremo da qui finché non te lo provi – Intanto Yukiko guardò fuori, vide un ombra e pensò “Il mio piano sta funzionando” e sorrise. Kaori rassegnata disse: - E va bene se proprio insisti. – e andò nel camerino.
Rio mentre le sorvegliava pensava “ Ma che stanno facendo perché Kaori è entrata nel camerino? La cosa mi puzza chissà che cosa sta architettando Yukiko”. Non fece in tempo a pensare ciò che rimase a bocca aperta per lo stupore e un brivido di eccitazione lo percorse: Kaori era uscita dal camerino con un completo che solo a guardarlo gli faceva salire il sangue al cervello e poi quando lei si giro non capì più niente, riuscì solo a pensare “ O mio dio”. A malincuore dovette distogliere lo sguardo perché orami il suo amico si era risvegliato e non riusciva a tenerlo a bada, si allontanò e andò a mettersi dietro un palo. “Dio mio quanto era bella” pensò prima di scacciare via la sua immagine.
Nella boutique prima di uscire Yukiko comprò qualche indumento e poi, senza ascoltare le proteste di Kaori, le regalo il completo che aveva provato qualche minuto prima. Uscirono ma Kaori continuava a protestare: - Tanto non avrò l’occasione di metterlo mai – Yukiko sospirò e la guardò: - Io non ne sarei così sicura – e così dicendo andò avanti. Kaori la rincorse ma non fece domande anche se era curiosa di sapere di che cosa stava parlando l’amica. Ad un certo punto però si bloccò, c’era qualcosa che non andava, l’aria si era fatta all’improvviso tesissima, e poi capì …. qualcuno li teneva sotto tiro; senza far capire niente all’amica le si avvicinò e le disse:- Yukiko non mi sento tanto bene possiamo ritornare a casa? – lei la guardò preoccupata: - Certo, forse stai così perché non hai mangiato niente. Dai andiamo – e si diressero verso casa. Kaori era un po’ agitata ma non lo diede a vedere e quando guardando davanti a se vide spuntar fuori da dietro un palo Rio che le sorrideva l’agitazione se ne andò via del tutto e pensò “ Quando lo vedo le mie paure svaniscono come per magia”.Rio le si avvicino e la salutò come se si fossero incontrati per caso ma le fece capire che aveva fatto la cosa giusta; intanto Yukiko, meravigliatasi del fatto che Rio si fosse avvicinato, non capiva cosa stesse succedendo e iniziò ad agitarsi. Una volta tornati a casa si sedettero sul divano e Kaori le spiegò tutto, allora lei chiese: - Come mai non ha sparato, l’altra volta non si è fatto tanti scrupoli – Kaori ci pensò e poi rispose: - Secondo me ha riconosciuto Rio e non vuole metterselo contro. Si ne sono sicura e così. – Yukiko la guardò scettica ma non fece nessun commento e si alzò dicendo: - Vabbé vado a farmi una doccia. – e uscì. Kaori invece senza degnare Rio di uno sguardo andò a preparare la cena.
Rio ne approfitto, sali le scale e cercò di avvicinarsi al bagno …. Con la sua solita faccia da manico (certo che quando fa quella faccia fa davvero un po’ schifo!) stava per aprire la porta quando si bloccò. Dietro di lui c’era una Kaori furibonda con un martello gigantesco in mano, senza aspettare un attimo Rio cercò di scappare ma non ci riuscì e Kaori lo prese in pieno viso e se ne andò. Sentendo il  frastuono Yukiko aprì la porta del bagno e vedendo Rio spiaccicato sul pavimento gli rise in faccia e gli disse: - Ma come fa Kaori a stare ancora con te  - e chiuse la porta.
Kaori stava tagliando una cipolla e pensava “Non può continuare così, io non posso stargli sempre dietro a impedirgli di fare mokkori con le clienti. Ho deciso d’ora in poi farò finta niente anche se so che facendo così mi farò solo del male, ma non posso fare altrimenti”
Verso le nove si sedettero tutti a tavola a mangiare, fortunatamente la conversazione era tranquilla e sembrava che quello che fosse successo poco prima non ci fosse stato. Ad un certo punto squillò il telefono e Rio rispose: - Casa Saeba – Ah.. allora avevo indovinato sei proprio tu City hunter – Tu chi sei? – Non ha importanza ti dico solo che se non mi consegnerai di tua spontanea volontà le foto con i negativi le tue due amiche la pagheranno cara. Soprattutto quella coi capelli rossi – Non ti azzardare a toccarla capito – Ma ormai parlava a vuoto, aveva riattaccato. Kaori guardò Rio: - Chi era? – Ma non fece in tempo a fare la domanda che senti sparare, cercò di proteggere Yukiko ma purtroppo non poteva muoversi: l’avevano presa.
