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Autore: AdeSDaughter    11/07/2017    0 recensioni
1976, Hogwarts all'era dei malandrini, Hogwarts prima che scoppiasse la guerra tra i due fronti: mangiamorte e ordine.
È l'epoca dei malandrini, quella di James, il sognatore con la testa fra le nuvole.
Quella di Sirius che, diseredato dalla sua famiglia, inizia un nuovo percorso. Sono gli anni in cui il piccolo problema peloso di Remus è più sopportabile con la sola compagnia dei suoi amici. Sono gli ultimi anni di Peter, prima di compiere il famoso tradimento.
Sono quelli che segneranno Regulus, Lily, Frank e molti altri.
Sono anche quelli in cui sono vissute tre giovani maghe che speravano in un futuro migliore: Caitlyn, Cora e Losille.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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THE CURSED


→1. Stole the show


Il sole cocente filtrava dalle finestre aperte di casa Parker, il ventilatore nella stanza di Cora non poteva competere con i trentasette gradi che tormentavano la povera grifondoro. ‹ Fa caldo. › Si lamentò per l'ennesima volta, parlando con le due amiche che le facevano compagnia quel giorno: Losille Amroth, una corvonero non particolarmente socievole e Caitlyn Elanoir, serpeverde maniaca del controllo. Se la prima fissava la finestra con aria assorta, Caitlyn era troppo occupata a guardarsi allo specchio per prestarle attenzione.
‹ Ho caldo. › Ripeté quindi lei. ‹ Non credi che dovremmo lasciar perdere, Cait? Nessun essere umano può uscire di casa oggi. › Cora sventolava la propria mano sul viso, seguendo i movimenti del ventilatore per non perdersi nemmeno un secondo quella brezza fresca che esso spargeva.
‹ Dovresti stare zitta e metterti un vestito. La festa è fra meno di un'ora e io non penso fare tardi. › La bionda, Cait, iniziò a fissare l'armadio di Cora, ispezionandolo e constatando che non aveva nulla che fosse adatto all'occasione: ‹ Per Salazar! É possibile che tu non abbia nemmeno un vestito decente? ›
Cora alzò gli occhi al cielo, stiracchiandosi ed alzandosi pigramente dal proprio letto. ‹ Non mi capita tutti i giorni di essere invitata, anzi, trascinata contro la mia volontà da te, al compleanno di Regulus Black, compleanno a cui non voglio partecipare. ›
‹ Nemmeno io. › Si aggiunse Losille, raggiungendo Cora per fare fronte comune, entrambe però sapevano che ormai era tardi per tornare indietro e Cait aveva parlato di invitarle al compleanno del giovane Black almeno da un mese, ciò che entrambe si domandavano e a cui ancora non avevano ancora ricevuto risposta era il motivo dell'invito.
‹ Verrà anche James Potter. ›
Losille sapeva perfettamente che quell'affermazione non aveva nulla a che fare con lei e che la presenza o l'assenza di Potter non le avrebbe fatto differenza, piuttosto quelle parole erano rivolte a Cora. Entrambe le amiche sapevano dell'epocale cotta che la grifondoro avesse per il capitano della squadra di quidditch, nonostante lei facesse finta che non fosse così e lo odiasse. Fu però la prima a parlare: ‹ E quindi? › Chiese con esagerata arroganza.
‹ E quindi avrai l'occasione di salutarlo e dirgli quanto lo ami. › Recitò teatralmente Caitlyn, raggiungendo il suo borsone, tirando fuori due vestiti: ‹ Fortunatamente, sapendo quanto tu, Cora, sia un disastro in qualunque ambito, ti presterò un mio vestito. ›
La grifondoro ritrovò il sorriso al vedere l'occasione perfetta per prenderla in giro: ‹ A differenza tua io non sono piatta come un tavolo, come pensi che mi entrerà il tuo vestito? ›
‹ Provalo, ora. › Cait sospirò esasperata indossando il suo abito verde acqua per poi andare di nuovo a guardare la sua figura allo specchio. Il vestito le toccava i piedi ed aveva un lungo spacco sulla gamba sinistra, la gonna era ornata da piccoli ricami dello stesso colore d'esso.
Quello di Cora era diverso, beige, aveva la stessa lunghezza ma era molto più stretto ed aveva una generosa scollatura sul petto che stava particolarmente bene sulla corvina, nonostante lei si sentisse pressata come un salame. ‹ Credo che dovrò trattenere il respiro se devo entrare in questo abito. › Commentò, spostando l'amica dallo specchio per osservarsi.
‹ La mia speranza è quella che soffochi. › Commentò la serpeverde, incitando Losille a cambiarsi e prepararsi.

