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Autore: Anown    08/07/2017    0 recensioni
Sachiko annoiata, decide di dare a Morishige tre possibilità di trovare Mayu e uscire dalla Heavenly Host, ma il ragazzo avrà veramente l'opportunità uscire di lì o si tratterà solo di una scusa per procurargli tre wrong and?
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa con più di un capitolo quindi mi farebbe molto piacere ricevere almeno una recensione anche negativa e anche in ritardo. Avvertenza, non sono particolarmente brava, ma spero di fare qualcosa di abbastanza o semi decente.
Inizialmente la storia doveva essere una specie di raccolta (specie perché non si trattava di storie a se, e dovevano essere sono tutte collegate tranne una, forse) ispirati ad alcune parti di book of shadows (quindi spoiler) invece alla fine ciò che nella mia testa entrava in un capitolo in realtà non ci stava affatto... insomma ad una raccolta non ci somiglia più molto... ansi, probabilmente non ci somiglia affatto.
Nota: in corsivo sono scritti i pensieri dei personaggi.
Coppie: Mayu/Morishige, Fukuroi/Mitsuki accenni: Kizami/Yuka, Sachiko/??? non è proprio serio, Sachiko è troppo piccola per queste cose...
Nota di Sachiko: piccola? è più di trent'anni che ho sette anni!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Mitsuki Yamamoto, Sachiko Shinozaki, Sakutaro Morishige, Yuuya Kizami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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La fine di Kizami?

 

“Feeeerma!” Ordinò Mitsuki frenando di colpo la corsa di Mayu. “Ricorda che dobbiamo scontrarci con Kizami, sprecare le energie in questo modo non ha senso. Soprattutto se il mio corpo rischia di rimetterci… all’incirca sappiamo dove si trova, no? A-andiamogli incontro con più calma.” spiegò la ragazza piuttosto tesa.

“Guarda che non so per quanto tempo ancora riuscirò a stare in questo corpo… però… ah, non ho idee migliori in effetti, sforzando troppo il tuo corpo ora, rischiamo di non poter far nulla contro Kizami e di ucciderti…” Mayu rallentò cercando di correre ad un ritmo normale. “S-senti…” disse pensierosa. “Sei davvero sicura che dobbiamo ucciderlo? Non potremmo semplicemente ignorarlo e sperare che non ci disturbi?” le suggerì speranzosa. Mitsuki non fece sentire alcuna parola per diversi secondi, ma Mayu poteva ugualmente avvertire il suo panico e la sua frustrazione.

“Non c’è altra scelta, dobbiamo sbarazzarcene ora che possiamo…” nonostante il tono aspro sembrava come se lo dicesse a malincuore… “Cerca di capire… non possiamo correre rischi…”

Li stai correndo anche così…

“Ti sento perfettamente…”

“Eh, g-giusto…” dopo aver corso per un po’ Mitsuki si mise in allarme sentendo dei rumori.

“Cerca di camminare il più vicino al muro che puoi e fai meno rumore possibile.” Le disse piano nonostante lei fosse l’unica a poterla sentire. Dopo qualche passo riuscirono a scorgere Kizami, il ragazzo si guardava in torno, poi si fermò quando sembrò averle viste e cominciò ad avvicinarsi.

-Beh, sei di nuovo tu o stavolta è veramente Yamamoto?- domandò senza troppo entusiasmo.

“Y-Yamamoto, che devo fare, che devo fare, che devo fare?!” cominciò a ripetere un’infinità di volte la ragazza, ma nessuna risposta arrivava. In quel momento nonostante la vicinanza non riusciva a capire cosa passasse per la testa di Mitsuki… Non sembrava spaventata o se lo era, sicuramente meno di lei nonostante il suo svantaggio.

-Non importa… tanto mi è venuta una buona idea.- dichiarò divertito Kizami. Mitsuki si mosse rapida verso di lui e cercò ripetutamente di colpirlo. Sfruttando l’iniziale incredulità del ragazzo riuscì a far andare tre colpi di seguito a buon fine. Kizami non riusciva ad afferrarla e tenerla ferma per più di qualche istante, quella che si avventava con furia su di lui non sembrava più una persona, ma un demone. Tuttavia, nonostante la difficoltà iniziale il ragazzo cominciò a prendere un suo ritmo e a tenerle testa, anche se nei fatti sembrava inutile… in qualunque modo la colpisse la ragazza sembrava non sentire nulla…

“Y-Yamamoto, m-ma ch…” provò a dire Mayu con voce strozzata. Non va bene… che sta succedendo?! Fa malissimo! In realtà Mitsuki si stava muovendo da sola anche se Mayu era ancora costretta nel suo corpo e lo spazio a sua disposizione sembrava sempre meno… Mayu cominciava veramente a temere di scomparire o essere assorbita. “S-se non hai b-bisogno di me lasciami… andar…”

“Resisti, finché mi fai da cuscinetto riesco a controllare il mio corpo senza sentire nè il peso dei colpi ricevuti, né quello della stanchezza!”

