Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    09/07/2017    2 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L
 
Visitare la casa di Light era stata un'esperienza differente da quello che si era aspettato. Non che volesse necessariamente lamentarsi, visto che si era trattato di un'occasione piuttosto piacevole, ma non si era esattamente aspettato di rimanere per cena o di conoscere i genitori di Light. Stava cominciando ad affezionarsi a Light...pericolosamente. L imprecò fra sé mordendosi l'unghia. Non avrebbe dovuto essere così ingenuo da lasciare che qualcuno entrasse così...no...non era corretto...non aveva semplicemente lasciato che Light entrasse, aveva dannatamente spalancato i cancelli!
-Non è colpa sua- ragionò L fra sé, camminando sul tappeto accanto al letto, -se sapesse chi sei veramente...- smise di camminare. Se Light avesse saputo chi davvero lui era, avrebbe tentato con molta più insistenza di diventare suo amico. Di solito era il contrario. Serviva più di una bustarella per costringere la maggior parte dei normali detective a lavorare con L attraverso un computer; ma quello era Light Yagami, uno straordinario liceale che praticamente venerava il grande L come un dio.
-Light Yagami, che è stato disposto a diventare amico del nuovo bizzarro studente- scosse il capo vigorosamente per espellere i pensieri superflui.
-Non è questo il punto- i suoi piedi trovarono la strada verso il frigorifero, -Sei troppo vicino a Light Yagami-.
Il suo cuore ebbe un tonfo, perfino quando raggiunse il suo dolce preferito, la torta alle fragole.
"L" una voce austera giunse nell'oscurità alla sua sinistra.
Sobbalzando, L fece cadere la fetta di torta che atterrò sul pavimento con con un esecrabile 'splat'. Fissando tristemente il caos, L indirizzò la voce allo spazio vuoto, "Non ti avevo sentito, Wammy-san"
"Lo vedo" replicò l'altro con un sospiro, "Ultimamente stai diventando meno vigile"
"Avevo voglia di uno spuntino di mezzanotte" affermò L, ignorando il commento sul suo essere vigile, o sul non esserlo.
"Stai bene?" ora sembrava preoccupato.
L sospirò, non solo stava compromettendo il caso, ma stava anche causando stress a una delle poche persone che tenevano davvero a lui.
"Ti va di parlarne?" suggerì.
Senza parlare, L deambulò verso il divano e si appollaiò nella sua solita posizione, Watari si sedette di fronte a lui, in mezzo il tavolino da caffè. La torta spiaccicata rimase dimenticata sul pavimento della cucina. Rimasero in silenzio per un istante, prima che L si rendesse conto di dover essere lui a iniziare la conversazione.
"Light e io..." esitò, domandandosi perché avesse deciso di formulare così la frase, "Ci stiamo avvicinando troppo"
"Capisco" annuì l'altro, "E perché pensi che siate 'troppo vicini'? Non puoi permetterti di avere un amico?"
"No...non è che non voglia, è che non posso. Watari, tu dovresti sapere perché" L si mordicchiò il labbro inferiore.
"Credi che in questo modo lo metterai in pericolo. Senza contare il fatto che non conosce la tua vera identità...beh, sembra che tu ti sia ficcato in un pasticcio"
"Sì..."
"Perché non lo respingi e basta? Fargli credere che non vuoi essere suo amico?" suggerì cautamente, preparandosi a una reazione avversa di L.
"Hai ragione, come sempre, Wammy-san. È quello che dovrei fare". Perché non voleva farlo?
"Non direi che dovresti farlo"
L lo guardò confuso, "Ma hai appena detto-"
"So cos'ho detto, ma Ryuzaki, Light è il tuo primo amico. Non desidero che tu rinunci a un'opportunità come questa"
"Opportunità per cosa?" chiese L, stanco. Iniziava a sentirsi stranamente esausto.
"Per essere felice" affermò l'altro semplicemente e, notando l'espressione dubbiosa sul viso di L, si corresse, "Veramente felice. Non la felicità che sperimenti insieme ai tuoi successori, ma la felicità di avere un pari. Uno Yin per il tuo Yang, diciamo"
Il petto di L iniziò a dolergli nuovamente, "Quindi stai dicendo che non dovrei respingere Light? Che dovremmo avvicinarci di più?"