 
❋❋❋

Per il compleanno di Regulus, i Black avevano affittato una casa fuori città, tavoli pieni di delizie culinarie facevano da contrasto al meraviglioso giardino in cui era stato allestito il tutto. Gli alti pioppi delimitavano il confine della proprietà e, sfortunatamente per gli invitati, erano gli unici alberi presenti che potevano far ombra in quel caloroso giorno d'estate. Siepi ben potate e una varietà incredibile di fiori colorati facevano d'arredamento naturale all'evento. Tutto era particolarmente perfetto ed era stato deciso di usare il giardino in quanto il tempo lo permetteva e la casa non era poi così grande, questa era però anche provvista di un'enorme piscina situata nella parte posteriore. Walburga aveva deciso che non sarebbe stata usata, proibì categoricamente a Sirius di avvicinarsi o di parlarne con gli ospiti, quest'ultimo aveva formulato l'ipotesi che, oltre ad essere terribilmente noiosa e allergica a qualunque forma di divertimento, fosse abituata alle fiamme dell'inferno e che quindi quel giorno afoso non fosse nulla per lei.
Arrivarono i primi ospiti e pian piano il giardino si riempì di insopportabili purosangue con la puzza sotto il naso, Sirius, dopo aver salutato chi gli si parava davanti, si isolò, impaziente che James arrivasse e rendesse le cose un po' meno noiose.


‹ Siamo in ritardo. › Bisbigliò Cait innervosita, entrando nella proprietà assieme a Losille e Cora.
‹ Losille ci ha messo una vita a scegliere il suo vestito, non guardare me! › Si difese la grifondoro.
‹ Non metto certo la prima cosa che mi rifila Caitlyn, io. › Losille indossava un vestito nero, stretto in vita e con una gonna che toccava terra, era semplice ma molto carino.
Cora non si sentiva affatto a suo agio, la maggior parte dei presenti erano serpeverde o persone che non sopportava, quando Cait iniziò a camminare verso Regulus, la corvina l'afferrò per un braccio, fermandola. ‹ Hai intenzione di lasciarci qui da sole? Non siamo nemmeno state invitate, se ci vedono probabilmente ci cacceranno immediatamente. ›
‹ Allora venite con me. › Cait condusse le due verso Regulus che in quel momento si trovava con Bellatrix Black, che da lì a qualche mese sarebbe diventata una Lestrange.
Losille notò immediatamente lo sguardo superbo che Bella stava rivolgendo a loro appena le vide, salutò Regulus e se ne andò prima che le tre potessero raggiungerlo, la corvonero ne fu grata.
Cait si fiondò sul ragazzo in un abbraccio mentre Losille e Cora gli osservavano con un sorriso di circostanza.
‹ Quanto tempo! Non sei nemmeno venuto a trovarmi quest'estate, sei cresciuto, sai? ›
Regulus ricambiò l'abbraccio sorridendo leggermente. ‹ Mi spiace sono stato impegnato. ›
‹ Auguri Regulus. › Ripeterono le due ragazze dopo che Cait si allontanò da lui, imbarazzate dallo sguardo un po' perplesso del ragazzo che non ricordava di averle invitate, fondamentalmente nemmeno le conosceva. ‹ Grazie. › Spostò lo sguardo su Cait come per chiederle se l'idea fosse stata sua.
‹ Spero che non ti spiaccia se mi sono portata dietro due amiche. ›
‹  No, è okay... › La sua espressione però non diceva lo stesso che sue parole, odiava quando Cait faceva di testa sua, soprattutto se era qualcosa che lo coinvolgeva direttamente.
‹ Ho fame. › Stabilì Cora, agguantando Losille e portandola verso i tavoli dove si trovavano i viveri, lasciando così i due serpeverde da soli.