Non c’è la faccio più! Ho paura… qualcuno… mi faccia uscire, per favore… Sh…

Mitsuki tornò in sé e sentì che le mancava l’aria… Kizami approfittò di quella specie di attacco d’asma e del tremore della ragazza per ribaltare la situazione e sovrastarla.

-E finalmente sei tornata normale!- sbuffò stanco il ragazzo tenendola ferma con la schiena sul pavimento mentre l’ampio petto della ragazza si alzava e abbassava freneticamente… l’ultima cosa che ricordava di aver visto era il ghigno soddisfatto di Kizami.

 

Morishige si stava lentamente svegliando, sentiva la voce di qualcuno che gli stava parlando, ma era una voce maschile che non riusciva proprio a riconoscere, una parte di lui credeva di averla già sentita, ma non era comunque in grado di ricollegarla a nessuna persona reale.

-…E quindi alla fine cosa dovrei farci con te?- la voce si fece più chiara, ma Morishige preferì fingersi ancora addormentato sperando che quell’individuo, chiunque fosse, si stancasse e lo abbandonasse là. All’improvviso sentì delle dita che spostavano più in basso gli occhiali e toccavano la palpebra, il ragazzo era molto sorpreso, ma non avendo la minima idea di come reagire rimase al suo posto… finché la palpebra non gli venne stretta e tirata su con ben poca grazie, a quel punto, spaventato aprì anche l’altro occhio e si tirò indietro facendosi graffiare la palpebra e cadere gli occhiali. Morishige si portò la mano all’occhio lamentandosi mentre l’incomodo sghignazzava divertito. Naturalmente, non avendo a disposizione gli occhiali, non riusciva a mettere a fuoco lo sconosciuto, per lui in quel momento si trattava solo di un busto sfocato piuttosto imponente con intenzioni poco chiare che dopo averlo messo in una situazione di svantaggio rideva pure. Il ragazzo lo tirò per il polso facendolo alzare e continuò a tirarlo cercando di portarselo dietro.

-Lasciami andare! Chi sei?!- gli urlò contro Morishige tirando dalla parte opposta.

-Mantieni la calma, Morishige. Voglio solo farti vedere una cosa, potrebbe anche interessarti, sai?- il ragazzo aveva assunto una tonalità quasi allegra alla fine della frase.

-P-perché sai il mio nome?- domandò turbato Morishige. -Mollami, con te non ci vengo!-

-Andiamo, è solo un piccolo esperimento! Dopo questo avrò finito le cose da fare qui e tu potresti tornarmi davvero molto utile.-

-Ma sei sordo?! Ti ho detto di lasciarmi.- a quel punto il ragazzo, davvero furioso cominciò a scalciare contro la gamba l’aggressore da cui inizialmente sentì un lamento sommesso, poi non si sentì più tenere il polso, ma in compenso lo sconosciuto gli afferrò la caviglia approfittando dei calci poco rapidi che cercava di dargli… tirandola Morishige finì con la schiena per terra e la gamba all’aria.

-Andiamo…- sospirò e cominciò a trascinare lo sfortunato, per la gamba, che strisciando, strisciando finì anche per ritrovarsi qualche scheggia sulla schiena.

-Ahi!- in teoria doveva essere spaventato, ma nonostante la paura iniziale in quel momento la rabbia superava tutto il resto così il ragazzo ancora più irritato dalle schegge sollevò la gamba libera e cominciò ad agitarla colpendo il ragazzo nella speranza di fargli mollare la presa… e anche di fargli molto male…

-Sai, dopo tutto il fastidio che mi stai dando non posso davvero fartela passare liscia.- disse lo sconosciuto con fastidio, tenendogli fermo anche l’altro piede glielo storse con forza.

-Cazzo…- biascicò dolorante Morishige.

-Magari se ti comportavi in modo più educato avrei anche potuto accettare il tuo rifiuto, Morishige.- scherzò l’altro ricominciando a tirarlo.

-Eh?! Ma da che pulpito! E smettila di utilizzare il mio nome! Chi sei?- protestò il ragazzo tenendosi al pavimento con le mani, ma l’unica cosa che ottenne furono altre schegge e un’altra risata da quella specie di sequestratore.

-Ah… tranquillo, siamo quasi arrivati Sakutaro Morishige della Kisaragi- sospirò.

-P-perché hai queste informazioni su di me.- balbettò un po’ più rassegnato di prima. Il ragazzo lo prese e lo legò anche se con qualche difficoltà… aveva pure poca corda a disposizione così si ritrovò a fare un lavoro piuttosto approssimativo.