Rio capì subito che c’era qualcosa che non andava, era riuscito a proteggere Yukiko ma non era riuscito a far abbassare Kaori che in quel momento era immobile a terra. Rio sbiancò, sotto di lei si stava allargando una pozza di sangue. Le si avvicinò spaventatissimo, la rigirò e vide che , fortunatamente, i proiettili l’avevano solo sfiorata; la prese in braccio e la portò dolcemente in camera sua e iniziò a curarla.
Intanto al piano di sotto Yukiko si tranquillizzo e si accorse che Rio si era completamente dimenticato di lei; quando lo aveva visto sbiancare in volto si era sorpresa tantissimo, lui il maniaco , lui la persona seria che era diventata appena aveva fiutato il pericolo, aveva paura!! Yukiko sorriso e pensò “Allora avevo ragione io, è follemente innamorato di Kaori; devo fare qualcosa, loro mi stanno dando una mano e io devo contraccambiare” Così dicendo si avvio verso la camera di Rio si mise il pigiama, scrisse un bigliettino e si mise a dormire.
Kaori poco dopo si sveglio. Si sentiva debole ma le ferite non gli facevano male; si girò e vide Rio vicino alla finestra che la fissava: - Come ti senti? – le chiese – Bene, non mi anno colpito vero? – No ti hanno solo sfiorato fortunatamente. Hai bisogno di riposare e anche io, in più ho lasciato Yukiko di sotto e devo vedere come sta. – Va bene vai – e si girò dall’altro lato.
Rio scese di sotto e trovò il biglietto di Yukiko che diceva “ Rio sono troppo stanca vado a dormire in camera tua e poi tu e Kaori avete bisogno di stare un po’ da soli”. Rio sorrise “E ora chi glie lo dice a Kaori, mi toccherà dormire sul divano” . Si stava allungando sul divano quando sentì dei passi … era lei che scendeva le scale, si blocco: - E tu che ci fai sul divano? - Io? Tu che cosa ci fai in piedi, sei ancora troppo debole - Non hai risposto alla mia domanda comunque avevo sete – Rio la guardò e disse – Yukiko sta dormendo in camera mia era troppo stanca per aspettare – Kaori pensò “Quindi deve dormire sul divano … però mi dispiace si vede che è stanco”. Divenne rossa e gli disse: - Rio perché non vieni a dormire in camera mia – Rio la guardò sorpreso: - Cosa? - Non ti fare strane idee e solo che mi sembri stanco – …. Ok arrivo – Salirono in camera tutti e due un po’ agitati: Kaori perché per la prima volta avrebbero dormito insieme e Rio perché non sapeva se sarebbe riuscito a controllarsi con lei vicino. Si distesero tutti e due nel letto e si girarono di schiena. Passarono ore e Kaori non riusciva a chiudere occhio mentre a quanto sembrava Rio si era addormentato, ad un certo punto si irrigidì …. No Rio non si era addormentato, le si avvicino e le sussurro: - Kaori dormi altrimenti domani sarai stanca sono giorni che non ti fai una bella dormita – Kaori si girò di scatto e lo guardò negli occhi: - E tu che ne sai? – Le tue occhiaie sono evidenti – si guardarono e sorrisero tutti e due. Rio la fece girare e l’ abbraccio così dolcemente che Kaori dopo poco si addormento cullata dal suo respiro. Rio invece era ancora sveglio ma sereno e felice, come sarebbe voluto rimanere così per sempre, con la donna che amava più della sua stessa vita. E con questi pensieri felici poco dopo si addormentò anche lui.

Capitolo 3
Yukiko si svegliò verso le otto e pensò “chissà se il mio piano è andato a buon fine”. Si alzò, si mise la vestaglia e uscì dalla stanza. Arrivata davanti alla camera di Kaori si fermò … era troppo curiosa. Aprì lentamente la porta e li vide: Rio e Kaori abbracciati che dormivano con un sorriso ebete sulla faccia; Yukiko chiuse piano la porta e sorridendo andò in cucina e decise che quella mattina avrebbe preparato lei la colazione.
Intanto Rio sentendosi osservato si sveglio e vide che Yukiko stava chiudendo la porta, mentalmente si disse che l’avrebbe dovuta ringraziare, erano giorni che non dormiva così bene. Si giro e sorrise: quant’era bella la sua donna … si proprio la sua donna ormai aveva deciso, finito l’incarico le avrebbe parlato e le avrebbe detto quanto l’amava ma anche che stare con lui era pericoloso. Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si era accorto che Kaori si era svegliata e lo stava fissando. Imbarazzatissimo girò la testa e le disse: - Buongiorno finalmente ti sei svegliata mi stavo annoiando a stare in questa posizione – ( sempre il solito cretino). Kaori ci rimase male e si mise a sedere: - Non te l’ho chiesto io potevi anche girarti – Si alzò prese i vestiti e andò a cambiarsi in bagno. Appena  Kaori uscì Rio si diede un sonoro ceffone: - Cretino che non sono altro ma perché faccio così, perché la devo fare star male ogni volta. – Si alzò anche lui e andò in camera sua a cambiarsi.