La grifondoro girava per i tavoli osservando le varie pietanze e dimenticandosi per un attimo di essere alla festa di un Black, prese un piattino di porcellana e lo riempì in pochi istanti, era così distratta che per poco tutto quel cibo non fini sul completo di un ragazzo. ‹ Sta attento. › Ringhiò subito lei, alzando lo sguardo solo per accorgersi che quello davanti a lei era James Potter.

 
❋❋❋

Come da qualche anno a quelle parti il regalo che Sirius dava a suo fratello per il compleanno era quello di renderlo piú movimentato o, come i suoi genitori dicevano "rovinarglielo", era quindi abituale che dopo quel giorno Sirius si ritrovasse in punizione (e qualche livido in più) per essere la "disgrazia dei Black", ma quella volta sembravano avergli servito tutto su un piatto d'argento: la piscina.
Il sedicenne era consapevole dell'invito di Caitlyn Elanoir alla festa e se la bionda sperava di uscire con il suo grazioso vestito completamente asciutto avrebbe dovuto ricredersi, o almeno fu quello che pensò al principio.
Finalmente James e i suoi genitori varcarono la soglia del giardino, il giovane andò subito da Sirius; quest'ultimo aveva trascorso un mese di vacanza a casa Potter, e ciò aveva reso solo più duro il suo ritorno a Grimmauld Place dalla propria famiglia, c'era un enorme divergenza tra quello che aveva vissuto con la famiglia di James a quello che viveva tutti i giorni a casa sua. Le loro famiglie non avevano nulla in comune.
‹ Padfoot! › Lo salutò l'amico, correndo verso di lui: ‹ Hai sentito la mia mancanza? › James aprì buffamente le braccia aspettandosi un abbraccio, che mai ricevette.
‹ É passata solo una settimana, piuttosto direi che ho avuto il tempo di riposare dalle tue chiacchiere. ›
‹ Lo prenderò come un sì. ›
Sirius iniziò a camminare verso il banchetto, seguito da James. ‹ Remus e Peter? › Domandò.
‹ Remus ha da poco affrontato il suo problema, Peter invece... non ne ho idea, credo sia in vacanza da qualche parte. ›
‹ Pensavo non gli avresti invitati, conoscendo tua madre. ›
‹ Proprio per quello li ho invitati. › Qualunque cosa non andasse bene per Walburga era un pretesto in più per farlo, almeno per Sirius Black.
‹ Hai invitato anche Cora e...come si chiama l'altra? › Il corvino seguì lo sguardo dell'amico notando una grifondoro e una corvonero imbucate. ‹ Non ne ho idea. › Rispose, James però le aveva già raggiunte.

