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Autore: Alessia_Bluemarine    08/07/2017    2 recensioni
Aoko e Kaito sono amici d'infanzia, ma la realtà è che entrambi provano un sentimento più grande di una semplice amicizia: Amore. Purtroppo Kaito non vorrà confessare i suoi sentimenti per lei fino a quando non sistemerà la storia di ladro Kid e di Pandora, credendo di essere l'unico a nascondere segreti ad Aoko. Però anche Aoko ha dei segreti, forse anche più grandi di quelli di Kaito. Come finirà? Si metteranno insieme o i loro segreti saranno più forti dei loro sentimenti? Ma soprattutto cosa sta succedendo ad Aoko?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente Aoko si svegliò con la voglia di andare a scuola pari a zero. Non voleva proprio vedere la faccia di Kaito sia perché era dispiaciuta per come si era comportata con lui, sia perché era arrabbiata con lui: quando gli aveva urlato che nascondeva qualcosa, non aveva detto il contrario. Sospirò. Scese dal letto e raggiunse suo padre in cucina, il quale stava preparando i pancake e doveva ammettere che avevano un profumino davvero invitante. “Buongiorno piccola, dormito bene?” chiese Ginzo sistemando il piatto con i pancake davanti alla figlia. “Più o meno, mi sento molto stanca e a pezzi” biascicò la ragazza che poi iniziò a mangiare. “Vuoi rimanere a casa? Non hai mai fatto nessuna assenza, un giorno di riposo te lo meriti” domandò. Aoko accettò e salutò il padre prima che partisse per raggiungere la centrale di polizia. Dopo aver chiuso la porta, tirò su la manica del pigiama e guardò il polso destro. Sulla pelle era impresso un simbolo nero, grande quanto un pollice. Assomigliava ad una chiave intersecata ad un occhio, non era simile a quello umano, piuttosto a quello di un rettile. Era da tre giorni che ce l’aveva, ma non sapeva come se l’era procurato, era comparso e basta, dal nulla. Aveva provato a lavarlo via senza successo ed era sicura che non fosse un tatuaggio perché lei li odiava, quindi anche supponendo fosse stata ubriaca (ovvero mai) non si sarebbe mai azzardata a farlo. Se l’avesse rivelato a Kaito sicuramente si sarebbe messo a ridere su come fosse un’idiota a non ricordarsi come potesse avere quel simbolo. L’unica soluzione era chiedere aiuto ad Akako, perché l'istinto le suggeriva che ciò non aveva a che fare con “la normalità” e anche se stentava a crederci, aveva capito che Akako era una strega. Tanti piccoli indizi l’avevano portata alla verità e poi, chi tiene un calderone pieno di una sostanza rossastra in casa propria con dei fogli per terra in una scrittura mai vista prima con un maggiordomo che sembrava l’assistente del dottor Frankenstein? Non una persona “comune”. Inoltre da quando quel marchio era comparso sul suo braccio, Aoko percepiva che qualcosa era cambiato in lei: era più agile di prima, riusciva a scorgere le cose da più lontano e l’udito era più fino. Era forse una coincidenza? Lo avrebbe scoperto questo pomeriggio con la giovane strega. Si ricordò d’improvviso che doveva mandare un messaggio a Kaito spiegandoli che oggi non sarebbe venuta a scuola. Digitò il testo e lo inviò, infine andò in camera. Si addormentò. Nel frattempo… Kaito era diretto verso casa Nakamori e camminava il più lentamente possibile. Stava pensando a come si sarebbe comportata nei suoi confronti: gli avrebbe dato un pungo? L'avrebbe ignorato? Oppure sarebbe stata come al solito? Con Aoko Nakamori era impossibile indovinare come avrebbe reagito, ci si poteva aspettare di tutto. Il suo cellulare vibrò. Un messaggio dalla sottoscritta: Oggi non vengo a scuola, non mi sento tanto bene. Scusa per ieri ho esagerato. Kaito non seppe se essere più scioccato perché Aoko non veniva a scuola o perché gli aveva chiesto scusa. Non era da lei rinunciare alla scuola. Ricordò che una volta era entrata in classe con la febbre pur di non saltare neanche una lezione e per riuscire a chiedere scusa doveva sentirsi veramente in colpa. E così girò i tacchi e si diresse verso la scuola. Appena arrivato scorse la chioma rossa di una figura esile e le si avvicinò. "Akako, buongiorno" disse il più gentilmente possibile Kaito. "Kuroba, cosa ti porta a parlare qui con me?" rispose Akako. "Ieri..." "Kuroba, non ti rivelerò di cosa abbiamo parlato io e Nakamori, ma