Il primo a scendere fu Rio che andando in cucina si meraviglio: Yukiko aveva cucinato una montagna di cibo: - Buongiorno ti sei svegliato finalmente, dormito bene? – e sorrise sarcasticamente; Rio la guardo: - Prendi in giro? comunque si ho dormito benissimo e devo ringraziare te – Yukiko non se lo aspettava e sorrise un po’ imbarazzata, nel frattempo entrò Kaori:- Buongiorno, per che cosa la devi ringraziare Rio? – lo stava guardando in cagnesco: - Per la colazione per che cosa sennò? … Senti Kaori dopo aver fatto colazione vi accompagno da Umi e Miki, e aspettate lì fino a che non torno – Kaori rimase perplessa: - Per quale motivo? - Io devo andare a parlare con Mick e dopo quello che è successo ieri non ho intenzione di lasciarvi sole e da Umi starete al sicuro – Kaori non lo aveva mai visto così preoccupato e così acconsentì.
Appena Yukiko si fu preparata si avviarono tutti al bar di Miki ed entrarono: - Buongiorno mio piccolo fiorellino che ne dici di andarcene insieme in ….. SBAM! – Rio era stato preso in pieno da una padellata in faccia di Umi: -Ti ho detto mille volte di stare lontano da Miki -  Rio lo guardò in cagnesco ma non disse nulla: - Kaori allora mi aspettate qui? Ci metterò più o meno un’ora – Kaori lo guardò e disse: - Si ti aspettiamo qui ci vediamo dopo – e Rio uscì. Miki disse: - Kaori cos’è successo Rio mi sembra strano – così Kaori  raccontò gli avvenimenti della sera precedente all’amica e lei si preoccupò: - Sei sicura di stare bene?–  Kaori rispose: - Si non ti preoccupare - .
Nel frattempo Rio arrivò da Mick: - Allora hai scoperto qualcosa? – Mick lo guardò: - Si. Due settimane fa alla stazione televisiva è stato trovato in uno dei magazzini un cadavere. Alla polizia risulta che quest’uomo era un semplice dipendente forse aveva visto qualcosa che non doveva vedere, in più non ci sono testimonianze e nessuno ha sentito lo sparo. Però ho saputo da fonti certe che uno dei dirigenti ha assoldato un killer di nome Silver Fox. Rio alzò lo sguardo: - Ma non è possibile … 3 – 4 anni fa gli sparai alla mano che usava per sparare, gli rovinai la carriera – Mick era sovrappensiero: - Avrà imparato a sparare con l’altra mano, cos’hai intenzione di fare? – Rio ci pensò e poi rispose: - Conoscendolo farà un passo falso o mi sfiderà quindi …. aspetterò! - Rio non è che tu vuoi allungare il più possibile questo incarico perché poi dovrai prendere una decisione? – Rio lo guardò stupito: - Certo che Umibozu e peggio di una donna, non gli si può dire nulla. Comunque no, ho già deciso cosa dovrò dire a Kaori. – E così dicendo salutò l’amico e si avviò verso il Cat’s Eyes.
Rio entrò e subito si sentì a disagio, Kaori e Yukiko scherzavano sedute ad un tavolo ma Miki e Umi lo guardavano in cagnesco tanto che ad un certo punto Umi disse: - Rio vieni di là ti devo parlare! – Arrivati Umi lo aggredì: - Mi vuoi spiegare che intenzioni hai? Hai visto Kaori com’è contenta stamattina? Ci ha raccontato di ieri notte, se non vuoi dirgli quello che provi perché ci hai dormito insieme eh? – Rio si sorprese, non aveva mai visto Umi così arrabbiato e così rispose sulla difensiva: - Umi calmati non ti avevo mai visto così, so che tieni a Kaori ma ti giuro che non ho intenzione di illuderla anzi … - sorridendo lo guardò in faccia: - Ho già deciso cosa dirle e non ho intenzione di lasciarla – dopo averlo ascoltato Umi si rilasso: - Scusa Rio ma Kaori e una bravissima ragazza e non voglio che soffra. – neanche finirono di parlare che sentirono degli spari e corse immediatamente dalle ragazze … Miki si riparava dietro il bancone mentre, con sommo orrore di Ryo, Kaori e Yukiko non c’erano più. Ad un certo punto squillo il telefono, Umi rispose: - Oh Falcon che piacere sentirti, di al tuo amico City Hunter che se vuole rivedere le ragazze vive deve farsi trovare al porto a mezzanotte con le foto e i negativi … digli che se non verrà la prima a soccombere sarà la sua adorata socia – e riattacco. Umi si girò e disse a Rio ciò che Silver Fox gli aveva detto. Rio si irrigidì: - Ho capito farò come dice. – stava per uscire quando: - Rio non è che hai cambiato idea su quella cosa dopo quello che è successo vero? – Rio gli sorrise: - No te lo giuro …. Non potrei vivere senza di lei. – e uscì.