-Mi stupisce che nonostante tutta la confusione che hai fatto non si sia svegliato nessuno…- osservando il volto perplesso dell’ostaggio si ricordò di un piccolo dettaglio. -Vero… ecco qua…- e gli mise gli occhiali. Ora poteva vedere chiaramente il suo sequestratore… ma niente, era una faccia da schiaffi… ma una faccia da schiaffi che era quasi del tutto sicuro di non conoscere… quasi… per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare così si stancò di provarci e si guardò intorno. Era stato messo su degli scalini e appoggiati alla parete adiacente, poco lontani si trovavano Mitsuki, Fukuroi e Ohkawa, anche loro legati e… a giudicare da ciò che aveva detto quel tizio stavano dormendo…

-Ah, basta… non ho più niente da fare aspettando che si sveglino, quindi…- sospirò il ragazzo avvicinandosi agli altri ostaggi, per qualche motivo a Morishige era parso un po’ stressato, beh, esserlo in un posto del genere sarebbe dovuto essere più che normale… ma quel ragazzo gli sembrava tutto meno che normale ed era abbastanza sicuro di poter intuire le sue intenzioni, quindi gli venne naturale imputare il suo stress al fatto che le cose non stessero andando come voleva. Lo sconosciuto scosse violentemente i tre ragazzi addormentati… Fukuroi era molto confuso mentre Ohkawa inizialmente paralizzato balbettava qualcosa a voce bassissima.

-Kizami? Cosa sta succedendo?- domandò Fukuroi con voce ferma mentre Mitsuki con i nervi a fior di pelle cerca di evitare lo sguardo di tutti i presenti.

-Dato che Yamamoto è un tipo difficile ho pensato che il metodo migliore per farla aprire un po’ fosse torturarle qualcuno che conosce davanti.- spiegò Kizami sbrigativamente.

-Mi dispiace… per tutto quanto… non so perché si sia così fissato con me…- sussurrò la ragazza guardando verso il basso mentre Ohkawa prese ad agitarsi cercando disperatamente di liberarsi. Kizami lo ignorò.

-Allora... Per te da chi incomincio è uguale?- domandò Kizami chinandosi sulla ragazza, lei non fiatò, e cercò di ignorarlo. -Sei più a affezionata ad uno dei due?- ancora silenzio... -Hey...- la richiamò il ragazzo sollevandole il viso verso di lui costringendola ad un contatto, la ragazza gli rivolse una smorfia irritata. -Suppongo che ti sia più affezionata al tuo collega...- concluse, ma guardando verso il ragazzo in questione notò che sembrava più teso per il fatto che stesse toccando Mitsuki che per la situazione nel suo complesso, decise di constatare l'impressione poggiando la mano sopra il seno della ragazza. Prevedibile... In effetti considerando che si è fatto ammazzare pur di darle il tempo di scappare... Mah... di complicarmi così la vita chi me l'ha fatto fare? Gli animali comportano molti meno sforzi, torturando gli umani ho potuto provare che sono più soddisfacenti... ma mi manca la semplicità delle torture fisiche... Torturerò quell'odioso piccoletto che mi ha dato dell'assassino prima che facessi del male a qualcuno, o magari meriterebbe un trattamento di favore per avermi ispirato a smettere di trattenermi? No... Per un attimo gli scappò un leggero sorriso. Dopo aver finito col finocchietto vedrò di divertirmi con questi due, credo che sfruttando Mitsuki riuscirò a tirare fuori il meglio anche da Fukuroi. L’ultima volta ho potuto dargli solo il colpo di grazia, era praticamente già morto, anche se devo dire che solo per il fatto di essere rimasto in vita quella volta deve avere una resistenza notevole… Non so nei fatti come dovrei fare del male a qualcuno senza colpirlo fisicamente, ma ho tutto il tempo per sperimentare... Mitsuki si scosse e gli diede una testata cercando di mantenere un'espressione arrabbiata. Di nuovo... Fai tanto la sbruffona, ma quando ti toccato il seno, prima sei completamente sbiancata, siete tutte inutili... La colpì al volto con forza mentre Fukuroi si contorceva un po', non sembra capace di stare fermo o forse cercava semplicemente di liberarsi.

E poi? Che vorresti fare? Come pensi di renderti utile? Cretino... Pensò aspro Morishige girandosi per evitare di guardarli. Perché fate questa fatica inutile? Ma anche io giusto diverse ore fa mi facevo in quattro inutilmente... volevo salvare una ragazza senza sapere che fosse morta… ero convintissimo che non potesse esserlo, che se l'avessi trovata sarei riuscito a far andare tutto a posto pur non avendo chissà quali capacità ad assicurarmelo... Sentì il ragazzo castano che urlava, ma resisté alla tentazione di girarsi. N-non posso peggiorare la mia situazione morale ulteriormente, no? Non devo guardarli... Sono persone... persone che soffrono... non posso compiacermene... non p-posso proprio... Si disse cercando di trattenersi. Non è una cosa giusta, devo pensare, e se ad avere un coltello ficcato sotto la scapola fossi io? Già... ma non sta venendo fatto male a me... E poi meglio loro che io! Ehm… no, ma che sto pensando?! Però non sono io a fare del male in questo caso... e che guardi o no non cambia assolutamente nulla, quindi perché non dovrei...? C-che mi sta succedendo? Non posso ricascarci... i-io sono una persona normale in realtà, eh? Decisamente avrei dovuto mettere fine alla mia vita prima di ridurmi in questo modo... Probabilmente è tutto perduto ormai... Oltre ai lamenti del ragazzo cominciò a sentirne altri molto più flebili e probabilmente femminili. Inizialmente li associò a Mitsuki e si mise a guardarla, la ragazza era rivolta nella sua direzione, o meglio, lo sguardo era un po' più spostato. Il ragazzo disorientato cercò di capire cosa aveva attirato la sua attenzione, ma non notò niente di strano ad una prima occhiata, ad una seconda notò un punto in cui appariva tutto un po' più sfocato, sembrava esserci una sorta di nebbia concentrata in un angolo che prendeva una forma vagamente umana, la forma di una persona accovacciata. Il ragazzo sbiancò sentendo che i lamenti provenivano proprio da quella figura triste e suo malgrado si ritrovò a riconoscerla. Non posso farmi vedere da lei in certe condizioni... Si disse nervoso ringraziando di non essersi mostrato eccitato davanti al destino dei tre compagni di sventura. La figura cominciò a sussurrare qualcosa, ma il ragazzo non riusciva proprio a capire