 
❋❋❋
 
‹ Facciamo una passeggiata? › Suggerì Regulus a Cait quando le due amiche l'abbandonarono in cerca di cibo. ‹ Certo. ›
Camminavano ai bordi della proprietà, protetti dall'ombra degli alberi. ‹ Stando qui sicuramente prenderò una bella abbronzatura, anche se forse un po' strana dato che non ho un costume. ›
Regulus ridacchiò. ‹ Probabilmente. ›
‹ Senti... non sei davvero arrabbiato perché ho invitato delle mie amiche vero? ›
‹ Come mai le hai invitate? › Cambiò argomento.
‹ Non sto simpatica alle tue cugine e loro non lo stanno a me, tu probabilmente sarai impegnato a parlare con Rabastan o qualcun'altro ed io rimarrò, come tutti gli anni, da sola. Quindi... ›
‹ Da sola? L'ultima volta ti sei ubriacata con mio fratello e ho dovuto abbandonare la festa per riportarti a casa. › Si ricordò il serpeverde, annotandosi mentalmente di tenerla il più possibile lontana da Sirius, almeno per quel giorno.
‹ Ecco! Proprio per questo le ho invitate. ›
‹ Ti impediranno di bere? ›
‹ Mi impediranno di fare casino, sempre se non lo fanno loro. ›
Lo sguardo di Regulus si fece un po' più duro: ‹ Caitlyn... › Riuscì a farlo suonare come un mezzo rimprovero e una mezza sentenza a morte.
‹ Sto scherzando Reggie! ›

 
❋❋❋

‹ Ma guarda, mangiando, che strano da parte tua, Cora. › Disse ironicamente James.
‹ Ma guarda, il solito idiota, che strano da parte tua, James. › Lo scimmiottò la ragazza, osservando il piatto pieno un po' più imbarazzata. ‹  E poi io e Losille lo stiamo condividendo. › Si giustificò.
‹ Che fate qui? › Si aggiunse Sirius Black alla conversazione.
‹ A dire il vero ce lo chiediamo anche io. › Losille gli raggiunse, con un altro piatto in mano, Cora e James si scambiarono uno sguardo fulmineo.
Sirius inarcò un sopracciglio. ‹ Quindi vi siete imbucate senza sapere perché? ›
‹ Non siamo imbucate! Come se volessimo imbucarci a questa festa... › Protestò Cora, offesa.
‹ Caitlyn ci ha invitate. ›
‹ Da quando gli invitati possono invitare altra gente? › Domandò James.
‹ Probabilmente da quando questi si chiamano Caitlyn. A proposito, dov'è? ›
‹ Dovrebbe essere con tuo fratello da qualche parte. › Rispose Cora.
Il sorriso malandrino di Sirius si ampliò, se non avesse trovato la bionda avrebbe avuto altre due validissime candidate. ‹ Okay. ›

 
❋❋❋

Era passata ormai qualche ora, in quel momento si trovavano tutti attorno alla tavola principale per rivolgere un brindisi a Regulus, tranne alcuni adolescenti.
‹  Non dovremmo essere qua. › Constatò Losille quando Sirius li condusse dietro la casa, lo spazio del giardino era molto più stretto, in compenso c'era un'enorme piscina interrata.
‹ Perché no? ›
Losille osservò Cora che fissava l'acqua in una sorta di combattimento interiore. Aveva caldo e avrebbe tanto voluto rinfrescarsi, però non poteva, indossava un'elegante vestito non suo e non andava d'accordo con le piscine o in generale con qualunque cosa piena di litri d'acqua.
‹ CORA! › Gridò James, facendola spaventare. La ragazza si voltò rapidamente notando che il grifondoro si trovava dietro di lei, troppo pochi centimetri li separavano e la mente di Cora si annebbiò per un istante. Bastò un semplice spintone per porre fine alla sua indecisione: ora si trovava in acqua.
Losille scosse la testa, certa che tutto sarebbe finito per il peggio. Osservò i due che se la ridevano di gusto. ‹ Siete davvero infantili. › Se per qualche istante ebbe l’impulso di avvicinarsi alla piscina per aiutare Cora ad uscire, ci ripensò al capire che probabilmente sarebbe solo finita in piscina pure lei.
La grifondoro uscì dall'acqua furiosa. ‹ POTTER TU SEI MORTO. › Urlò a squarciagola fiondandosi contro il ragazzo, strinse i pugni dandogli qualche colpo, facendolo indietreggiare apposta verso la piscina, lui nemmeno se ne accorse tanto era impegnato a ridere. Il karma a volte poteva dare grandi soddisfazioni, come quella di buttare James Potter nell'acqua, Sirius avrebbe potuto avvisarlo ma non l'aveva fatto, dopotutto se lo meritava. Spostò piuttosto lo sguardo su Losille, quel tipico sorriso sul volto bastò a farle capire le sue intenzioni. ‹ Se osi toccarmi Sirius Black giuro che te ne pentirai. › Il suo tono e il suo sguardo erano così seri che lo fecero desistere, lei e il gruppo di invitati che si stava avvicinando.
 