Capitolo 4
Prima di tornare a casa e prepararsi Rio andò da Doc per saperne di più: - Doc senti volevo sapere se hai delle notizie su Silver Fox – Doc lo guardò pensieroso: - Si è tornato all’incirca un mese fa ma non era solo; dopo quello che gli hai fatto si trasferì in America e formò una banda di sicari perché? – così Rio fu costretto a dirgli tutto, una volta finito di raccontare se ne andò. Appena Rio uscì Doc alzò il ricevitore.
Rio appena aprì la porta senti che c’era qualcuno, accese la luce e si ritrovo di fronte una vera folla: Umi e Miki, Mick e Kazue, Saeko  e Reika e c’era anche Kasumi. Rio era perplesso: - E’ voi che ci fate qui? – si fece avanti Saeko: - Doc ci ha detto tutto e abbiamo deciso di venirti a dare una mano e poi anche io ho i miei interessi – Saeko sorrise. Rio li guardò: - Se proprio insistete – salì in camera e si andò a preparare.
Mancava un’ora all’appuntamento ed erano tutti pronti. Saeko si avvicinò a Rio e gli porse delle cimici: - Mettiti queste nel taschino mi servono per incastrare Silver Fox per l’omicidio del dipendente della stazione televisiva – Rio la prese - Mi raccomando ragazzi non facciamo sbagli altrimenti Kaori e Yukiko rischieranno grosso. Umi, Miki voi mi coprirete le spalle, Saeko e Reika resteranno nei paraggi per registrare la confessione di Silver Fox, Mick e Kasumi voi nascondetevi dietro i magazzini, intervenite solo se ne ho veramente bisogno e tu Kazue rimani con Saeko e Reika, sei l’unico dottore qui, spero non ce ne sia bisogno ma non si sa mai. Ed ora…. Andiamo!!
Nel frattempo in uno dei magazzini del porto Kaori si era appena svegliata … “Ancora non riesco a capire dove mi trovo” e poi ricordò gli spari e la botta in test: - Yukiko – disse in un sussurro. L’amica le rispose a fatica: - Kaori sono qui affianco a te – Kaori era preoccupata l’amica era molto debole: - Ti hanno colpito? – Yukiko era sorpresa: - Si ma solo di striscio mi hanno anche curato, come hai fatto a capirlo? – Kaori sorrise nel buio: -  Hai la voce debole – Yukiko sorrise a sua volta: - E ora cosa facciamo? - Non ti preoccupare Rio starà già arrivando – una voce in fondo alla stanza le rispose: - E si non potrebbe mai lasciarmi la sua amata socia – a Kaori si gelò il sangue: - N-non è possibile i-io questa voce la conosco però tu dovresti essere morto – Silver Fox sorrise: - A quanto pare il tuo socio non ti ha detto nulla, quel giorno tu mi mancasti, io ti stavo per sparare dalla scogliera ma lui mi vide e mi sparò rovinandomi la mano, da quel giorno non ho fatto altro che pensare alla vendetta – Kaori era senza parole, Rio l’aveva salvata di nuovo. Ad un certo punto fuori dal magazzino si senti una voce: - Silver Fox esci sono arrivato – e Kaori capì, Rio era caduto nella trappola.
Fuori Rio non capiva perché il suo sfidante non usciva, e poi li vide venti sicari erano sparpagliati sui tetti dei vari magazzini. Non sarebbe mai riuscito a farli fuori tutti, menomale che aveva i suoi amici, e sorrise tra se. A un certo punto vide la porta di uno dei magazzini aprirsi e Silver Fox uscì; Rio penso “E’ li che si trova Kaori, sto arrivando amore mio”. Silver Fox lo guardò: - Sei arrivato in anticipo, ma bravo hai così tanta voglia di morire? - E chi ti fa pensare che non sia il contrario – ad un certo punto si sentirono degli spari e tutti e venti gli uomini caddero dai tetti. Silver Fox rise: - Falcon esci dal tuo nascondiglio, pensi che sia stato così stupido? Ti conviene non sparare se non vuoi che la tua amica Kaori muoia – e così dicendo prese dalla tasca del pantalone un telecomando …. nel magazzino c’era una bomba. Umibozu uscì con le mani alzate e la stessa cosa fece Miki: - Bene bene ed ora caro City Hunter dammi le foto con i rullini.- Rio lo guardo: - Prima voglio sapere una cosa … perché l’hai ucciso, chi ti ha ingaggiato …. -.