"Qualsiasi cosa sia per te giusta" annuì, "ma per adesso devi riposare, hai l'aria di chi sta per collassare"
Ondeggiò lievemente mentre si alzava in piedi, quasi cadendo a terra per la stanchezza.
"Quand'è stata l'ultima volta che hai dormito?"
"Tre o quattro?"
"Tre o quattro cosa?"
"Giorni"
Quasi rise di gusto quando vide Watari che quasi si portava la mano sul viso con aria frustrata. Ma l'altro indicò la sua stanza. "A letto. Adesso. Pulirò io la torta, tu devi dormire"
L decise di obbedire senza opporre resistenza, visto che era stato vicino a crollare, e arrancò lungo il corridoio fino alla sua stanza, cadendo sul letto morbido e caldo, addormentandosi quasi istantaneamente.
 
 
Watari
 
 
L'anziano uomo scosse il capo osservando il figlio adottivo camminare vacillante verso la sua stanza. Iniziava a pensare che L non se ne sarebbe mai reso conto. Certamente, lui l'aveva capito fin dal principio; L non aveva mai avuto un coetaneo che potesse competere col suo genio tanto perfettamente quanto Light. E dopo averlo incontrato, Wammy credeva di poter dire la stessa cosa per Light. Era naturale che i due sviluppassero sentimenti l'uno per l'altro; Wammy poteva solo immaginare quanto tempo ci sarebbe voluto. Osservando le loro interazioni in macchina, sembrava che fossero già a quel punto. Non poteva comprendere come Light stesse reagendo, ma sicuramente L era confuso su quello che stava realmente accadendo. Sperava solo che sarebbe finita bene per L, Dio sapeva che ne aveva bisogno.
 
 
Light
 
 
Erano passate un paio di settimane da quando aveva incontrato Ryuzaki; da quando avevano trascorso ogni fine settimana a pedinare i loro sospettati e ad ora non avevano nulla.
La signora Ackerman era quasi ossessivo-compulsiva nelle sue abitudini, ogni sabato mattina era uguale; usciva di casa alle 6.30, guidava fino a Starbucks per il caffè, e arrivava a scuola alle 7 per supervisionare gli allenamenti sportivi del weekend. Intorno a mezzogiorno andava in palestra per un'ora, poi in banca, poi a casa verso le 14 per completare delle scartoffie o qualsiasi altra cosa un insegnante facesse nel suo tempo libero. Ogni domenica, invece, per quanto riguardava il signor Ohba...lui a malapena usciva di casa. Quest'idea del piantonamento non stava dando i risultati sperati.
Nemmeno Ryuzaki stava avendo molta fortuna, le abitudini del signor Juuzo erano a dir poco peculiari, quindi avevano concordato di incontrarsi di nuovo per escogitare un migliore piano d'attacco. Non stava funzionando. Per fortuna, qualcosa accadde.
Il telefono di Light vibrò per un messaggio da parte di Ryuzaki.
'Il signor Juuzo, in viaggio verso una nuova avventura. -R'
Light sorrise roteò gli occhi per il tono sarcastico, percepibile anche tramite messaggio.
'Oh? Dove? Il programma della signora Ackerman è rigido come sempre. -Y'
'Non ne sono sicuro...ti aggiorno quando arriviamo. -R'
'D'accordo. -Y'
Così era stato ogni fine settimana, la mente s'intorpidiva per la noia a parte i messaggi intermittenti che si mandavano l'un l'altro.
-Beh, eccola- pensò sarcasticamente mentre la signora Ackerman usciva dal vialetto alle 6.30 precise. La seguì a distanza di sicurezza, guidando l'auto di sua madre, che aveva chiesto in prestito con la scusa di andare a vedere un film con Misa e Ryuzaki. Girò verso la strada che portava a Starbucks – come sempre – ma questa volta, diversamente dalle altre volte, sterzò all'ultimo secondo e parcheggiò in uno spazio vuoto. Curioso, Light accettò il rischio e parcheggiò due spazi davanti a lei, osservando con attenzione dallo specchietto del passeggero. Lei aveva il telefono all'orecchio, e stava parlando contro il ricevitore in tono sommesso, un'espressione ansiosa in viso. Qualche momento dopo mise giù e uscì dalla macchina. Light abbassò rapidamente la testa mentre lei si guardava intorno, come sospettasse di essere seguita, poi s'incamminò verso il marciapiede, lasciando la macchina del parcheggio di Starbucks. Light balzò fuori dal veicolo e la seguì, alzando il cappuccio per coprirsi e rallentando per stare dietro al passo sostenuto della donna, rimanendo a distanza adeguata.