ti darò una piccola dritta, Aoko ha scoperto che sono una strega" annunciò la rossa. Il ragazzo sbiancò, mentre Akako fece una smorfia." La tua amichetta è più intelligente di quanto tu immagini. Chissà, potrebbe essere a conoscenza del fatto che tu sia ladro Kid" spiegò Akako ridendo e si dileguò verso l'entrata. "Per la milionesima volta, IO NON SONO LADRO KID!!!"urlò il giovane esasperato. Sbuffò e seguì la ragazza nella loro classe. Durante la lezione di storia, aveva appoggiato la testa sul braccio e riascoltava nella mente le parole della giovane strega è più intelligente di quanto tu immagini... e se avesse scoperto la sua identità? "No, impossibile" continuò a ripetere a se stesso "l'ho nascosto abbastanza bene, o almeno credo. Però mi turba di più scoprire di cosa parlerà con quella lì...può essere che voglia solo esserle amica, forse sono io quello paranoico". Appena finita la scuola, sul punto di proseguire verso casa scorse Akako e, spinto dalla curiosità decise di inseguirla. Dopo aver girato per diverse vie, la rossa virò a sinistra in un vicolo. Il moro svoltò anche lui e la ragazza sparì. Stropicciò gli occhi e continuò per la via che non gli era famigliare per sbucare nella piazza dove era situata la torre davanti alla quale aveva incontrato per la prima volta la sua adorata Aoko. Com'era possibile? Era quasi dall'altra parte della città!! A casa di Nakamori... Lo squillo del campanello svegliò Aoko dal suo profondo sonno. Lentamente si alzò, si stiracchiò e scese ad aprire la porta. "Akako, scusa se ti ho fatto aspettare" disse lasciando un sonoro sbadiglio". Akako entrò e si guardò intorno: la cucina e il salotto erano separati solo da una linea verticale di pavimento in legno che portava fino alle scale. Il salotto era dominato da colori un po' spenti. Al centro erano posizionati un divano e una poltrona in pelle nera davanti ai quali c'era una grande televisione. La cucina, al contrario, era un' esplosione di colori. Aoko raggiunse la cucina e la rossa si unì a lei. "Aoko, comincia a spiegare" sentenziò Akako con una nota di impazienza, intanto che l'altra aveva aperto una mansarda e ne aveva tirato fuori un pacchetto di biscotti, poi si sedette su una delle sedie e così fece altrettanto l'altra. "Allora, da dove posso iniziare...Bene...Tre giorni fa, di mattina, ho trovato disegnato sul mio polso un simbolo dalla forma strana" spiegò alzando la manica e tese il braccio verso l'amica. Akako osservò il piccolo disegno: sembrava inchiostro lasciato dalla penna su un foglio bianco. Pose l'indice sulla runa e seguì le linee sinuose. "Solitamente nei libri di stregoneria la chiave rappresenta la possibilità di sbloccare qualcosa, del tipo un oggetto sui cui è stato lanciato un incantesimo che impedisca di rivelare cosa cela dentro di sé. Per quanto riguarda invece l'occhio, sono sicura che sia quello di un drago. Il drago rappresenta sia le forse benefiche sia la morte e la devastazione, però in generale indica solo la forza". Alle parole morte e devastazione, Aoko percepì il cuore in gola e le doleva parlare. "Calmati, non essere precipitosa. Comunque a parte ciò, è successo altro da quando ce l'hai?" domandò Akako. La mora dopo aver sospirato rispose: "Ecco, sono diventata più forte, riesco a vedere le cose da più lontano e sento meglio. Non è che sono diventata un vampiro? Cioè non percepisco la sete di sangue" Akako rise così tanto che non aveva più fiato nei polmoni quando riprese la parola. "Nakamori, i vampiri non esistono, è solo una leggenda! La si usava un tempo per spaventare i bambini e impedirgli di uscire di notte!". L'altra divenne paonazza per l'imbarazzo. "Intanto puoi stare tranquilla, da quello che ho capito l'occhio non è niente di negativo, è solo forza maggiore. La chiave non saprei ancora. Appena arrivo a casa vado a consultare i miei tomi". "Grazie Akako, davvero" disse Aoko e la strega le sorrise. "An dimenticavo! Sai che Kaito mi stava seguendo?" "COSA?!" urlò sorpresa. "Quindi l'ho teletrasportato dall'altra parte della città. Non volevamo che disturbasse, no?". "Puoi usare il teletrasporto!?" domandò Aoko stupita. "Certo, non sempre. Consuma troppa energia. Comunque io scappo, devo ritornare a casa. Ci si vede"
   
 
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