"...vo fa... ...o" dopo essersi fermata la figura ripetè qualcosa di simile e Morishige cerò di fare più attenzione "C-cosa devo fare... a-aiuto..." Il ragazzo quasi si pentì di aver ascoltato... preferì convincersi che si trattasse di un'invenzione della sua mente… o comunque tentò di farlo. "A-aiutatemi... aiuto!" muovendosi bruscamente per allontanarsi da quell'immagine le corde che gli tenevano i polsi si slacciarono.

D-deve essere uno scherzo! Pensò quasi adirato, si sentiva osservato e giudicato, come se gli spiriti che aveva turbato si trovassero lì, nonostante l’unico che poteva più o meno vedere fosse quello di della ragazza, magari erano stati proprio loro a slegarlo volendo costringerlo ad agire mettendolo sotto pressione. Suppongo che ora non dovrei avere più scuse per intervenire! Beh, sarebbe così se fossi l'eroe della vicenda, quello che mette la vita degli altri prima della propria anche quando si tratta di un sacrificio inutile, diciamocelo, in un corpo a corpo con quello sono bello che morto! Però... sono quasi un aspirante suicida, quindi perché no?! Si alzò in piedi barcollando, gli veniva quasi da ridere... con la coda dell'occhio vide la sagoma mutare posizione e assumere quasi un aspetto allarmato. Di quello che pensano loro non me ne fraga più di tanto, sono più o meno sicuro che tu sia veramente lì tenendo conto della reazione di Mitsuki, ma non sono affatto sicuro della reale presenza degli altri spiriti che percepisco e probabilmente mi sto solo lasciando trascinare dalle manie di persecuzione. Questo inutile tentativo lo faccio solo per far stare meglio te… Anche se avendo un destino già segnato non ho niente da perdere… in fin dei conti non sto facendo niente di eroico nemmeno adesso. Sospirò il ragazzo mentre lentamente andava verso quello che sarebbe diventato il suo assassino.

 

-Ah... voglio fare tutto questo per te e tu non mi presti nemmeno attenzione?- disse inacidito Kizami tirando la ragazza per una ciocca di capelli in modo che si voltasse. Mitsuki sembrava più sorpresa che altro dal gesto improvviso, si era completamente distratta. -E dire che secondo Kurosaki dovevi essere già fragile e giù di umore a causa della rottura con un tizio...- sospirò il ragazzo. -In effetti non capisco perché qualcosa del genere dovrebbe rendere qualcuno più fragile... niente da fare, Kurosaki è proprio un idiota inutile in ogni situazione!- mentre Kizami parlava, qualcosa lo prese alle spalle e mentre cercava di tirarlo all'indietro gli bloccò le mani. -Ti ci metti anche tu ora?- chiese voltandosi leggermente verso la persona che tentava di tenerlo fermo. Kizami si alzò, Morishige istintivamente spostò un braccio e lo usò per tenersi alle spalle del ragazzo, cercò di non mollare la presa e si ritrovò con i piedi sollevati dal terreno anche se non di tantissimo... la cosa gli fece un po' impressione. Morishige non si era e non era mai stato considerato un ragazzo basso e decisamente rispetto alla media non lo era, ma quel Kizami sembrava davvero un gigante oltre ad avere la stazza dalla sua parte.

In fondo l'avevo previsto... si disse deglutendo, ma si rassegno e cercò di agire con una certa lucidità.

Spostò anche l'altro braccio e tentò di stringere sul collo, ma con entrambe le braccia libere, per Kizami non era tanto complicato evitare che il ragazzo stringesse troppo.

-Ma invece di stare fermi perché non cercate di slegarvi!- si sfogò mostrandosi agitato vedendo che Mitsuki era rimasta a fissarli sbigottita. Kizami cominciò a indietreggiare, Morishige pensò che forse stava riuscendo a fargli perdere l'equilibrio e temeva che gli sarebbe caduto addosso invece Kizami andò a sbattere violentemente la schiena sulla parete cercando di schiacciare contro il muro lui che c'era attaccato. Nonostante si fosse fatto molto male era piuttosto sicuro che se ne sarebbe fatto molto di più se si fosse staccato rendendo libero Kizami di vendicarsi di lui come voleva, così si impegnò a non mollare la presa per nessun motivo al mondo.