Camminando, scrisse a Ryuzaki.
-La signora Ackerman si comporta in modo sospetto...la seguo a piedi. -Y'
Rimise il telefono in tasca, non volendo distrarsi. Dopo averla seguita per due isolati, lei si arrestò improvvisamente a una fermata del pullman apparentemente casuale e si sedette su una panchina in pietra accanto a una signora anziana. Light si nascose dietro l'angolo di un edificio a circa due metri di distanza, muovendosi furtivamente per avvicinarsi.
Bzzzt bzzzt bzzzt, il telefono gli vibrò in tasca, quasi causandogli un prematuro attacco cardiaco.
"Dannazione, dannazione" imprecò Light, armeggiando col cellulare, cercando di silenziarlo prima che la signora Ackerman lo sentisse. Sospirò di sollievo quando lo zittì e pigiò il tasto per accettare la chiamata in arrivo.
"Ryuzaki, hai quasi-"
"Light!" la voce arrabbiata di Ryuzaki lo interruppe. "Cos'è successo al piano?!"
"Che intendi? Sto pedinando la principale sospettata!" sussurrò Light indignato, fingendo di non capire.
"Sai perfettamente cosa intendo. Abbiamo concordato che se uno dei sospetti avesse cominciato a comportarsi sospettosamente, avremmo fatto un passo indietro per incontrarci prima di seguirli! Hai idea del potenziale pericolo in cui ti stai cacciando?"
"Ryuzaki, sto bene, e solo perché la mia sospettata si comporta in modo un po' strano non significa che sia davvero un'assassina. E se vuoi sapere dove sono, avresti potuto semplicemente chiederlo..."
Dopo una pausa carica, l'altro sospirò profondamente, "Hai tutto sotto controllo?"
"Sì" replicò Light.
"Hai bisogno che venga lì?"
"In realtà no, penso di avere tutto sotto controllo"
Un altro profondo sospiro, "D'accordo, ora metto giù, ma promettimi che non farai nulla di troppo imprudente?"
"Lo prometto. E ti terrò aggiornato con i messaggi per tutto il tempo, così saprai che sto bene"
"Grazie" e mise giù.
Light allontanò il telefono dall'orecchio, fissando lo schermo per un secondo. Si domandò perché Ryuzaki si fosse tanto irritato per la sua decisione, ma suppose che chiunque sarebbe stato preoccupato se il proprio amico si fosse messo a inseguire criminali senza essere consultato. Sbirciando oltre l'angolo, fu sollevato di vedere che il pullman ancora non era arrivato e la signora Ackerman era ancora in vista. Scivolando via dall'angolo, Light tirò ulteriormente su il cappuccio, spostandosi con aria disinvolta dietro a dove la signora Ackerman era seduta sulla panchina. Inclinandosi di più, notò la sua bocca muoversi come se stesse sostenendo una conversazione. Confuso, lanciò un'occhiata all'anziana signora seduta accanto a lei, che sembrava leggere una rivista di lavoro a maglia. La signora Ackerman doveva avere una sorta di Bluetooth, ma Light non sembrò coglierne traccia. Dopo qualche minuto di attesa, il pullman finalmente giunse alla fermata brontolando davanti ai tre, le porte si aprirono con un leggero sibilo. Light attese fino a che sia la signora Ackerman che l'anziana signora fossero salite a bordo. Porgendo degli spiccioli all'autista, si sedette direttamente dietro la sospettata, attento a non farsi vedere in faccia. Quando il pullman iniziò a muoversi, Light prese il cellulare e inviò un rapido messaggio a Ryuzaki prima che l'altro sentisse di nuovo il bisogno di chiamarlo.