Nel frattempo Kaori e Yukiko sentivano tutto; ad un certo punto Kaori si irrigidì, qualcuno era entrato nel magazzino, quel qualcuno le si avvicinò e le tappò la bocca:  - Non urlare Kaori – La donna rimase stupita: - Mick ma cosa ci fai qui? - Sono venuto a fare una passeggiata … ma che domande fai Kaori sono venuta a liberavi muoviamoci che qui dentro c’è una bomba. – e così dicendo, aiutato da Kasumi, le liberò e uscirono.
Fuori intanto Silver Fox aveva confessato di aver ucciso il dipendente della stazione televisiva perché assoldato da un dirigente che trafficava droga. Rio non sapeva più come temporeggiare quando vide Mick e Kasumi dietro a Silver Fox con Kaori e Yukiko, a quel punto decise di intervenire e facendo un gesto a Umibozu si avventarono entrambi su di lui. Quest’ultimo fu così scioccato che non ebbe il tempo neanche di premere il pulsante della bomba: - Ma non ti importa niente della tua socia!? – Rio lo guardò: - La mia socia è in ottime mani – e alzando lo sguardo le sorrise, un sorriso così dolce e pieno di amore che a Kaori quasi gli cedettero le gambe. Non riusciva a capire cosa le fosse preso “Che mi succede? E perché lui mi ha sorriso così? Non lo ha mai fatto” e mentre pensava tutto ciò non si accorse che stavano già tornando a casa.
Capitolo 5
Rio, Kaori e Yukiko entrarono in casa e quest'ultima disse: - Ragazzi che ne dite di andare a festeggiare la fine della missione? - Rio e Kaori la guardarono stupiti. Fu Kaori la prima a parlare: - Ma.. Yukiko cosa dici sei ferita e in più è molto tardi – Primo le ferite non mi fanno neanche male, secondo non è tardi sono solo le 23... Dai accontentatemi non ho sonno e ho una gran voglia di andare a ballare, sono mesi che non ci vado – questa volta fu Rio a rispondere – E va bene, anche io ho voglia di uscire – Perfetto, dai Kaori andiamoci a preparare – e così dicendo trascinò l'amica in camera – Rio sorrise, forse aveva capito cos'aveva in mente Yukiko.
Arrivate in camera Yukiko iniziò a buttare all'aria i vestiti di Kaori in cerca di uno abbastanza femminile e finalmente lo trovò. Guardando l'amica disse: - Ah ecco, e perfetto. Kaori tieni mettiti questo – Kaori lo guardò e avvampò: il vestito era composto da una minigonna rosa che copriva a malapena il sedere e una camicia bianca abbastanza trasparente – Yukiko ma sei matta faccio prima a non mettermi niente addosso – Va bene tieni sotto la camicia metti questa canotta così non si vedrà niente – e così dicendo le porse una canotta dello stesso colore della camicia – Ah e sotto mettiti quel bel completino che ti ho regalato l'altro giorno. - e glie lo porse. Mentre Kaori guardava i vestiti che doveva indossare con un po' di scetticismo, Yukiko pensava “Speriamo che vada tutto bene, che io mi ricordi Kaori è bravissima a ballare e al liceo attirava un sacco di ragazzi. Così vediamo se quel cretino si da una mossa”. Fu distolta dai suoi pensieri da Kaori che disse: - Yukiko io mi vado a fare una doccia veloce – Va bene così dopo vado io e quando sono uscita ti trucco anche un po' -.
Rio intanto si stava preparando nella sua stanza, aveva deciso di indossare un pantalone bianco con giacca coordinata e sotto una maglia a mezze maniche blu; nel frattempo, sentendo il chiasso che arrivava dall'altra stanza, sorrise “Forse stasera e la serata giusta; ma chissà cosa stanno combinando di là, senti che casino”.
Un’ora dopo Rio era in soggiorno seduto sul divano che aspettava le due donne quando un rumore di passi lo riscosse dai suoi pensieri. Quando guardò chi stava scendendo per le scale gli mancò il respiro: Kaori non era bella, di più. La gonna rosa le fasciava i fianchi e non lasciava niente all’immaginazione , mentre la camicia bianca era sbottonata di tre bottoni in modo da far vedere la canotta che portava sotto e parte del pizzo del reggiseno. Non si era truccata molto ma quello che lo fece avvampare di desiderio era il rossetto rosa sulle labbra: cosa avrebbe dato per baciarle.
Kaori mentre scendeva le scale aveva evitato di guardare Rio negli occhi, quindi una volta avvicinatasi dovette per forza alzare lo sguardo e quello che vide la fece fremere per il desiderio: Rio era stupendo; quello che le piaceva di più era la maglietta sotto la giacca che, poiché quest’ultima era aperta, aderiva perfettamente ai suoi muscoli.