-Perché non me ne va bene una?- si chiese Kizami ad alta voce. -Prima Yamamoto, poi i reset e adesso anche tu, e io che volevo solo iniziarti a qualcosa di nuovo...-

-Nuovo? Se fossi arrivato prima forse…- Gli sembra il momento di scherzare? Si domandò Morishige, la cosa lo disturbava in qualche modo.

E nel frattempo Mitsuki li guardava storto come se volesse dirgli "Questo vi sembra il momento giusto per chiacchierare?!"

Si vede che non è affatto preoccupato, devo apparirgli come un semplice contrattempo più che una minaccia vera e propria... Ma aspetta un secondo...!

-R-reset?!- Non gli è stata cancellata la memoria...?

-Già.- disse divertito. -Mi spiace, ma se non hai intenzione di collaborare con me non vedo perché non dovrei ucciderti.- mentre con una mano cercava di trattenergli le sbraccia lontane dal collo con l'altra velocemente estrasse il coltello e lo colpì, ma il ragazzo con un movimento rapido anche se leggero si spostò un po' facendo in modo che il coltello gli colpisse la spalla anziché testa, collo o orbita come aveva inizialmente sperato Kizami, poi riuscì a stingerlo cominciando a fargli mancare l'aria. Kizami deglutì nervosamente, sentiva il battito cardiaco direttamente nelle orecchie. Improvvisamente non era più capace di trattenerlo. Cercò di rimanere lucido nonostante gli mancasse l’aria e decise di pugnalarlo alle braccia, ma il ragazzo non aveva nessuna reazione, nonostante sanguinasse non dimostrava di provare dolore e stringeva sempre di più la presa. La situazione era fastidiosamente familiare, aveva preso anche lui a comportarsi come Mitsuki prima che riuscisse a legarla… Il ragazzo si accasciò a terra cominciando a perdere i sensi.

D-dannata ragazzina, di nuovo tu...

Morishige mollò il ragazzo, si diresse silenziosa mente verso Mitsuki e la slegò. Poi perse i sensi pure lui e dal suo corpo uscì una pallida nebbiolina che si fermò poco lontano. Qualcosa di piccolo e sferico si avvicinò rotolando fermandosi senza preavviso sotto la nebbia che si concentrò e divenne una fiammella prima rossa poi blu.

"Non avrei mai pensato di fare qualcosa del genere..." sussurrò. "Si, alla fine far perdere i sensi a quel ragazzo era il minimo che potessi fare per evitare che uccidesse qualcuno, ma... insomma chi mai si immaginerebbe di soffocare un ragazzo rischiando di ucciderlo? E addirittura di prendere il corpo di qualcun altro senza il suo permesso danneggiandolo per farlo! Non ci si conosce mai abbastanza…" poi sospirò tristemente e si avvicinò al corpo di Morishige. "Scusami... per colpa mia hai corso un grande rischio... ho rischiato la tua vita per salvare altre persone, non credo che potrai mai perdonarmi, ma... mi dispiace! Mi dispiace sul serio!" sembrava veramente sconsolata. Mitsuki buttò un occhio sui suoi due compagni, Ohkawa era svenuto a causa di un colpo di Kizami o forse, se erano fortunati, per lo spavento preso più che per il colpo in sé, mentre Fukuroi dopo aver visto Morishige svenire era rimasto silenzioso e sembrava completamente assorto dai suoi pensieri, in ogni caso non sembra aver sentito nulla di ciò che aveva detto la fiammella. Morishige cominciò a riprendersi barcollando, aveva un’aria molto turbata e si teneva una mano davanti la bocca come se gli venisse da vomitare. Puntò lo sguardo sui propri arti superiori e si allarmò notando che erano ricoperti di sangue... Dopo essersi guardato in torno agitato scappò senza preavviso.

-M-ma cosa...?- balbettò Fukuroi. Poi guardò preoccupato Mitsuki, aveva cominciato a tenersi la testa guardando verso il basso come se si sentisse anche lei male.

"C’erano lei, Kurosaki, Morishige e… un uomo… non aveva la minima idea di chi si trattasse, ma Kurosaki gli fece una domanda:-… cosa si deve fare per uscire di qua?- Cosa ha detto? È successo davvero? Sì, deve essere il momento in cui sono venuta a conoscenza della via di fuga! Forza, dillo! Sbrigati!  -Dovreste semplicemente…- Semplicemente? Semplicemente cosa?! -…i pezzi della bambola di carta.- Fare cosa con i pezzi della bambola di carta? Dillo, ti prego! Ti supplico! Ma la visione si fece sempre meno chiara… fino a svanire completamente…. "

N-no… non può essere! C’ero quasi! La rabbia le fece venire un’altra fitta alla testa ed un'altra visione cominciò… anche nella visione si rivide arrabbiata e frustrata

