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Autore: michi_993    11/07/2017    0 recensioni
[Outlander]
- James Alexander Malcom Mackenzie Fraser! –
Sapeva benissimo che quando pronunciavo il suo nome completo doveva rivolgermi tutta la sua attenzione.
Mi prese in spalla caricando il mio peso e mi trascinò pochi passi più in la, non appena toccai il terreno delle Highlands con entrambe i piedi mi regalò un profondo bacio appassionato, cercando di evitare la ragione che mi aveva portato a ricordare il suo nome completo.
- Jamie! – ripresi. – Stavamo vincendo! –
- Oh, Aye ma non potevo aspettare! –
Ero una donna abbastanza muscolosa e alta rispetto alla norma ma non raggiungevo l’altezza di Jamie neanche alzandomi sulle punte come facevo spesso per sfidarlo. Il kilt con i colori del clan Mackenzie, volteggiava schioccando, contro le mie gambe, nell’aria pungente che anticipava una tempesta.
OUTLANDER - JamiexIshbel
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luglio 1745: Tha gradh agam ort 


Il matrimonio con Claire era previsto per fine mese, e Leoch pareva essere in fermento solo per l’evento che tra poco più di tre settimane avrebbe sancito la fine dei miei rapporti con i Mackenzie, e in particolare con Fraser. Rupert era accanto a me mentre pulivo le armi sotto la piccola tettoia dell’armeria.
- Credo che quella pistola sparerà mille colpi al secondo talmente è pulita mistress –
Buttai con impazienza l’arma sul tavolo fissando Rupert di traverso.
- Potrei provarla su di voi. Che dite? –
Mi guardò con aria interrogativa come a chiedersi se stessi scherzando oppure no, mantenni lo sguardo per poi arricciare il naso per trattenere la risata che scoppiò fragorosa per tutto il cortile. La risata di Rupert inondò il cortile, provocando altre risate tra i presenti e sicuramente non per la mia ironia.
- Mistress a Jamie dispiace molto, lo sapete-. Pareva leggermi il pensiero, era appena sbucata in cortile Mrs Fitz mentre dal carro veniva scaricato un grosso baule con il sigillo del sarto di Edimburgo.
- Credi che Colum avrebbe mai fatto arrivare un abito da sposa da Edimburgo per me? –
- Non sono un fottuto Laird, non so come pensano sicuramente quei soldi voi li avreste spesi nel cibo vero Ishbel? –
- Aye, ci avrei pensato, solo per renderti felice Rupert –
La nostra risata si spense in fretta, non ci sarebbe stato nessun matrimonio per me e niente ottimo cibo per Rupert.
- Mi dispiace, mistress –
- Non fa niente, come si dice, il mare è pieno di pesci! –
- e squali mistress.. –
Lo guardai con aria interrogativa, bastò per chiedere una spiegazione.
- Jamie è un brav’uomo, ma non tutti lo sono. Potreste maritarvi con un uomo violento –
- Rupert so difendermi io… -
- Promettetemi che se mai dovesse capitare questa sventura, mistress, troverete il modo di trovarmi e giuro su Dio, che vi darò la sua testa su un vassoio –
Estrasse il pugnale e baciò il manico inginocchiandosi davanti a me.
- In piedi soldato – sussurrai.
 
