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Autore: Hermit_    08/07/2017    5 recensioni
Chi è veramente Capitan Boomerang?
Questo mi sono domandata quando ho deciso di scrivere sul fandom di Suicide Squad. La sua storia è solo abbozzata, al contrario di altri personaggi, ma nessuno si è mai chiesto chi sia veramente? Un super cattivo dai poteri incredibili in grado di distruggere tutto, che beve dal mattino alla sera e non tiene a nessuno? No, il suo nome è George Harkness e ha vissuto un’infanzia orribile, passata a covare una rabbia dentro così grande da riuscire a domare solo grazie alla sua arma più fedele, il boomerang.
E io, oggi, vi racconterò di lui.
Storia partecipante al Flash contest – Il tempo di un tramonto indetto da Ayumu Okazaki sul forum di EFP
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Boomerang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname su EFP e Forum: Hermit_
Titolo: Boomerang
Fandom: Suicide Squad
Personaggi: George Harkness (Capitan Boomerang)
Pairing: /
Introduzione:
Chi è veramente Capitan Boomerang?
Questo mi sono domandata quando ho deciso di scrivere sul fandom di Suicide Squad. La sua storia è solo abbozzata, al contrario di altri personaggi, ma nessuno si è mai chiesto chi sia veramente? Un super cattivo dai poteri incredibili in grado di distruggere tutto, che beve dal mattino alla sera e non tiene a nessuno? No, il suo nome è George Harkness e ha vissuto un’infanzia orribile, passata a covare una rabbia dentro così grande da riuscire a domare solo grazie alla sua arma più fedele, il boomerang.
E io, oggi, vi racconterò di lui.
Storia partecipante al Flash contest – Il tempo di un tramonto indetto da Ayumu Okazaki sul forum di EFP
Note dell’autore: Ho pensato a lungo riguardo all’argomento da scegliere per questa storia. In molti mi fanno notare che pecco di originalità e dico cose già trite e ritrite, perciò questa volta mi sono sforzata e appena ho letto Suicide Squad nell’elenco dei fandom che il contest proponeva, nonostante la voglia di scrivere sulla Harley/Jocker, mi sono detta che non dovevo essere la solita che parla del loro amore perverso, così ho pensato agli altri personaggi. Mi sono documentata su ognuno, ma tutti avevano una storia molto complessa che probabilmente solo con un lungo approfondimento mi sarei sentita in grado di scriverci sopra, ma non George Harkness. Su di lui si sa pochissimo, una trama abbozzata che in realtà non rileva quasi niente del suo passato e di come è diventato quello che è, per questo ho deciso di parlare di lui. È un personaggio un po’ enigmatico, a volte simpatico ma a volte si rivela una macchina di guerra, come vediamo nel film, ma la verità è che non ha poteri soprannaturali, ma solo una forte rabbia dentro che nel corso della sua vita da adolescente è riuscito a domare solo usando il boomerang, la sua arma più fedele.
Ci tengo a precisare che l’unica mia fonte è il film Suicide Squad –che tra l’altro ho visto anche parecchio tempo fa- e non ho voluto più di tanto indagare sul passato di questo personaggio, ho letto le poche cose che diceva wikipedia e ho “inventato” un personaggio in base a quello, non so quanto possa essere veritiero ciò che ho scritto –intendo il carattere, le emozioni ecc- e non voglio saperlo, questa è semplicemente la mia versione di Capitan Boomerang.

 

 

 

 

 

BOOMERANG


Più rabbia verso il passato conservi nel tuo cuore,
meno capace sei di amare il presente.
Barbara De Angelis

 

 

 

 

George Harkness impugnò saldamente il boomerang nella mano. Quanto aveva aspettato quel momento… La sua mano strinse forte quel pezzo di legno che in un attimo poteva trasformarsi in un’arma letale, il suo pollice accarezzò delicatamente l’impugnatura come se un tocco più rude avesse potuto rovinarla, e i suoi muscoli si contrassero nell’attesa del lancio.

Quello era il momento preferito della sua giornata, quello in cui mandava tutto a quel paese e si concentrava solo sul tartassare di colpi quel maledetto spaventapasseri che aveva costruito sua madre anni fa, per tenere lontani gli uccelli. Ormai somigliava solo a un mucchio di paglia aggrovigliata a causa dei colpi di George, che si impegnava tanto affinché della sua figura non rimanesse quasi più nulla. In lui, vedeva mille volti: i suoi stupidi compagni che lo prendevano in giro facendo riferimenti non tanto velati su sua madre –che, effettivamente, a volte acconsentiva a fare certi lavoretti per soldi-, il suo patrigno che sembrava odiarlo e che trovava sempre una scusa per prenderlo a pugni, sua madre che assisteva a quei massacri senza dire niente e suo padre, che l’aveva lasciato da solo in quello schifo a lottare per non arrendersi.


Un urlo gli sfuggì dalla bocca mentre il braccio si alzava sopra la testa. Adesso al posto dello spaventapasseri c’era il volto del suo vero padre. L’aveva sempre immaginato con i capelli scuri e corti come lui, i vestiti trasandati di uno che non si preoccupa molto di curarsi–un po’ come lui- mentre gli rivolgeva un ghigno divertito, come per prenderlo in giro. Era così, vero? Probabilmente in quel momento si stava godendo la vita da rockettaro con qualche ventenne, o magari era diventato un uomo di affari con una moglie e tre bambini piagnucolanti che ogni giorno lo aspettavano a casa.

Lanciò il boomerang. La forza del lancio provocò un suono sordo che si prolungò per diversi secondi, era il suono dell’aria che veniva tagliata. Mentre il boomerang si faceva strada per arrivare all’occhio mezzo cadente dello spaventapasseri, la sua velocità si ridusse e lui continuò senza sosta a ruotare su sé stesso, finché non trovò qualcosa da colpire: lo spaventapasseri, ovvero i suoi compagi, sua madre, il suo patrigno, il suo vero padre… George Harkness, lui stesso, che probabilmente odiava più di ogni altra cosa.



 

   
 
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