Caitlyn raggiunse la scena per prima quando sentì delle urla provenire da dietro il giardino, se non fosse stato che l’unico che parlava in quel momento era Regulus, forse non si sarebbero nemmeno udite. Si scambiarono uno sguardo, i due, prima di interrompere tutto e raggiungere la scena. Alcuni curiosi li raggiunsero, tra cui anche Walburga Black.
‹ Che succede qui?! › Domandò la donna, spostando immediatamente lo sguardo accusatorio su Sirius.
‹ Nulla madre, ci stavamo solo divertendo. › L'espressione del corvino parlava da sé, la stava sfidando.
Lo sguardo cupo di Walburga scrutò prima le due ragazze, con disprezzo, e poi James che usciva dalla piscina il più discreto e silenzioso gli fosse possibile. ‹ Regulus, occupatene tu, io torno dagli ospiti. › Disse severamente, lasciando da soli i ragazzi e conducendo tutti gli altri di nuovo alla festa.
Cora vide lo sguardo freddo -in quel momento somigliava vagamente alla madre- che il giovane Black rivolgeva a Caitlyn che a sua volta lo stava rivolgendo a lei, anche lei molto simile a Walburga con i capelli biondi. ‹ È stato Potter. › Esordì lei per discolparsi, ed anche perché era la semplice verità.
‹ Come se non lo volessi. ›
‹ CERTO CHE NON LO VOLEVO, TI PARE CHE- ›
‹ RAGAZZI! › Li richiamò Caitlyn, entrambe le amiche conoscevano quell’espressione, un misto tra esasperazione e isteria mischiati assieme. ‹ Andiamo a casa. › Disse rivolta alle due, fin troppo pazientemente per una che aveva tanta voglia di uccidere qualcuno.
‹ Hey Cait, non mi hai nemmeno salutato! › Si intromise Sirius che, per una volta, non aveva fatto nulla, non ancora almeno. La bionda alzò gli occhi al cielo e si rivolse piuttosto a Regulus, ignorando il grifondoro. ‹ Torna alla festa, noi ce ne andiamo. ›
‹ Okay. Ci vediamo ad Hogwarts. › La salutò rapidamente il serpeverde, tornando dai propri invitati.
Caitlyn raggiunse a falcate Cora con uno sguardo che indicava quanto fosse infuriata. ‹ Il mio vestito. › Le ricordò.
‹ Non è stata colpa mia. › Indicò con un cenno del capo James, anch'esso fradicio. La bionda si affidò quindi alla più saggia del gruppo: Losille. ‹ Cos'è successo? ›
‹ Potter ha buttato in acqua Cora e lei ha buttato in acqua lui. › Sintetizzò.
‹ Inizialmente avremmo dovuto buttare te, Cait. › Tenne a precisare Sirius.
‹ Sono così infantili... ›
‹ É esattamente quello che ho detto. ›
‹ Possiamo andarcene? Vorrei indossare qualcosa d'asciutto e possibilmente non così stretto. › Cora vide che il vestito con l'acqua era diventato ancora più attillato e il color crema d’esso con l’acqua lasciava vedere troppo, tutto ciò non andava affatto bene.
‹ Andiamo. › Fortunatamente per loro, esisteva una porta posteriore e le ragazze non dovevano passare tra tutti gli invitati con Cora ridotta in quelle condizioni.
‹ E Potter, quest'anno dovrai stare molto attento. › Lo minacciò in fine la grifondoro.
‹ Sono terrorizzato. › Contestò il ragazzo, sarcastico.

 
❋❋❋
 
Cora aveva chiamato i suoi, nessuna di loro aveva ancora diciassette anni e non potevano permettersi di materializzarsi, avevano quindi aspettato un po' di tempo prima di tornare a casa, tempo che impiegarono a pensare come giustificare l'aspetto della ragazza ai genitori.


Quando finalmente raggiunsero casa Parker si erano fatte le nove, il sole stava tramontando lasciando posto ad una notte più fresca. Cora aveva lasciato il vestito ed era andata a farsi una doccia, invitando le due amiche a dormire da lei. Entrambe si trovavano in camera.
‹ ... e giuro che non vi inviterò mai più da nessuna parte, Regulus mi odierà per sempre. ›
Losille, mentre pettinava i suoi capelli castani, ascoltava gli scleri di Cait, mal sopportandoli, dopotutto lei non centrava assolutamente nulla. ‹ Noi non ci volevamo andare proprio alla festa se non l'avessi capito. › Cercò di concludere la conversazione e provare a farla ragionare, inutilmente.
‹ Quindi mi stavate sabotando? ›
‹ Quanto sei paranoica, è stato semplicemente il risultato di far incontrare Cora Parker e James Potter in uno stesso luogo... e devo dire che ti è andata piuttosto bene. Avrebbero potuto iniziare a lanciarsi il cibo. ›
Cora uscì dal bagno, ascoltando l'ultima parte della conversazione tra Losille e Cait. ‹ Però, l'idea di buttare cibo addosso a Potter non è male… forse ad Hogwarts… ›
‹ TU, razza di... perché ti ho invitato? › La bionda sospiro esasperata, lasciandosi cadere sul letto della grifondoro.
‹ Dovrei essere io a chiedertelo, perché mi hai invitato? ›
‹ Sapendo soprattutto quanto sia socialmente imbarazzante. › Aggiunse la corvonero.
‹ Ehi...! Okay, forse è un po' vero, ma ripeto, non è stata una mia iniziativa. ›
‹ Ormai è fatta, ricordatemi però che la prossima volta scelga delle amiche decenti. ›
‹ Sarò la prima a farlo. › Promise Cora, prendendo il fon per asciugarsi i capelli.
Un nuovo anno stava per iniziare ad Hogwarts, quello di James, il sognatore con la testa fra le nuvole.
Quello di Sirius che, diseredato dalla sua famiglia, inizia un nuovo percorso. Sono gli anni in cui il “piccolo problema peloso” di Remus è più sopportabile con la sola compagnia dei suoi amici. Sono gli ultimi anni di Peter, prima di compiere il famoso tradimento.
Sono quelli che segneranno Regulus, Lily, Frank e molti altri.
Sono anche quelli in cui sono vissute tre giovani maghe che speravano in un futuro migliore: Caitlyn, Cora e Losille.

 



L'ho fatto davvero. Lo sto davvero facendo, ci tengo ad ammettere che sto ancora cercando di realizzare la cosa.
Devo fare un paio di precisazioni e non so da dove iniziare... allora, come avrete notato questa storia è incentrata all'epoca dei Malandrini, epoca che io adoro. Ci tengo a precisare che questa storia non sarà una Jily, non ho nulla contro la Jily lo giuro(?) ma, come avrete notato, ci sono delle OC nella storia e, oltre appunto i quattro malandrini, saranno loro le protagoniste. Potete prendere questo primo capitolo come un "prologo", non ne ho voluto scriverlo perchè è uno dei miei punti deboli e solitamente quando leggo qualche storia li salto sempre. Ho cercato più o meno di presentare le tre ragazze, ovviamente il loro carattere e il loro posto nella storia si scoprirà man mano che andrò avanti con la ff.
Non sarò "puntale", non metterò un capitolo ogni settimana e forse a volte capiterà che sparirò per mesi, cercherò che cose del genere non accadano ma, purtroopo, mi conosco(?).
Spero che vi piaccia. Bye,
Carolina.
 
   
 
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