“-Ma se sapevi che era qui volontariamente perché non gli hai chiesto come uscire?- non si stava rivolgendo all’uomo, ma a Morishige… Quindi lui quell’uomo lo conosceva? - Beh… in realtà…- Come uscire lo sapeva già...? oppure… Diamine che confusione! Il paesaggio cambiò di nuovo. C’erano solo lei e Morishige, di Kurosaki e lo sconosciuto nemmeno l’ombra. Si trovavano in un corridoio ed erano seduti a terra, lei sembrava essere piuttosto instabile in quel momento. -… non siamo finiti qui accidentalmente in seguito ad un rito andato male…- le disse Morishige nel tentativo di calmarla, lei provò a seguire il discorso, ma non riusciva a sentire tutte le parole. -…Quante probabilità ci sono che tre gruppi di persone compiano un rituale e tutte e tre falliscano? Credo che chiunque abbia messo questo rito su internet l’abbia provato e siaCi deve essere qualcosa da fare per tornare indietro, forse c’è un punto della scuola da cui è possibile tornare nel mondo esterno o forse qualcosa da poter fare con i pezzi di carta…- Questo deve essere accaduto prima che incontrassimo quell’uomo… Quindi lui non sapeva davvero come uscire? Ma perché è rimasto così calmo a riguardo? Pur non sapendo come uscire era sicuro che ci fosse un modo che avesse a che fare con le bambole di carta… che non fossimo capitati qui per caso e il rito in qualche modo fosse fatto a posta per mandarci qui mentre io ero troppo confusa per rifletterci su… Anche lui ha assistito alla spiegazione del cameramen quindi deve aver conservato il ricordo da qualche parte nella sua memoria…”

-Mitsuki!-

Concentrandosi potrebbe essere in grado di ricordarselo più facilmente di me, mi serve solo una strategia per essere certa che stia dalla mia parte!

-M-Mitsuki...- Fukuroi la richiamò alla realtà preoccupato. La ragazza si ammorbidì e lo abbracciò lasciandolo confuso.

-Sta' tranquillo... fidati di me ancora per un po'...- gli sussurrò all'orecchio. -Ci sono vicina, sono vicina a ricordarmi come tirarci fuori da questa situazione! Potrò mantenere la mia promessa...- disse felice la ragazza. Fukuroi ricambiò l'abbraccio e la tenne stretta per un po'.

-Giusto, dobbiamo recuperare Morishige.- disse la ragazza, all’improvviso, staccandosi dal compagno. Per il momento è più fattibile recuperare lui piuttosto che Kurosaki… in ogni caso credo proprio che tutti e tre insieme potremmo ricordare più facilmente, perché no? Si disse la ragazza più fiduciosa di prima. Fukuroi era inizialmente confuso poi si riprese.

-In effetti ci ha salvati quindi... suppongo possa tornare utile?- rifletté ad alta voce. -Anche se non riesco proprio a capire cosa gli passi per la testa.- sospirò.

-Hai notato anche tu quella strana figura nebbiosa che gli è comparsa vicino?- chiese seria la ragazza.

-Sì, ma solo perché ne sembravi tanto incuriosita, fenomeni simili sono molto più che la norma in un posto simile.- le spiegò pensando che si stesse facendo  trasportare un po' troppo.

-Certo, ma Morishige ha agito solo dopo averla guardata, penso che si sia mosso per fare qualcosa più per lei che per il fatto che possa fregargliene qualcosa di noi e penso di poter sfruttare la cosa... inoltre mi serve per poter attuare il mio piano, è un po' complicato da spiegare.- poi allungò la mano prendendo la pallina abbandonata e se la mise vicino al viso.

"Mi rendo conto di chiederti troppo, soprattutto dopo ciò che è successo l’ultima volta, ma per favore collabora ancora con me! Ti prometto che in cambio porterò via Shige-nii da questo posto e che finché siamo qui farò in modo che non si metta in pericolo... Ci tieni molto a questa cosa, giusto?" supplicò la ragazza in un tentativo di telepatia, sentì come una vibrazione che interpretò come un "sì"

-Quindi pensi che si trattasse delle spettro della ragazza cercata da Morishige?- domandò cogliendo di sorpresa la ragazza distratta.

-S-si!-

-Ti... ci sei affezionata? È la stessa di prima… mi domando come sia arrivata fin qui…-

-Uhm?- il ragazzo indicò l'oggetto nelle sue mani. Lei annuì. Però devo sembrare un po' stupida... Mise la sfera in tasca. Piccola è pratica come una pokeball... già... forse un po' più che stupida! -Senti... per la faccenda di Morishige... Pensi che io stia diventando un po' manipolatrice?- domandò mostrando una strana insicurezza, Fukuroi si mostrò piuttosto sorpreso dalla domanda, poi fece un’espressione più serena.

-Forza... non preoccuparti Mitsuki, non lo sei più di prima.- e... subito dopo aver pronunciato la frase però si rese conto di ciò che effettivamente aveva detto... -Eh?! I-intendevo...-

-Questa me la segno… per quando saremo usciti da qui, ora non abbia tempo per queste cose… ma me lo ricorderò…- doveva essere un modo per tirarmi su di morale? Non capisco... Mitsuki guardò per un attimo verso Kizami, sembrava respirare ancora, Mayu non si era sbagliata sul non averlo ucciso. F-forse dovrei approfittare per... è come se le forze e la rabbia mi avessero abbandonata. No... non vale la pena di sporcarsi le mani con quello la... Non voglio sentirmi in colpa per aver ammazzato qualcuno... Prese le corde e le usò per legare il ragazzo mentre Fukuroi la guardava ancora un po' stordito. Il cambiamento di Kizami deve essere stato uno shock anche per lui... Ora che è legato mi sento molto sollevata e in fondo ammetto che sono contenta di non aver dovuto ucciderlo... morirà comunque... ma a portare il peso della sua morte non sarò io!  Quando Ohkawa si svegliò, Mitsuki si fece aiutare da lui per portare Fukuroi e insieme andarono a cercare Morishige.

-Quindi, se ho capito bene, per tornare a casa ci serve quel ragazzo?- domandò dubbioso Ohkawa.

-Beh, diciamo che...- poi si interruppe... non sapeva quanto fosse saggio spiegare al ragazzo che lei nei fatti non ricordava il modo per uscire e Morishige le serviva anche per quello. Ohkawa si stava dimostrando collaborativo, ma non era sicura di quanto fosse stabile. -Diciamo che ha una cosa che potrebbe tornarmi utile...-

-Uhm... ok...- rispose poco entusiasta, aveva accettato la risposta passivamente, incurante del fatto che Mitsuki non volesse dirgli tutto.

Uhm... certo che c'è una brutta atmosfera... Si disse Mitsuki. Beh, si è normale... se ripenso a tutto ciò che c'è successo da quando siamo qui. Emi, Katayama... n-non li rivedremo mai più... Ma non posso pensarci ora, potrò farlo solo quando quelli rimasti in vita saranno al sicuro! Non posso rischiare di perdere anche loro... Visto le circostanze non posso aspettarmelo da Ohkawa, ma... spero che anche Fukuroi la pensi come me e penso che sia così. Quando abbiamo trovato il corpo di Emi lui è rimasto piuttosto lucido e ha cercato di consolarmi, forse ha dovuto assumere questo ruolo anche a causa del mio crollo, non potevamo perdere la testa entrambi, forse credeva di dover stare attento a me... Mi sento parecchio in colpa a ripensarci... Ora però sembra completamente perso, sarà colpa della gamba? Aspetta... Non è che si sta sentendo male e non mi ha detto niente?! Idiota, perché non lo dice chiaramente! Potrei far fermare a riposarsi lui e Ohkawa e io andrei da sola a cercare Morishige o... Poi si accorse che il ragazzo la osservava preoccupato.

-T-tutto bene?- le domandò.

-E-Eh? Ma certo... N-no, no aspetta! Tu stai bene invece? Insomma tra me e te quello ridotto peggio sei tu!- Oddio... potevo essere più delicata... Accidenti! -N-non è che vuoi fermarti a riposare?-

-No, possiamo continuare senza problemi... ero solo sovrappensiero...-

-E a cosa pensavi?- cercò di chiedere con gentilezza Mitsuki.

-Una cosa stupida, fidati...- rispose schivo il ragazzo, sembrava sentirsi in colpa per qualcosa.

-Se non è niente di importante, ma ti da tanto fastidio a maggior ragione parlamene... è già una situazione pesante... non c'è bisogno di trattenersi per qualcosa di stupido.- disse seria la ragazza.

-N-non è niente... sul serio!- N-non posso essere così stupido da farmi prendere da pensieri come questi proprio ora! Se basta un qualunque stato d'animo negativo per esporti al rischio di impazzire non ci sarebbe nulla di più tipico del mio sentimento per dare vita ad una tragedia... Quindi devo cancellare tutto, non ci credo, perdere tempo così! Magari è solo colpa di questo posto... mi sento meno in imbarazzo a pensarla così... Nel frattempo Mitsuki era sospettosa anche a causa del rossore del ragazzo.

-Non è che ti senti imbarazzato perché dobbiamo portarti noi?-

-No...- poi riflettendo pensò che era una scusa capitata proprio a proposito e in fondo anche quello non era falso. -In realtà un po'...- la ragazza sospirò.

-Non è colpa tua, lo sai bene. Inoltre sono contenta di poterti essere utile in questo modo... è motivo di orgoglio... o forse non vuoi darmi motivi di essere orgogliosa di me stessa?- stava perlopiù scherzando sperando di far sentire meglio il ragazzo e lui lo sapeva, ma questo modo di fare lo faceva stare meglio veramente. -Quindi era solo questo?-

-Si.-

-Se ci fosse altro dimmelo... o non vuoi proprio appoggiarti a me?-

-Sono già appoggiato...-

Non sembra che stia facendo una battuta... non ha davvero capito a cosa mi riferivo? Eppure non è un ragazzo stupido...