Sono sul pullman con la sospettata. Andiamo in centro. -Y'
Meno di trenta secondi dopo il cellulare gli mostrò la risposta: 'Io e Juuzo ci siamo già...forse ci incontreremo. -R'
-Speriamo- pensò Light, osservando la signora Ackerman con la coda dell'occhio. Rimasero sul pullman per venti minuti, fermandosi ogni tanto per far scendere diversi passeggeri, tra i quali l'anziana signora che era salita con loro. Proprio quando stava scoccando il venticinquesimo minuto a bordo, la signora Ackerman si alzò, premette il pulsante per prenotare la fermata, e si spostò verso la parte anteriore del pullman, Light appena dietro di lei. Quando scesero, Light finse di andare dalla parte opposta, giusto perché lei si sbarazzasse dell'idea di essere seguita, ma non appena lei voltò l'angolo lui si affrettò a starle dietro, curvando e sbattendole addosso. Evidentemente lo stava aspettando.
"Perché mi stai seguendo?!" sibilò, poi tirò giù il suo cappuccio e si bloccò, un'espressione attonita a modificare i suoi lineamenti. "Light? Light Yagami?"
"Oh, salve signora Ackerman" tirò fuori il suo miglior sorriso da allievo perfetto, e fingendo di essere innocentemente sorpreso, "Non avevo nemmeno notato che fosse sul pullman"
"Signor Yagami, le dispiace spiegarmi perché mi pedina da tutta la mattina?" lo fulminò, e lui capì di non aver modo di uscirne.
"Io-"
Lei lo interruppe mettendogli una mano sulla bocca, l'altra la portò all'orecchio.
"Sospettato in arrivo" borbottò, e portò Light dietro l'angolo dell'edificio, allungando il collo verso qualcosa che lui non riuscì a vedere. Estremamente confuso, lui le andò intorno e non vide altro che il signor Juuzo gironzolare dall'altro lato della strada. Sbirciando oltre, Light riuscì a notare Ryuzaki che lo osservava da dietro un angolo. Che diavolo stava succedendo?
Light tirò velocemente fuori il telefono per aggiornarlo, ma la signora Ackerman gli afferrò la mano. "Cosa pensa di fare?"
"Chiamo mio padre per dirgli che farò tardi" mentì rapidamente.
"Non ha risposto alla mia domanda di prima. Perché mi sta seguendo?"
"Non è vero, devo andare a casa di mia cugino. Vive proprio in fondo alla strada" mentalmente incrociò le dita perché se la bevesse, perché non si era remotamente preparato a una cosa del genere.
"Va bene. Va'" si strinse la radice del naso con aria frustrata. "Ma nessuno deve sapere tutto questo, capito? Nessuno"
"Sì, okay, ho capito" disse lui velocemente, girandole intorno e affrettandosi sul marciapiede, pregando che Juuzo non lo avesse notato. Chiaramente Ryuzaki lo fece, perché il cellulare di Light iniziò di nuovo a vibrargli contro la gamba. Non azzardandosi a rispondere all'aperto, s'intrufolò nel primo ingresso che vide dopo essere certo che la signora Ackerman fosse fuori dalla visuale.
"Ryuzaki" rispose.
"Light? Dov'è la signora Ackerman?"
"Pedina il signor Juuzo"
"Cosa?"
"Ti spiegherò più tardi, vediamoci alla fermata del pullman più vicina".
 
 
L
 
 
Un agente dell'FBI. Come aveva potuto non saperlo? Come aveva potuto Aiber non saperlo? Come aveva potuto Watari non saperlo. L stava vagando – per quella che sembrava la centesima volta durante quella settimana – davanti al computer nella sua stanza.
"Quando sono venuto da lei un mese fa informandola che avrei portato un detective di alto livello fra gli studenti, non ha pensato di informarci che faceva parte dell'FBI?" stava chiedendo Watari, L riusciva a sentirlo dal sistema audio nascosto nella tasca della giacca.
"Sì, ci ho pensato. Tuttavia sono qui sotto copertura, sono sicura che il suo 'detective di alto livello' possa concepire il concetto di segretezza" gli ribatté lei.
Prendendo il microfono, L richiese che Watari le domandasse dell'incidente all'università.
"...Oh, quello" lei sembrò improvvisamente apprensiva, "Sono stata beccata ad hackerare nel database dell'FBI, e mi è stato detto che potevo unirmi ai federali o essere espulsa. Sono sicura che può desumere quale opzione ho scelto"
Hackerare i file riservati dell'FBI da universitaria? L appuntò mentalmente di ricordarsi di lei per richiedere assistenza in un futuro caso...ma non era quello il punto al momento.