  La seconda campagna d’estate fu annunciata verso metà Luglio, una campagna breve, servivano reclute e avevamo bisogno di denaro per riempire l’armeria e comprare cavalli. Eravamo in ballo di nuovo, la consapevolezza che avrei perso Jamie al ritorno di quelle due settimane e la voglia di scappare dalle sue braccia per iniziare la mia purificazione.
Alla partenza stavolta Claire c’era a salutare il suo promesso sposo, lo baciò sulla guancia mentre si apprestava a salire a cavallo. Si erano avvicinati molto nonostante io avessi scambiato con lei qualche parola, mi sembrava una donna per bene, e Jamie sarebbe stato felice. Che misera consolazione.
Mi issai sulla mia fedele cavalcatura, e partimmo alla volta di Inverness. 
Io e Jamie non parlammo quasi per niente, io immersa nei miei pensieri e lui nei suoi, il cielo era sorprendentemente limpido e il sole faceva capolino dalla collina colpendo con i suoi raggi la figura lontana del villaggio di Inverness. Ci sarebbe voluta almeno un'altra ora di cavalcata. Avevo i capelli sciolti sulle spalle che formavano una macchia nera e aggrovigliata dal vento sulla camicia bianca stretta in un morbido corpino di cotone verde scuro che riprendeva i colori del kilt. Le calze di lana fino al ginocchio cominciavano a darmi fastidio, faceva caldo e avevo paura che i piedi prendessero fuoco da un momento all’altro.
Non appena arrivammo alle porte di Inverness scesi da Moray, essendo un cavallo estremamente pauroso si spaventava con ogni rumore nel villaggio, dalle urla del commerciante al battere del martello del fabbro ma scesi anche per sgranchirmi le gambe intorpidite dalle lunghe ore a cavallo.
_ Dougal! Vi raggiungo da Thomson più tardi devo far controllare un ferro di Moray al fabbro! –
- Va bene mistress –
Effettivamente Moray aveva un andatura zoppicante da un bel po’, avevo abbastanza soldi per chiedere al fabbro di fissare meglio il ferro nonostante Moray fosse terrorizzato dai rumori di un officina.
Come da prognostico il ferro di cavallo si era allentato e aveva procurato a Moray dei piccoli tagli sul bordo dello zoccolo ci sarebbe voluto più tempo del previsto, presi così a vagare per le vie di Inverness. La vita in un villaggio era estremamente diversa da quella di un castello, qui i soldi servivano pressoché per tutto, una moneta per il pane, una per la carne, una per ferrare il cavallo e persino una per farsi portare secchi d’acqua a casa senza dover recarsi personalmente al pozzo. A Leoch tutto questo era quasi interamente organizzato da Mrs Fitz, le mancava solo essere capace a ferrare i cavalli!
Attirai non poche attenzioni per il mio gonnellino succinto, delle gambe non si vedeva nulla tranne una piccola porzione di ginocchio tra le alte calze e il kilt ma gli sguardi erano molto curiosi e insistenti verso quell’unica porzione di pelle. Un intenso profumo di cannella mi invase le narici mentre passavo accanto al fornaio, e non potei resistere alla tentazione di comprare un piccolo pane dolce alla cannella appena sfornato. Mi avventai affamata com’ero sul mio premio a grandi morsi assaporandone ogni briciola.
- Oh eccoti Ishbel! –
Solo Jamie poteva oscurare il sole davanti a me con la sua mole da orso, lo fissai in volto mentre masticavo un boccone del mio dolce.
C’era un po’ di imbarazzo tra di noi e… un panino dolce.
- Dov’eri finita? Sono venuto a cercarti dal fabbro ma non c’eri, e ora ti ritrovo a spasso per le vie di Inverness a mangiare dolci? –
- Il ca..va…allo si è feri…to e ….- spiegai a Jamie mentre avevo ancora la bocca piena.
- Cosa? – rise. – non fa niente! Ma la cosa più grave è che non me ne hai offerto nemmeno un morso! – disse indicando il mio dolce.
- Condividerlo con te? – deglutii e sgranai gli occhi. – Giammai! –
- Giammai?! Oh no mistress non funziona così! –
Cercò di prendere con la forza ciò che reclamava dalle mie mani mentre io cominciai a spostare il panino da una mano all’altra, tutto fu vano, in men che non si dica avevo il morso di Jamie Fraser disegnato nella mollica del mio dolce panino alla cannella.
- Jamie! Maledetto bastardo! – pestai i piedi. – Te ne sei mangiato metà! –
- Ma quale metà? – rubò un altro morso. – Ora è metà! – affermò a bocca piena.
- Jamie! –
- Moray sarà ormai pronto, ti aspetto giù alla taverna insieme agli altri, aye? –
- Aye – risposi guardando tristemente i resti del mio pasto.
 
Moray era più che pronto… a scappare via! C’erano voluti tre garzoni del fabbro per cercare di tenere fermo il cavallo mentre sistemava il ferro sullo zoccolo.
- Shshsh Moray va tutto bene! –
- E’ il cavallo del Diavolo! Per l’amor di Dio! Saldi il debito e lo porti all’inferno da dove proviene! –
Saldai il mio debito e m’incamminai a passi svelti alla locanda di Thomson mentre il cielo diventava scuro annunciando il tramonto.
 
 Dougal dopo aver rifocillato i suoi seguaci aveva preso delle stanze alla locanda, dopo aver consumato il nostro umile ma gustoso pasto ero abbastanza speranzosa che le camere fossero decenti come lo era stato il cibo. Spiluccavo alcuni pezzi di pane seduta accanto a Rupert che scambiava battute maliziose in gaelico con Dougal e Angus, quando due ragazze in abiti succinti fecero il loro ingresso nella locanda affollata.
Affondai la faccia nel bicchiere e bevvi l’ultimo sorso prima di dare una gomitata a Rupert.
- Dimmi tu! sei una sorta di stregone?! Dalle tue battute alla porta della locanda! Hai fatto comparire le ragazze come due fate della collina! –
Rupert scoppiò a ridere già rosso in viso per l’eccitazione della scoperta. Mi diede una forte stretta con il braccio attorno al corpo colpito dalla mia ironia e si apprestò, come tutti i presenti tranne me e le cameriere, ad ascoltare attenti le ragazze che li invitavano a recarsi al bordello giù all’angolo.
Jamie, due tavoli più il là, si stava dirigendo a grandi passi alla panca di fronte al mio tavolo.
- Non ti godi lo spettacolo? –
- Quale spettacolo? – chiese sedendosi.
Indicai con gli occhi le ragazze.
- Och! sono molto allettanti  ma no grazie – Jamie versò nel mio bicchiere altro whisky.
- Sei sposato! Bravo fedele marito –  Gli sfilai il calice dalle dita e bevvi un breve sorso.
- Non ancora –
- Abituarti all’idea già da ora sarebbe cosa buona e giusta – abbassai lo sguardo sul fondo del bicchiere.
- Perché? – mi tolse il bicchiere dalle mani e lo portò alla sua bocca assaporando il whisky.
- Essere fedele, mantenere una moglie, avere dei figli, comprare una casa… tutte quelle cose –
- Non credo ne avremo bisogno –
- Och! Credo che almeno della fedeltà tu ne abbia bisogno! –
- Quella sempre, se è l’unica cosa che mi stai chiedendo e io la chiedo a te –
- cosa…? Jamie.. –
- Sposami, Ishbel – rimasi a bocca aperta ma recuperai in fretta il contatto con la realtà dato che la mia mente stava già costruendo castelli in aria.
Gli tolsi il bicchiere di mano e lo annusai. – Il whisky ti ha dato alla testa Jamie Fraser e io non credo… -
Mi prese le mani e le strinse con forza. - Mo chridhe, sposami. Accettami come tuo marito, non ho molto da offrirti tranne me stesso e la taglia sulla mia testa, la mia piccola tenuta in territorio Fraser e la mia lealtà –
- Tranne te stesso?... Jamie… te stesso è tutto quello che mi basta –
- E allora sposiamoci, mo chridhe. –
- Ma Colum, l’accordo con i Grant, Claire… -
- Non m’importa, una volta sposati non potranno fare altro che accettarlo –
- Colum ti farebbe rimanere vedovo nel giro di una settimana, metterai il mio culo a rischio –
- Difenderò il tuo culo, mi hai dato te stessa, lascia che ripaghi il mio debito –
Non risposi immediatamente mi limitai ad abbassare lo sguardo.
- Sei in debito anche di un panino dolce alla cannella, o almeno metà – sorrisi.
- Te ne comprerò mille se vorrai, una volta sposati –
- Come posso rifiutare un’offerta simile –
- Non puoi… - sussurrò.
Il fracasso di urla e risate nella locanda cadde in secondo piano mentre Jamie si donava a me con nient’altro che la sua anima, gli strinsi le mani e feci la mia promessa.
- Sono tua James Fraser –
 
Le stanze della locanda erano al di sotto delle mie aspettative, letto di paglia e un dito di polvere sull’unico mobile che arredava la stanza, non che prendessi il lusso ma almeno un vaso da notte in stanza! Sprofondai nel materasso e venni avvolta dai fili di paglia che uscivano di tanto in tanto dagli strappi di cotone che la tratteneva.
- Ishbel Mairi Mackenzie Mackinnon Fraser – sospirai – togliamo pure il Mackenzie dato che Colum mi caverà le budella non appena varcherò il portone a Leoch! – constatai.
Immersa nei miei vaneggiamenti dovettero bussare più volte alla porta per distogliermi dalla nuvola in cui ero piombata. Ero in camicia, afferrai il pugnale e lo nascosi dietro la schiena, eravamo in una locanda, la prudenza non è mai troppa ed ero sicura che Rupert, il mio prodigo guerriero, non poteva difendermi dal letto di un bordello.
Aprii la porta.
- Ish, scusa l’ora volevo solo… - si guardò intorno furtivamente prima di baciarmi delicatamente sulle labbra.
– augurarti la buonanotte, mo chridhe –
Gli presi le mani e gli baciai il dorso. – Grazie Jamie –
- Al Diavolo! – mi attirò a se e scomparsi tra le sue braccia coperte da un lembo del suo kilt a modi scialle. – Presto, mo chridhe, potremo stare nella stessa stanza per tutta la vita te lo prometto e Dio mi fulmini se ti lascerò uscire! –
- Jamie! –
Mi trasse più vicina al suo petto nascondendomi il volto, ero in camicia e mi si vedevano solo le gambe nude.
- Dougal! –
- Ti ho beccato ragazzo! Pensavo non ti piacesse andare con le sgualdrine? –
- Zio! Sto per sposarmi potrebbero insegnarmi qualcosa non credete? –
Sentivo i passi di Dougal sulle assi di legno, e il rumore si stava pericolosamente avvicinando. Non vedevo nient’altro che la manica della camicia di Jamie, nelle narici avevo l’odore del suo sudore, evidentemente era agitato quanto me.
- Och! E’ nelle vostre mani mistress! Fate di lui un uomo! –
-Aye, aye – rispose Jamie.
- Cos’è?  è muta la sgualdrina? – si avvicinò ancora di più sbirciando oltre le braccia di Jamie, mentre io cercavo di rannicchiarmi il più possibile.
- Mi piacciono silenziose! –
E dopo questa uscita di Jamie dovetti fare ricorso a tutta la mia buona volontà per evitare di ridere, affondai il volto nella sua camicia, Jamie sobbalzò per l’improvviso calore del mio respiro attraverso la stoffa.
Non vedevo la faccia di Dougal ma doveva essere sconvolta, tanto che non proferì parola.
- Ehm… Zio se non ti spiace.. io.. ecco… -
Era la situazione perfetta per avere una piccola rivincita per il furto della metà del mio panino dolce, scostai la camicia e gli morsi il petto provocando uno spasmo involontario al corpo di Jamie, per evitare di essere scoperta gli cinsi la vita con le braccia, fortunatamente, non appena avevo capito che era Jamie, avevo lasciato il pugnale sullo stipite della porta all’interno della stanza.
- Certo ragazzo, ma non stancarti troppo domani abbiamo tante cose da fare! –
- Aye Zio – disse mentre mi spingeva con il suo corpo dentro la stanza e la richiudeva veloce dietro le spalle.
- Oddio! C’è mancato poco! –
Finalmente potevo liberare le risate che avevo cercato di soffocare un attimo prima.
- “ Mi piacciono silenziose” – lo imitai.
- Aye, aye, deridimi –
- E’ destino Jamie Fraser, dormiremo insieme –
- Dormire? Secondo Dougal sei una sgualdrina, non ti pago per dormire! –
Non risposi per rispettare la sua richiesta di “donne silenziose”.
- Smettila Ish! Non prendermi in giro! – si tolse il lembo del kilt che portava sulle spalle e si sedette accanto a me sul letto.
Gli presi il volto tra le mani. – Siete mio James Fraser, mio e di nessun’altra sgualdrina –
Lo baciai delicatamente sulle labbra.
- Andiamo a letto, mo chridhe –
Lo accolsi nel mio letto e fui cullata dalle sue braccia tutta la notte per poi addormentarci profondamente nell’intimità di quella locanda.
 
- Ma non c’è il vaso da notte nella tua stanza! – sbottò Jamie tutto nudo accovacciato sotto il letto in cerca del vaso di pandora.
- Sorpresaa! –
Dopodiché partirono una serie di parolacce in gaelico, tra cui imprecazioni a Dio, a Sua Madre, al Figlio e al Diavolo in persona.
- Andrò nella mia stanza a pisciare, almeno Dougal l’avrà pagata per qualcosa –
- Aye – mi tirai a sedere coprendomi con il lenzuolo ingiallito dal tempo.
- Ci vediamo dopo, mo chridhe, entro domani saremo ad Aberdeen, se cavalcheremo tutta la notte, la troverò un prete e finalmente diventerai mia –
- Aye, mio Laird –
 
Finii di vestirmi e raccolti i miei pochi averi uscii dalla stanza richiudendo la porta alle mie spalle.
- Ishbel?! –
Scattai sul posto nel sentire il mio nome pronunciato in quel modo così famigliare.
- Dougal! Mi accompagnereste giù per la colazione? –
- Non è la stanza di Jamie? –
- Eeehm, nay dato che ci ho dormito io stessa –
- Ma Jamie…ieri sera…lui e… Lass io spero solo ti abbiano cambiato le lenzuola perché chissà dentro quel letto ieri chi c’è entrato, venite… - mi porse il braccetto e lo accettai volentieri. – Ieri sera Jamie e una donna sono entrati in quella stanza –
- Dite davvero?! –
- Oh aye, io l’ho sempre detto che Jamie è un ragazzo strano ma ha ordinato alla sgualdrina di fare voto del silenzio se voleva andare a letto con lui –
- Aye? Beh avete ragione è un tipo molto strano, e spero abbiano cambiato le lenzuola al mio arrivo nella stanza perché la paglia del letto effettivamente era compressa non vorrei mai rimanere incinta! –
Scoppiammo in una risata da comare pettegole, mentre io mi crogiolavo nei ricordi lasciati su quel letto.




MadNote: Aggiorno dopo tanto tempo, nella speranza che arrivi presto settembre per la terza stagione di outlander :D
  
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