-Tu invece pensi di poter fare affidamento su di me? In una situazione simile è importante pensare di potersi fidare degli altri, sapere di poterci parlare di qualunque cosa... tu pensi... di poter fare così con me?- domandò serio il ragazzo.

-Certo. Sei una persona affidabile e abbiamo lavorato spalla a spalla, so di potermi affidare a te.- E soprattutto in questo posto per me la tua presenza è stata la mia salvezza. -Se non avessi cercato di starmi vicino quando abbiamo trovato Emi non so sul serio dove sarei ora. Quindi non devi davvero preoccuparti per questo... Io posso affidarmi a te, ma anche tu puoi affidarti a me.- concluse pensierosa. -Non è che ti senti così a causa di Kizami?-

-Già...- Non sai quanto hai fatto centro però...

-Lui è un caso a parte... si, pensavamo di poterci fidare di lui e guarda un po' come è andata a finire, ma lui ha nascosto il vero se stesso tutto il tempo, non significa che ora non dobbiamo più fidarci dei nostri compagni o chiederci se loro possono fidarsi di noi. Se facessimo così ci sarebbe solo da impazzire, no?- spiegò un po' malinconica mentre gli scappava una risatina nervosa.

Vorrei pensare che la sua fosse solo pazzia... ma in effetti sembrava completamente lucido e a suo agio... Mostrava semplicemente un po' di frustrazione per il fatto che Mitsuki non reagisse come voleva, ma del resto... In effetti non l'abbiamo mai veramente conosciuto, ripensandoci tutto ciò che mi viene in mente se cerco di ricordare com'era è semplicemente la sua calma davanti a qualunque situazione e il suo modo di aiutare gli altri dicendo e facendo la cosa giusta al momento giusto, ma sembrava che si muovesse più per dovere che per empatia... non siamo mai entrati in confidenza e non ci ha mai detto qualcosa su di sé, su cosa gli piacesse, cosa lo spaventasse... faceva così anche con Kensuke che doveva essere il suo migliore amico. Chissà se Kensuke era preoccupato a riguardo? E perché non me ne ha mai parlato? Noi siamo amici, no? La faccio facile a giudicare il comportamento di Kizami a posteriori... la cronaca nera di persone insospettabili anche dalle persone più vicine a loro ne è veramente piena... Ma mi domando cosa abbia pensato di noi per tutto questo tempo. Ma a giudicare da ciò che voleva fare a Mitsuki posso averne una mezza idea. E io non potevo fare nulla per lei in quel momento... E se Kizami le avesse fatto veramente del male... io...

-Mi dispiace davvero per quello che è successo prima con Kizami e di non esserti stato utile.- sentiva un bisogno quasi fisiologico di dirglielo... -Non ho idea di come ti potessi sentire quando ti ha messo le mani addosso, ma posso solo dire che mi dispiace davvero e...-

-Non potevi farci niente e non mi è successo niente, inoltre lui è asessuale o gay... comunque ti assicuro che non era interessato a stuprarmi e… fine della discussione! Non parliamone più.- nonostante sorridesse la sua sembrava quasi una minaccia.

-...Eh?-

-Pur avendone molte, e dico molte possibilità considerando la popolarità e le capacità recitative non ha mai neanche provato ad avvicinarsi a una ragazza. Ha le sue perversioni come abbiamo visto, ma non legate direttamente al sesso, correre rischi da quel punto di vista era l'ultimo dei miei problemi, mi ha toccato solo per spaventarmi quindi smettila di pensarci, la faccenda è completamente chiusa, perché ti preoccupi più tu che io? Toglitelo dalla testa, ok?- disse il tutto con una velocità spaventosa come se volesse smettere di pensarci anche lei e chiudere il discorso velocemente. Non sapeva quanto ci fosse di vero in ciò che aveva detto, ma sicuramente lei preferiva pensarla così. E io che credevo che la pensassi come me e che fossi d’accordo sul discutere di tutte queste cose una volta finita tutta questa faccenda! Pensò infastidita la ragazza. E-e poi… considerando tutto quello che è successo agli altri non credo di avere il diritto di lamentarmi…  Si disse rabbrividendo completamente invasa da fortissimo senso di colpa. Poi mentalmente si diede uno schiaffo. Intanto concentriamo sul sopravvivere… non chiedo troppo, giusto?

 

Nota:

-In blood covered Kurosaki parlando con Kizami gli dice che Mitsuki aveva lasciato il suo ragazzo un giorno prima, dopo aver scoperto un tradimente.

Il prossimo dovrebbe essere l’ultimo o il penultimo capitolo… non ne sono molto sicura, dipende da quanto sarà lungo. Certo che questa fanfiction è venuta molto più lunga di quanto mi aspettassi, forse sono un tipo prolisso a quanto pare.

Grazie mille dell’attenzione se siete arrivati fin qui, spero tanto che a qualcuno non dispiaccia ciò che scrivo nonostante i tanti difetti. Come al solito, se vi va di lasciarmi un parere mi fa molto piacere.

Alla prossima.

  
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