Watari si schiarì la gola. "Un'impresa notevole a un'età tanto giovane"
Lei ridacchiò brevemente.
"Posso chiederle per quale scopo è sotto copertura?"
"Purché rimanga tra noi e il suo 'detective di alto livello', perché credo che potremmo aiutarci a vicenda"
"Sì. Lo credo anch'io"
"Il mio scopo qui è quello di pedinare il signor Suzuya Juuzo, un ex agente FBI diventato un malvivente qualche anno fa. Quando fu licenziato dall'agenzia, accettò di lavorare come insegnante in quella scuola, visto che aveva alcuni legami con un caso passato; sono stata incaricata di assicurarci che non facesse del male a nessuno studente, dato che avevamo lavorato in dipartimenti separati senza mai incontrarci prima che se ne andasse" sospirò, "E poi gli omicidi sono cominciati e, naturalmente, lui è stato il mio primo sospettato"
"È stato il primo sospettato anche per me e Ryuzaki" replicò Watari.
"E devo presumere che fosse questo il motivo per cui Light Yagami mi stava seguendo" il suo tono trasmetteva rabbia, "Ha assunto il figlio del capo della polizia per svolgere il lavoro al posto suo?"
L armeggiò col microfono, "Watari, non-"
"Sì"
Dannazione. A cosa stava pensando? Se il padre di Light avesse mai scoperto che stava lavorando all'indagine...
"Abbiamo chiesto al signor Yagami se volesse assisterci con il caso, e lui ha accettato l'offerta"
"Ha la più pallida idea di che pericolo sarebbe per un civile? Pedinare un assassino?" chiese la Ackerman incredula.
"Sì. E mi prendo la piena responsabilità per il mio errore"
Un altro profondo sospiro, "Non ha più importanza, il quartier generale mi sta richiamando in America ora che sono stata scoperta. Suppongo che spetti al suo detective risolvere il caso, adesso"
"Sono certo che la scuola sarà dispiaciuta della sua partenza" offrì Watari.
"Va tutto bene, mi stavo annoiando comunque. Ci sono alcune cose che dovrebbe sapere prima che me ne vada; primo, non manderanno un sostituto, perché nonostante le mie proteste sulla questione, non ci sono semplicemente abbastanza agenti di riserva al momento, per non parlare del fatto che Juuzo è inerte da anni ormai"
"Questo è-"
"Secondo" lo interruppe inflessibilmente, "Ho ragione di credere che il signor Juuzo non sia l'assassino"
"Da cosa lo deduce?"
"Oh, credo che il suo detective lo scoprirà presto" disse lei con leggerezza, "Non sono autorizzata a fornire altre informazioni sulla faccenda. Ora deve andare, ho dei bagagli da preparare"
L poté sentire i due alzarsi e scambiarsi i saluti.
"Oh e, signor Watashi" era quello l'attuale alias di Watari, "Si assicuri di portare a Ryuzaki i miei saluti"
E con quello, la porta venne chiusa.
"Watari..." mormorò L.
"Le mie scuse, Ryuzaki, avrei dovuto capire che il suo file era finto, così come quello di Juuzo" parlò nel microfono mentre usciva dal palazzo.
"No no, non è colpa tua, non mi aspettavo una cosa del genere per un caso di così basso livello..."
"Comincerò immediatamente un secondo, più accurato, controllo generale su tutti coloro che sono in quest'area". Beh, avevano già commesso sufficienti errori in quel caso, era il momento di mettersi seriamente al lavoro.
"Grazie" borbottò L.
"Naturalmente. Vuoi chiamare Light, sono sicuro che sia preoccupato per te"
"Per cosa? Dopo essere tornati, ognuno si è diretto a casa sua. Ha detto che doveva pensare su quello che è successo"
"Stai insinuando che non ti ha scritto nell'ultima ora?"
"Come hai-"
"Fidati di me"
E con quello, il microfono fu spento e L rimase alle proprie deduzioni, domandandosi per l'ennesima volta cos'era che Watari sapeva e lui no.
Cos'è che L non capiva e lui sì? No, cos'è che Watari era in grado di notare e invece L no?
Le deduzioni erano la sua specialità, ma questa volta era diverso. Qual era l'argomento in cui L non aveva quasi alcuna esperienza...
Oh. 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl