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Autore: AlexandraCoffeeTime    11/07/2017    4 recensioni
In un AU dove Mika e Fedez stanno insieme dalla fine di XF8.
Storia precedentemente pubblicata su wattpad.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fedez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: in un AU dove Mika e Fedez stanno insieme dalla fine di XF8 e cominciano una lunga relazione. Il resto è storia.
Buona lettura!

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X Factor 2015

A Federico non erano mai piaciute le giacche troppo vistose e quelle eleganti, specie quelle luccicanti con le paillettes o ricami con perline che risplendevano al minimo movimento. Lui si vestiva in modo semplice e ordinario, anche perché spesso bastavano i suoi tatuaggi a dargli l'impressione di essere colorato; le uniche cose un po' più particolari che possedeva erano le t-shirt della sua collezione Sisley, dove il suo stile metropolitano emergeva prepotente e sentendosi a suo agio in ogni occasione.
Non si poteva dire lo stesso della sua dolce metà (nonché collega di lavoro a X Factor 9) Micheal: per quest'ultimo ogni scusa era buona per commissionare al suo stilista di fiducia qualcosa di eccentrico che fin da subito attirasse l'interesse di tutti. Dal canto suo Federico l'aveva bonariamente definito "Prima donna" con suo gran divertimento, ma il cambiamento del guardaroba non era tra i piani del libanese: di fatto, a Micheal poco importava se si trattava di un disegno complicato con stelle ed unicorni o di un "sobrio" colore azzurro fluo, lui ci teneva al suo stile pop e mai ci avrebbe rinunciato. Era parte integrante della sua carriera e lo faceva stare bene.
Certo, ogni tanto il suddetto libanese aveva provato a portarlo nel "lato oscuro" dello shopping di classe, ma finora ogni tentativo si era rivelato un grosso buco nell'acqua. A peggiorare quell'insolita situazione erano le riviste di alta moda in cui puntualmente i due piccioncini venivano messi a confronto. Micheal prendeva la palla al balzo sventolando sotto il naso del rapper l'articolo del giornalista di turno trionfante, non mancando di ricarare la dose se si presentava la possibilità.
Anche quella mattina si ripetè la stessa scena, con un Federico semi addormentato sulla sedia della cucina che beveva il suo caffè amaro dalla tazza di Star Wars, la luce che filtrava dalle vetrate della cucina annunciavano una calda giornata di settembre. A turbare la quiete fu Micheal che entrò con l'iPad in mano a passo di marcia senza degnarlo di uno sguardo.
- 'Giorno amore. - sussurrò Federico quando l'altro si sedette al suo fianco. Allungò il viso verso la sua guancia per depositarvi un bacio, ma Micheal si spostò di colpo destabilizzandolo.
- "Giorno" un cazzo! Stessa storia di sempre! -
Federico lo guardò confuso e chiese una spiegazione. Fu allora che si ritrovò tra le mani l'iPad con internet aperto su una pagina di "Grazia Italia".
- Adesso leggi che cosa è scritto in quelle quattro didiscalie. C'mon! - esclamò Micheal a braccia conserte.
Sospirando, Federico ubbidì.
- "Domenica scorsa Mika e Fedez hanno deciso di concedersi un weekend romantico a Los Angeles, forse per rilassarsi insieme prima dell'inizio del format più chiacchierato di Sky. I due sono stati visti passeggiare mano nella mano verso le prime ore della sera sulla spiaggia per poi rientrare in una casa extra lusso con piscina e vista sull'oceano." Eh, se solo sapessero cosa abbiamo fatto in piscina... - ma si fermò dal continuare il commento per via dello sguardo omicida di Micheal e decise che era meglio continuare a leggere senza fare battute, anche perché il suo adorabile patatone pareva proprio incazzato nero.
- "Una breve vacanza che ogni coppia vorrebbe, perfetta in ogni minimo dettaglio. O meglio, quasi perfetta. Se Micheal Holbrook Penniman Jr., in arte Mika, può vantare di essere uno degli artisti più eleganti del momento, non si può dire lo stesso del suo attuale compagno originario della periferia milanese. Mika, un consiglio: dai a Fedez qualche lezione di stile oltre che di lingua inglese." Oh, ma dai! - sbottò spazientito - Mi sono pure impegnato quella volta. Un riconoscimento sarebbe apprezzato. -
Micheal lo guardò perplesso e le sopracciglia si agrottarono formando un'espressione buffa.
- Impegnato? Serio!? Lo sanno tuti che non si mettono canottiere a righe orizzontali bianche e nere con pantaloncini a righe verticali verdi e blue! - detto questo si riprese l'iPad e sfrecciò verso il frigo per prendersi una bottiglietta di succo d'arancia.
Federico ridacchiò notando che Micheal stava quasi per rovesciare il contenuto per la troppa forza esercitata nell'aprire il tappo; sentì anche quella che doveva essere un'imprecazione in francese, parte ironica del carattere dell'altro.
- Mik, ma davvero ti interessa quello che scrivono quattro comare pettegole? Insomma, non mi sembra di essere così trasandato. - 
- Io non dico che tu devi essere sempre al top, ma eravamo d'accordo che tu ascaltava me almeno su parte di vestiti per i live. Think about it. - e con questo se ne andò sbuffante in camera da letto, al che fece nascere in Federico un'idea malsana.
- Sai che io preferisco toglierli i vestiti. - urlò dalla cucina aspettando la reazione di Micheal, che ricambiò subito con uno - Scemo! Almeno vieni qua e datti da fare! -

Federico, al tempo in cui la relazione con la pop star era ancora clandestina, aveva immaginato diversi scenari al momento del suo coming out alla propria famiglia: principalmente erano per lo più particolarmente apocalittici, in cui l'ergastolo e l'isolamento dal resto del mondo sulle montagne tibetane venivano accompagnati dal disonore sul suo nome (forse aveva visto troppi film tragici, l'avevano influenzato a tal punto da fare sogni agitati la notte).
Invece tutti, nessuno escluso, si era innamorato di Micheal, tanto che sua nonna chiedeva informazioni sulla sua salute prima ancora che a Federico. Purtroppo per il rapper questo aveva portato dei riscontri negativi per quanto riguardava il lato materno; infatti Tatiana e Micheal sembravano pappa e ciccia quando si siedevano al tavolo del soggiorno a bere del thè caldo, non mancando di sottilineare i difetti del povero Federico anche in sua presenza, il padre che spesso e volentieri annuiva in silenzio.
- Dovrebbe smetterla di mangiare tante merendine, altrimenti hai voglia a mantenere la pancia piatta ed andare ad allenarsi. -
- Beve troppo caffè amaro, mi trasmete sua acidità solo con lo sguardo. E poi lascia sempre sue mutande sul divano e su letto. -
- Si veste proprio male mio figlio; dovrebbe imparare da te e non conciarsi come uno scappato di casa. - 
E a proposito dell'ultima considerazione, oggetto di mini litigi nelle ultime settimane, decise di dare un taglio significativo. 
In gran segreto chiamò una famosa sartoria del centro di Milano e prenotò un appuntamento nel tardo pomeriggio. Si presentò qualche giorno dopo insieme a Luca e dopo aver lasciato tutti a bocca aperta per la sua presenza, spiazzò completamente i presenti con la sua unica richiesta.
- Deve essere all'altezza della giacche di Mika, voglio qualcosa che si noti ma che abbia un effetto "wow"... - e gesticolò con le braccia a mo' di cerchio - Si può fare? -
Lì per lì rimasero tutti in silenzio per alcuni istanti, poi il proprietario prese un taccuino da sotto il banco e iniziò a buttar giù un progetto iniziale che Federico approvò subito, gustandosi il momento in cui Micheal, per una volta, sarebbe rimasto zitto.

Micheal respirava un'aria carica di tensione dovuta alla doppia manche eliminatoria e sapeva che quella era la puntata peggiore di ogni anno; temeva per i suoi due concorrenti rimasti e per una settimana non aveva fatto altro che far impazzire perfino quel sant'uomo di Luca Tommasini, tanto che si era beccato per la prima volta in tre anni un simpatico "vaffa", evento più unico che raro. 
Come se non bastasse Federico si era barricato nel camerino di fronte al suo, nessun cenno della sua esistenza all'interno da almeno tre quarti d'ora. Un po' ci era rimasto male, perché ormai era una loro tradizione salutarsi con un bacio prima e dopo il trucco e parrucco per la gioia dello staff e di Skin, che non se ne perdevano una di quelle tenere effusioni tra i due, tanto che filmavano o scattavano foto.
Non appena la parrucchiera finì di sistemargli quella che a sua dire era "una fluente cascata di ricci" Tatiana entrò nella stanza con un gran sorriso.
- Ciao genero! -
- Hi Tati. Where's Fede? Lui è arabiato con me per qualcosa che io non so? - chiese alzandosi dalla sedia in pelle girevole mentre so abbottonava la costosa giacca a tema arcobaleno. 
- Non lo è, ma ha detto "Alza il culo e vieni fuori. Sarai fiero di me." - ed indicò col pollice l'uscita alle spalle. 
A quel punto Micheal si infuriò.
- Perfect! Quello stronzo mi ha iniorato fino ad ora - e nel frattempo aprì la porta con un gesto fluido - e poi mi dice di.. ohhhhh. -
Sul viso di Micheal comparirono le tipiche fossette per lo spettacolo che gli si presentò davanti.
Federico aveva addosso una giacca completamente ricoperta di brillanti, esaltata dall'abbigliamento total black. Micheal si coprì la bocca nascondendo un gran sorriso, commosso, Federico invece cominciò a farfugliare qualcosa, imbarazzato per la troppa attenzione che aveva attirato su di sé per quella sera.
- Ci tengo a precisare che mi hai costretto, Freud, e che ho aspettato ben due settimane prima di poterla avere. - 
Finità la frase si ritrovò tra le braccia di Micheal sollevato a qualche centimetro da terra, poi sentì le mani affusolate del fidanzato che gli prendevano il viso per stampargli un grosso bacio a stampo.
- You're wonderful! Ma io sono sempre fiero di te, non pensare mai il contrario. - disse convinto appoggiando la fronte su quella dell'altro rosso come un peperone.
- How cute! - 
I due si voltarono a quel suono acuto di Skin in compagnia di Mara ed Elio, mentre formavamo con le dita formavano un cuore. Federico rifugiò la faccia nel petto del fidanzato mentre la risata di Micheal gli invadeva piacevolmente le orecchie.
E il giorno successivo nessuna rivista osò definirlo mal vestito.

Tour di "Comunisti col rolex", primavera 2017.

I tecnici finirono di mettergli gli auricolari e Federico fu libero di volare in camerino per gli ultimi ritocchi, erano abbastanza in ritardo sulla tabella di marcia e Ax stava sbraitando a destra e a manca.
Come da abitudine da tre mesi a quella parte vi trovò Fabio e qualche altro membro della sua compagnia seduti sui puff in cerchio, intenti per lo più a perder tempo su Twitter o su Facebook.
Li salutò e loro ricambiarono il saluto con un cenno del capo, poi si diresse sicuro verso l'asta su cui erano appesi vari outfite, tutti perfettamente in ordine per colore e lunghezza. 
Solo uno era ancora avvolto in un telo di seta su cui vi era appiccicato un bigliettino giallo, sopra una calligrafia disordinata che lo fece gasare ancora di più. 
Non ci voleva un genio per capire il mittente.

"For my beloved friend.
Vai e spaca il palco con stilo!
Your Mika ❤"

Scartò velocemente il tessuto e si rivelò una giacca decisamente molto vistosa: era una con un taglio sportivo e si chiudeva con una classica cerniera sul busto, ma era interamente ricoperta di paillettes di svariati colori tra cui spiccava per sobrietà un intenso blu ciano.
- Sei proprio andato, zio. - asserì Fabio mentre osservava Federico indossare quella giacca - Insomma, la prossima volta ti farai ricamare scimmie o robe strane sulle giacche? -
Federico sorrise limitandosi a scrollare le spalle.
- In realtà stavo pensando a degli unicorni con gli occhiali da sole. Chi vuole unirsi al club "piccoli stilisti"? -
Federico rise a crepapelle quando tutti gli rivolsero degli insulti coloriti, avviandosi finalmente da Ax pronto ad aprire lo show. Le tribune erano piene, migliaia di cartelloni sventolavano sopra le teste e un unico coro di voci li reclamava sul palco.
Ax guardò Federico dall'alto in basso, un ghigno di chi la sapeva lunga e stava per fare una battuta sul suo abbigliamento, poco ma sicuro.
- Oggi paillettes, domani lustrini? -
- Non sono così avventuriero, ma queste specie di giacche stanno diventando le mie preferite. - 
- E per quanto mi costi ammerterlo, la tua giraffa ha pure buon gusto. - 
Si scambiarono un cinque di vittoria poi, finalmente, scattarono sul palco dove i colori di Federico lo fecero brillare.

 

  
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