Yukiko era scesa subito dopo Kaori e quello che vide la fece sorridere: i due erano uno di fronte all’altro e si guardavano come due ebeti. Decise di rompere il silenzio: - Ragazzi allora andiamo? –  in quel momento Rio e Kaori si riscossero e dissero all’unisono  - Si andiamo - . Mentre scendevano le scale Yukiko si avvicinò a Rio e, senza farsi sentire da Kaori che si trovava qualche gradino più sotto, gli sussurrò: - Allora Rio, chi e il travestito? – e gli sorrise maliziosamente. Rio si girò verso Yukiko e sorridendo le disse: - Bé forse, ma dico forse perché non ne sono ancora convinto del tutto, avevi ragione – Se non sei ancora convinto ti conviene asciugarti la bava – e così dicendo raggiunse l’amica. Rio mentre le guardava pensava “ Yukiko a esagerato stavolta, come faccio a trattenermi fino a quando non torniamo a casa”.
Salirono in macchina e dopo dieci minuti arrivarono in una discoteca molto carina. Kaori la riconobbe subito: - Ma Yukiko questa non è la discoteca dove venivamo quando eravamo al liceo? – Eh si e proprio quella e indovina un po’?Ci lavorano ancora Jack e Luis – Rio a quelle parole la guardò storto – E chi sarebbero? – Kaori arrossi e non disse una parola quindi fu Yukiko a rispondere alla domanda: - Allora vediamo un po’, Jack e Luis sono i baristi di questa discoteca e anche nostri grandi amici, se non mi ricordo male Luis aveva una cotta per te Kaori vero? – lei diventò ancora più rossa ma non rispose mentre Rio divenne ancora più scontroso. Intanto entrarono; il locale era pieno di gente quindi decisero di trovarsi prima un posto e poi di andare a prendersi da bere. Trovato il posto Rio e Kaori andarono a prendere da bere mentre Yukiko rimase lì per paura che durante la loro assenza qualcuno potesse rubare i posti. Come Kaori si avvicinò uno dei due baristi esclamò: - Non ci posso credere, chi non muore si rivede!! – Ciao Luis come ti va la vita? – Tutto bene, e tu? Sei ancora più bella di quanto mi ricordassi – Kaori, arrossendo, si girò verso Rio ma stupita non lo trovò, fino a quando non si sentì un urlo: - No maniaco lasciami in pace – Kaori non ci poteva credere, stava per cacciare il suo martello ma poi si ricordò della promessa che si era fatta qualche giorno prima e decise di far finta di niente, così si mise a parlare con Luis. Passato un quarto d’ora tornò da Yukiko con le bevande; l’amica non vedendo Rio chiese a Kaori che fine avesse fatto e lei rispose: - Prima ho sentito una ragazza urlare, sicuramente era lui; senti andiamo a ballare? – Ok – così si diressero sulla pista da ballo mentre Yukiko pensava infastidita “Quel cretino, io organizzo la serata e invece di stare con Kaori fa il maniaco con le altre ragazza”.
Non era così invece. Quando Kaori aveva iniziato a ricordare i vecchi tempi con Luis, non si era minimamente preoccupato di lui e così, sentitosi di troppo, e anche un po’ geloso, aveva deciso di allontanarsi e fare il cretino con le altre per vedere la reazione di Kaori. Ma quando la socia non se ne era fregata niente, lui aveva smesso e si era appoggiato in un angolino ad osservarla. Vide le due donne avvicinarsi alla pista da ballo e poco dopo vennero circondate da un mare di ragazzi, la più osservata era Kaori. Rio stava rodendo dalla gelosia, avrebbe voluto spaccare la faccia a tutti quei ragazzi che stavano vicino alla sua donna ma, massaggiandosi le mani chiuse a pugno, decise che, se non si voleva far cacciare dal locale per rissa, doveva stare li fermo e pazientare.
Kaori intanto sembrava felice mentre ballava, ma i suoi pensieri non lo erano “ Quanto vorrei che ci fosse Rio qui con me invece di tutti questi sconosciuti”. Ad un certo punto si sentì osservata e girandosi lo vide. Appoggiato ad un muro che si massaggiava le nocche e con un sguardo assassino fissava tutti quei ragazzi vicino a lei “Ma che cavolo gli prende,perché è così arrabbiato?” . Rigirandosi di nuovo però non lo vide più.
Rio non ce la faceva più. Quando aveva visto Kaori girarsi verso di lui  con sguardo interrogativo, aveva capito che il suo disappunto per ciò che stava vedendo era palese così, una volta che lei si era rigirata, aveva deciso di cambiare postazione. Poi un lampo di genio lo fulminò.
Kaori si stava scatenando sulla pista da ballo quando la musica cambiò: il dj aveva messo un lento. I ragazzi la circondarono perché ognuno voleva ballarlo con lei, ma rifiutò tutti gli inviti; stava tornando al suo posto quando si sentì trattenere per un braccio, e una voce che conosceva bene le disse: - Ma come, hai ballato con tutti quei ragazzi e ora che sono io a voler ballare con te ti vai a sedere? – Kaori si girò con un largo sorriso stampato in faccio: - Se è il mio socio a chiedermelo potrei fare anche un eccezione – e così si diresse verso la pista mano nella mano. Kaori era agitatissima, non sapeva se abbracciarlo oppure no, fino a che non fu lui a fare la prima mossa e la strinse a se. Lei si abbandonò sulla sua spalla e si fece guidare.
Yukiko, invece si era seduta e li stava ad osservare con un largo sorrise “Finalmente ha fatto la prima mossa, era ora!! Ma quanto sono belli insieme, tutti gli sguardi sono puntati su di loro. Quanto vorrei trovare anche io la mia anima gemella. Kaori non fartelo scappare, oltre ad essere bellissimo Rio è anche un gentiluomo … quando vuole, cioè quasi mai” e tra se e se iniziò a ridere.
Rio intanto, senza farlo capire alla socia, era teso come una corda di violino ma anche felice come non mai … quante volte aveva sognato di tenerla tra le sue braccia, e se tutto fosse andato secondo i piani da quella sera lo avrebbe fatto tutti i giorni.
La canzone finì e i due si staccarono con riluttanza. Rio la guardò e le disse: - Sai, quasi quasi oggi sembri una donna – lei lo guardo e sorridendo gli rispose – Scemo, lo dovrei prendere come un complimento?!Io mi assento un attimo, fai tu compagnia a Yukiko? – E dove vai scusa? – Secondo te dove va una donna quando dice così? – Lui la guardò pensieroso e poi arrossi imbarazzato – Ah … scusa. Va bene faccio io compagnia a Yukiko – e così si allontano mentre Kaori andava in bagno. Rio si sedette vicino a Yukiko e quest’ultima disse: - Era ora che ti facessi avanti – Io non mi sono fatto avanti, le ho solo chiesto di ballare – Si ma almeno hai fatto un passo in più. Comunque lei era felicissima quando stava ballando con te; per tutta la sera ho visto un velo di tristezza nei suoi occhi, ma quando stava con te e svanito nel nulla – L’uomo non le rispose ma sulla faccia gli era spuntato un sorriso di soddisfazione.
Kaori intanto si stava lavando le mani nel bagno quando sentì entrare qualcuno. Non si preoccupò più di tanto poiché era un bagno per sole donne ma come girò l’angolo per uscire si ritrovò di fronte un uomo che gli puntava contro un coltello – E lei cosa vuole? – chiese Kaori per niente impaurita – Come non l’hai capito? Nessuno mi dice di no e poi la passa liscia – disse l’uomo con un ghigno. Intanto era riuscito a farla indietreggiare fino ad un angolo: era in trappola. L’uomo con un veloce gesto l’afferrò per i polsi ed iniziò a baciarla con forza. Kaori cercò di liberarsi, ma l’uomo era il doppio di lei. Terrorizzata penso “Dio ti prego fa che Rio venga a cercarmi”. Non fece neanche in tempo a pensarlo che qualcuno sfondò la porta del bagno.
Rio si stava preoccupando , erano passati 20 minuti e Kaori non era ancora tornata, in più aveva visto scendere nel bagno un uomo dalla faccia poco rassicurante e anche un po’ alticcio. Si girò verso Yukiko e le disse: - Io vado a vedere perché Kaori ancora torna – Vengo anche io – disse l’amica ma Rio fu irremovibile – No, ho un brutto presentimento, tu resta qui. – e così andò. Scese con circospezione le scale; c’era qualcosa di strano c’era troppo silenzio, quando ad un certo punto sentì dei mugolii sommessi provenire dal bagno delle donne. Cercò di aprire la porta ma non ci riuscì così decise di sfondarla; una volta entrato quello che vide gli fece salire il sangue al cervello: la sua socia stava per essere violentata. Cacciò la pistola e la puntò alla testa dell’uomo che si blocco – Lascia immediatamente la MIA DONNA prima che ti faccia saltare il cervello – l’uomo paralizzato lasciò subito andare Kaori – Ed ora dammi il coltello – l’uomo ubbidì – Ora sparisci e non farti mai più vedere in questo locale o intorno alla mia donna ci siamo capiti!!! – l’uomo non rispose ma scappò come se fosse inseguito da un branco di leoni. Rio si avvicinò a Kaori – Stai bene? – Kaori lo guardò piena di gratitudine – Si non ti preoccupare ora sto bene, però vorrei tornare a casa – Ok, andiamo a prendere Yukiko – e salirono.
In macchina Kaori raccontò tutto all’amica, la quale rimase sotto shock – Certo che di pazzi in giro ce ne sono, quello solo perché ti ha visto ballare con Rio dopo che a lui hai detto di no ti ha aggredita – erano arrivati sotto casa di Yukiko – Kaori tu aspetta qui, io do una mano a Yukiko con le valige – Va bene ma muoviti – una volta sopra Rio appoggiò le valige, e se ne stava per andare quando Yukiko lo fermò – Rio senti, questa sera non tirarti indietro ok? – Rio la guardò un po’ stupito ma poi sorridendo le rispose – No non ti preoccupare non mi tirerò indietro, e poi sennò tutta la tua fatica per farmi dichiarare a cosa sarebbe servita? – e così dicendo se ne andò. Yukiko intanto stava pensando “Finalmente ce l’ho fatta però domani devo telefonare assolutamente a Kaori per farmi dire tutti i particola”.
Per tutto il tragitto di casa i due sweaper non pronunciarono una parola; Kaori pensava “Perché ha detto a quell’uomo che sono la sua donna? Non lo ha mai fatto neanche nei momenti più pericolosi, anzi a sempre cercato di smentire. Uff io non lo capisco più, in questi giorni e molto strano”, mentre Rio pensava “Mamma mia come sono agitato, mi sembro un adolescente alla prima cotta. Cosa le dico ora che vado a casa? Ho deciso la faccio prima salire in camera sua e poi le vado a parlare”. Finalmente arrivarono a casa. Una volta entrati Rio stava salendo per andare in camera sua quando Kaori lo chiamò: - Rio?! – Dimmi – Senti volevo chiederti … perché hai detto a quell’uomo che sono la tua donna? – mentre Kaori formulava la domanda, i pensieri di Rio erano “Uffa, piano saltato ora devo inventarmi qualcos’altro..ma perché rovina tutto” – L’ho detto per farlo spaventare così ti avrebbe lasciato andare – Rio non dire cavolate, anche nei momenti più pericolosi hai sempre negato … per una volta dimmi la verità – lo stava guardando così intensamente che dovette distogliere lo sguardo “E ora che faccio, non posso tirarmi indietro, o la va o la spacca”. Rio scese le scale e si avvicinò, la stava guardando talmente intensamente che lei avvampò di desiderio “Ma che mi succede, mi sta solo guardando … però e come se mi stesse spogliando solo con gli occhi.. Ti prego signore fa che sia la volta buona!!”. Fu Rio a rompere il silenzio: - Lo vuoi proprio sapere perché gli ho detto che sei la mia donna? – Kaori lo fissava – Si - E va bene. Gli ho detto così perché …... – passarono interminabili secondi che per Kaori, che per l’agitazione tratteneva il respiro, sembrarono un’eternità – Perché …... per me lo sei orami da otto anni ecco il perché. Da quando ti ho vista la prima volta ho capito che tra me e te c’era una forte attrazione ma, siccome eri la sorella di Maki, ho deciso di ignorarla; negli ultimi anni però mi sono accorto che non provavo più interesse per nessuna che non fossi tu e allora ho capito …. Mi ero innamorato – Kaori lo guardò stupita senza riuscire a esprimere parole di senso compiuto. Lui le sorrise e proseguì – Non mi guardare così anche uno come me si può innamorare sai e per di più mi sono innamorato della mia socia maschiaccio – e detto questo la prese e la baciò, prima teneramente e poi sempre più possessivamente. Kaori all’inizio non rispose al bacio per il troppo stupore ma, man mano che il desiderio cresceva in lei, la sua risposta non si fece attendere. Rio, senza staccarsi dalle sue labbra, la portò in camera sua e la fece stendere sul letto, iniziò a baciargli il collo fino a che non iniziò a sbottonargli la camicia. I gemiti di Kaori però lo riscossero: -Kaori – Mmmmh – rispose lei – Se non vuoi che continui me lo devi dire ora perché dopo non sarò in grado di fermarmi – Kaori si alzò di scatto e con un sorriso malizioso e le guance rosse  disse – Secondo te... – e si sbottonò la camicia - ... Io – e se la tolse - … questa roba – e si tolse la canotta – cosa me la sono messa a fare? – e si tolse anche la gonna. Rio era senza parole, non si aspettava che la socia fosse così audace, ma quando vide che indossava il completo che le aveva regalato Yukiko, non resistette più e la portò sul letto iniziandola a baciare da per tutto – Ti amo mia dolce socia – Kaori lo guardò e rispose, con un sorriso di pura felicità sulle labbra – Ti amo anche io socio – e così passarono insieme una notte che non avrebbero dimenticato tanto facilmente.
FINE


   
 
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